venerdì 31 luglio 2009

Domanda di mezz'estate

Ma qualcuno crede che con Kakà, Gourcuff e Cissokho il Milan avrebbe battuto Chelsea, Inter, Bayern e Boca?

giovedì 30 luglio 2009

Incubo di una notte di mezza estate

Del resto, quando in piena preparazione estiva si organizza un tour di quattro partite in otto giorni, con in mezzo voli transoceanici e fusi orari impossibili da smaltire, cos'altro ci si può aspettare se non una figuraccia come quella rimediata ieri sera contro il Bayern?
E, come se non bastasse, tra poco, a meno di ventiquattro ore dalla partita di ieri, ci sarà pure la finalina contro il Boca Juniors... Ah!
OK, è una questione di soldi, lo so.
Ma, intanto, Leonardo è sempre più scuro in volto, Braida si è dato per disperso e, ad oggi, Onyewu rimane l'unico acquisto (a parametro zero) del mercato rossonero.
C'è qualcuno che può svegliarmi? Grazie.

lunedì 27 luglio 2009

Più chiaro di così...

Dopo la terza sconfitta consecutiva in terra statunitense, Gattuso e Leonardo escono allo scoperto chiedendo chiaramente rinforzi alla società per rinfoltire la rosa. In particolar modo, il tecnico brasiliano afferma senza mezzi termini che, nella partita persa contro l'Inter, è bastato vedere i cambi a disposizione delle due squadre per far emergere la differenza tra le due rose.
Ora, lasciamo pure perdere come è andata la partita con i cugini e le pur giustificabili attenuanti del caso (noi venivamo da tre partite in cinque giorni, loro da una in cinque), quel che mi preme qui sottolineare è un aspetto alquanto inquietante che sembra prendere forma ogni giorno che passa: dov'è la società? E, attenzione, non sto parlando degli acquisti finora mancati e mancanti (o, meglio, non solo di quelli), ma di un rapporto tra le componenti societarie (dirigenza, tecnico e giocatori) che già ora, a luglio, non appare chiaro.
Si può sapere cosa hanno pianificato Galliani, Braida e Leonardo in sede di campagna acquisti? No, perché i nodi iniziano a venire al pettine e già l'uno smentisce l'altro, se non addirittura sé stesso. Come sanno ormai anche i sassi, infatti, è praticamente da quando si è aperto il mercato che si è andato sbandierato ai quattro venti che eravamo alla ricerca di una (prima) punta. Obiettivi dichiarati (in ordine di preferenza loro): Dzeko, Luis Fabiano e Huntelaar.
Ecco Leonardo un mese fa (più o meno): "Per il nostro gioco, preferisco il brasiliano, in quanto capace di partecipare maggiormente alla manovra di attacco".
Ieri, lo stesso Leonardo ha dichiarato: "Se dovessimo trovare la possibilità di investire, Huntelaar è un giocatore da tenere in considerazione".
La possibilità di investire? Scusate, ma come siamo messi? Cioè, ci vediamo passare sotto il naso un affare del calibro Ibra-Eto'o (più soldi) e noi, dopo aver dato il via libera a Kaka' di accasarsi a Madrid, non siamo neanche in grado di portare a casa uno "scarto" del Real come Huntelaar?
E ancora: la società fino a ieri l'altro ha continuato a dichiarare che l'unico acquisto intenzionata a fare è quello del famigerato attaccante e, anzi, se non dovesse arrivare la rosa sarebbe già a posto così. Oggi, come detto, Leonardo e Gattuso invocano a gran voce almeno altri due acquisti "importanti".
Please, mi spiegate cosa sta succendo? Forse, non è ancora chiaro come invocato ormai dalla stragrande maggioranza dei tifosi rossoneri e come scritto anche da queste parti nei giorni scorsi che bisogna intervenire - e subito - sul mercato? Chi o cosa stiamo aspettando? I famosi "saldi" auspicati da Galliani, quando ormai non ci sarà più nessuno da comprare?
L'impressione che si ha non è proprio delle migliori, anzi.
Ripeto, se mai non dovesse essere ancora chiaro, la prima squadra non la cambierei non nessuna al mondo, così come da me stesso scritto entusiasticamente nei post dei giorni scorsi. Ma il problema è che se manca uno di loro o se è necessario farli rifiatare, come è appunto accaduto ieri con Nesta e Seedorf, dietro di loro c'è il vuoto o quasi.
E adesso sembra che se ne siano accorti pure Gattuso e Leonardo.
Più chiaro di così...

