lunedì 31 gennaio 2011

Botti finali/2

Matri alla Juventus. Finalmente i bianconeri hanno una vera prima punta. Da squadra di media-bassa classifica, ma almeno è una vera prima punta. Diciotto milioni di euro sono una follia, ma giustamente quelli forti alla Juve di oggi non ci vogliono andare. Il Cagliari proseguirà con Nené ed Acquafresca, deve pensare a salvarsi ed undici punti in sedici giornate (ma per la salvezza basteranno secondo me 36/37 punti) sono assolutamente alla portata dei rossoblu.
Delle piccole, la più rinforzata è il Cesena. Rosina, Felipe, Dellafiore, Sammarco. Forse Santon, forse Mariga. Non male. Bari, Lecce e Brescia sono state a guardare, potrebbero aver compiuto l'ennesimo errore. Il Parma ha acquistato Amauri, che in Emilia senza grandi pressioni potrà tornare utile.

Trattative invernali

Se il Cesena riesce a vendere Nagatomo Yuto from Japan per otto/nove milioni più Santon più Mariga giuro che stimo Campedelli. Nagatomo Yuto? E chi sarebbe costui?
Update: sei milioni più Santon, ossia il terzino sinistro titolare dell'Under 21. Per un giapponese che gioca nel Cesena. Non ho parole, o questo è un fenomeno o sono tutti pazzi.

L'importanza di Febbraio e Marzo

Ecco, in versione definitiva, il calendario del Milan da qui a fine Maggio. Un percorso tortuoso ed angusto.

1 Febbraio: Milan - Lazio ore 20:45 (C)
6 Febbraio: Genoa - Milan ore 15:00 (C)
12 Febbraio: Milan - Parma ore 18:00 (C)
15 Febbraio: Milan - Tottenham ore 20:45 (CL)
20 Febbraio: Chievo - Milan ore 15:00 (C)
28 Febbraio: Milan - Napoli ore 20:45 (C)
5 Marzo: Juventus - Milan ore 20:45 (C)
8 Marzo: Tottenham - Milan ore 20:45 (CL)
13 Marzo: Milan - Bari ore 15:00 (C)
20 Marzo: Palermo - Milan ore 15:00 (C)

Da questo punto in poi, bisogna capire se il Milan andrà avanti in Champions League ed in Coppa Italia. In quel caso ci saranno chiaramenti degli anticipi e dei posticipi. Le date provvisorie di Campionato, Champions League e Coppa Italia, qualora il Milan arrivasse in finale in entrambe le competizioni, sarebbero le seguenti.

Sosta pasquale
3 Aprile: Milan - Inter (C)
5/6 Aprile: andata quarti di finale ore 20:45 (CL)
10 Aprile: Fiorentina - Milan (C)
12/13 Aprile: ritorno quarti di finale ore 20:45 (CL)
17 Aprile: Milan - Sampdoria (C)
20 Aprile: Milan - Palermo ore 20:45 (CI)
24 Aprile: Brescia - Milan (C)
26/27 Aprile: andata semifinali ore 20:45 (CL)
1 Maggio: Milan - Bologna (C)
3/4 Maggio: ritorno semifinali ore 20:45 (CL)
8 Maggio: Roma - Milan (C)
11 Maggio: Palermo - Milan (CI)
15 Maggio: Milan - Cagliari (C)
22 Maggio: Udinese - Milan (C)
28 Maggio: finale ore 20:45 (CL)
29 Maggio (11 Giugno se il Milan arriva anche in finale di Champions League): finale ore 20:45 (CI)

