lunedì 21 febbraio 2011

Anche un paio di frustate no?

Commissione UEFA: quattro giornate a Gattuso.
Naturalmente, il suo ginocchio aperto con una dozzina di punti di sutura durante la partita, quello che ha detto Jordan per tutto il secondo tempo ed un arbitro eufemisticamente incapace, sono tutte cose che NON sono state prese in considerazione. Chapeau alla società, comunque, che ha già fatto sapere che non impugnerà la decisione. Rino, ci vediamo in finale.

La fatal... Associazione Calcio Milan

Detto fatto: non avevamo finito di parlare pochi giorni fa degli errori arbitrali ed ecco servito su di un piatto d'argento il fallo di mano di Robinho non visto in occasione del nostro momentaneo vantaggio in casa Chievo. Verrebbe quasi da ridere, se non fosse che agli errori arbitrali (certo, anche a nostro favore, ovvio) si aggiungono altrettanti orrori come il campo di patate dove siamo stati costretti a giocare ieri. Perdonatemi, ma io su queste cose continuo a diventar scemo: è così difficile in un campionato tra i tre, quattro più importanti del mondo intero dove girano milionate di Euro avere dei campi da gi(u)oco decenti? Evidentemente sì, non ci sono altre spiegazioni. Ad ogni modo, per una volta, Verona si è dimostrata sì "fatal", ma... per le nostre inseguitrici, le quali già pregustavano agganci assortiti dopo il pareggio di Fernandes. Fortunatamente, abbiamo avuto il tempo necessario per rimettere a posto le cose ed il palo-rete (un segno?) di Pato ad una manciata di minuti dalla fine ci ha regalato la vittoria "scaccia-pretendenti". Tutto come prima, quindi, e vantaggio di tre punti in classifica sul Napoli rimasto preziosamente inalterato. La settimana priva di ulteriori impegni che ora ci separa dal big match con i partenopei arriva come manna dal cielo e personalmente avrei dato anche tre, quattro giorni di riposo assoluto ai ragazzi, specialmente a gente come Ibra e Binho. Ulteriori buone notizie, inoltre, arrivano dall'infermeria, dal momento che per quanto mi riguarda il recupero di uno come Boateng è di inestimabile valore per il nostro centrocampo (e già si è visto nella frazione di partita ieri al Bentegodi). Mi fate fare un ultimo elogio? Ad un giocatore dato per spacciato/finito, in partenza, inutile, che si è fatto mesi di panchina senza aprire bocca, gli è stata ridata la possibilità di giocare in poche, pochissime partite ed è sembrato quasi tornare alle sue migliori stagioni, impeccabile, senza una sbavatura, addirittura in una posizione non sua come quella di terzino sinistro vista ieri. Grazie, Massimo, milanista vero.

mercoledì 16 febbraio 2011

Primo round

Onore al Tottenham, innanzi tutto. Squadra tosta, molto quadrata e che, soprattutto nel primo tempo, ci ha tolto letteralmente il fiato con il suo pressing a tutto campo. Ma, come si sa, là dove finiscono i meriti di una squadra nell'ambito di una partita, iniziano i demeriti dell'altra. E i nostri hanno sbagliato completamente l'approccio alla gara, inutile girarci intorno. Il dubbio Thiago Silva a centrocampo, così come ventilato proprio ieri prima dell'incontro, si è rivelato in tutta la sua problematica, di fatto togliendoci qualunque possibilità di costruzione in fase di ripartenza - il brasiliano mai come ieri sera è apparso parecchio spaesato in quel ruolo, spesso e volentieri arretrando fin sulla linea della difesa di fianco a Nesta e Yepes - con in più un Seedorf appiattitosi inconcludentemente in attacco. Sarebbe stato auspicabile, quindi, tentare almeno di giocarsela con un più congeniale Ringhio in mezzo al campo, Flamini a destra e riproporre ancora Merkel come interno di sinistra, con la carta Jankulovski da proporre eventualmente come suo sostituto. Sono dell'avviso che la partita si sia persa proprio lì, in mezzo al campo, dove gli inglesi sono stati padroni incontrastati per tutta la prima frazione di gioco. Poi, i due miracoli nella ripresa del loro portiere su altrettanti colpi di testa "a botta sicura" di Yepes, l'errore/orrore proprio del nostro difensore su Lennon in occasione del mortifero contropiede dello 0 a 1 - OK, avevi di fronte Carl Lewis travestito da ala, ma anche un ragazzo delle giovanili sa che nell'uno contro uno devi sempre a-t-t-e-n-d-e-r-e l'avversario in velocità e in più, visto che si era all'80°, se proprio non ce la fai, lo abbatti e ti prendi il rosso - una terna abritrale eufemisticamente mediocre e pure un Jordan che ha rotto le scatole per tutto il secondo tempo facendo cadere nella "trappola del nervosismo" un Gattuso fin troppo sopra le righe, fa tutto parte del gioco e ci sta tutto senza recriminazione alcuna. Adesso a Londra ci toccherà compiere un'impresa ardua, ma non impossibile.