sabato 25 luglio 2009

Work in progress

Peccato che alla fine il tabellino risulti bugiardo, perché la seconda sconfitta consecutiva per 2 a 1 su suolo americano in realtà nasconde un ottimo - a tratti eccellente - Milan, che per gran parte della gara ha messo a ferro e fuoco la retroguardia del Chelsea. Due traverse, azioni mirabolanti, paratone di Cech e nel finale il colpo di testa di Onyewu finito a lato di un soffio, forniscono la parziale testimonianza di quanto costruito dai ragazzi. E' stato, infatti, il piglio con il quale la squadra ha affrontato la forte compagine londinese a destare ammirazione e, sempre per quel che può valere, a lasciarci con il rimpianto per l'ampiamente immeritato risultato finale.
Ad ogni modo, si sono rivisti Pirlo e, soprattutto, Pato, con la squadra schierata quasi con l'undici titolare che la rosa in questo momento può consentire, con il tridente offensivo formato da Ronaldinho dietro Pato e Borriello, centrocampo "a tre" con Flamini, Pirlo e Seedorf e la linea dei quattro difensori formata da Oddo, Nesta, Thiago Silva e Zambrotta con Kalac tra i pali.
Purtroppo, proprio lo stangone australiano è stata la nota più dolente dell'avvio di gara, incerto in più di un'occasione e, a mio avviso, anche con una qualche responsabilità sul primo goal messo a segno da Drogba dopo pochi minuti dall'inizio. Perché se è vero che l'ivoriano è stato artefice di una bordata impressionante da trenta metri, in più sotto gli occhi di un immobile Pirlo, non mi è sembrato però che Zeliko sia stato "reattivissimo", partendo ancora una volta con colpevole ritardo nel tuffo che avrebbe dovuto respingere la cannonata. Dettagli.
Infatti, se pur il Chelsea è partito fortissimo, sfoggiando già un'ottima condizione atletica, il Milan piano piano è uscito fuori dalla propria metà campo e, signori, ogni volta che lo ha fatto sono stati "dolori" per i londinesi: impressionante Pato ogni volta che partiva in accelerazione; Dinho superstar tra tunnel, passaggi "no look" e rasoiate a tagliare la difesa avversaria da fronte a fronte; Borriello, infine, sempre più convinto e "presente" in area.
Perdonatemi se insisto: a che ci serve una prima punta con Marco che dimostra giorno dopo giorno di meritare fiducia per la maglia da titolare ed il sempiterno SuperPippo alle sue spalle?
Anyway, digressione di mercato a parte, tra le azioni maggiormente spettacolari, bellissima la prima traversa rossonera ad opera di Seedorf nel primo tempo, dopo il pallonetto dell'olandese a scavalcare portiere e difensori avversari. Per non parlare della rovesciata di Ronaldinho in piena area che, sfortunatamente, con Cech battuto, è stata respinta da distanza ravvicinata da... Borriello (involontariamente, ovvio). Poi, il goal dell'1 a 1: ancora Dinho a ricevere palla ai limiti dell'area di rigore, sopraffino tocco in orizzontale per l'accorrente Seedorf e bordata devastante sotto la traversa a pareggiare (in tutti i sensi) la marcatura di Drogba.
In avvio di ripresa, però, è ancora il Chelsea a sfiorare la rete, con palla finita di un soffio a lato della porta difesa da Kalac. Ma è il Milan a comandare: Flamini è un autentico gladiatore a centrocampo e lo stesso Pirlo, partito in sordina nel primo tempo, ha dimostrato nella ripresa maggiore dinamismo e palle più efficacemente distribuite. Ronaldinho, dal canto suo, si sta prendendo mano a mano la squadra: schierato ancora in posizione centrale sulla trequarti, si fa sempre vedere per ricevere palla, dialoga con i compagni, scambia opinioni con mister Leonardo, rientra e partecipa alla fase di copertura, tutte cose che, sommate alla mai discussa classe da autentico numero uno al mondo, ne fanno un giocatore che, seppur lontano ancora dai fasti del passato, ha davvero voglia di tornare a prendersi lo scettro perduto.
Ancora una volta sua la traversa su punizione nel secondo tempo, con un tiro talmente forte da far scrivere sulla Gazzetta "quasi ha spaccato il montante": sono d'accordo.
In tutto questo, l'azione del 2 a 1 londinese, avviata dall'appena entrato Shevchenko, ribattuta per un paio di volte dalla nostra difesa, per poi infilarsi questa volta davvero imparabilmente alle spalle di Kalac con un tiro ai limiti dell'area di Zhirkov (a proposito di terzini sinistri che potevano interessarci...).
Inutile, quindi, l'ulteriore arrembaggio finale dei rossoneri: prima Abate impegna severamente Cech con un tiro da fuori area, poi Inzaghi obbliga il portierone ad una incredibile parata sotto la traversa e, infine, come detto, l'occasione di Onyewu nei minuti finali.
Due ultime considerazioni al volo: Nesta e Thiago Silva sono una coppia centrale fantastica, con Alessandro che ha sfoggiato già due prestazioni ai suoi livelli nelle ultime due partite ed il brasiliano sempre più integrato nel centro della nostra difesa.
Infine, sentite Leonardo sui pali colpiti: "Non si tratta di fortuna, a me non piace trovare alibi".
Magnifico.