Che dire, davvero un cammino faticoso, specie ad Aprile e Maggio, quando si potrebbe giocare ogni tre giorni (tranne durante l'ultima settimana di Maggio) se il Milan proseguisse in ognuna delle competizioni. A questo punto, è abbastanza chiaro che la maggioranza dei punti vanno raccolti tra Febbraio e Marzo, prima della sosta pasquale. Otto partite. Le più rognose sicuramente contro Lazio, Napoli, Juventus e Palermo, queste ultime due fuori casa. Se il campionato si vince, come penso, ad ottantacinque punti vuol dire che ne mancano trentotto. Dunque, venti punti nelle prossime otto partite e diciotto nelle ultime otto. Sei vittorie e due pareggi sarebbero perfetti. Poi rimangono Inter, Fiorentina, Sampdoria, Brescia, Bologna, Roma, Cagliari ed Udinese. Cinque vittorie e tre pareggi non mi sembrano una follia.
Nota. Allegri sostiene che il campionato si vinca con ottanta punti, ma io non mi fido. E non penso che lui punti a quella soglia, ma credo stia bluffando. Se per il Napoli ottanta punti sembrano davvero tanti, infatti, per Roma ed Inter non sono impossibili, specie viste le rimonte degli anni precedenti. Pertanto, occhio alla classifica e cerchiamo di trarre il massimo da questi due mesi. Anche perché dopo ci saranno Champions e Coppa Italia a drenare energie ed incasinare la mente.

Rifondazione rossonera

Cioè comunista/fascista. No, scherzo.
Però rivoluzione è. Negli ultimi sei mesi, il Milan ha cambiato tanti elementi, con l'attacco completamente rivoluzionato ed il centrocampo fortemente modificato. Questo significa che con l'estate tanti giocatori un tempo insostituibili potrebbero fare le valigie. In difesa, Abate, Bonera, Sokratis, Antonini, con Jankulovski sicuro partente. A centrocampo Pirlo, Gattuso, Flamini Boateng ed Emanuelson sono gli unici sicuri di restare. Ambrosini, Seedorf e Van Bommel potrebbero essere ceduti o sarebbero costretti, come Oddo, ad accettare una spalmatura del contratto su più anni per ragioni anagrafiche - ti tengo in squadra ma giochi solo per necessità e guadagni anche meno. Un dramma, se pensiamo che Ambrosini è il capitano e che Seedorf è Clarence. Però è anche ridicolo avere un centrocampo con dieci giocatori, considerato il fatto che Merkel e Strasser ormai sono in prima squadra. In attacco, specie se dovesse arrivare Ganso, non escludo una prematura partenza di Pato o Cassano. Il primo per motivi fisici, il secondo per motivi economici. Non ci dimentichiamo infatti che è stato pagato due milioni e mezzo, quest'estate potrebbe valerne già venti.
E' ovvio, le mie sono tutte teorie, ma visto che Galliani e Braida ci hanno fatto restare a bocca aperta da Agosto ad oggi, non escluderei colpi di scena anche nel corso della prossima estate. Anche perché Adrianone sembra essere stato chiaro - l'ossatura della squadra è Abbiati, Thiago Silva, Nesta, Pirlo, Gattuso, Ibrahimovic. Gli altri non sono insostituibili.

Infine, anche lui

Legrottaglie Nicola, trentacinque anni a breve, è del Milan. Finisce così il mercato rossonero, con l'acquisto di un giocatore pagato meno di un milione di euro che sarà il sesto difensore centrale dietro a Thiago Silva, Nesta, Yepes, Bonera e Sokratis. Cinque, in effetti, erano pochi, se si pensa ai continui infortuni cui alcuni di loro sono stati soggetti. Poi, se Thiago Silva dovesse seriamente spostarsi a centrocampo, cosa che a me non dispiacerebbe, un rincalzo sarebbe doppiamente utile.
Cosa dire di Legrottaglie calciatore? Cattolico convinto. Un po' come quelle ragazze di cui si dice "simpatica" o "intelligente". Ecco, i miei ricordi del chierichetto pugliese sono vaghi. Qualche goal con la Juve e con il Chievo, tanta panchina, piuttosto brocco. Spero facciano come con Van Bommel - sei mesi di contratto e qualche apparizione se ce ne fosse bisogno. Altrimenti, si fa sei mesi a Milano che è anche meno fredda di Torino e guadagna gli stessi soldi. Del resto, non è tipo da grandi pretese.
Si chiude così il mercato rossonero. Perfetto, anche se un puntellamento vero al centro della difesa sarebbe stato auspicabile. Nesta ormai è di cristallo, se manca uno tra Thiago Silva e Yepes giocano Bonera, Sokratis e Legrottaglie. Cosa che non mi fa stare sereno.