lunedì 14 febbraio 2011

Fant'Antonio

"E se giochiamo così..."

lunedì 7 febbraio 2011

Lezioni americane

Phil Jackson, attuale allenatore dei Los Angeles Lakers e storico allenatore dei "miei" Chicago Bulls portò lo Zen e la sua filosofia all'interno del basket americano. Motivazioni ai giocatori, allenamenti diversi, un modo di vivere tutto nuovo. Il signor Jackson, più di ogni altra cosa, imparò a responsabilizzare i suoi uomini. Quando allenava i Bulls guidati da Michael Jordan, che per chi non lo sappia è il Dante Alighieri o il Leonardo Da Vinci dello sport professionistico, il signor Jackson spesso toglieva dal campo Jordan proprio quando i suoi stavano perdendo. Questo motivava i compagni e le riserve a fare del loro meglio, a dimostrare che erano capaci di vincere anche senza Jordan, senza il migliore.
Così dovrebbe fare a mio avviso Allegri. Fuori Ibrahimovic, Robinho e Thiago Silva dentro Sokratis, Emanuelson e Pato. Scuoterebbe gli animi, non ci sarebbero più scuse. E tutti lotterebbero ben di più. In questo modo, invece, palla ai più forti e speriamo di vincere. E così si resta a mani vuote.

domenica 6 febbraio 2011

Roma Roma Roma

Sul quattro a uno per l'Inter, non sapendo se ne farà altri sette, otto o nove ad una Roma che non ha giocato (non bene, non male, proprio no), credo si possa affermare con una quasi totale certezza che il campionato sarà un discorso a due tra Milan ed Inter. Ora, per quanto abbia sempre visto i nerazzurri come inferiori alla Roma, devo riconoscere che nelle ultime partite tutto gira loro bene - ogni tiro un goal, ogni tiro avversario una parata. Questo significa che la Roma sta palesandosi come una bolla di sapone. Crollare prendendone quattro a Milano vuol dire che non ti meriti e non vincerai lo Scudetto. Inutile pensare al recupero con il Bologna e cazzate simili, la Roma ha ottenuto trentanove punti in ventitre partite, meno di due a partita. Pochi goals fatti, tantissimi subiti. Vucinic crollato rispetto ad un anno fa, Borriello che segna sempre contro le squadrette, Totti che fa le pubblicità con Ilary, Menez che resta una promessa. Difensori e centrocampisti sottotono ed ecco una stagione sotto le aspettative.
Update. Quattro a tre per l'Inter. Se la Roma pareggia mi rimangio tutto, cappello compreso.
Update/2. La Roma ne ha preso un altro. Giocavano in dieci, poteva finire peggio. Certo, l'Inter subisce parecchio. Tre dall'Udinese, due dal Palermo, tre dalla Roma. Segnerà tanti goals, ma la difesa preoccupa.

Hmmm...