giovedì 23 luglio 2009

Avanti così

Premesso che sono un cretino, perché ho scoperto solo oggi pomeriggio che l'amichevole con il Club America si era già giocata la notte scorsa e NON questa notta così come pensavo (del resto, l'una di giovedì NON è l'una di venerdì), ho potuto comunque guardare la replica trasmessa da Premium poche ore fa.
Partiamo dalla fine: per quel che può contare, non inganni il risultato di 2 a 1, dal momento che il Milan avrebbe potuto andare a segno almeno in cinque altre occasioni. Anzi, il goal del loro 1 a 0 è arrivato nel momento, forse, di maggiore incisività da parte dei nostri ragazzi. Per intenderci, giusto pochi attimi dopo che Zigoni, su splendido corner di Ronaldinho, aveva ottimamente impattato di testa, trovando però il pieno palo a negargli la gioia del suo primo goal in rossonero.
Ma non solo. Per tutto il primo tempo, la squadra ha mostrato già di essere in costante miglioramento rispetto alle prime uscite e l'agonismo messo in campo dai messicani ha dato alla partita tratti tutt'altro che "amichevoli".
Così come provato nel secondo tempo contro i Galaxy, Leonardo è partito facendo accentrare da subito Ronaldinho dietro alle due punte Inzaghi e Zigoni, coperto a centrocampo da Flamini, Gattuso e Seedorf spostato sul centro-sinistra. In difesa, Antonini, Nesta, Favalli e Jankulovski nella classica linea "a quattro" davanti a Storari in porta. Il Club America si è dimostrato avversario rognoso, con buona proprietà di palleggio e, naturalmente, più avanti di noi nella preparazione, cosa che ci ha fatto un po' ballare durante alcune concitate fasi di gioco.
In ogni caso, davvero ottima la prova di Dinho, il quale, liberato dalla sua abituale posizione defilata sulla sinistra, ha potuto spaziare a piacimento sulla trequarti, regalando magnifici assist in attacco e rientrando spesso e volentieri a dare una mano al centrocampo. Buon segnale. Sua una punizione da oltre trenta metri nel primo tempo, stampatasi giusto sull'incrocio dei pali, così tanto per dare un ulteriore indizio di come la fortuna non ci sia stata proprio amica. Ma, come dicevo, sono stati gli assist ad Antonini nel primo tempo (sparato alto solo davanti al portiere, con Inzaghi ad imprecare per non aver ricevuto palla in posizione nettamente più centrale) e quello davvero magnifico a Seedorf nei primi minuti del secondo ad illuminare la serata e a dare sempre più coraggio in prospettiva futura.
Discorso a parte, invece, lo merita come al solito Inzaghi. Ragazzi, ma quanti anni ha questo bambino? Sì, perché trattatisi di ragazzino che corre, si arrabbia, combatte, esulta come potrebbe fare solo in una finale di Champions. Non so se avete visto o meno il suo goal del nostro momentaneo pareggio, ma sul lancio di Flamini ha letteralmente tagliato in due i centrali difensivi avversari e, in corsa, ha messo di esterno la palla nell'angolino alla sinistra del portiere. Roba da rimanere a bocca aperta.
Purtroppo, però, a pochi minuti dalla fine, su di un traversone nella nostra area la difesa si è fatta trovare un po' impreparata e Zambrotta subentrato al posto di Antonini si è fatto superare di testa per il definitivo 2 a 1. Poco male. Nel complesso la prestazione della squadra devo dire che mi è piaciuta non poco per il piglio e la volontà di corsa. Benino anche l'esordio nel secondo tempo del mastodontico Onyewu, il primo statunitense della storia rossonera, nonostante l'incertezza sul loro primo goal dove ha un po' perso di vista l'attaccante messicano.
Negli ultimi minuti, alla ricerca del "disperato" pareggio (per modo di dire, ovvio) è stato schierato anche come centravanti-boa e a pochi secondi dalla fine ha pure messo di testa un ottimo assist a Zigoni che però non è riuscito a concretizzare. Pazienza.
Adesso ci aspetta il Chelsea del nostro "amico" Ancelotti, che ha appena rifilato due ceffoni all'Inter, surclassandola - come dicono - sia sul piano del gioco, sia su quello della corsa.
Ma con un Inzaghi ed un Ronaldinho così nulla ci è precluso.
Let's go, Milan.