domenica 30 gennaio 2011

Il riassunto della giornata

L'Inter vince con un po' di fortuna contro un Palermo che avrebbe meritato almeno il pareggio. Del resto, quando sei in vantaggio due a zero e non chiudi e quando sbagli il rigore decisivo sul due a uno rischi di essere punito. Ciononostante, l'Inter non sembra quella delle stagioni passate, fatica a trovare la rete e in ogni partita non dà mai l'impressione di dominare l'avversario. Il Palermo è sfigato, come ha detto Zamparini. Però togliere Miccoli, l'unico attaccante disponibile, non mi è sembrata la mossa più furba. La Roma non ha giocato, per certi versi meglio, ché la partita verrà recuperata nei giorni in cui i giallorossi saranno impegnati in Champions League e soffriranno i felsinei. Il Napoli distrugge una Sampdoria arrendevole, parlare di Scudetto mi sembra ridicolo, i blucerchiati non sono più quelli di un anno fa e ormai pensano solo ad arrivare a quarantacinque punti per salvarsi tranquillamente. La Lazio batte la Fiorentina, ormai incerta della permanenza in Serie A - i viola giocano male, non segnano e soffrono contro tutti, Mihajlovic dovrà fare miracoli. Genoa e Cagliari avanzano verso la salvezza, in compagnia del Chievo che ha strapazzato il Brescia. Lecce e Cesena non si fanno male, ormai è chiaro che il discorso retrocessione riguarderà le ultime tre citate ed il Bari. Occhio però al Catania, se non si riprende rischia seriamente di finire senza una sedia sotto al sedere.
Note. Cavani è un buon giocatore, nulla più. E' la prima ed unica punta del Napoli, chiaro che segni tanto. Esattamente come Di Natale, Matri, Di Vaio. Quelli veramente forti - Pato, Ibrahimovic, Eto'o - segnano venticinque goals a campionato anche se gli viene messo accanto un giocatore di valore identico. Cavani, invece, è il terminale offensivo di una squadra che gioca per lui. E la storia del tridente con Lavezzi ed Hamsik è una cazzata, visto che i due in questione giocano molto dietro e si inseriscono solo per servire il compagno. Ma di questi tempi va di moda mitizzare i partenopei, percui amen. Pazzini grande acquisto? Non lo so, non mi è mai piaciuto veramente. Uno come Borriello e Gilardino. Poi magari segnerà goals a grappoli, per me resta una buona riserva ma nulla per cui strapparsi i capelli. Se pensiamo che al suo posto, sei mesi fa, c'era un certo Mario Balotelli non possiamo che sorridere.
Lo Scudetto, inoltre, sembra raggiungibile con ottantacinque punti. Il calcolo è semplice. Considerato il fatto che la seconda in classifica (il Napoli con quarantatre punti) può ottenerne un massimo di quarantotto in sedici giornate, e considerato il fatto che, anche dando il massimo, nessuna squadra otterrà più di quarantuno punti (tredici vittorie, due pareggi, una sconfitta), si può dunque concludere che con ottantacinque punti si vince il campionato. Per il Milan significherebbero dodici vittorie, due pareggi, due sconfitte. Non impossibile.
Infine, si può affermare con serenità che la salvezza è fissata a quaranta punti, forse anche meno. Cagliari, Sampdoria, Genoa e Chievo mi sembrano le uniche destinate a tale soglia con facilità. Fiorentina, Bologna e Parma soffriranno maggiormente, anche se, almeno sulla carta, non dovrebbero accusare troppe difficoltà.