Male, malissimo. Il Milan pareggia la quarta partita su sei, la seconda consecutiva, perdendo così la possibilità di una nuova mini-fuga su Inter e/o Roma. I rossoneri giocano un buon primo tempo, sprecando un po' troppo, poi nella ripresa la squadra diventa molle, prevedibile e il Genoa rischia addirittura di ottenere i tre punti. Pato migliorato ma non ancora al top, Cassano molto indietro, Ibrahimovic bisognoso di tirare il fiato. Per fortuna da Domenica prossima tornano Pirlo, Seedorf e forse Boateng. Se l'infermeria si svuota, credo che le cose possano cambiare.
Una piccola bacchettata ad Allegri che spero non accada più. Finché siamo noi tifosi a parlare di soglia ad ottanta punti è ok, ma un allenatore non può pubblicamente dire che la squadra necessita di altre undici vittorie. Altrimenti i giocatori non sentono il pepe sotto al culo e la festa finisce lì.
Ad ogni modo questo potrebbe essere un periodo fortunato. L'Inter giocherà contro la Roma, poi andrà a Torino dove secondo me la Juventus morirà pur di strappare almeno un pareggio, poi recupererà Mercoledì sedici la partita con la Fiorentina che deve salvarsi e non si farà piegare facilmente, poi il Cagliari in casa, poi tre giorni dopo l'andata di Champions League contro il Bayern, poi la Sampdoria fuori casa. La Roma avrà Napoli, poi la partita con lo Shakhtar il sedici Febbraio, poi Genoa in casa, il recupero con il Bologna il ventitre e poi il Parma.
Insomma, campionato apertissimo e sfide delicate per tutte quante. Febbraio dirà poco o nulla, sembra che nessuna voglia staccare le altre o crollare definitivamente.

venerdì 4 febbraio 2011

Chivu

Solo quattro giornate di squalifica, la società e l'allenatore che non prendono posizione, limitandosi ad un ridicolo se-lo-multiamo-o-no-sono-affari-nostri-ma-poverino-è-uno-buono-non-l'aveva-mai-fatto-in-vita-sua! Vergognoso, assurdo. Ingiusto. Soprattutto, lo ripeto, per il Bari. L'unica squadra che avrebbe meritato di beneficiare della squalifica di Chivu e che invece ha dovuto giocare in undici contro undici perché in Italia non si utilizza la prova televisiva.
Bisognerebbe dare la vittoria a tavolino al Bari. Il motivo? La partita è stata falsata e c'è necessità di uno stimolo affinché queste cose non avvengano più. L'espulsione diretta con la moviola in campo non è sufficiente, a mio avviso. Occorrerebbe far perdere per tre a zero la squadra in cui milita il giocatore che si comporta in tal modo. Così poi la società se lo incula, multandolo pesantemente, perde punti e compromette il proprio campionato. A quel punto, senza moviola in campo e senza stravolgimenti del sistema calcio, avremmo ventidue pecorelle sui campi.

