giovedì 30 settembre 2010

Questa mi mancava

Paolillo, seguito a ruota libera da Moratti, stasera ha affermato di voler reclamare altri Scudetti vinti dalla Juventus. Così, su due piedi, tanto per mettere la seconda stella sul petto senza dover neanche scendere in campo. Attendo con trepidazione la richiesta di qualche Coppa dei Campioni rossonera, della Serie B per l'Atletico Madrid e di una lapidazione à la Sakineh per Vucinic, reo di aver segnato alla squadra che se perde vuol dire che c'è una cospirazione sotto.

Dubbi

Come era sbagliato parlare di crisi nerazzurra dopo la sconfitta con la Roma, maturata all'ultimo minuto e sicuramente non meritata, risulta ridicolo oggi sorvolare sulle lacune dell'Inter, squadra che comunque non è più quella dell'anno scorso, per tanti motivi. Poi, galvanizzarsi per una vittoria su un Werder Brema che si è presentato a San Siro senza diversi giocatori chiave risulta ancora più ridicolo.

martedì 28 settembre 2010

Borriello

Borriello ha segnato il suo terzo goal in maglia giallorossa. Al volo, ad incrociare, su un lancio da trenta metri, marcato da un difensore. Giocando in una squadra senza punte, segnerà tanto, come Gilardino, finché l'età sarà dalla sua.
Detto questo, al Milan ora gioca Ibrahimovic al posto di Borriello. Non Cavani, non Pazzini, non Dzeko, non Adebayor. Neanche Villa, Tevez o Rooney. Ibrahimovic. Il più forte numero nove del mondo. Qualcuno preferirebbe Borriello?

Olanda/2

Strano arbitro, questo. Tra primo e secondo tempo toglie trenta e rotti secondi di recupero. Mah. Ad ogni modo. Il Milan pareggia una partita che avrebbe meritato sia di vincere che di perdere. Robinho si è mangiato due goals fatti e Stekelenburg ha compiuto il miracolo su Boateng, ma Suarez e i suoi hanno fatto scorribande nella metà campo rossonera per tutto l'incontro. Ora. E' vero che l'Ajax è pieno di giovani di belle speranze che corrono, ma è anche vero che i rossoneri sono stati sovrastati sotto l'aspetto fisico. Forse Abate, Boateng ed Inzaghi dall'inizio, al posto di Zambrotta, Flamini e Robinho, avrebbe cambiato qualcosa. Forse no. La squadra stasera non ha girato bene, i reparti erano slegati e per la prima volta dopo anni si è vista un'altra squadra imporre il gioco e detenere maggiormente il pallone per quasi tutti i novanta minuti. Adesso il Milan è secondo nel girone e dovrà ottenere non meno di quattro punti contro il Real Madrid per sperare nel primo posto.
Le buone notizie. Ibrahimovic è al quinto goal in sei partite. Impressionante, davvero. Uno striscione di ringraziamento alla società sarebbe dovuto ma non arriverà. Seedorf è sembrato in palla, stasera. Si vede che quando gioca di sera Clarence si diverte e si trasforma. Robinho sta crescendo, pian piano comincia ad assimilare gli schemi. Per il resto, tutti sotto la sufficienza.

Fine primo tempo

Il Milan gioca male stasera. Non maluccio. Male. Il numero che si è inventato Suarez su Nesta è di quelli che vent'anni fa Berlusconi prendeva un aereo per Amsterdam, staccava un assegno e dopo un anno Nesta e Suarez sarebbero diventati compagni. Ma tralasciamo queste cazzate. Ibrahimovic segna di nuovo, ora è capocannoniere anche in Champions League, un palcoscenico che non gli aveva mai portato fortuna - certo, giocando con Juventus ed Inter non era facile, con il Milan è un'altra cosa. Il resto della squadra soffre i giovani lancieri. Non mi dispiacerebbe vedere Filippo from Piacenza al posto di Clarence, che a mio avviso ha bisogno di avversari come il Real Madrid per esaltarsi. Robinho dietro ad Inzaghi ed Ibrahimovic potrebbe essere una soluzione interessante. Altrimenti, Boateng per Seedorf. Stasera servono freschezza e velocità, i soli Flamini e Gattuso non ce la fanno. E poi Zambrotta e Nesta sono avanti con gli anni, si fatica parecchio lì a destra. Forse Abate potrebbe dire la sua.
Update/1: esce Flamini, ammonito e ancora con pochi minuti nelle gambe ed entra Big Bang Boateng. Bene.
Update/2: l'Ajax gioca come se domani finisse il gioco del calcio. Il Milan soffre. Una vittoria rubata sarebbe meravigliosa.

