venerdì 30 aprile 2010

L'anno prossimo

Allora, la Juventus ha messo sul piatto ottanta milioni di euro, oltre ad i soldi derivanti dalle cessioni di Camoranesi, Trezeguet, Melo eccetera, verrà probabilmente presa in mano da Rafa Benitez.
L'Inter vincerà lo Scudetto, è in finale di Champions League e in finale di Coppa Italia. Sta pensando ad aggiungere altri pezzi pregiati e qualche giovane alla propria rosa per ripetersi anche l'anno prossimo.
La Roma, nel suo piccolo, tenterà di riscattare Toni e vendere Mexes per comprare un paio di giocatori utili alla causa.
E il Milan, nell'anno in cui al novanta percento non basta arrivare quarti per accedere alla Champions League, cosa fa? Compra Yepes, promuove Albertazzi e forse riscatta Astori. Licenzia il proprio allenatore che ha trasformato una squadra, degna della Grande Guerra di Monicelli, in un team che ha lottato per lo Scudetto fino a sei partite dalla fine. Mah.

Il Bayern

Il Bayern non è una grande squadra, almeno non quest'anno. In qualunque reparto, tranne forse a centrocampo - dove però mancherà Ribery, è inferiore all'Inter. E parecchio. Però, a differenza di squadre come Milan, Barcellona, Manchester United, che giocano a calcio, il Bayern è molto simile all'Inter. E' allenato da un pragmatico che neanche Kissinger negli anni '70, ha tre o quattro elementi che non si arrendono mai e che se c'è da menare menano, è molto fortunato - cosa da non sottovalutare, se uno condivide le famose parole di Napoleone.
Detto questo, sono convinto che l'Inter vinca facilmente (due a zero, tre ad uno, quattro ad uno) la finale. In questo momento è la squadra psicologicamente più forte d'Europa. Si appresta a vincere il suo quarto Scudetto consecutivo sul campo, è in finale di Coppa Italia. Cosa volere di più? Inoltre, sa bene che non ci sono scuse per perdere. Il Bayern, al contrario, è già contento di essere arrivato fin qui. Pertanto, mi aspetto una partita dove i nerazzurri la faranno da padrona per almeno sessanta-settanta minuti.
Per il Bayern, l'unica chance di vincere sarà quella di difendersi anche in nove e di saper colpire in velocità, ché l'Inter quando fa catenaccio (cioè quasi sempre) è praticamente impenetrabile.

Schriccholii?

E intanto oggi Leonardo ha mandato a fanculo il Presidente, tanto per far capire quanto intenda restare al Milan oltre Maggio.
Con questo direi che il Milan 2010/2011 sarà guidato da un altro tecnico, verosimilmente Filippo Galli, il cui posto come dirigente del settore giovanile verrà preso da Billy Costacurta. Tutto in famiglia, in Sicilia non saprebbero fare di meglio.
E poi, se non ci saranno scossoni dell'ultima ora, tornerà anche Arrigo Sacchi come dirigente tecnico che affiancherà così Galliani e Braida.
Bello, tutto molto bello, anche se io come allenatore avrei a) tenuto Leonardo, b) richiamato Capello, c) provato uno tra Van Basten e Rijkaard, d) cercato un giovane esordiente tipo Sacchi ventitre anni fa. E vabbè.

giovedì 29 aprile 2010

Un nuovo fallo di mano: né fallo, né mano

Da Camillo, il blog di Christian Rocca.

La lega dei campioni

Difendersi per novantasei minuti, schierando Milito ed Eto'o terzini, finendo con Muntari come giocatore più avanzato, zero tiri in porta, zero occasioni create, tre rigori a favore del Barcellona, un goal regolare annullato al Barcellona, una sola punizione di Chivu in novanta minuti, schierarsi con il 7-2-0, assomigliare al Livorno quando affronta il Real Madrid fuori casa.
Se è così che vogliono essere ricordati, preferisco il terzo posto e l'uscita a Manchester. Il Milan, in Champions League, non ha mai cercato di difendere il risultato. Il Milan ha imposto il proprio gioco. Barcellona, Real Madrid, Manchester United, Liverpool, Bayern, Ajax. Qualunque sia l'avversario, il Milan gioca per vincere e per dare spettacolo.
Che vadano in finale, che la vincano questa agognata coppa. Tanto nessuno li ricorderà, nessuno racconterà le loro gesta.

Se vinci difendendoti, alla fine vinci. Ma non entri nella storia. Non la scrivi, la storia. E allora, la tua vittoria sarà presto eclissata dalla vittoria di qualcun altro.

mercoledì 28 aprile 2010

Pronostico di giornata

Barcellona-Inter due a due.

