domenica 8 maggio 2011

We Are the Champions

Sette anni di attesa sono stati davvero lunghi da passare. E lo sono stati ancor di più dopo aver visto allungare arrogantemente le mani sugli ultimi tre campionati da parte di chi in passato ha dimostrato di essere incapace di vincere se non in quel modo. Questa sera non si è vinto soltanto uno scudetto, è stata fatta giustizia. Finalmente. E la sensazione è bellissima. Perché arriva giusto nel venticinquesimo anno di presidenza Berlusconi, l'uomo al quale - come dice Galliani - dobbiamo tutto o quasi dei nostri innumerevoli trionfi nell'ultimo quarto di secolo. Perché tutta la dirigenza ha fatto quest'anno ancora una volta un lavoro magnifico. Perché Mister Allegri si è dimostrato un ulteriore tassello splendente nel mosaico della nostra famiglia rossonera. Perché i ragazzi sono stati semplicemente eccezionali. Dai nostri "vecchi" idoli ai nuovi arrivati, tutti, nessuno escluso. Nessun dubbio, questo è lo scudetto più bello. Alla faccia di tutti i Giuda di questo mondo.
Il Milan Football Hall si ferma qui. Dopo tre anni dalla sua nascita, è giusto chiudere stasera. Magari un giorno ci sentiremo ancora, chissà. Per il momento non posso che ringraziare tutti coloro che hanno partecipato a questo blog, anche con un solo rigo. Grazie di cuore, è stato un privilegio conoscervi.
Buona fortuna a tutti.
E - ovviamente - sempre Forza Milan.

lunedì 2 maggio 2011

Ancora uno

E poi li metteremo a tacere.
Tutti.

martedì 12 aprile 2011

Ancora tu

Dispiace davvero quanto accaduto ad Ibra nel finale di partita a Firenze e le nuove tre giornate di squalifica prontamente inflittegli ieri dal giudice sportivo. Dispiace soprattutto a fronte di una partita che per un'ora abbondante lo aveva visto nuovamente protagonista e di un'intesa con Pato a livelli di assoluta eccellenza, come mai forse si era fin qui verificata. Poi, due facili occasioni sbagliate per mettere anche la sua firma tra i marcatori della serata, un'ammonizione rimediata per un fallo inesistente a centrocampo che, in quanto diffidato, gli avrebbe fatto saltare comunque la prossima partita di campionato ed ecco che, dopo la reazione contro il Bari di neanche quindici giorni fa, di nuovo gli sono saltati i nervi, con tanto di labiale inequivocabile e sguardo fisso sul guardalinee per una rimessa laterale assegnata (peraltro giustamente) ai viola. Reggerà la tesi difensiva secondo la quale Zlatan abbia imprecato contro sé stesso? Improbabile. La sensazione è che lo rivedremo fra tre giornate all'Olimpico di Roma e non prima. Nel frattempo, quindi, toccherà al duo delle meraviglie Pato-Robinho (e al rientrante Cassano, nuovamente a disposizione) non farlo rimpiangere. Chi li ha affrontati nell'ultimo derby sa di cosa stiamo parlando.

lunedì 4 aprile 2011

Grande, grande, grande

Dovendo fare di necessità virtù per via dell'assenza di Ibra e, di fatto, senza prime punte da schierare al centro del nostro attacco, il Milan ha sfoderato nel derby probabilmente la migliore partita vista in questa stagione, con Mister Allegri che ha azzeccato ogni mossa ed una prestazione a dir poco mostruosa di ogni singolo giocatore, nessuno escluso. Neanche a dirlo, è stato semplicemente devastante Pato con il suo partire palla a terra defilato (spesso sulla sinistra), per accentrarsi a suo piacimento e creare ogni volta autentiche devastazioni nella difesa neroazzurra. Immarcabile Robinho, gigantesco Boateng; magnifico Seedorf maestro assoluto a dispensare assist su assist, titanico Van Bommel dall'autorevolezza di un generale al centro del campo. Capitan Ringhio gladiatorio come sempre e poi, signori, i quattro della difesa quasi ai livelli degli impenetrabili "Immortali" di venti anni fa, con una nota di merito in particolare per uno straripante Abate, lontanissimo parente del terzino timido e un po' pasticcione visto l'anno scorso e all'inizio di questo campionato. Last but not least, un Abbiati superstar a sventare la palla del possibile uno a uno alla fine del primo tempo, con un parata monumentale sulla linea di porta (e anche oltre, ma non del tutto) che neanche Gordon Banks ai Mondiali del 1970. Gli interisti sono stati stritolati, annichiliti, azzerati, a tal punto che la partita sarebbe potuta finire tranquillamente cinque, sei a zero se non ci fosse stato Julio Cesar (e la traversa nel primo tempo sulla cannonata parzialmente deviata di Van Bommel) a salvare miracolosamente goal praticamente già fatti. Il Giuda Interista ha avuto quello che si meritava. Applausi a scena aperta alla coreografia della Sud. Milan, sei grande, grande, grande.