lunedì 27 settembre 2010

Olanda

Domani sera il Milan scenderà in campo contro l'Ajax in quella che sarà una partita fondamentale, come lo è sempre la seconda giornata di Champions League. Una vittoria, a prescindere da ciò che farà il Real Madrid, vorrebbe dire qualificazione in tasca. Servirebbero poi, nelle prossime quattro partite, tre punti per il secondo posto o otto punti per il primo posto nel girone.
A quanto pare, Allegri rivoluzionerà la squadra. Fuori Pirlo, Ronaldinho e Boateng, dentro Flamini, Seedorf ed Inzaghi. Ovviamente punto su Pippo, del resto l'odore dell'Europa gli fa venir fame e quei due records (i goals di Van Basten nel Milan e il primato assoluto di Gerd Muller) sono così vicini da fargli venire un appetito da cenone di Natale.

Il fine settimana

Ricapitolando. Sabato. Il Milan gioca meglio del solito e supera un buon Genoa grazie ad un goal strepitoso di Ibrahimovic, vero centravanti che mancava ai rossoneri. Roma ed Inter non tirano in porta per novantadue minuti ma la Roma vince uno a zero. Domenica. Altra giostra di risultati strani. Il Napoli vince di nuovo in trasferta dopo l'umiliazione in casa con il Chievo. Il Palermo pareggia a stento con un Lecce mediocre ed in dieci uomini dopo la vittoriosa trasferta di Torino. La Lazio raggiunge l'Inter in vetta alla classifica con una perla di Zarate che supera un Chievo alla seconda sconfitta consecutiva tra le mura amiche. La Juventus continua a segnare tanto, continua a subire tanto, alterna vittorie e sconfitta con precisione svizzera. E di Krasic oggi ovviamente il popolo dei cretini racconta le gesta neanche fosse Garrincha. Certo, tre goals significano che un brocco non è, ma i paragoni con Nedved fanno ridere.

venerdì 24 settembre 2010

Crocevia numero due

E così domani ci aspetta il Genoa. Partita ostica contro un avversario che lascia giocare ma che colpisce e sa far male. Stesso rendimento del Milan, vittoria all'esordio poi sconfitta poi due pareggi, i ragazzi di Gasperini avranno il coltello tra i denti. Servono i tre punti ben più di una vittoria contro l'Ajax, ché le probabilità di superare il turno in Champions sono alte, ma dieci punti di svantaggio alla sesta giornata dall'Inter sarebbero un problema quasi irrisolvibile.

Il popolo dei cretini/2

E come previsto, il Palermo umilia la Juventus a Torino. Il popolo dei cretini, che Lunedì mattina (dopo Udinese-Juventus) parlava di rinascita bianconera, stamattina parla di de profundis bianconero. C'è ancora qualcuno di voi che legge giornali sportivi?

giovedì 23 settembre 2010

E' facile, se ci provi

Qualcuno spieghi a Moratti che lo Scudetto 2005/2006, donato cortesemente all'Inter dal suo ex vicepresidente - poi tornato, proprio insieme a Moratti, nel CDA della Telecom che (toh!) è azionista dell'Inter - non è stato oggetto d'indagine. Non esiste un foglio di carta circa quel campionato, ma Moratti proprio non ci sta a restituire ciò che non gli appartiene.