Precisamente

Dal blog di Lanfranco Pace.

martedì 27 aprile 2010

Forse qualcosa si muove

Quarto innesto in arrivo, dopo Yepes, Albertazzi ed Astori (probabile).
Si tratta di Dennis Aogo, terzino e centrocampista tedesco dell'Amburgo. Speriamo non faccia la fine di Cissokho.

Mettere le mani avanti

Le due notizie di oggi.
i) Moratti che accusa il Barcellona di fare pressioni sull'arbitro.
ii) La Sensi che accusa Damato di essere interista e fan di Cassano per un vecchissimo articolo di giornale.
Senza parole.

lunedì 26 aprile 2010

Scenari di Maggio

L'Inter non si suiciderà e vincerà il Campionato. Per un motivo. Mourinho.
La Roma arriverà seconda e probabilmente si è giocata l'unica chance di vincere uno Scudetto per i prossimi dieci anni.
Il Milan arriverà terzo se riuscirà a battere la Fiorentina. Contro Genoa e Juventus mi aspetto al massimo un pareggio.
Avevo pronosticato il quarto posto del Palermo e l'Europa League per Sampdoria e Juventus. Ne resto abbastanza convinto. In Sicilia, tra due settimane, il Palermo giocherà alla morte contro i doriani. Le altre due sono con Siena e Atalanta già retrocesse. I blucerchiati invece hanno Livorno e Napoli. Napoli che ha un calendario complesso e sembra aver smarrito la strada nelle ultime settimane. Difficile che si rialzi adesso, anche se si trova ad un solo punto dalla Juventus.
La lotta per la permanenza in Serie A è finita come doveva finire. Atalanta in Serie B, Udinese, Catania, Lazio e Bologna salve.

La Serie B. Il Lecce ha la promozione in tasca, la lotta per il secondo posto e per i playoffs è apertissima e a sette squadre - Sassuolo, Cittadella, Brescia, Cesena, Grosseto, Empoli e Torino.

domenica 25 aprile 2010

Ha fatto la stupida anche stasera?

Fortunatamente, almeno fino a Domenica prossima, posso considerarmi felice. La Roma ha appena perso contro la Sampdoria, e quindi probabilmente non ci saranno tre milioni di beceri a devastare la città per un anno. Un problema in meno per un paese problematico.
Ad ogni modo, essendo scaramantico, continuerò a sostenere che la Roma vincerà lo Scudetto.

Qui, però, vorrei dire la mia sul perché la Roma non vincerà lo Scudetto. Due ragioni semplici.
i) E' la Roma.
ii) E' allenata da Ranieri.

Semplice, no?

i) E' la Roma. La Rometta. Quella che appena esce dal Grande Raccordo Anulare le prende un po' ovunque. Sette a Manchester, per esempio. Tre in Grecia quest'anno, sempre per esempio. Quella che ha vinto una Coppa delle Fiere nel lontano 1961, quando anche l'Inter diceva la propria oltre Lugano. Quella Roma che perse uno Scudetto alla penultima giornata, in casa, contro il Lecce già retrocesso nel 1986. Ieri la Roma ha avuto paura di vincere. Totti e De Rossi nel secondo tempo sono spariti, lasciando la squadra in mano ai comprimari. Nulla da aggiungere.
ii) Il merito per l'eventuale Scudetto non vinto sarà di Ranieri. Un allenatore perdente, eternamente perdente. L'avevo scritto altrove, mi ripeto. E' riuscito a vincere quattro o cinque coppette minori ed una Supercoppa Europea. In ventitre anni. Stop. Non per essere offensivi, ma quando ci fanno la predica sulla dirigenza juventina - deprecabile, per carità, ma per altri motivi - che ha cacciato un allenatore che poi ha preso la Roma e ora-guardate-un-po'-tutti-cosa-sta-facendo, beh a me viene da ridere. Claudio Ranieri non ha mai vinto nulla, l'anno scorso fu esonerato a due giornate dalla fine, dopo che i suoi perdevano in continuazione e toh!, la Juventus vinse le ultime due e si qualificò per la Champions League. Non sarà stato merito di Ferrara, ma di certo se Ranieri nella sua vita non è mai stato contattato da Milan, Real Madrid, Manchester United eccetera un motivo ci sarà. Brav'uomo. Romano di Testaccio, di quelli che avrebbero fatto la loro sporca figura in un film di Pasolini. Ma non un grande allenatore.

Ps c'è anche un terzo motivo. La mentalità da perdenti. Quella che contraddistingue da decenni romanisti ed interisti. Anziché lamentarsi per le palle-goals sciupate dai suoi, Rosella Sensi incolpa l'arbitro del risultato. Tipico.

Pps ottimo Sconcerti oggi sul Corriere della Sera.