venerdì 28 gennaio 2011

La rosa definitiva

Ampia, molto ampia. Per ogni ruolo, quasi due sostituti. Tra parentesi, i giocatori che non potranno disputare la Champions League - Cassano, Van Bommel ed Emanuelson - e Jankulovski, che sarà probabilmente escluso dalla lista dei venticinque per altre ragioni.
Abbiati - Amelia - Roma
Abate - Oddo
Thiago Silva - Sokratis - Bonera
Nesta - Yepes
Zambrotta - Vilà - Antonini - (Jankulovski)
Pirlo - (Van Bommel) - Merkel
Ambrosini - (Emanuelson)
Gattuso - Flamini - Strasser
(Cassano) - Boateng - Seedorf
Pato - Robinho
Ibrahimovic - Inzaghi
Altri giocatori disponibili: Rodrigo Ely (D), Simone Calvano (C), Giacomo Beretta (A).
Non male, forse troppi giocatori, specie sulle fasce e a centrocampo. Il Milan sembra a posto in porta, a centrocampo (ma quest'estate qualcuno farà le valigie, Flamini e Seedorf i più quotati a mio avviso) e in attacco. La difesa, invece, sembra ancora da rifinire. Jankulovski è già stato ceduto, tornerà in patria quest'estate. Yepes, Zambrotta ed Oddo, i vecchietti, sono due validi rincalzi sulle fasce ma non possono essere considerati titolari. Abate stenta ad esplodere, Sokratis non ha reso quanto ci si attendeva, Antonini è da vendere, Vilà è da scoprire, Bonera è una promessa mai mantenuta. Non dimentichiamoci poi dei continui infortuni di Nesta. Non lo so, spero che la società non se ne accorga quando è troppo tardi. Un attacco stellare è buono, ma i campionati si vincono anche subendo pochi goals.

Mercato di riparazione

Giunti agli sgoccioli di Gennaio, possiamo più o meno tirare le somme sulle manovre di mercato delle venti di Serie A.
Ne escono rinforzate Milan (Cassano, Emanuelson, Van Bommel, Vilà), Inter (Ranocchia, Kharja, Pazzini), Napoli (Ruiz), Bari (Glik, Okaka, Rudolf) e Genoa (Paloschi, Antonelli, Hallenius, Pelè, Kucka, Jelenic, Boselli, Floro Flores, Konko). Chi ne esce con le ossa rotte è la Sampdoria, che un mese fa giocava con Cassano-Pazzini e oggi con Pozzo-Maccarone in attacco. Situazione stabile per Bologna, Cagliari, Lazio, Palermo, Parma, Roma, Palermo e Udinese. Occasione sprecata per Brescia, Catania, Chievo, Cesena, Juventus, Lecce.
Cosa può cambiare? La favorita per lo Scudetto resta il Milan, seguita in ordine da Roma, Inter e Napoli, queste ultime pronte a giocarsi il quarto posto. Lazio, Juventus e Palermo dovrebbero essere sicure del posto in Europa League, che a mio avviso solo l'Udinese può insidiare. Occhio ai friuliani - giocano bene, corrono tanto, hanno voglia di Europa. E la Juventus è ai limiti del tracollo. La salvezza, se non ci saranno stravolgimenti pazzeschi, continuerà ad essere una cosa a quattro tra Lecce, Cesena, Brescia e Bari. Difficile parlare di squadra favorita, in questo caso, se non pensando al calendario. In tal caso il Cesena, avendo già incontrato Roma e Milan, potrebbe avere un minuscolo vantaggio sulle altre.

mercoledì 26 gennaio 2011

Cosa pensare

Il Milan, nella sessione invernale, ha acquistato Cassano, Emanuelson e Van Bommel, tre ottimi giocatori. Ha speso poco. Bene, bravi, bis. La fregatura? Nessuno dei tre potrà disputare la Champions League. Cosa vuol dire questo? Semplice, significa che il Milan punta decisamente forte a vincere il campionato. Inutile girarci intorno, lo Scudetto è l'obiettivo prioritario. Arrivasse anche la Champions League saremmo tutti felici, ma Barcellona, Real Madrid e Manchester United sembrano, almeno sulla carta, maggiormente attrezzate.
L'arrivo di quei tre significa anche che altri tre troveranno meno spazio. Significa che il centrocampo, in campionato, sarà formato da Pirlo, Gattuso, Ambrosini, Boateng, Emanuelson e Van Bommel. Flamini, Seedorf, Strasser e Merkel le alternative. In Champions League, invece, il centrocampo sarà formato da Pirlo, Gattuso, Ambrosini, Boateng, Flamini e Seedorf. Strasser e Merkel le alternative. Stesso discorso per l'attacco - se Pato sarà titolare in Champions League, Cassano probabilmente ruberà dello spazio al papero in campionato.
Su due piedi non è una cosa che ami particolarmente, perché generalmente si creano dei malumori e dei problemi tattici inevitabili. Eppure, vista la sintonia con cui gioca quest'anno il Milan, credo che sia stata un'ottima scelta. In fondo, di partite di Champions League davanti ai rossoneri ce ne sono solo due sicure. Anche arrivando in finale, ne mancherebbero sette. Quel che abbiamo basta e avanza.