lunedì 20 luglio 2009

Galaxy, we have a problem

Infatti, rivogliamo SUBITO David Beckham! :-)
Probabilmente stimolato (anche) dai fischi che gli sono piovuti addosso dagli spalti dai tifosi che lo tacciano di "tradimento", il "galattico" ha sfoderato una prestazione maiuscola nell'amichevole di questa notte, giostrando a piacimento a centrocampo e, in più di un'occasione, mandando letteralmente in tilt la nostra retroguardia, con lanci di 40, 50 metri precisi al millimentro.
Insomma, il Beckham che abbiamo avuto modo di conoscere da vicino in maglia rossonera e che ha fatto ricredere anche i milanisti più scettici.
Dal canto suo, David anche in questi giorni - polemica con Donovan a parte - non ha fatto mistero di aver lasciato il suo cuore a Milano e che il suo sogno rimane comunque quello di tornare a Milanello a novembre. Ma la situazione di malcontento creatasi a Los Angeles attorno alla sua decisione di terminare la scorsa stagione con il Milan e di non ritornare con i Galaxy nei termini stabiliti, potrebbe addirittura anticipare il ritorno in rossonero di David già ad agosto, così come ipotizzato da più parti. E, nonostante la volontà di rinverdire la rosa da me stesso condivisa, Beckham tornerebbe utile, eccome, nei nuovi schemi voluti da Leonardo: il ruolo di centrocampista di centro-destra, quello che per intenderci è attualmente coperto da Gattuso e Flamini, gli starebbe addosso perfettamente come cucito in una delle celebri sartorie di Savile Row [cit. Carlo Pellegatti]. Già immagino i suoi lanci a far involare alla velocità della luce Pato a destra, o a ribaltare completamente il fronte d'attacco servendo sull'altra sponda Ronaldinho...
Dite quello che volete, ma un vecchio romantico come me penserà sempre che un passaggio smarcante ricamato al millimetro vale più di ogni altra cosa nel giuoco del calcio. Anche più dello stesso segnare. Ecco perché, pochi attimi dopo il fischio di inizio dell'amichevole di questa notte, quando ho visto Seedorf, spalle alla porta, stoppare la palla sulla trequarti e, quasi con un passaggio "no look", tagliare in due la difesa avversaria con un lancio rasoterra sulla destra per Di Gennaro, beh, mi sono alzato in piedi di fronte al televisore.
In ogni caso, il Milan ha proseguito la preparazione fornendo una buona prestazione, in cui sicuramente le cose migliori si sono viste dal centrocampo in su, mentre è ancora da oliare qualche meccanismo difensivo, soprattutto nell'intesa tra Nesta e Thiago Silva.
In più, nel secondo tempo si è visto anche un modulo a due punte (quasi) centrali, con Ronaldinho provato con più che buoni risultati alle loro spalle, piuttosto che sul suo abituale centro-sinistra. Con questa disposizione, si è rivisto Abate a dare sostanza sulla destra, mentre ancora positive sono state le prove di Flamini al centro, l'unico a rimanere in campo 90', e di Jankulovski sulla sinistra. Bene i ragazzi provati ancora da Leonardo nel secondo tempo, come Strasser, Albertazzi e Zigoni, mentre ho visto probabilmente per motivi diversi un po' sottotono Oddo e Borriello: il primo, infatti, m'è sembrato svagato come se non si sentisse parte del progetto al 100%, in attesa di conoscere la sua nuova destinazione (Juventus?); il secondo, invece, ha forse sentito il peso delle possibilità che si gioca come punta centrale titolare anche in amichevoli come questa e per non sbagliare ha giocato alquanto contratto almeno nella prima parte della gara.
Bello, infine, il goal dell'1 a 0 messo a segno da Thiago Silva di testa (da dividere, però, almeno al 50% con la splendida punizione calciata con taglio in area da parte di Di Gennaro), mentre il secondo goal rossonero è stato realizzato nella ripresa da (indovinate un po'?) PippoMio Inzaghi. Ma questo, come direbbe il mio amico Astoria, il va sans dire.