La fatal Palermo

Per la prima volta, dopo tantissimi anni, ho la netta sensazione che il Milan non sarà più la grande squadra che è stata per venticinque anni. Sarà perché sembra che la società non vuole investire un centesimo per rinforzare la rosa, sarà perché di grandi giocatori ne sono rimasti pochissimi, sarà perché non c'è più quello spirito che contraddistinse la mission berlusconiana rossonera del 1986 - diventare la squadra di club più forte del mondo e di tutti i tempi.
Non so cosa dire, amici miei, ma questa è la prima volta in cui mi sento così distaccato dal Milan. E non perché le cose vadano male, ché quest'anno sono andate meglio dell'anno scorso e soprattutto meglio di ogni rosea aspettativa. Non è questo. E' diverso, è come se fosse finito qualcosa. Almeno per me. In fondo, sono tre anni che il Milan è una squadretta. Ridimensionata sotto molti aspetti. Dalla vendita di Kakà, all'addio di Maldini e Ancelotti, ai risultati in Campionato e nelle coppe. E sembra che a nessuno la cosa interessi. Né ai giocatori, né all'allenatore, né alla società. Sembra che si sia spenta la luce. Che sia stata staccata la spina.
Non voglio una società che spenda, non voglio dei fenomeni. Voglio quella dirigenza innamorata e quei giocatori indiavolati. Altrimenti, posso tranquillamente spegnere la televisione.

sabato 24 aprile 2010

Milan 2010/2011

Lapidario, quasi sintetico. Galliani ha già fatto capire che il mercato estivo sarà ancora più low profile di quello della stagione precedente. Pertanto, dimentichiamoci i vari Dzeko, Balotelli, Fabregas, Diarra o chi per loro. Qualche aggiustamento potrebbe esserci in porta, soprattutto in caso di addio di Dida. In difesa, Yepes, Albertazzi ed Astori dovrebbero completare il reparto. A centrocampo, forse un parametro zero per sostituire il partente Beckham. In attacco, nessuna novità.

venerdì 23 aprile 2010

Milan 2010/2011

Secondo acquisto, oggi praticamente ufficializzato da Galliani. E' Mario Yepes del Chievo. Trentaquattro anni compiuti da poco, fisico simile a quello di Thiago Silva, andrà a rimpiazzare Favalli.
Terzo acquisto, molto probabile ma non ancora sicuro, è quello di Davide Astori. Ventitre anni compiuti da poco, viene dalla Primavera milanista e quindi fa comodo per quanto riguarda le norme UEFA. Quasi un metro e novanta, sa anche rendersi molto pericoloso in attacco.

Per adesso, pertanto, i difensori centrali dovrebbero essere Thiago Silva, Nesta, Bonera, Astori, Albertazzi, Yepes. Oltre a Favalli, Kaladze lascerà sicuramente Milano per qualche club straniero ed Onyewu potrebbe costituire una plusvalenza con cui pagare Astori.

mercoledì 21 aprile 2010

Inter - Barcellona

Un applauso sincero e sentito all'Inter. Sono il primo a riconoscerlo, Mourinho è riuscito in pochi mesi a trasformare una squadra che in Europa collezionava figuracce da più di quarant'anni in una squadra bella da vedere, veloce, aggressiva, sicura di sé, che ha vinto cinque partite consecutive contro Chelsea, Cska Mosca e Barcellona. Se le prime due partite contro i londinesi sono state giocate in difesa, le seconde due contro i russi sono state giocate con prudenza ma coraggio. Ieri, infine, una partita giocata all'attacco, costruita con lo scopo di fare male ai ragazzi di Guardiola.
E l'Inter, finalmente, ce l'ha fatta. Non è più la squadra materasso che tutti sperano di incontrare sul proprio cammino, ma una corazzata che impone il proprio gioco e cerca di vincere. Davvero bravi, anche se il merito principale è di Mourinho e non dei suoi giocatori, quasi tutti gli stessi degli ultimi anni, i quali facevano ridere i polli non appena varcavano il confine con la Svizzera.
Certo, va detto che il Barcellona di ieri non è esattamente sceso in campo con tanta voglia di vincere, e va anche detto che il goal di Milito era in fuorigioco, e va detto che c'era un rigore grande quanto una casa per il Barcellona, e va detto che c'era un altro rigore molto probabile per il Barcellona, e va detto che negli ultimi venti minuti sembrava di assistere a Barcellona-Cremonese. Però alla fine la Champions League è fatta di episodi. L'anno scorso, come giustamente ha ricordato Mourinho, i blaugrana sono andati in finale per delle scelte discutibili di Ovrebo.
Detto questo, mi aspetto un Camp Nou agguerrito, pieno e caldo come l'inferno. L'Inter non sarà facilitata fuori casa e non è da escludere un rovesciamento del risultato a favore del Barcellona. Eppure, sono convinto che quest'anno i nerazzurri possano arrivare in finale. Anche se la mia favorita da Dicembre è il Bayern Monaco. Non so perché, non so per come, ma sono cinque mesi che continuo a ripetermi che saranno i bavaresi ad alzare la coppa.
Anche perché, a dire il vero, l'Inter che perde in finale dà più gusto dell'Inter che perde in semifinale.
Ps la cosa buona di questa stagione? Che la Roma, se dovesse vincere il Campionato, non lo rivincerà per altri dieci anni. E che l'Inter, se dovesse vincere la Champions League, non la rivincerà per altri vent'anni.