Diventare romanisti nell'animo

Dopo aver detto che la Roma è l'occasione della sua vita (neanche fosse il Real Madrid), ieri Borriello ha avuto il coraggio di dire che quando giocava nel Milan gli arbitri erano favorevoli, ma che siccome ora gioca nella Roma neanche lo salutano più. Si vede che l'aria della capitale lo ha contagiato. Ora? Altri due mesi e sputa a Poulsen? O preferisce il ritorno di Balotelli per dargli un calcione?

Vista stadio

Bella l'aquila in volo, forse un po' kitsch ma meglio di fumogeni, coltelli e motorini. Buona la squadra, più solida in difesa rispetto alle altre partite ma un po' più contratta in fase offensiva anche a causa della mancanza di una terza punta e dei pochi palloni confezionati a Boateng, uno che mette paura quando ha la palla tra i piedi. Ciò detto, il Milan meritava un pareggio, traversa di Zambrotta compresa. Anzi, forse è la Lazio a poter recriminare, visto l'alto numero di paratone che Abbiati ha fatto. Contro il Genoa se non è un crocevia poco ci manca.

mercoledì 22 settembre 2010

Cosa succede allo stadio

Stasera ho deciso di gustarmi Ibrahimovic, Boateng e forse Robinho dal vivo. Personalmente credo in un bel tre a zero, ma magari pareggiamo o perdiamo e allora ho pure sprecato i soldi del biglietto.
Ad ogni modo. L'idea delle due punte con il ghanese a fare su e giù tra centrocampo e attacco mi piace. Un fondo abbiamo un centrocampista avanzato (Seedorf), un trequartista/seconda punta (Ronaldinho) ed una prima/seconda punta (Ibrahimovic). Un jolly quale Boateng che aiuta Pirlo e Gattuso in fase difensiva e che si spinge in avanti velocemente potrebbe risultare una mossa decisiva contro una squadra, quale la Lazio, che giocherà con un 4-4-1-1 molto chiuso.
Buona partita.

lunedì 20 settembre 2010

Il popolo dei cretini

Continuo a non capire, e probabilmente non capirò mai, come si possa passare dalla gioia alla depressione alla gioia alla depressione alla gioia alla depressione ogni tre giorni. Oggi è il caso della Juventus. Perde a Bari, pareggia a stento con la Sampdoria, pareggia a stento con il Lech Poznan... poi ne rifila quattro ad un'Udinese ultima in classifica e si parla di Scudetto, di grande risultato, di squadra meravigliosa. Non vedo l'ora che arrivi Giovedì sera, quando il Palermo sarà di scena a Torino.

Hmmm

Bruttino, questo Milan. Almeno per adesso. I fuochi d'artificio visti contro il Lecce non ci sono più stati, anche se la squadra sembra in crescita rispetto a Cesena. Il Catania è bravo e fortunato, i rossoneri orripilanti in difesa, macchinosi a centrocampo e un po' sterili in attacco. Fortuna che ci sono Nesta, Thiago Silva, Boateng, Ronaldinho, Ibrahimovic ed Inzaghi. Il resto non mi piace. Abbiati che sul goal stava guardandosi i piedi. Bonera ed Antonini che sbagliano decine di passaggi. Pirlo e Seedorf che non entrano mai in partita. Urge un cambio di rotta. E temo che fino alla sosta di inizio Ottobre ogni punto incassato sarà da considerarsi prezioso. Lazio, Ajax, Genoa e Parma fanno più paura.