domenica 19 luglio 2009

Se non è amore questo...

In un momento in cui tutto lascerebbe supporre che abbiano ragione i tanti, tantissimi tifosi agguerriti nei confronti della nostra società, questa notte, alle 4 ora italiana, il Milan affronterà i Los Angeles Galaxy di David Beckham nella prima amichevole in programma questa estate su suolo statunitense.
Ironicamente, ci avete fatto caso? Real Madrid a parte, negli ultimi giorni abbiamo assistito ad un mercato che ha via via mostrato "colpi" niente male quali Tevez e Adebayor accasatisi preso i petrodollari del City, Michael Owen arrivato alla corte di sir Alex Ferguson e, tanto per non muoverci dai nostri confini, una sorprendente Juventus che, senza battere ciglio, ha portato a casa Diego e Felipe Melo con circa una ventina di milioni di Euro cash versati per ciascuno dei due. Dal canto suo, l'Internazionale di Moratti, pur in un'ottica di vacche magre imposta proprio dal suo presidente, ha messo le mani su di un difensore come Lucio e, se tutto andrà come previsto, si appresta a concludere un mega scambio con il Barcellona, con Ibra a vestire la maglia blaugrana ed Eto'o e Helb più una bella paccata di soldi come contropartita.
E il Milan? Beh, sì, è vero che è partito Kaka', però è arrivato... Onyewu (gulp). Ma non solo. Nell'ordine, abbiamo incassato il no per Dzeko (dichiarata nostra prima scelta), ci siamo sentiti dire che la nostra offerta per Luis Fabiano (seconda scelta) è da squadra di Serie B, di Huntelaar (terza scelta) neanche a parlarne, per Hernanes a centrocampo abbiamo offerto una cassa di banane e ora, ultima delle ultime, si potrebbe profilare come alternativa da canna del gas uno scambio con la Juventus Oddo-Trezeguet, con il trentaduenne francese che, nell'ottica di rinnovamento della nostra rosa, mi sembra decisamente un ragazzino di belle speranze...
In più, come se non bastasse, un "loquace" Pirlo alla partenza per gli States, in merito al suo possibile trasferimento al Chelsea, ci ha gelati con un "non lo so, vediamo".
E ancora, una cosa che mi sfugge, ma che a leggere altri commenti sembrerebbe non sfuggire solo a me: almeno dichiaratamente, stiamo cercando una prima punta di "peso" da schierare in mezzo a Pato e a Ronaldinho nel tridente offensivo pianificato da Leonardo. In questo senso, infatti, Borriello dopo il suo lungo infortunio non dà ancora garanzie al 100% e PippoMio non può naturalmente sobbarcarsi l'intero peso di una stagione sulle sue trentaseienni spalle. Benissimo, ma se viene un raffreddore a Pato o a Ronaldinho, chi li sostituisce? Per Dinho si potrebbe ipotizzare un Seedorf come alternativa, anche se vederlo aggredire sulla fascia sinistra non mi sembra proprio il suo ruolo più congeniale. Ma per Pato? Spero non Borriello, così come provato a Varese, in quanto logica vuole che se non si è sicuri del suo rendimento nel suo ruolo naturale come punta centrale, figuriamoci a sgroppare sulla fascia destra. A meno che, non si voglia far passare davvero la linea estremamente verde della nuova rosa ed affidarci a Beretta, classe 1992, ovvero neanche 18 anni compiuti.
Altra osservazione rilevata da più parti. Sinceramente, io capisco anche Galliani quando parla di cifre folli che si sente sparare per qualunque giocatore non appena si avvicina il Milan e capisco anche che il mercato sia aperto fino al 31 di agosto (anzi, questo in verità non lo capisco), ma ammesso pure che arrivi qualcuno nelle prossime settimane, con la preparazione tanto certosina voluta giustamente da Leonardo come la mettiamo? Dovremo aspettare che chiunque arrivi dovrà poi comunque avere il tempo per inserirsi nei meccanismi del nuovo allenatore quando il campionato sarà bello che cominciato?
Che senso ha tutto questo? E' duro da digerire, inutile nascondersi.
Eppure... eppure. Io questa notte mi alzerò per vedere il "mio" Milan.
Un po' perché la mia insonnia cronica mi agevola il compito.
Ma soprattutto perché non mi stancherò mai di amare questi colori.
Nonostante tutto.