lunedì 19 aprile 2010

Sulla regolarità del calendario

Le televisioni ci sono. Pagano, e devono essere accontentate.
Ma.
E' completamente antisportivo il fatto che le due contendenti per lo Scudetto stiano giocando da due settimane ad orari diversi. E anche nel prossimo weekend, quando per la terza volta di fila la Roma scenderà in campo già consapevole del risultato dell'Inter, impegnata in casa Sabato pomeriggio contro l'Atalanta. E non solo quello. La Roma, infatti, dovrà sfidare la Sampdoria, diretta concorrente, per il quarto posto, del Palermo - che però giocherà anch'esso Sabato sera contro il Milan.
Ora, immaginiamoci il seguente scenario. Qualunque sia il risultato dell'Inter, supponiamo che il Milan sconfigga il Palermo. A quel punto, la Sampdoria non scenderebbe in campo all'Olimpico con il coltello tra i denti. Anzi. Mica è un biscotto, è solo una questione di stimoli. Però il fatto resta.
A questo punto, sarebbe il caso che le partite che coinvolgono squadre in lotta per qualcosa siano giocate tutte alla stessa ora. Almeno nelle ultime cinque-sei giornate, qualora il Campionato sia ancora aperto. Perché sarebbe davvero terribile vedere, come nel 1999/2000, quando le avversarie della Lazio scendevano in campo svogliate. O nel 2001/2002, quando i giocatori del Parma, all'Olimpico, temevano di essere linciati dai tifosi giallorossi. Un bel finale di stagione? Il famoso cinque Maggio 2002, quando Inter, Juventus e Roma si giocarono lo Scudetto in novanta minuti, e in cui la squadra campione cambiò in continuazione.
L'unica cosa buona della prossima giornata sarà sapere che Napoli e Juventus dovrebbero raccogliere i tre punti in casa contro Cagliari e Bari. A quel punto, se il Milan non dovesse battere il Palermo, la Sampdoria giocherebbe una partita vera contro la Roma.

Il calcio/3






Bucarest quando è crollato il muro nel 1989?
No. Roma, Stadio Olimpico, 2010.

Il calcio/2

E il gesto di Totti dimostra ampiamente ciò che ho appena scritto.
Per carità, non ha fatto nulla di così grave. Ma, anziché stringere la mano ai propri avversari o dimostrarsi quantomeno disinteressato, è andato a mostrare il pollice verso sotto la curva. Fomentando quello spirito che porta poi agli scontri, all'esasperazione, ai morti. Perché non tutti capiscono il senso di quel gesto.
In tutto questo, c'è anche chi lo giustifica, adducendo come motivazione la frase retorica "ma voi non potete capire, non siete tifosi romani".
La risposta da dare? Meno male.