sabato 18 settembre 2010

Domande

Ok, Berlusconi avrà usato parole un po' dure - anche se vedere Huntelaar sulla fascia fa effettivamente paura. Ok, Berlusconi è uno che mette il naso nelle cose del Milan da venticinque anni - anche se i trofei e lo stile di gioco gli danno ragione. Ok, Berlusconi è uno che parla tanto - anche se Moratti, Zamparini, Cellino, la Sensi e tutti gli altri parlano molto più di lui.
Ma il caro Leonardo, in tredici anni di Milan, non lo sapeva tutto questo? E se lo sapeva, perché ha accettato di allenare i rossoneri?
Sapete cosa penso di Leonardo. Uomo meraviglioso, persona competente, uno di quelli che col calcio c'entrano poco - ed è un complimento, detto da me.
Però. Però è ridicolo accettare un Presidente, una società, una dirigenza, dei giocatori, una visione delle cose... e poi lamentarsene quando te ne vai di tua spontanea volontà, come Leonardo dice di aver fatto.
Leonardo sapeva che non avrebbe avuto Kakà, sapeva che i soldi sarebbero stati pochi, sapeva che doveva riportare il Milan a vincere. Se pensava, come ribadisce, che la rosa era inadatta a vincere, che lui e Berlusconi non potevano coesistere, che voleva un ambiente bucolico dove lavorare con serenità... perché ha accettato di essere l'allenatore del Milan?
E poi, Berlusconi non ha mai parlato male di lui come uomo, ma si è lamentato del suo modo di far giocare la squadra. Rispondergli in un'intervista, attaccandolo e dandogli, neanche troppo velatamente, dello stronzo, del narciso e del matto, mi sembra davvero fuori luogo. Specie da uno come Leonardo, che vuol passare per il Piccolo Principe del calcio mondiale.

giovedì 16 settembre 2010

Applausi per Ibra


Non so voi, ma io sto con Zlatan.
E non da ieri circa il ruolo del nostro ex mister come "critico"...

Passi avanti?

Bella partita del Milan? No. Manovra fluida? Idee di gioco? Sicurezza in difesa? Niente di tutto ciò. Il Milan disputa un mediocre primo tempo ed un discreto secondo tempo nel quale due il Milan ha superato l'Auxerre grazie a due meravigliosi lampi di Ibrahimovic. Lo svedese ha giocato bene, non al massimo ma meglio che a Cesena. Come lui Boateng, che per me dovrebbe essere titolare inamovibile insieme a Flamini per questioni anagrafiche. Come loro Zambrotta e Ronaldinho. Il resto della squadra quasi completamente assente. Errori e lacune in difesa. Staticità a centrocampo e nessun movimento senza palla. Allegri non sarà soddisfatto. Però sono tre punti. Fondamentali, a questo punto, per poter rincorrere il primo posto nel girone.

domenica 12 settembre 2010

Cuore

Tornati sulla terra? Ridimensionati? Sciocchezze. Non si giudica una stagione da una partita, non si giudica una stagione da due partite. Se con il Lecce, squadra inesistente, il Milan aveva dominato in lungo e in largo mostrando sprazzi di calcio sacchiano, il Milan di Cesena mostra limiti evidenti che però non devono cambiare l'umore dei tifosi. Una partita sbagliata ci sta, ci può e ci deve stare e servirà a far capire a tutti che Ibrahimovic e Robinho non significano vittoria finale. Significano semplicemente qualità. Se poi ci saranno cuore, spirito di sacrificio e fortuna, le vittorie arriveranno. Tranquilli.
Ps la preparazione delle squadre più "tecniche" prevede che la forma arrivi in autunno inoltrato. In effetti ieri Manchester United, Bayern, Barcellona, Roma e Milan non hanno vinto. Chi invece basa il proprio gioco sulla forza fisica (sapete di chi parlo) parte forte per poi rallentare in Primavera. Insomma, non è una sconfitta alla seconda giornata a minare le sorti di un Campionato.

venerdì 10 settembre 2010

martedì 7 settembre 2010

Siamo già all'anno prossimo

Contratti in scadenza. Jankulovski ha già detto che darà il massimo e che poi tornerà a giocare in Repubblica Ceca. Su Inzaghi c'è da dire che gli manca solo il record di Gerd Muller. Superato quello, dubito fortemente che possa rimanere al Milan. Ambrosini, Pirlo e Seedorf rinnoveranno al cento percento. Per Abbiati la situazione è diversa. Il prestito di Amelia deve avere una sua logica sottostante, non credo sia stato preso per dodici mesi casualmente. Infine, Ronaldinho. Berlusconi ha detto che finirà la carriera al Milan. Io ci credo.