La nuova Juve è la vecchia Inter

Che tristezza, che tristezza vedere quella che un tempo era la nostra principale rivale, la Signora del calcio italiano, essere diventata una squadretta di terz'ordine, gestita da una dirigenza incapace di capire cosa significhi la parola Juventus.
Pensateci, hanno trattato ogni possibile attaccante da quest'estate ad oggi, e Tuttosport, il loro giornale di riferimento, ogni giorno titolava in modo sicuro "Fatta per Dzeko", "Fatta per Huntelaar", "Fatta per Pazzini".
Alla Juventus sono stati accostati Dzeko, finito al Manchester City. Adebayor, finito al Real Madrid. Cassano, finito al Milan. Borriello, finito alla Roma. Tevez, rimasto a Manchester. Gomez e Klose, rimasti a Monaco di Baviera. Pazzini, che sembra pronto a firmare per l'Inter. Huntelaar, che non si muove dallo Schalke 04. Luis Fabiano, ancora a Siviglia. Vucinic, inamovibile da Roma. Di Natale, che ha preferito l'Udinese. La lista continuerebbe, mi fermo qui.
Ad oggi, la Juventus ha acquistato Quagliarella e Toni. Un buon giocatore non giovanissimo ed un discreto giocatore arrivato a fine carriera. Entrambi infortunati, restano disponibili Del Piero ed Amauri, e chi viene contattato preferisce altri lidi.
Che peccato, preferivo tanto la Serie A di qualche anno fa.

Eccolo, il signore

Che basti entrare in Via Durini (ormai Corso Vittorio) per prenderne lo stile?

martedì 25 gennaio 2011

Domande del 2011

Boateng, Ibrahimovic, Robinho, Cassano, Emanuelson, Van Bommel.
Come mai non sento più nessuno chiedere a Berlusconi di vendere?

...e Van Bommel

Eccolo, il terzo colpo di mercato. Mark Van Bommel. Trentaquattro anni a breve, ha firmato un contratto di soli sei mesi. Centrocampista roccioso, dinamico, ottimo coi piedi e nel tiro da fuori.
Così, dopo Cassano preso per due milioni e mezzo ed Emanuelson per un milione e mezzo, ecco che arriva gratis un altro giocatore importante. Operazione geniale e veloce condotta in due giorni da Mino Raiola, ormai diventato un ambasciatore di Via Turati.

lunedì 24 gennaio 2011

Una giornata particolare

Più che particolare, a dire il vero. Si era partiti con la netta vittoria della Roma e la disastrosa caduta dell'Inter, massacrata da un'Udinese che comincia a far paura. Poi avevamo visto la Lazio e la Juventus perdere terreno, con il solo Napoli capace di tenere il passo.
Sulla carta, una giornata positiva. Ma la partita con il Cesena era partita male. Flamini e Gattuso bloccati all'ultimo momento, al loro posto Rodrigo Ely e Calvano in panchina. Squadra rimaneggiata, con Thiago Silva a centrocampo affiancato da Merkel. Il solo Ambrosini disponibile. Poi, dopo pochi minuti l'ennesimo infortunio a Nesta, la solita spalla. I presupposti per una serata di merda c'erano tutti.
E così è stato - almeno inizialmente, visto che per venti minuti il Cesena ha nascosto la palla al Milan divorandosi occasioni come quella capitata sui piedi di Schelotto dopo l'errore di Antonini, errore che potrebbe costargli il posto già da Domenica prossima. Al minuto venti, forse grazie ai continui ululati di Allegri, la squadra scende in campo. Per sessanta minuti è puro champagne. Colpi di tacco, accelerazioni, tiri da destra, sinistra, centro. Tutti ispiratissimi, ma l'unico goal che si riesce a fare è quello che fa Maximiliano Pellegrino, credo detentore di un record a questo punto: non so chi sia riuscito a fare due autogoals in due partite consecutive. Forse qualche interista negli anni novanta, controllerò. Ad ogni modo, al minuto ottanta il Cesena giustamente capisce che potrebbe pareggiare, visto che sta perdendo uno a zero e che le basta un goal, in effetti, per ottenere un punto. Così chiude il Milan, spaventandolo ed aggredendolo nella sua metà campo. Un gioiello di Ibra, a tre secondi dalla fine, chiude il match. Sospiro di sollievo.
Che dire, bella partita. Il Milan ha giocato molto bene per un'ora, sembra una squadra tonica sulla via del ritorno verso i lidi che conoscevamo. Abbiati bravo, Abate discreto, Sokratis ritrovato, Yepes prima alternativa, Antonini cediamolo alla parrocchia, Thiago Silva mostruoso, Ambrosini coraggioso, Merkel pronto per la prima squadra, Cassano bene, Robinho eroe, Ibra supremacy come dice il nostro caro Pellegatti.
Ora si ricomincia a giocare ogni tre giorni, per cui forse si farà qualcosa sul mercato.