Come l'Inter di un tempo

Vi ricordate l'Inter? Comprava i vari Macellari, West, Falcone, Rambert, Caio e poi si lamentava dell'arbitraggio quando perdeva contro la Juventus di Del Piero, Vialli, Ravanelli, Inzaghi, Vieri, Ibrahimovic, Vieira, Cannavaro, Buffon, Nedved, eccetera.
Oggi la Juventus è la nuova Inter. Uguale uguale uguale. Compra Martinez, Pepe, Toni, Grygera, Motta e si lamenta quando perde contro Eto'o, Pastore, Ibrahimovic, Vucinic. Ridicoli.
Ci troviamo di nuovo a discutere di Juventus? Ebbene sì. Questo perché ieri sono morti definitivamente la Signora Juventus e lo stile Juventus. Morti e sepolti, chiodi nella bara, grazie ed arrivederci.
Imbarazzante vedere l'allenatore della squadra di Torino inveire ed imprecare per sei minuti ininterrotti contro l'arbitro Morganti, che non avrà pur visto un rigore, ma che di certo non è colpevole se la Juventus ha perso cinque partite su otto nell'ultimo mese, segnando solo sette goals e subendone quattordici. No, se la Juventus rischia di finire ottava a trenta punti dal Milan la colpa è degli arbitri.
Davvero non ho parole. Mai visto qualcuno della Juventus comportarsi in quel modo. Poi Marotta ha proseguito sulla falsariga di Del Neri, denunciando un crollo di stile, appunto, più da Sampdoria (cioé la Juventus di oggi) che da Juventus (quella di Lippi, tanto per capirsi).
Perché Del Neri non ha protestato allo stesso modo per il rigore nettissimo non dato al Milan durante la sfida di Novembre? Cos'è, protesta solo quando subiscono i suoi? E quando contro la Sampdoria, alla seconda giornata, i suoi hanno segnato due goals su tre in fuorigioco? Zitto. E con il Bologna, la famosa simulazione di Krasic valsa i tre punti? Si è dimesso, Del Neri, per tali scorrettezze? E il primo goal di Aquilani con il Lecce? E il secondo, sempre contro il Lecce? Silenzio.
Lo scrivo per l'ultima volta - tutti ricevono e subiscono favori e torti arbitrali. Se giochi schiacciato in difesa è più difficile che ti diano o ti neghino un rigore, se giochi sempre in attacco è più facile. E' questa, l'unica vera sudditanza psicologica. Squadre come il Milan ottengono più rigori perché affrontano corazzate catenacciare chiuse in difesa pronte a fare fallo sistematicamente per portare a casa il pareggio. Squadre come il Brescia ottengono pochi rigori perché giocano per lo zero a zero.
In tutto questo, gli unici signori come al solito sono Galliani e Braida, che continuano ad evitare discorsi sugli arbitri andando per la propria strada. E' morta la Juventus, ma noi siamo ancora lì.

Non capisco

Bello Chivu che piange, che chiede scusa ai figli, che si autodefinisce un uomo di merda. Tutto bello. Molto molto bello.
Perché però quando si stava giocando non ha avuto questa folgorazione sulla via di Damasco? Perché non è andato dall'arbitro a dirgli qualcosa come "sì la colpa è mia mi cacci fuori?"
Perché solo dopo la partita?
Perché non si autosospende per due mesi? Magari devolvendo lo stipendio al povero Rossi che in tutta la carriera avrà guadagnato un decimo di Chivu? O alla Lega Serie A? O ai poveri? O alle vittime di cinque anni di vittorie nerazzurre?

giovedì 3 febbraio 2011

Lo stile nerazzurro

Ho appena visto Chivu tirare un pugno gratuito in faccia al povero Rossi del Bari. In un paese civile come l'America tornerebbe a calcare i campi a Settembre. Ora voglio vedere cosa dirà il serafico Leonardo.

Soglia?