domenica 20 marzo 2011

Dazed and Confused

Se la fortuna è cieca, la sfiga, si sa, ci vede benissimo. E, di certo, non si può dire che nelle ultime due partite di campionato (e mettiamoci pure la trasferta di Londra) la sorte sia stata particolarmente benevola nei nostri confronti. Se a questo, però, aggiungiamo che non si è pensato a gennaio di dare un valido vice ad Ibra (con in più l'aggravante che saremmo stati anche senza Inzaghi fino a primavera), che ieri in sua assenza si è così costretto Pato a giocare da prima punta che - dite quello che volete - per me NON lo è e che, sempre ieri sera, non si capisce perché si è deciso di presentare dal primo minuto un impresentabile Cassano invece di Robinho, ecco spiegato come nell'arco di sole due giornate si è passati da un possibile più sette punti sulla seconda in classifica, ad un probabile, anzi certo, più due. Quello che preoccupa maggiormente è che l'assenza di Ibra, anche quello annebbiato visto negli ultimi tempi, ci procura una pochezza offensiva in area di rigore avversaria semplicemente sconcertante. Siamo in difficoltà, inutile nasconderlo. Ma se pensano di avere già la nostra pellaccia, si sbagliano di grosso.

martedì 15 marzo 2011

Papaveri e paperi

Ibra ha un caratteraccio, si sa. Accentratore di attenzione, ego spropositato, indolente in campo se le cose non girano come vuole lui, facilmente irascibile. La reazione avuta proprio nell'ultima partita contro il Bari che ha portato alla sua espulsione e conseguenti giornate di squalifica che gli faranno saltare il derby, ad esempio, è di una rara gravità e, soprattutto, non ha giustificazione alcuna. Sì, puoi essere stato provocato quanto vuoi tu, le cose in quel momento non andavano bene e ti eri anche visto annullare un goal che probabilmente era regolare, ma: 1) eravamo sotto di uno a zero; 2) hai lasciato la squadra in dieci; 3) nel momento decisivo della corsa scudetto, ti becchi tre giornate di squalifica. Detto questo, però, allo stesso tempo non bisogna essere ipocriti e dire quanto dobbiamo a lui se adesso come adesso ci troviamo dove ci troviamo in classifica. Almeno fino a gennaio, Ibra ha disputato un campionato semplicemente strepitoso, come mai forse lo si era visto in passato, caricandosi letteralmente la squadra sulle spalle e togliendoci le castagne dal fuoco in più di una occasione. Tutto questo fino a gennaio, appunto, quando è rientrato Pato, detto "il papero". A quel punto qualcosa si è rotto, inutile girarci intorno. Semplicemente, Pato non passa la palla, tant'è che, per dire, da allora sto ancora aspettando di vedere non dico un assist, ma un suo passaggio decente ad Ibra. E quest'ultimo, che già ha i suoi bei "difettucci" caratteriali come detto, dal punto di vista psicologico l'ha subito, eccome. Non so naturalmente cosa si siano detti dalle parti di Milanello, ma fossi stato nei panni di Allegri avrei messo un po' più "a posto" il papero e non mi sarei limitato a dire che è nelle sue caratteristiche quella di essere più un finalizzatore che un uomo assist. Ultimamente, ho visto ancora una volta il Barcellona e questi non tirano in porta se non dopo esserci arrivati dopo una serie infinita di passaggi, triangoli e uno-due assortiti, perfino quando si ritrovano da soli davanti al portiere. Perché Pato questo non l'ha ancora capito? E, soprattutto, perché non glielo si fa capire chiaro e tondo? Ecco perché ad Ibra girano le balle e ultimamente "ciondola" in campo, al di là della pur comprensibile stanchezza. Adesso, a bocce ferme, alla luce dell'ultima sciagurata prestazione in campionato e in attesa della difficile trasferta a Palermo, spero che le cose si chiariscano e si rasserenino. Non si può gettare alle ortiche tutto quanto di buono fin qui fatto.

giovedì 10 marzo 2011

Orgoglio rossonero

Per la magnifica partita giocata ieri.
Per i ragazzi che hanno dato tutto.
Per aver dimostrato come si devono accettare le sconfitte.
Per il plauso rivoltoci dagli avversari.
Per il convincimento che l'anno prossimo saremo ancora più forti.
Per il campionato che andremo a vincere.
Sì, è bello essere tifosi del Milan.