venerdì 31 ottobre 2008

Stanno tornando, eh?

Dopo essersi impossessati di un campionato che non è mai stato oggetto di indagine da parte di alcuna procura, di alcun pm, di alcun giudice (2005-2006), dopo aver vinto uno scudetto a Tavaroli (2006-2007) e uno pieno di scandali (2007-2008), l'Inter inizia a stentare, nonostante l'arrivo del Messia Mourinho e della campagna faraonica costituita dagli acquisti di Muntari, Mancini e Quaresma, per un totale di settanta milioni di euro. E allora, quando le vittorie non arrivano e i goal non ci sono, ecco là che tornano i vecchi piagnistei da Inter pre-Calciopoli, le lagne sentite e risentite, le scene da bambini capricciosi che non accettano di perdere quando il livello della serie A sta tornando quello di tre-quattro anni fa. Ed incredibilmente non è Moratti il protagonista di questo melodramma (lui che a lamentele non è mai stato secondo a nessuno, forse neanche a Zamparini, Cellino e Sensi), bensì Mourinho. Proprio lui, il leader maximo, il generale d'acciaio, quello che secondo la Gazzetta dello Sport ora-sì-che-tutti-rigano-dritto-mica-come-con-Mancini. Proprio Mou, che si ritrova a doversi inventare un attacco perché i suoi giocatori non segnano, giocano male e litigano pure con lui. Proprio lui oggi è riuscito a dire che "[il Milan]... non avevano questi rigori per vincere".

Cambio di vedute repentino?

Neanche a dirlo, Franco Rossi effettua una delle sue capriole linguistiche e sforna un editoriale in cui cambia opinione, per la sedicesima volta in un mese e mezzo, sulla sua amata/odiata Inter. A questo punto, perché il caro Rossi, con tale abilità da contorsionista, non scende in politica?

giovedì 30 ottobre 2008

Cose che non resteranno/8

Il Milan vince la sua nona partita su dieci (la quarta consecutiva), supera l'Inter per la prima volta dopo tanto tempo e si piazza da sola al secondo posto in classifica, ad un solo punto da Napoli e Udinese. E' un Milan che vince e convince, sebbene la squadra abbia rischiato molto per una buona mezz'ora nella ripresa. Ad ogni modo, segnali positivi da un collettivo rimaneggiato, per di più reduce da una prestazione - quale quella di Bergamo - ben al di sotto della sufficienza. Da consuetudine ormai ben consolidata, Ancelotti propone tante novità, le più belle delle quali sono il recuperato Seedorf e l'evergreen Inzaghi. Inoltre, Favalli, Antonini ed Emerson prendono il posto di Maldini, Jankulovski ed Ambrosini. Il Siena, come detto altrove, scende in campo con un 4-3-1-2 volitivo e coraggioso, e la squadra sembra destinata a non voler fare da vittima sacrificale ai rossoneri. Il match è bloccato e noioso per una ventina di minuti, in cui comunque sono i rossoneri a fare la partita e a tener palla. I toscani si limitano a studiare l'avversario ed a spezzare (più che a costruire) il gioco. Poi, dopo quest'incipit soporifero, il Milan decide che è il momento di attivarsi ed inizia a creare occasioni, prima con Inzaghi, poi con Pato che colpisce il palo, poi di nuovo con Inzaghi bravo ma sfortunato su un controllo. Se Abbiati può contemplare le stelle, Manitta è costretto a fare gli straordinari, dato che ogni due minuti gli tocca resistere all'assalto rossonero. Il ritrovato Emerson e il capitano Gattuso (migliori in campo con Pippo) impostano il gioco, Seedorf e Kakà si fanno aiutare da due strepitosi Zambrotta e Antonini, Pato e Inzaghi scalpitano per segnare. Poi, al trentunesimo minuto, ecco un magnifico assist di Gattuso che lancia Inzaghi il quale supera Manitta con un goal che ricorda tanto il due a zero a Monaco di Baviera di un anno e mezzo fa. I rossoneri continuano ad attaccare, ma il primo tempo si chiude senza altre occasioni particolari. Nella ripresa ti aspetti un Milan in controllo del gioco che cerchi il raddoppio attraverso il contropiede. Ma non è così, e allora il Siena ne approfitta per decidere che è giunto il momento di giocare a calcio e segna un goal evitabile con Vergassola. Palla al centro e tutto da rifare. Un anno fa la partita sarebbe finita uno a uno, o peggio. Quest'anno però il Milan è affamato e calmo come uno squalo che attende la preda. La calma serafica di Ancelotti e dei giocatori, nonostante il goal subito, è un segnale molto importante. Passano infatti soli nove minuti e si torna al calcio champagne. Combinazione Seedorf-Pato-Kakà tutta di prima, tiro-cross per Inzaghi che viene buttato a terra. Rigore. Kakà trasforma con freddezza e il Milan torna in vantaggio. A quel punto uno si aspetta di vedere una difesa arcigna e un contropiede coi fiocchi, invece il Milan gioca gli ultimi venticinque minuti rischiando tanto. Gli affondi del Siena si fanno continui, mentre la manovra rossonera diventa macchinosa, così ci vogliono un paio di cambi per portare forze fresche in campo che diano uno scossone alla truppa. Sfortunatamente il Siena ci crede fino all'ultimo, e il Milan vince la partita (che avrebbe dovuto vincere per quattro a zero) con tanta sofferenza finale.