Il calcio

Esiste una grande, grandissima differenza tra l'essere tifosi e l'essere civili. A Roma, Napoli, Bari, Palermo e in generale nel Centro-Sud, i tifosi sostengono di essere più "caldi" dei loro colleghi del Nord, come se l'escursione termica, da un punto di vista del tifo, fosse quella che passa tra l'America Latina e la Scandinavia.
La sociologia, la demografia e le scienze sociali hanno ampiamente spiegato e sviscerato la questione. Sostanzialmente, esse sostengono che i nordici sono più freddi e distaccati, mentre gli abitanti del Sud hanno il sole e il mare che riscalda il sangue nelle loro vene.
Ora, a parte il fatto che metà degli abitanti di Milano e tre quarti di quelli di Torino vengono da Campania, Puglia, Calabria e Sicilia, ma è l'idea in sé che mi sembra decisamente opinabile.
Da un lato, infatti, è la forte presenza di istituzioni nel Nord Italia a determinare un certo tipo di scenari. Quello che è successo ieri sera prima, durante e dopo il derby di Roma sono cose che al Nord e nei paesi civili del mondo occidentale non succedono. Non te lo permettono. Margaret Thatcher, quando si accorse che l'Inghilterra nei weekend diventava peggio della Colombia, decise di cambiare le cose. E lo fece, in meno di una settimana. Dieci anni di carcere agli ultras responsabili di violenze. Nel giro di un anno, gli stadi inglesi sembravano dei collegi svizzeri per sole signorine. Ed è quasi così anche nel Nord Italia, dove la presenza dello Stato si fa sentire, impedendo de facto comportamenti insurrezionali da parte dei tifosi. Semifinale di ritorno di Champions League 2002/2003. Inter-Milan. Stavo in mezzo agli interisti. Ho goduto e sofferto per novanta minuti. Nessuno mi ha torto un capello. Ed avevo pure la sciarpa al collo, tanto per non farmi mancare nulla.
Seconda questione, forse anche più importante. Le dinamiche sociali e gli interessi personali. Più un paese è civilizzato, più è culturalmente e socialmente avanzato. E in questo, purtroppo, il Nord Italia è cinquant'anni avanti rispetto al Centro-Sud, dove la gente non ha altro che il calcio. Il calcio, il calcio, il calcio. Tutti i giorni, a qualunque ora. Basta leggere qua e là, per capire cosa intendo. Risse tra genitori durante le partite dei figli, auto in fiamme, accoltellati, feriti, morti, saccheggi e devastazioni. Perché queste cose non succedono altrove? Forse perché al Centro-Sud c'è più sole, più mare, più pizza e più calore? Cazzate. Anche in Sardegna c'è tanto sole e tanto mare, ma allo stadio non succede nulla. Così come a Genova. Così come a Barcellona, Valencia e in altri migliaia di posti. E allora? Allora il problema è proprio l'avanzamento socio-culturale di determinate zone. Per carità, anche a Milano si parla di calcio sette giorni su sette, ma la quantità di persone che non hanno altro per la testa è decisamente inferiore.
Cosa dire? Innanzitutto, che sarebbe ora, nel 2010, di non vedere più certe scene. Ieri sera Roma sembrava l'inferno, stamattina la città si è svegliata sporca, piena di scritte sui muri e con un chiasso infernale. Bisogna riportare il calcio dove esso merita di stare. In un angolo delle nostre vite. Qualcosa di ludico che ci fa compagnia durante i weekend. Un gioco, che tale deve restare. Non l'unico sfogo per trenta milioni di persone. Non qualcosa di pericoloso che metta in serio pericolo le vite di migliaia di persone ogni fine settimana. Un gioco.
Ma conoscendo l'Italia e gli italiani, temo che non lo sarà mai.

domenica 18 aprile 2010

Cosa succede nel derby

Incredibile. La Lazio domina il primo tempo, va in vantaggio senza mai soffrire. La Roma rinuncia ai suoi due uomini simbolo, Totti e De Rossi. I biancoazzurri sbagliano un rigore ad inizio ripresa, meriterebbero il raddoppio ma la Roma rovescia in dieci minuti le sorti del Campionato. Sapete perfettamente cosa pensi della Roma e dei suoi tifosi, ma non si può non ammettere la grandezza di questa squadra, costruita con pochi soldi, aggiustata con un prestito o due, che si trova prima in classifica nonostante le pesanti assenze durante buona parte della stagione.
Ovviamente resta la Rometta quando esce dal Grande Raccordo Anulare, ma su questo non ci sono dubbi. Può alzare un trofeo in Italia, ma basterebbe un Bayern Monaco, un Arsenal o un Siviglia qualunque per mandare Ranieri e i suoi a casa. E questo fa pensare, con una certa amarezza a dire il vero, al livello raggiunto dalla Serie A. Basso, molto basso.

Qui finisce l'avventura...

E' più forte di me, non riesco a nascondere l'amarezza.
E' qualche mese ormai che andiamo ripetendo che il Milan quest'anno ha fatto molto più di quanto potessimo aspettarci, che è stata una stagione comunque fantastica e blabla. La verità è che abbiamo gettato alle ortiche uno Scudetto che solo un mese fa avremmo potuto vincere a mani basse, nonostante uno sciagurato avvio di campionato e l'aver perso entrambi i derby. Oggi, ad esempio, i ragazzi hanno fatto una GRANDE partita e, pure dopo l'espulsione di Bonera, avremmo ampiamente meritato di vincerla, invece di uscire con un pugno di mosche in mano dopo la zuccata al 92' di Pazzini. Allora, io mi chiedo: "Ma giocare così anche le partite contro Napoli, Lazio, Parma e Catania no, eh?". E non avevamo né la Champions, né la Coppa Italia a distrarci ed affaticarci. Ecco, quindi, come sono affiorati tutti i nostri limiti/demeriti, dai diversi (tanti) giocatori fuori fase e agli ormai noti convincimenti tattici di Leonardo, nonostante la mancanza di giocatori "chiave" (Pato su tutti) per poterli fruttuosamente mettere in atto.
Cosa accadrà adesso? Leonardo rimarrà? E sarà comunque un bene? Non lo so, né in questo momento voglio pensarci.
Devo rinchiudermi solo con il mio dolore.
Buon fine campionato a tutti.