giovedì 16 luglio 2009

Ma va?

E il permettere loro di fare razzia in casa Juventus, farli giocare da soli nella stagione successiva e il clima da "onestoni" che ha praticamente regalato loro i tre scudetti successivi, non lo diciamo?
Sentite Carraro.

lunedì 13 luglio 2009

Milan società vs Milan tifosi 1-0

E la storia del giuramento di Ronaldinho su un tavolo è meravigliosa, tipica da Milan.

martedì 7 luglio 2009

Ci sarà da mangiare e luce tutto l'anno

Cantava Dalla tanti anni fa. Beh, la mia sensazione è pressoché simile.
Sono un po' amareggiato dalla totale disperazione che ha colpito la maggioranza (bulgara?) dei tifosi rossoneri, che si scagliano feroci contro la società, che non rinnovano gli abbonamenti e che ritengono la rosa del prossimo anno inferiore a quella di un Napoli o di un Palermo qualsiasi.
Beh, spero che questo post possa tirarvi un po' su di morale. Andiamo per punti.
i) Leonardo si è presentato con un'aria e uno spirito che non aleggiavano da anni a Milanello. Felice, pieno di brio, di vigore, eccitato dall'avventura e colmo di passione. Fattori che potrebbero tranquillamente supplire alla sua mancanza di esperienza. Eppoi, non è che fino a ieri facesse il medico. Lavorava sempre all'interno del Milan, sempre in contatto con l'allenatore e in fondo, se non ce lo siamo improvvisamente dimenticato, il signor De Araujo ha giocato a pallone per qualche anno - e ha dimostrato di essere un allenatore in campo dal primo giorno che è sbarcato a Milano.
ii) Galliani. Sorrisi, faccia gigiona e felice. Se davvero il Milan avesse improvvisamente deciso di praticare l'harakiri, non vedremmo Adrianone nostro con quella gioia che permea il suo volto ogni volta che si parla di Milan. Sapete come è fatto lui, no? Credete davvero che avrebbe quell'aria spensierata se Berlusconi gli avesse detto di ammazzare il Milan?
iii) Ronaldinho. Nell'anno che precede il Mondiale sudafricano, Dinho dovrà riscattarsi. Non più nell'ombra di Kakà - ed è vero che giocava nell'ombra di Kakà - avrà sicuramente una dose di fiducia maggiore. Diamogli un po' di tempo per mostrare al mondo di che pasta è fatto, e secondo me ci sarà da divertirsi. La voglia di riscatto è quello che fa vincere nello sport e nella vita.
iv) Pato. Il più forte calciatore del mondo. Più di Messi, Kakà e Cristiano Ronaldo. Anche qui, abituato ad avere Kakà che lo "copriva" (in tutti i sensi), il papero ha messo in mostra le cose migliori proprio nel periodo in cui Ricky è stato fermo per infortunio. Ora, non voglio dire che Kakà fosse la causa dei problemi del Milan, ma ricordiamoci anche che negli ultimi due anni avrà giocato al massimo dieci partite al suo livello. Spesso giochicchiava e limitava anche i compagni. Se Pato si sente libero di agire, può segnare trenta goal in una stagione.
v) I giovani. Darmian, Albertazzi, Di Gennaro, Zigoni, Beretta. In vista di leggi più severe circa i vivai e per accontentare la tifoseria, il Milan presenterà cinque under 20 in rosa. Mi auguro che chi chiedeva la testa di Emerson per Di Gennaro ora non abbia più da lamentarsi.
vi) Gli abbonamenti, la cessione di Kakà e il ridimensionamento. Mi bastano poche parole. Il Manchester United, perso Tevez, ha anche perso Cristiano Ronaldo. Nessuno parla di ridimensionamento, di indebolimento, di squadra quasi morta. Anzi, gli abbonamenti sono gli stessi di un anno fa. E la gente incita la squadra come un anno fa. Perché non impariamo da loro?