lunedì 6 settembre 2010

Togliersi i sassolini

Venduto Shevchenko, fuoco e fiamme. Shevchenko gioca male al Chelsea, torna gratis al Milan, gioca male al Milan, torna al Chelsea che lo spedisce alla Dinamo Kiev.
Venduto Gourcuff, fuoco e fiamme. Il ragazzo fa un primo buon campionato con il Bordeaux, fa un secondo discreto campionato con il Bordeaux, fa un pessimo Mondiale dove viene sostituito nella prima partita ed espulso nella terza, decisiva. Oggi è al Lione. Non al Real Madrid. Non al Manchester United. Al Lione, che ha conquistato quattro punti in quattro partite disputate finora.
Venduto Kakà, fuoco e fiamme. Ricardo passa al Real Madrid dove disputa la sua peggior stagione da quando è in Europa. Gioca poco, male, si infortuna spesso. Al Mondiale sudafricano è impalpabile, si infortuna nuovamente ed ora si prevede un suo ritorno non prima del 2011.

sabato 4 settembre 2010

E sulla decadenza dell'oggettività

Marco Borriello. Ventotto anni compiuti, sessantadue goals in duecentotrenta partite. Fanno un goal ogni quattro partite. Fanno nove goals di media a campionato.
Statistiche a parte, l'arrivo di Borriello a Roma ha suscitato quasi maggior clamore di quello di Ibrahimovic e sicuramente molto più clamore di quello di Robinho. Possibile? No, almeno a mio avviso. Eppure si sente sempre più dire che questa Roma, con Borriello, ha fatto un salto di qualità pazzesco. Come è possibile? Come è possibile che Marco Borriello, uno che a quasi trent'anni ha disputato due buoni campionati su dieci sia diventato un giocatore indispensabile, un uomo che cambia le squadre, un calciatore che ti porta sul tetto del mondo? Come?
Davvero, non capisco. Lo giustificherei, ma non lo capirei, per un Pazzini. Per un Cavani. Persino per un Adriano - in forma, ovviamente. Ma non per Borriello from San Giovanni a Teduccio. Dai, siamo seri.

giovedì 2 settembre 2010

Sulla decadenza nerazzurra

Recentemente ho scritto che Milan ed Inter si giocheranno lo Scudetto, con la Roma pronta a fare da outsider e a rompere le scatole. Beh, mi sbagliavo.
Oggi invece credo che siano Milan e Roma a giocarsi il campionato. E il motivo della (mia personalissima nonché presunta) decadenza nerazzurra è che qualcosa è cambiato nel panorama generale del calcio italiano. La Roma ha smesso di vendere i propri calciatori più forti (Chivu, Mancini, Aquilani) e ha fatto investimenti (Burdisso, Castellini, Simplicio, Borriello, Adriano). Il Milan è uscito dall'empasse in cui si trovava e ha ricominciato ad investire con criterio e con sregolatezza (Amelia, Montelongo, Yepes, Papastathopoulos, Boateng, Ibrahimovic, Robinho).
Non solo. José Mourinho. Il triplete dell'anno scorso, a differenza di quello barcellonese - il cui merito era dei calciatori - è stato raggiunto solo perché era Mou a comandare la nave. Nei momenti duri sono state la sua intelligenza, la sua furbizia, la sua tenacia, la sua arroganza ad aiutare i nerazzurri. Lo Scudetto vinto, demeriti romanisti a parte, non è certo stato vinto da Milito che segnava o da Eto'o che faceva il terzino, ma da Mourinho che si incazzava anche quando ai suoi veniva negata una rimessa laterale al secondo di gioco contro una neopromossa. La Champions League vinta è stata vinta perché il portoghese ha convinto i suoi ragazzi che l'avrebbero potuta vincere. Poi soprassediamo sul fatto che il Barcellona aveva segnato un goal regolare e che l'Inter si sia barricata per novantaquattro minuti. Ma il merito è tutto di Mourinho. Ed ora che se ne è andato via, qualcosa di questo quinquennio è sparito. E' facile da spiegare.
Mancini vinceva i Campionati per due ragioni: Ibrahimovic e la mancanza di avversari. La prima volta la Juventus era in B e il Milan era stato penalizzato e non aveva fatto mercato, la seconda volta la Juventus era ridicola e il Milan non aveva ugualmente fatto mercato. E la seconda volta, se a Parma non ci fosse stato Ibrahimovic, forse la Roma avrebbe vinto quel campionato.
Mourinho vinceva i Campionati per due ragioni: Mourinho e la mancanza di avversari. La prima volta la Juventus, il Milan e la Roma erano così così, la seconda volta se Pazzini non avesse fatto quello che ha fatto ai giallorossi il triplete sarebbe rimasto un sogno nel cassetto.
Oggi non ci sono più né Ibrahimovic né Mourinho, per di più Milan e Roma si sono rinforzate e l'Inter si è privata di un suo fenomenale attaccante. Tirate le somme.