A fine giornata

Niente da fare, il Milan riesce a farsi battere anche dalla Sampdoria, dopo aver sciupato occasioni per raddoppiare e per tornare in vantaggio. Del resto, dopo aver giocato in dieci per quasi quaranta minuti, non era facile mantenere il risultato contro una Sampdoria carica e messa benissimo in campo. Il campionato dei rossoneri era comunque finito da alcune settimane, dopo quegli sciagurati risultati contro Napoli, Parma, Lazio e Catania. Oggi non è cambiato nulla, la cosa importante è arrivare nei primi tre. E i blucerchiati sono a sette punti. Il Milan deve farne almeno cinque. Palermo fuori casa, Fiorentina in casa, Genoa fuori casa, Juventus in casa. Non sarà una passeggiata.
In zona Champions, la Sampdoria stacca il Palermo ed entrambe staccano Napoli e Juventus. Il Genoa prova a mantenersi in orbita-Europa League, mentre la Fiorentina dice chiaramente addio alle proprie velleità europee.
In fondo alla classifica, giochi parzialmente riaperti, con Atalanta, Bologna e Lazio nello spazio di tre punti.
Pronostico per il derby di Roma. Uno a zero per la Roma.

A fine primo tempo

Il Milan è in vantaggio contro la Sampdoria, altro goal di Marco Borriello. Maledetti infortuni e maledetta flessione. Sarebbe bastato battere due tra Lazio, Napoli e Catania e pareggiare con il Parma e i rossoneri sarebbero primi in classifica.
Ad ogni modo. Delle quattro pretendenti al quarto posto, solo il Napoli vince. La Juventus ha già perso, Sampdoria e Palermo sono sotto. Nelle zone basse, il Bologna sta compiendo un mezzo miracolo ad Udine e l'Atalanta insidia pericolosamente la Lazio.
Se i risultati si dovessero confermare, prevedo un pareggione combinato nel derby.

sabato 17 aprile 2010

Milan 2010/2011

Il primo acquisto per la prossima stagione è Michelangelo Albertazzi, che verrà integrato nella rosa della prima squadra da Luglio.

mercoledì 14 aprile 2010

Calciopulitopoli/5

Telefonatina di Facchetti a Bergamo. L'AD dell'Inter parla di un certo "regalino". Fosse stato Moggi?

martedì 13 aprile 2010

Calciopulitopoli/4

Chissà cosa succederà dopo questo. Per lo stesso motivo, la Juventus fu mandata in B e le revocarono due Scudetti, di cui uno (2005/2006) regolarissimo, peraltro vinto in una stagione non oggetto di alcuna indagine.

domenica 11 aprile 2010

E il Milan?

Il Milan ha una buona squadra. Davvero.
Se non vince il Campionato è per colpa di un inizio terribile e di una serie di infortuni che hanno costretto Leonardo a convocare le riserve delle riserve e i primavera.
Però.
Il Milan ha dei buchi clamorosi, rattoppati casualmente dall'allenatore durante una stagione più fortunata che bella. Gli esterni difensivi ed offensivi. Abate, per qualche settimana. Beckham, per qualche partita. Poi nient'altro. I centrali difensivi. A parte Nesta e Thiago Silva, il Milan non ha giocatori adatti. Il centrocampo, privo di giovani che facciano rifiatare i soliti quattro-cinque. L'attacco, dove manca una seconda punta da venti goals a stagione. Dovrebbe essere Pato, ma con il modulo ad una punta il giovane brasiliano gioca più per gli assist che per i goal.
Cosa fare?
Non lo so, non è il mio mestiere. Certo, non serve spendere come ha fatto il Real Madrid, che non alzerà neanche un trofeo. O come l'Inter, che rischia di farsi soffiare lo Scudetto dalla Roma dei giovani e degli sconosciuti. Serve, del resto, cambiare qualche elemento. Il Milan ha più o meno la stessa ossatura da quasi dieci anni. Abbiati, Dida, Nesta, Gattuso, Pirlo, Ambrosini, Seedorf, Inzaghi. Gente a cui andrebbe dedicata una via, per ciò che hanno dato al Milan. Però non è possibile che il Milan, negli ultimi anni, abbia come nuovi titolari solo Thiago Silva, Ronaldinho e Pato, a fronte delle partenze di Maldini, Kakà e Shevchenko. Qualcosina va cambiata.
Ps la Roma sta facendo qualcosa di eccezionale da un punto di vista di spirito, ma se l'Inter non avesse avuto lo stesso rendimento del Siena nelle ultme undici giornate, lo Scudetto sarebbe già in Via Durini. Quindi complimenti ai giallorossi, ma mai una squadra aveva perso così tanti punti in così poche giornate.

