domenica 20 marzo 2011

Dazed and Confused

Se la fortuna è cieca, la sfiga, si sa, ci vede benissimo. E, di certo, non si può dire che nelle ultime due partite di campionato (e mettiamoci pure la trasferta di Londra) la sorte sia stata particolarmente benevola nei nostri confronti. Se a questo, però, aggiungiamo che non si è pensato a gennaio di dare un valido vice ad Ibra (con in più l'aggravante che saremmo stati anche senza Inzaghi fino a primavera), che ieri in sua assenza si è così costretto Pato a giocare da prima punta che - dite quello che volete - per me NON lo è e che, sempre ieri sera, non si capisce perché si è deciso di presentare dal primo minuto un impresentabile Cassano invece di Robinho, ecco spiegato come nell'arco di sole due giornate si è passati da un possibile più sette punti sulla seconda in classifica, ad un probabile, anzi certo, più due. Quello che preoccupa maggiormente è che l'assenza di Ibra, anche quello annebbiato visto negli ultimi tempi, ci procura una pochezza offensiva in area di rigore avversaria semplicemente sconcertante. Siamo in difficoltà, inutile nasconderlo. Ma se pensano di avere già la nostra pellaccia, si sbagliano di grosso.

martedì 15 marzo 2011

Papaveri e paperi

Ibra ha un caratteraccio, si sa. Accentratore di attenzione, ego spropositato, indolente in campo se le cose non girano come vuole lui, facilmente irascibile. La reazione avuta proprio nell'ultima partita contro il Bari che ha portato alla sua espulsione e conseguenti giornate di squalifica che gli faranno saltare il derby, ad esempio, è di una rara gravità e, soprattutto, non ha giustificazione alcuna. Sì, puoi essere stato provocato quanto vuoi tu, le cose in quel momento non andavano bene e ti eri anche visto annullare un goal che probabilmente era regolare, ma: 1) eravamo sotto di uno a zero; 2) hai lasciato la squadra in dieci; 3) nel momento decisivo della corsa scudetto, ti becchi tre giornate di squalifica. Detto questo, però, allo stesso tempo non bisogna essere ipocriti e dire quanto dobbiamo a lui se adesso come adesso ci troviamo dove ci troviamo in classifica. Almeno fino a gennaio, Ibra ha disputato un campionato semplicemente strepitoso, come mai forse lo si era visto in passato, caricandosi letteralmente la squadra sulle spalle e togliendoci le castagne dal fuoco in più di una occasione. Tutto questo fino a gennaio, appunto, quando è rientrato Pato, detto "il papero". A quel punto qualcosa si è rotto, inutile girarci intorno. Semplicemente, Pato non passa la palla, tant'è che, per dire, da allora sto ancora aspettando di vedere non dico un assist, ma un suo passaggio decente ad Ibra. E quest'ultimo, che già ha i suoi bei "difettucci" caratteriali come detto, dal punto di vista psicologico l'ha subito, eccome. Non so naturalmente cosa si siano detti dalle parti di Milanello, ma fossi stato nei panni di Allegri avrei messo un po' più "a posto" il papero e non mi sarei limitato a dire che è nelle sue caratteristiche quella di essere più un finalizzatore che un uomo assist. Ultimamente, ho visto ancora una volta il Barcellona e questi non tirano in porta se non dopo esserci arrivati dopo una serie infinita di passaggi, triangoli e uno-due assortiti, perfino quando si ritrovano da soli davanti al portiere. Perché Pato questo non l'ha ancora capito? E, soprattutto, perché non glielo si fa capire chiaro e tondo? Ecco perché ad Ibra girano le balle e ultimamente "ciondola" in campo, al di là della pur comprensibile stanchezza. Adesso, a bocce ferme, alla luce dell'ultima sciagurata prestazione in campionato e in attesa della difficile trasferta a Palermo, spero che le cose si chiariscano e si rasserenino. Non si può gettare alle ortiche tutto quanto di buono fin qui fatto.