domenica 23 gennaio 2011

"Fantastici"

Il termine che Leonardo usa ogni cinque minuti, come se fosse mantra, un intercalare, una frase di rito. Oggi ci ha risparmiato l'ascolto del vocabolo. Mi chiedo i motivi.
In effetti, ha però usato il termine "straordinaria", altro suo cavallo di battaglia, per descrivere lo stato di forma dell'Udinese. Aspetto "incredibile", "favoloso", "meraviglioso" e - last but not least - "speciale".

sabato 22 gennaio 2011

Ora cosa manca?

Ecco la rosa del Milan, ad oggi. Titolari e riserve.

Abbiati (Amelia/Roma)

Abate - Thiago Silva - Nesta - Zambrotta (Oddo - Bonera/Yepes/Sokratis - Antonini/Jankulovski)

Gattuso - Pirlo - Ambrosini - Boateng (Strasser - Flamini - Emanuelson/Merkel - Seedorf)

Ibrahimovic - Pato (Cassano/Robinho/Inzaghi).

Che dire. Un buon portiere, un ottimo centrocampo, un attacco stellare. Cosa manca, allora? Beh, qualcosina in difesa. Almeno un terzino sinistro, visto che a destra Abate, Oddo ed eventualmente Bonera non sembrano così malaccio. Forse, anche un difensore centrale, visto che Yepes è sempre pronto ma che Bonera e Sokratis non sono due sicurezze. Per il resto, siamo tornati uno squadrone. Come ai bei tempi.

Emanuelson!

Grande colpo, Urby Emanuelson. Non solo perché è giovane, forte, veloce, dell'Ajax, con le treccine, con la faccia simpatica, dotato di senso del goal e con un'aria spregiudicata. Il vero motivo della mia gioia è che è un'operazione old style, un colpo quasi gratuito orchestrato nell'ombra da Galliani e Braida. Ziegler e Criscito erano i nomi che rimbalzavano, anche se io ci ho creduto poco, specie sullo svizzero che non mi sembra di certo Garrincha. Poi, in un Sabato nuvoloso, ecco apparire Urbino dal Suriname, proprio come Clarence.
A questo punto, a dirla tutta, mi aspetto anche un altro colpetto. Vedremo cosa Adriano ed Ariedo ci riserveranno.

Giovani

Così, dopo Strasser, anche Merkel ha giocato bene ed ha segnato. Segnali promettenti dalla Primavera, dunque. Io ancora aspetto Albertazzi, Donnarumma, Ganz, Verdi, Santonocito, Ely, Beretta e Fossati. Forti forti.

giovedì 20 gennaio 2011

Miracoli

Ero bambino, camminavo per casa e trovai a terra il portafogli di mio nonno. Lo raccolsi, lo aprii. Dentro c'erano due foto ingiallite. Raffiguravano due uomini: Padre Pio e Gianni Rivera. A quel tempo non li conoscevo, non sapevo chi fossero.
«Nonno, chi è questo?»
«È un uomo che fa i miracoli.»
«E quest'altro?»
«Un popolare frate pugliese.»