Ho scritto più volte che secondo me il campionato si vince con ottantacinque punti. Mi devo correggere, alla luce dei risultati di oggi. Ipotizzando che l'Inter vinca contro Bari e Fiorentina (partita da recuperare) e che la Roma batta il Bologna (partita da recuperare), la classifica vedrebbe il Milan a 48 punti, seguito dall'Inter a 44, dal Napoli a 43 e dalla Roma a 42. Ora, a parte il fatto che già Domenica prossima una tra Inter e Roma (speriamo entrambe) potrebbero perdere altri tre (o due) punti rispetto ai rossoneri, ma poi bisogna anche considerare il fatto che mancano quindici giornate. Ipotizzando ruolini di marcia pazzeschi per entrambe, credo che non possano superare i trentasei punti su quarantacinque, cosa che significherebbe undici vittorie, quattro pareggi, una sconfitta. E fidatevi, in un campionato così aleatorio tutto è possibile. L'Inter deve ancora sfidare Roma in casa, Juventus fuori casa, Milan fuori casa, Lazio in casa, Napoli fuori casa. La Roma deve ancora sfidare Inter fuori casa, Napoli in casa, Lazio in casa, Juventus in casa, Udinese fuori casa, Palermo in casa, Milan in casa. L'Inter lascerà per strada molto, qualcosa in meno la Roma che però ha più partite complesse davanti a sé. Il Milan ha un blocco con Napoli, Juventus, Palermo ed Inter in un mese. Per il resto, partite facili per un altro mesetto e un po' complesse in fondo, quando però i discorsi saranno già probabilmente chiusi per Fiorentina, Sampdoria, Brescia, Bologna, Cagliari ed Udinese. La rogna è la Roma alla terz'ultima, ma ce ne preoccuperemo a Maggio.
Riassumendo. Lo scudetto quest'anno lo si vince con un'ottantina di punti. A parte il fatto che Inter e Roma non hanno ancora battuto Bari, Fiorentina e Bologna, ma già Domenica potrebbero, in caso di pareggio, perdere altro terreno. Se poi non facessero bottino pieno contro Bari e/o Fiorentina e Bologna, non escludo che si possa vincere per la prima volta lo scudetto con settantasei-settantotto punti.
Ancora un mese e capiremo meglio. L'Inter se la vedrà con Roma, Juventus e Cagliari, Sampdoria, Genoa e avrà recuperato la sfida con la Fiorentina. La Roma con Inter, Napoli, Genoa, Parma, Lecce e avrà recuperato la sfida con il Bologna. Il Milan con Genoa, Parma, Chievo, Napoli e Juventus. Tolgo Napoli e Lazio dalla lista di pretendenti perché non vi considero come i cretini che leggono il giornale rosa.

mercoledì 2 febbraio 2011

Le altre squadre

La Juventus è quasi salva, altri cinque punticini in quindici partite dovrebbe ottenerli senza grandi sforzi. Poi adesso comprerà Torricelli e Kohler e nessuno le farà più un goal. Il Cagliari vende Matri, guadagna diciotto milioni e vince a Genova con un goal strepitoso di Nainggolan (anche i belga-indonesiani sono forti, cavolo), a questo punto i sardi potrebbero fare un pensierino all'Europa che dista solo cinque punti. E tra quattro giorni, Cagliari-Juventus con Matri che torna da avversario. Chievo e Fiorentina si salvano anch'esse, speriamo che i viola si impegnino pure nel recupero contro l'Inter. Sampdoria e Genoa si complicano la vita, ma hanno una partita in meno (il derby, che secondo me finisce pari a questo punto) e sembrano in grado di aggrapparsi al treno prima che parta.
In basso invece ne succedono di divertenti. Il Bologna ferma l'Udinese, che poi mica è il Barcellona anche se da noi tutti pensavano che i ragazzi di Guidolin avrebbero potuto battere i blaugrana. Il Parma massacra il Lecce per quasi novanta minuti e perde al minuto novanta. A questo punto si mette male per i ducali ed ottimamente per i pugliesi. Catania e Cesena si fermano sull'uno ad uno e vanno avanti. Il Brescia ottiene un punticino all'Olimpico ma servirà ben altro, il Bari speriamo domani vinca uno a zero di mano al novantacinquesimo in fuorigioco.

E continuano i segnali

Dopo ieri sera, cavolo, il doppio palo di Ibra, Pato che sembrava Matri, la sfiga, gli infortuni, Biava sulla linea, lo zero a zero noioso insomma dopo tutto quello sembrava che il Milan potesse addirittura subire un sorpasso da parte del Napoli Domenica prossima e invece no, ecco i continui segnali di Gennaio/Febbraio (calcisticamente i mesi più belli) che ci fanno restare in alto, sempre più in alto. Il Napoli ne prende due a Verona tornando sulla terra, la Roma riesce nell'impresa tipicamente da Roma di pareggiare con il Brescia che davvero di questi tempi se ci mettiamo noi cinque-sei gliene diamo un paio anche in trasferta, il Palermo batte ed abbatte la Juventus, che ha comprato Matri ma che continua a far segnare Marchisio ma tanto è inutile. Domani l'Inter vincerà, è chiaro, contro l'ultima in classifica, il povero Bari che se dovesse giocare contro il Barcellona ci sarebbe bisogno di un tabellone più grande per farci entrare tutti quelli che la buttano dentro. E vabbè, infrasettimanale quasi terminato. Ci è andata di lusso.
La buona notizia a questo punto è che Domenica una tra Inter e Roma, se il Milan non perde con il Genoa, perderà ulteriore terreno. Logicamente tifo per un pareggio, con il cuore spero che perdano entrambe e che i tre punti vengano devoluti al povero Bari.