mercoledì 1 settembre 2010

Le mie previsioni per la Serie A

Siamo solo al primo di Settembre, ma con la fine del calciomercato si possono indubbiamente fare dei pronostici sulla stagione a venire.
A mio avviso il Milan vincerà il Campionato. Ha un allenatore formidabile, una voglia ed uno spirito ritrovati, una rosa migliorata incredibilmente con gli arrivi di Ibrahimovic e Robinho.
Per il secondo posto vedo solo l'Inter. I nerazzurri restano forti, molto forti, anche se hanno perso un grande timoniere e quel senso di superiorità che consentiva loro di vincere ogni partita.
La medaglia di bronzo, se non dovesse capitarle nulla di grave, sarà della Roma. E' la stessa dell'anno scorso con qualche aggiunta ed un Borriello che l'aiuterà sottoporta.
Il quarto posto, secondo me, se lo giocano tre squadre - Juventus, Genoa, Palermo. A scorrere le formazioni, i bianconeri sono favoriti, seguono rosanero e rossoblu. In realtà la Juventus è un'accozzaglia di discreti giocatori, ma rivoluzionare una squadra inserendo dieci discreti giocatori al posto di dieci discreti giocatori solitamente non porta a nulla di buono. Il Genoa è stato applaudito per le operazioni in entrata, ma non dimentichiamoci che i giocatori arrivati non sono top players - o meglio, lo sono per il Genoa ma non in senso assoluto. Inoltre, i liguri hanno un attacco discreto (Toni, Sculli, Palacio) ma non speciale. Cosa che invece ha il Palermo (Miccoli, Pastore, Hernandez, Maccarone, Pinilla), a cui però manca qualcosa in difesa e a centrocampo. Insomma, tre squadre buone che si daranno lotta fino alla fine.
Dal settimo al decimo posto, verosimilmente, troveremo Sampdoria, Napoli, Fiorentina e Lazio. I liguri hanno tanti discreti elementi, due campioni davanti, ma una panchina ridicola. Al Napoli è arrivato Cavani, migliore di Quagliarella, ma mancano una prima punta e un bel nome in difesa. La Fiorentina ha tanti giovani forti ma è stata falcidiata dagli infortuni e ha fatto pochissimo sul mercato, segno che i Della Valle si sono disamorati della squadra. La Lazio ha venduto Kolarov e si è rinforzata, specialmente con Hernanes, ma non ha una difesa presentabile.
Dall'undicesimo al quindicesimo posto dovrebbero piazzarsi Parma, Udinese, Cagliari, Catania e Chievo. Il Parma, con un mercato molto importante, potrebbe anche finire nel blocco precedente, mentre Udinese e Cagliari sembrano destinate ad una salvezza comodissima. Un pochino sotto Catania e Chievo, principalmente a causa del cambio di allenatore.
La lotta per la salvezza, quasi senza ombra di dubbio, riguarderà le tre neopromosse ed il Bologna. Certo, Cesena e Lecce si sono rinforzate parecchio prima del gong finale di ieri sera, ma nessuna delle tre, né i rossoblu, sembrano destinati a grandi cose.