lunedì 17 gennaio 2011

Un po' di razionalità

Ok, ieri il Milan ha pareggiato, ok, il Milan ha guadagnato pochi punti nelle ultime partite, ok, il Milan di adesso non sembra quello di un mese fa.
Epperò.
Cerchiamo di non dimenticare che il girone di ritorno è lo specchio del girone di andata e che lo scopo dei rossoneri deve essere quello di fare almeno gli stessi punti fatti nella prima metà del campionato.
Dunque.
Prime quattro giornate di campionato. Milan cinque punti. Ieri ne abbiamo raccolto uno. Ne bastano quattro in tre partite per uguagliare ciò che accadde a Settembre. Inoltre, ricordiamoci che il Milan ha ottenuto dodici vittorie, quattro pareggi e tre sconfitte. Non un ruolino pazzesco, non un ruolino impossibile da imitare. Certo, serve cambiare da Domenica.

Domande

Ma se Pato facesse un po' di panchina, così da capire che il posto, al Milan, te lo devi sudare?

Hmmm

Non bene. Anzi, male. Dopo la vittoria striminzita contro il Cagliari, il pareggio insperato contro l'Udinese, ecco un altro risultato non soddisfacente. Un Milan brutto e noioso nel primo tempo, non aggressivo, lontano anni luce da quello di un mesetto fa. Nella ripresa poco meglio, ma ad essere onesti, a parte il goal capolavoro di Ibrahimovic non si è visto molto altro. Così il Milan ha conquistato cinque punti nelle ultime quattro partite. Pessimo. Preoccupanti le involuzioni di Seedorf e Pato. Ambrosini sottotono. Amelia merita fiducia. Serve una scossa. Il che significa tre vittorie consecutive contro Cesena, Catania e Lazio. L'Inter è virtualmente a meno tre, la Roma a meno sei. Non c'è tanto da stare tranquilli.

sabato 15 gennaio 2011

Più del Milan c'è solo il cielo

Presentazione di Antonio Cassano, versione integrale.

domenica 9 gennaio 2011

Eccolo, il suo sogno

Ancora più a caldissimo

Segnali. Positivi e negativi. Una giornata in cui Roma e Lazio perdono, una in cui Juventus e/o Napoli perderanno punti, una in cui perdi tre a uno e riesci a recuperare fino al tre pari, poi sfiga vuole che Denis la metta dentro, poi pareggi comunque con Ibrahimovic e alla fine va bene così, ché il Milan non è che abbia fatto questa partitona, specialmente in difesa e in fase di costruzione di gioco, comunque Thiago Silva e Gattuso immensi, i terzini e Bonera imbarazzanti, Pato abulico, Cassano due partite tre assists, Robinho spirito di sacrificio, Strasser sempre più promosso, e intanto l'Inter vince a Catania e potenzialmente sono a meno cinque e cinque punti non sono poi così tanti considerato il fatto che mancano ancora diciannove giornate al termine.
Finisce il girone d'andata, Milan campione d'inverno, peccato per le partite con Cesena, Catania, Juventus, Roma ed Udinese. Accettabili i pareggi con Lazio e Sampdoria. Dovevano essere sette punti in più.

sabato 8 gennaio 2011

In tutto questo

Galliani è in Brasile, dove ha fatto scatenare un'asta pazzesca per vendere Ronaldinho. Il nostro AD, per intascare una somma maggiore, ieri ha persino dichiarato che il Flamengo, a suo avviso, era in vantaggio. Oggi? Controfferta del Gremio. Nessuno saprà mai la cifra a cui Ronaldinho verrà venduto, ma state certi che sarà di gran lunga superiore agli otto milioni di euro suggeriti dai media italiani.

