Il Milan di Fabio Capello, dalla stagione 1992/93 in poi, aveva una grandissima qualità - tra le infinite altre. Partiva in sordina, cresceva verso la metà del primo tempo, segnava un golletto o due e poi andava al riposo. Nella ripresa, i rossoneri addormentavano letteralmente la partita, rischiando pochissimo e creando rare occasioni da goal. Siamo sicuri non torni utile tale strategia?
Passiamo alla sfida di ieri sera. Il Milan raccoglie solo un misero punticino in una sfida che avrebbe potuto (e dovuto) vincere quattro o cinque a uno. L'ingiusto svantaggio, i due goal meravigliosi nello spazio di cinque minuti, le continue occasioni da goal. A fine primo tempo, mi sono immaginato Ancelotti frustare i ragazzi per non aver concretizzato maggiormente. Perché se è vero che le gemme di Pato e Ronaldinho sono da incorniciare, è altrettanto vero che vivere di soli colpi di tacco è improduttivo. Infatti, nella ripresa il Torino è sceso in campo con più fame di noi e ci ha iniziati a mettere all'angolino. Il Milan si è tirato nuovamente in piedi e ci ha provato con Ronaldinho - cui è stato misteriosamente negato un rigore gigantesco in piena area. Così il Torino ne ha approfittato, si è rimesso a correre ed è riuscito ad ottenere un rigore inesistente. Due a due e il Milan ha dovuto ricominciare a creare gioco. Troppo tardi, troppo stanchi.
Qualche nota sulla partita. Kaladze, ai microfoni di Mediaset, ha definito l'arbitro Farina "scarso, non capisce niente". Kala ha sbagliato, in un paese come l'Italia dove le caste sono intoccabili, e per questo verrà multato. Ma ha sostanzialmente ragione. E a questo punto, dopo le dinamiche del pareggio del Lecce (inventanto da Bergonzi) e di quello di ieri, mi domando dove sia la sudditanza psicologica nei nostri confronti.
Ad ogni modo, la colpa è solo nostra. Se l'avessimo messa dentro un paio di volte in più, non avremmo pareggiato. In questo senso, mi sono chiesto perché Ancelotti non abbia sostituito Kakà con Emerson (o Flamini) a inizio ripresa. Ricky era stanco e svogliato, la squadra aveva cinque fantasisti (Pirlo-Seedorf-Kakà-Ronaldinho-Pato) contemporaneamente in campo supportati dal solo Gattuso, il Torino sarebbe uscito dagli spogliatoi col coltello tra i denti. E vabbè, il campionato è lungo. Certo è che sono le partite di Lecce, di Cagliari e di ieri a fartelo vincere. Troviamo una soluzione al più presto. Ad oggi, tre punti dall'Inter sono una barzelletta. Dato che però dobbiamo ancora incontrare Palermo, Catania, Juventus, Udinese, Roma e Fiorentina, sarebbe il caso di riflettere.
Ps L'ammonizione di Farina a Kakà al minuto novantadue è stato uno dei momenti più infimi degli ultimi anni. E pensate che Collina ha voluto Farina per un altro anno, nonostante questo sarebbe dovuto andare in pensione.
Le pagelle che non resteranno.
Abbiati - 6: incolpevole su entrambi i goal, attento nelle altre circostanze.
Bonera - 6: si dà da fare su quella fascia, non facendo rimpiangere Zambrotta.
Kaladze - 4: nell'ordine. Colpevole sul goal di Stellone, si fa bucare due-tre volte da Dzemaili rischiando di farci prendere goal e di lasciarci in dieci, apre le braccia come una danzatrice in occasione del rigore per il Torino. Non so più cosa dire di lui, sta diventando disastroso.
Maldini - 6: attento e diligente come al solito, il Toro attacca però più dall'altra parte.
Jankulovski - 6: fa il suo dovere, anche se oggi si propone poche volte in avanti.
Gattuso - 7: meno male che Ringhio c'é. Se nel secondo tempo non ne prendiamo tre-quattro è soprattutto merito suo.
Pirlo - 6: torna e si fa sentire. Peccato però che Dzemaili, il suo alter ego granata, giochi nettamente meglio.
Seedorf - 5,5: partita a volume basso, tocca pochi palloni e si fa vedere anche meno in uno stadio dove solitamente si scatena.
Kakà - 5: a questo punto saltare la gara di Palermo potrebbe fargli anche bene. E' in un periodo di involuzione preoccupante.
Ronaldinho - 7,5: a parte la punizione capolavoro, assist, corsa, recuperi, cross. E non è ancora al top. E ha già segnato sette goal. Ancora figurina?
Pato - 6,5: Ancelotti gli dà fiducia, lui lo ripaga con un bel goal e con tanto sudore. Il ragazzo corre per due, aiuta in difesa e per una sera sembra quello dell'anno scorso.
Emerson - sv
Shevchenko - sv