Due pesi, due misure

Odio parlare di arbitri, episodi contestati e moviole assortite. Questo in generale, figuriamoci quando c'è di mezzo il Milan. Eppure, questa volta proprio non ce la faccio a starmene zitto. Ieri sera abbiamo assistito ad un "giocatore" (virgolette d'obbligo) della Lazio che per una partita intera si è divertito a prendere a gomitate in faccia i nostri ragazzi. Risultato? Bonera e Legrottaglie in ospedale e Yepes che si è salvato per miracolo. Provvedimenti nei suoi confronti? Una mezza ammonizione dopo più di un'ora di gioco. Mi ricordate per piacere che cosa ha fatto van Bommel sabato scorso per essere espulso?

martedì 1 febbraio 2011

Pronostici di metà inverno

Finito il mercato, tutti di nuovo in campo. Aggiorno i miei pronostici.
Il Milan è e resterà a lungo il maggior favorito per lo Scudetto, seguito dalla Roma che è forte, compatta, che in Champions non va oltre i quarti e che invece in Italia marcia forte e spietata. L'Inter segue dietro, Leonardo ha portato morale, Moratti ha portato giocatori (ma perché a Benitez non li voleva dare Ranocchia, Nagatomo, Kharja e Pazzini?) e a meno che non crolli tutto l'edificio, i nerazzurri, virtualmente a sei dal Milan, potrebbero dire le propria, specie in caso di eliminazione dalla Champions League. Poi credo che Napoli e Lazio se la giocheranno alla pari. I partenopei hanno un undici titolare più forte, inutile girarci intorno. I romani hanno una rosa più ampia, anche qui senza nascondersi dietro ad un dito. De Laurentiis compra fenomeni per la prima squadra e brocchi da mandare in panchina, Lotito compra tutti giocatori buoni ma nessuno ottimo. Vedremo chi la spunterà, penso sarà un bel duello anche tra due mentalità diverse di costruire una squadra. Oltre ad una tra Napoli e Lazio, due tra Udinese, Juventus e Palermo andranno in Europa League. In questo momento i friulani sono superiori ai rosanero che sono superiori ai bianconeri, ma l'Udinese non durerà in eterno (non ha riserve), il Palermo alternerà vittorie e sconfitte (come ha sempre fatto) e la nuova Juventus di Matri potrebbe sbloccarsi in Primavera, anche se a mio avviso resta la sfavorita delle tre.
Salvezza facile per Cagliari, Sampdoria, Genoa e Chievo. Ribadendo il concetto per cui a mio avviso la salvezza si ottiene con quaranta punti, ai sardi ne servono undici, ai genovesi e ai veronesi tredici, con Sampdoria e Genoa che devono anche recuperare il derby.
Salvezza con qualche affanno, ma salvezza, per Fiorentina, Bologna e Parma, tutte a quota venticinque punti. Fiorentina e Bologna avrebbero una partita in meno, ma sfideranno Inter e Roma e sembra difficile che la cosa possa migliorare le loro prospettive in tal senso. Serviranno tre vittorie e sei pareggi su sedici partite, cosa non impossibile.
Infine, nel marasma, Catania, Lecce, Cesena, Brescia e Bari. Il Catania perde Mascara e guadagna Schelotto, si dovrà capire se Simeone sarà in grado di parlare la stessa lingua, l'argentino, dei propri giocatori. Il Lecce ha fatto tanta spesa, così come il Cesena. Una delle due sarà la maggiore candidata a salutare la Serie A. Brescia e Bari sembrano spacciate. Senza idee, senza gioco, senza mercato, senza soldi.