A fine giornata

La Roma, ovviamente e facilmente, ha battuto l'Atalanta. Come continuo a pensare, vincerà lo Scudetto. E mica per merito proprio. Perché l'Inter ha raccolto quindici punti in undici giornate. E perché il Milan perde l'occasione di battere il Catania, dopo essersi fermato contro Napoli, Parma e Lazio. Le altre. L'Atalanta ha mezzo piede in Serie B, Siena e Livorno salutano definitivamente la Serie A. Il Palermo e la Juventus cacciano il Napoli dalle zone interessanti. Lazio e Udinese sono salve.
Cosa resta? Il duello Roma-Inter, il quarto posto e i due posti Europa League, l'ultima squadra che retrocederà tra Atalanta e Bologna, suicida in casa. I miei pronostici sono già stati espressi. Scudetto alla Roma, purtroppo, quarto posto al Palermo, Juventus e Sampdoria in Europa League, Atalanta in Serie B.
Riflessioni. La Roma, con una squadra mediocre (Burdisso e Cassetti titolari è comico) sta giocando alla grande. L'ennesima dimostrazione che comprare giocatori non serve a nulla. Contano sempre e solo tre cose - la voglia di vincere, la voglia di vincere, la voglia di vincere.

venerdì 9 aprile 2010

Calciopulitopoli/3

Oltre alle telefonate, anche una cena, tanto per non farsi mancare proprio nulla.

giovedì 8 aprile 2010

Calciopulitopoli/2

Il PM Narducci di Napoli, un anno e mezzo fa: "Piaccia o non piaccia agli imputati non ci sono mai telefonate tra Bergamo o Pairetto con il signor Moratti [...]".
Bene.
Leggete questo.

Calciopulitopoli/1

Ecco la trascrizione della telefonata tra Facchetti e l'ex arbitro De Santis, attualmente indagato dal Tribunale di Napoli. Una piccola precisazione. E' l'unico caso di un dirigente sportivo che parla con un arbitro. Moggi no, Galliani no, nessuno no. Solo Facchetti, solo l'Inter.

domenica 4 aprile 2010

Se telefonando/1

Leggete, leggete. Esce tutto.

sabato 3 aprile 2010

Power Rankings

Ultimo appuntamento con i Power Rankings, giacché mancano solo sei giornate alla conclusione di questo affascinante, seppur non spettacolare, torneo. Partiamo come al solito dalla classifica.

P
Team
Pld
W
D
L
GF
GA
GD
Pts
1Internazionale3219946128+3366
2Roma3219855735+2265
3Milan3218955231+2163
4Palermo3214994640+651
5Sampdoria3214994038+251
6Napoli32121374436+849
7Juventus32146124847+148
8Fiorentina32136134437+745
9Genoa32129115252045
10Parma321110113239−743
11Bari321110113838043
12Cagliari32117145050040
13Chievo32108142831−338
14Catania32911123636038
15Udinese3298154149−835
16Bologna3298153447−1335
17Lazio32713122834−634
18Atalanta3287173142−1131
19Siena3268183255−2326
20Livorno3268182248−2626
Tantissime cose sono cambiate in sole sei giornate. L'Inter è sempre prima, ma ora con una sola lunghezza sulla Roma. Il Milan è terzo, a due punti dai giallorossi e a dodici dalla coppia Palermo-Sampdoria, in attesa di sapere il risultato della Juventus a Udine. In zona UEFA, Napoli e Fiorentina daranno guerra alle altre. Il vero divertimento riguarda però le zone basse della classifica. Udinese, Bologna, Lazio e Atalanta si giocheranno la permanenza in Serie A dandosi battaglia per cinquecentoquaranta minuti, dove nulla è più scontato. Se i bergamaschi sembravano destinati ad una retrocessione rapidissima, tre vittorie consecutive in casa l'hanno tolta dalle sabbie mobili. Con oggi, invece, salutiamo probabilmente Livorno e Siena.
Nelle ultime sei partite, l'Inter ha guadagnato solamente otto punti, figli di due vittorie, due pareggi e due sconfitte. La più dolorosa, certamente, quella contro la Roma, che invece nello stesso periodo ha raccolto la bellezza di quattordici punti, recuperandone sei ai nerazzurri e cinque al Milan grazie a quattro vittorie e due pareggi. I rossoneri hanno vinto due partite, tre ne hanno pareggiate, una ne hanno persa. Otto punti per il Palermo, che sembra destinato a contendersi il quarto posto con la Sampdoria, che ne ha raccolti undici grazie ad un filotto di risultati utili importantissimo. Otto punti per un Napoli in calo, solo sette punti per una Juventus che spera di dimenticare questa stagione il prima possibile. Dieci punti per la Fiorentina, che spera ancora in un piazzamento Europa League, sette per il Genoa, addirittura dieci per il Parma ed undici per il Bari. Solo due punti per il Cagliari, ormai anch'esso però salvo. Tre punti per il Chievo non più tranquillissimo, ben undici punti per un Catania sempre più vicino al traguardo, otto per l'Udinese, che sembra pronta per il rush finale, e quattro per il Bologna. Otto punti per la decaduta Lazio ed infine dieci per l'Atalanta che si aggrappa con le unghie e con i denti alla Serie A, mentre, come detto sopra, sembrano dirle addio Siena, sei punti, e Livorno, tre punti.
Riassumendo, la squadra più in forma in questo momento è la Roma. In buonissima condizione Sampdoria, Bari, Catania, Fiorentina, Parma e Atalanta. In condizione discreta Inter, Milan, Palermo, Napoli, Udinese e Lazio. In cattiva condizione Juventus, Genoa e Siena. Disastrosa forma per Cagliari, Chievo, Bologna e Livorno.