giovedì 10 marzo 2011

Orgoglio rossonero

Per la magnifica partita giocata ieri.
Per i ragazzi che hanno dato tutto.
Per aver dimostrato come si devono accettare le sconfitte.
Per il plauso rivoltoci dagli avversari.
Per il convincimento che l'anno prossimo saremo ancora più forti.
Per il campionato che andremo a vincere.
Sì, è bello essere tifosi del Milan.

lunedì 7 marzo 2011

Speroniamoli

Superata anche la difficile - e beneaugurante, visti i precedenti - partita di Torino contro i bianconeri, l'attenzione si sposta alla trasferta di Champions a Londra, dove i nostri ragazzi dovranno tentare di ribaltare lo 0 a 1 subito all'andata dagli Spurs. Impresa difficile, ma non impossibile, come detto. Certo è che Mister Allegri dovrà praticamente inventarsi il centrocampo, senza lo squalificato Gattuso, i da tempo infortunati Pirlo e Ambrosini e, come se non bastasse, il difficile recupero di Boateng per via della distorsione alla caviglia subita proprio sabato sera contro la Juventus. Riportare Thiago Silva in mezzo al campo, viste le difficoltà dell'andata, soprattutto per il buco lasciato dietro, non mi farebbe stare tranquillo. Piuttosto, vedrei di più un avanzamento di Abate a destra, con Oddo alle sue spalle in difesa, Flamini al centro e a sinistra... boh? Jankulovski? Merkel? Difficile dirlo. Ma del resto, gli uomini rimasti a disposizione sono quelli. Partire inoltre con Seedorf dietro le due punte, per scatenare poi Robinho o Pato nella ripresa, oppure schierare da subito il tridente? Io preferirei la prima soluzione. In ogni caso, per quest'anno va bene puntare sul Campionato a discapito della Champions, ma uscire agli ottavi contro il Tottenham non mi farebbe comunque piacere. Per nulla.

martedì 1 marzo 2011

The song remains the same

Onestamente, fin dall'inizio di questo campionato, non ho mai pensato che il Napoli potesse essere una squadra in grado di competere per il titolo. Un po' come la Lazio, per intenderci, con la sola differenza che i partenopei sono riusciti a restare attaccati alla vetta della classifica per un po' più di tempo. Ma, tolto un primo quarto d'ora di "studio" e sostanziale equilibrio, ieri sera è apparso subito evidente come non ci fosse praticamente partita, con la squadra di Mazzarri letteralmente polverizzata da un Milan straripante e padrone assoluto del campo. Si può discutere dell'azione che ha portato al rigore che ha sbloccato la gara a favore dei rossoneri, certo (ma l'arbitro è stato semplicemente pessimo, con un metro tutto suo con il quale, ad esempio, ha lasciato maltrattare Pato da Aronica per tutto il primo tempo, fino all'ammonizione per reazione del brasiliano), si può discutere della fatica che loro hanno dovuto sostenere in coppa giovedì, ovvio, ma, please, non portiamo sul piatto della bilancia l'assenza di Lavezzi (e Pirlo e Ambrosini no?) o - barzelletta della serata - il campo pesante che ha penalizzato la tecnica dei giocatori del Napoli (in casa della squadra più "tecnica" in circolazione?). La verità è che se non avessero avuto De Sanctis in porta, a quest'ora staremmo a parlare di un risultato ancora più pesante del 3 a 0 sulla loro groppa. Per non essere banale - perché cosa altro si può dire ad elogio di quei "mostri" che abbiamo davanti? - la cosa che più piace dei ragazzi agli ordini di mister Allegri è il rendimento delle cosiddette "seconde linee", con giocatori come Flamini, Van Bommel e, su tutti, un fantastico Jankulovski autori di una gara su livelli di assoluta eccellenza. La canzone rimane la stessa, quindi: il Milan è la squadra più forte (e bella) del campionato.