sabato 4 luglio 2009

Uno, nessuno... ottocento

L'ultima "notizia" vuole che, clamorosamente, dopo la sua incedibilità dichiarata al Milan dalla dirigenza del Wolfsburg, Dzeko possa finire al Chelsea, su richiesta esplicita di Carlo Ancelotti.
E, come se non bastasse, dal Portogallo Cissokho attacca apertamente la nostra società sulla questione dei suoi problemi fisici che hanno fatto saltare il suo trasferimento in rossonero, adombrando la possibilità che sia stata una manovra adottata in via Turati per far scendere il prezzo del suo cartellino, dal momento che altri esami hanno smentito lo staff medico milanista.
Ora, che se ne dicano tante, soprattutto in questo periodo, lo sappiamo benissimo, ma è la netta sensazione di "goffo crollo dell'impero" che dà fastidio. Io naturalmente non ho idea di dove voglia andare a parare e quali siano le sue reali strategie di mercato, ma in altri tempi Galliani non avrebbe mai scoperto così apertamente le carte, ad esempio, su Dzeko, dichiarandolo "obiettivo N. 1", sapendo invece benissimo della difficoltà della trattativa.
Non voglio neanche pensarci, ma supponete anche solo per un istante la possibilità che il bosniaco vada realmente al Chelsea: avete idea della figura da quattro soldi che abbiamo messo a segno? Certo che ce l'avete. Come ce l'ha l'esercito di coloro che al momento non ha rinnovato l'abbonamento.
E poi ci stupiamo che, ad oggi, in sede si contano qualcosa come ottocento (800) tessere sottoscritte, contro le circa ventiduemila (22.000) dei dirimpettai neroazzurri. Roba che almeno negli ultimi trent'anni non era mai successo che ci superassero negli abbonamenti, neanche nei nostri due anni di serie B.
Beh, che dire? Vedo che il "nuovo corso" di gestione virtuosa della società sta dando i suoi primi, "succosi" frutti...
Ho una proposta, però: scartato il "Dossenina" di Lodi per la sua esuberanza di posti (circa 3.000), perché non giochiamo le prossime partite in casa al San Miro di Canzo? Con i 1.000 posti a disposizione, ne avanzerebbero anche 200 per gli ospiti...
Che tristezza.