La corsa per lo scudetto. In maiuscolo le partite fuori casa. Tra parentesi i punti.
Inter (66): FIORENTINA, Juventus, Atalanta, LAZIO, Chievo, SIENA.
Roma (65): Atalanta, LAZIO, Sampdoria, PARMA, Cagliari, CHIEVO.
Milan(63): Catania, SAMPDORIA, PALERMO, Fiorentina, GENOA, Juventus.

La corsa per il quarto posto e i due posti in Europa League.
Palermo (51): Chievo, CAGLIARI, Milan, SIENA, Sampdoria, ATALANTA.
Sampdoria (51): Genoa, Milan, ROMA, Livorno, PALERMO, Napoli.
Napoli (49): Parma, BARI, Cagliari, CHIEVO, Atalanta, SAMPDORIA.
Juventus (48): Cagliari, INTER, Bari, CATANIA, Parma, MILAN.
Fiorentina (45): Inter, ATALANTA, Chievo, MILAN, Siena, BARI.

La corsa-salvezza.
Udinese (35): LIVORNO, Bologna, Siena, CAGLIARI, Bari, LAZIO.
Bologna (35): Lazio, UDINESE, Parma, ATALANTA, Catania, CAGLIARI.
Lazio (34): BOLOGNA, Roma, GENOA, Inter, LIVORNO, Udinese.
Atalanta (31): ROMA, Fiorentina, INTER, Bologna, NAPOLI, Palermo.

Scenari.
Per quel che riguarda la corsa per il tricolore, il vantaggio della Roma è evidente. Le sfide contro l'Atalanta e contro la Sampdoria possono creare qualche grattacapo, così come quella contro la Lazio, ma le ultime tre contro squadre già salve sembrano nove punti già in cassaforte per i giallorossi, a mio avviso favoriti per il titolo. L'Inter ha due partite medie e quattro partite già vinte sulla carta. Potrebbe faticare qualora dovesse superare il turno di Champions League. Il Milan è staccato ed ha il calendario più difficile. Quattro trasferte, di cui due tostissime contro Sampdoria e Palermo. E deve fare almeno quattro punti più dell'Inter e uno più della Roma per essere campione. Impossibile? A quanto pare.
Per quel che riguarda la corsa al quarto posto e ai due posti in Europa League, ogni giornata potrebbe soverchiare i pronostici e lasciarci a bocca aperta. A prima vista, il Napoli ha il calendario più semplice, seguito da Palermo, Juventus e Fiorentina. La Sampdoria è attesa invece da tre partite aspre. A mio avviso, i siciliani dovrebbero spuntarla, per una serie di ragioni, tra le quali l'esperienza dell'allenatore e una certa costanza che invece manca alle altre. I due posti UEFA dovrebbero invece andare a Sampdoria e Juventus, ma attenzione alla Fiorentina, che a seconda del risultato in Coppa Italia potrebbe lasciare andare l'acceleratore o meno.
Infine, per quel che riguarda la zona salvezza, credo fermamente che l'exploit dell'Atalanta sia giunto al capolinea. Roma fuori casa, Fiorentina in casa, Inter fuori casa. E poi Bologna, Napoli e Palermo. Credo che i bergamaschi possano al massimo ottenere cinque-sei punti. Se così fosse, ne basterebbero tre-quattro ad Udinese, Bologna e Lazio per salvarsi con tranquillità.