giovedì 6 gennaio 2011

A caldissimo

Tacco di Robinho, palla geniale di Cassano e goal del ventenne Strasser al suo esordio dal primo minuto. Sembra una favola, è la realtà di un pomeriggio pazzesco per i rossoneri, che escono da Cagliari con tre punti in tasca, avendone guadagnati due sulla Lazio, tre sulla Juventus e due o tre su Inter e/o Napoli.
Partita scialba, brutta, povera di emozioni. Non sembrava un match di Serie A, piuttosto la partita domenicale della parrocchia. Fino al minuto trenta, quando il Cagliari ha cominciato a dominare. Da lì in poi, per cinquanta minuti, solo i rossoblu hanno dimostrato di aver voglia di vincere. Il Milan ha sprecato due o tre occasionissime con Robinho e Pato, Abbiati ha avuto fortuna su una maxi papera, i sardi hanno addirittura colto un palo clamoroso. Senza girarci troppo intorno, il Milan di oggi meritava di perdere. Forse anche con più di un goal di scarto.
Ed invece ecco i tre punti. Con il goal del giovanissimo Strasser. Incredibile ma vero. Da Domenica, però, bisogna cambiare marcia. Non si vincono i campionati in questo modo.

domenica 2 gennaio 2011

Su Ronaldinho

Essendo ai titoli di coda, possiamo tranquillamente fare qualche considerazione sui due anni e mezzo passati da Ronaldinho al Milan. Acquistato dal Barcellona in pompa magna, sperando che l'eroe del destino, come il dentone è definito da Carlo Pellegatti, potesse resuscitare all'ombra della Madonnina, senza l'ingombrante Messi a dargli fastidio.
Dopo un migliaio di giorni a Milano, è inutile nascondersi dietro ad un dito - Ronaldinho, al Milan, è stato un fallimento completo. Ok qualche bel goal, ok qualche grande giocata, ok qualche sontuosa partita. Ma se siamo onesti, e noi lo siamo, non dobbiamo temere di dire che Ronaldinho è stata una scommessa persa. Forse in partenza, forse no. Resta il fatto che è stata persa. Certo, a Milanello è stato accolto e trattato come un re. Gestito con affetto da Ancelotti, con amore da Leonardo, con rispetto da Allegri. Niente da fare, il gaucho non è mai esploso e non è mai tornato quello del 2005/2006, l'anno in cui vinse il Pallone d'Oro. I motivi? Chissà, probabilmente l'esplosione di Pato, la coabitazione con Kakà, l'arrivo di Ibrahimovic e Robinho, l'acquisto di Cassano, la stima dei propri tecnici lentamente ma inesorabilmente sgretolatasi dopo un tot di partite.
Certo, su una cosa Berlusconi ha sempre avuto ragione. Sulla carta Ronaldinho è il miglior calciatore del mondo. Quel che riesce a fare con i piedi è qualcosa di straordinario. Max Allegri, uomo pratico, ha però capito che tra saper fare e fare c'è una differenza abissale. E ha anche capito che non puoi giocare con un 4-3-3 spregiudicato in Italia, usando due punte esterne di movimento ed una torre centrale, come il Barcellona di qualche anno fa. Anche perché Ronaldinho, di movimento, ne ha fatto pochissimo in questi due anni e mezzo.
Il suo trascorso rossonero mi ricorda parecchio quello di Rui Costa. Un grande campione acquistato per una cifra importante che al Milan non è riuscito ad esprimersi. Coccolato dalla dirigenza, dalla tifoseria, dagli allenatori. Eppure, niente.
Ci sono però aspetti positivi da considerare. La fine dell'immobilismo milanista sul mercato. Siamo tornati la società che eravamo. I brocchi a casa i campioni in campo. La mossa Cassano, geniale se consideriamo il fatto che è stato acquistato per due milioni e mezzo di euro, non sarebbe stata possibile con Ronaldinho in rossonero. La minusvalenza del brasiliano, che sarà di soli dodici milioni di euro - un anno del suo stipendio, in fondo. La fine di un ciclo, nato ed evolutosi dal 2007 al 2010, con il Milan che osservava e gli altri che vincevano.
Eppure a me dispiace. Quelli come Dinho dovrebbero giocare titolari nel Milan, come dice il Presidente. Sarebbe stato fantastico vedere Dinho, Robinho, Pato, Ibrahimovic ed Inzaghi al massimo della forma. Le storie d'amore finiscono, questa è finita. Chissà chi lo sostituirà nei nostri cuori.