venerdì 3 luglio 2009

E' una questione di Klaas

Sarò franco: a me il ramarrone bosniaco non è mai piaciuto. Certo, non ne discuto l'efficacia, la potenza e la stazza, ma per chi come me è cresciuto a pane e van Basten, beh, è un po' difficile rinunciare al gesto tecnico, alla giocata sopraffina e al goal in rovesciata, tutte cose che non vedo nelle corde di Dzeko.
Ecco, quindi, che dopotutto il no incassato dal Wolfsburg non è che mi abbia fatto strappare le vesti, anzi. Il problema, però, rimane, dal momento che sul pieno recupero dello scugnizzo Borriello è sempre difficile scommettere al 100% per l'impiego full-time nella prossima stagione.
Chi, allora, nel ruolo di ariete d'area?
I nomi accostati al Milan in questo momento sono due: Luis Fabiano e Klaas-Jan Huntelaar.
Il primo è brasiliano, classe 1980, proveniente da ottime cose nel campionato spagnolo, così come nella recente Confederation Cup con la maglia verdeoro.
Il secondo è olandese, classe 1983, mezza delusione nel Real della stagione appena conclusa, dopo aver segnato montagne di goal con la maglia dell'Ajax.
Sarà che in questo periodo ho una discreta allergia per i brasiliani (chissà perché...), sarà che ho un debole per le storie di riscatto e a lieto fine, sarà anche che si godrebbe non poco nel vedere un giocatore praticamente scartato dal Real esplodere con la maglia rossonera (e, magari, in contemporanea, non dico molto, una stagione così così dell'ex bambino d'oro con la maglia dei blancos), io voto per il secondo.
E poi, ho ancora negli occhi il suo splendido goal di testa segnato all'Inter in Champions quando vestiva ancora la maglia dei lancieri: che si può volere di più?
Come detto, è una questione di Klaas.

mercoledì 1 luglio 2009

Il nuovo corso

Superata anche l'amarezza della presentazione di Kaka' a Madrid avvenuta ieri (e l'ennesimo "carico" di retorica falsità di cui ci ha fatto dono ancora una volta il brasiliano), ad oggi, a neanche una settimana dalla data del ritiro per il precampionato 2009/2010, non si sa ancora quale sarà il Milan della prossima stagione e, di fatto, ancora non è stato acquistato nessun giocatore in grado di riempire almeno in parte il vuoto lasciato dall'ex bambino d'oro.
OK, il mercato è lungo e si chiuderà alla fine di agosto, il nuovo corso adottato dalla società non prevede ingaggi clamorosi, ma nuova linfa vitale composta da giovani da aggregare alla rosa così come in parte è già avvenuto con i rientri di Abate e Di Gennaro e gli acquisti di Zigoni e Beretta (quest'ultimo già nostro l'anno scorso, ma lasciato andare inopinatamente per poi acquistarlo ora ad un prezzo 50 volte superiore), fatto sta che per ora abbiamo giusto incassato un netto "no" da parte del Wolfsburg per la cessione di Dzeko (e anche lo stesso giocatore pare ormai rassegnato a restare con i tedeschi) e scoperto che l'unico nuovo acquisto messo a segno, il povero Cissokho, in realtà aveva qualche problemino di salute, venendo così rispedito al mittente. Insomma, al di là delle dichiarazioni di facciata di Galliani che, evidentemente, ancora non si è riavuto dallo shock Kaka' e continua a spararle grosse come quella della incedibilità di Pato al 100% (quando, invece, se arriva un'offerta dal Chelsea di quelle grosse, questo prende e se ne va), mi sembra onestamente un po' pochino per una società con il blasone del Milan e che, sempre per dirla con le parole di Galliani, "rimarrà comunque competitiva". E' come se a Valentino Rossi togliessero la sua Yamaha, gli dessero il motorino di mio nipote e qualcuno vi dicesse che "rimarrà comunque competitivo", gli credereste?
Ma quel che è peggio, appunto, è che tuttora, Pato a parte, ancora non sappiamo quanti dei "big" della nostra squadra seguiranno l'esempio di Kaka', come ad esempio, un nome su tutti, Andrea Pirlo, sempre più tentato dalle sirene londinesi.
Personalmente, ho una grandissima stima nei confronti di Leonardo e gli auguro tutto il bene possibile in questa sua nuova avventura da allenatore che assume ogni giorno che passa i contorni dell'impresa a dir poco ardua. Quel che è certo, purtroppo, è che i tifosi come era prevedibile ancora non hanno digerito la giostra messa in scena in occasione della cessione di Kaka' e, ad oggi, si registra probabilmente il minimo storico degli abbonamenti per la prossima stagione. Se la memoria non mi gioca brutti scherzi, credo che neanche quando scendemmo in B si verificò un simile record negativo. Anzi.