Le pagelle che non resteranno.
Abbiati - 6,5: incolpevole sul goal, fa tre-quattro belle parate e meriterebbe un bel sette se non facesse un errore gigantesco nel posizionare la barriera sulla punizione di Codrea a pochi minuti dal termine dell'incontro.
Antonini - 6,5: il ragazzo ha talento da vendere, corre come un ossesso, difende come in una finale di Coppa del Mondo e si propone in avanti ogni volta che può. Non sarà Cafu ma è uno dei migliori terzini italiani in circolazione.
Bonera - 6: partita da ordinaria amministrazione per Daniele, senza particolari sbavature.
Favalli - 7: strepitosa prova dell'ex laziale, decisivo su un ogni pallone che passa nella sua zona di competenza e perfetto in ogni intervento.
Zambrotta - 6,5: che dire? I tifosi che grugnivano e mormoravano quando l'abbiamo acquistato dovranno ricredersi. Lo Zambrotta degli ultimi tempi ricorda quello del Mondiale di Germania.
Gattuso - 8,5: Rino ha anche imparato ad impostare il gioco e a creare le azioni. Corre, recupera, pressa, sforna assist, sfiora il goal di testa. Pazzesco. E' tornato ad essere il miglior centrocampista difensivo del mondo.
Emerson - 7,5: il Puma è tornato, ora possiamo dirlo. Gigantesco per lunghi tratti di partita, distrugge le azioni del Siena e fa ripartire la squadra senza sbagliare un passaggio.
Seedorf - 6: prova di quantità per Clarence, che oltre a riprendere le chiavi del centrocampo fa da diga quando il Siena cerca il pareggio.
Kakà - 6,5: Ricky entra in partita nella ripresa, dopo un primo tempo un po' sottotono. Certo, quando decide che è il momento di vincere la squadra vince. Come negargli un bel voto?
Pato - 6: tutti hanno parlato di una sontuosa prestazione del papero. Concordo sul fatto che abbia corso e si sia dannato per novanta minuti, ma mi ricordo anche di tanti palloni buttati, persi, sprecati. E poi sottoporta deve imparare ad essere più freddo. Ad ogni modo, il posto da titolare gli dà fiducia, e questo può solo portare buone cose.
Inzaghi - 8: terza partita in dieci giorni, terzo goal. Ogni estate qualche frangia della tifoseria lo vorrebbe pensionare, ogni anno Pippo prende a sberle i suoi detrattori con la cosa che sa fare meglio - segnare. Continua a dimostrarsi il più grande attaccante della storia di questo sport.
Ambrosini - 6,5: entra e si fa sentire, difendendo la vittoria con le unghie e con i denti.
Shevchenko - 6: bravo ma troppo generoso su un paio di palloni, perché non si fa tornare quel bell'egoismo di un tempo?

martedì 28 ottobre 2008

Milan - Siena, Stadio Meazza, 29 Ottobre 2008

Ecco la probabile formazione per domani sera:

Abbiati - Antonini, Bonera, Maldini, Zambrotta - Gattuso, Ambrosini, Emerson - Kakà - Pato, Borriello
Dida, Darmian, Favalli, Cardacio, Seedorf, Shevchenko, Inzaghi

In tribuna:
Indisponibili: Nesta, Senderos, Kaladze, Jankulovski, Pirlo, Flamini, Ronaldinho, Viudez

Nota: decimato dagli infortuni, il Milan si prepara per la partita di domani sera con il Siena. Che dire? La squadra si è ritrovata dopo il pareggio di Cagliari, siamo ad un solo punto dalla vetta, le cose sembrano girare finalmente per il verso giusto. In quest'ottica, la sfida contro i toscani ha il sapore di ulteriore test. Tre domande infatti necessitano di risposta. Quanto saremo bravi viste le numerose assenze? Quanto reggeremo la pressione psicologica di vedere la cima della classifica così vicina? Saremo in grado di superare una squadra piccola, dopo aver perso con il Bologna, vinto con la Reggina e pareggiato con il Cagliari (Genoa, Sampdoria e Atalanta non le considero squadre piccole)? Ad ogni modo, mini-rivoluzione rispetto alla trasferta di Bergamo. Antonini, Emerson e Pato saranno con buona probabilità gettati nella mischia, a conferma del loro periodo positivo - e questo sarà soprattutto un test per loro tre. Borriello verrà confermato, sebbene io avrei preferito farlo riposare in vista della partita con il Napoli, dando spazio ad Inzaghi - almeno nel primo tempo. La buona notizia è che Seedorf potrebbe recuperare, e prendere il posto dell'acciaccato e stanchissimo Gattuso davanti alla difesa. Contro una squadra che si difende benissimo quale il Siena (solo sei goal subiti, come noi), non sarebbe facile trovare spazi qualora venisse a mancare un creatore del gioco.
Nota/2: attendo con poca curiosità questo match, giacché la mia testa in questo momento è già alle due sfide cruciali contro Napoli e Braga, la prima per scavalcare i partenopei e diventare leader della Serie A (Inter e Udinese permettendo), la seconda per confermare le buone cose viste in Olanda e per impossessarci del primo posto solitario nel girone di Coppa Uefa. Anyway, la partita di domani va giocata e quindi diciamo un paio di cose su questo Siena. Mediocre in attacco (solo sei goal fatti), eccellente in difesa (solo sei goal subiti), la squadra di Giampaolo si presenterà a San Siro con un 4-3-1-2 piuttosto spavaldo. Una buona notizia per noi, abituati ad incontrare avversari che nella migliore delle ipotesi ci affrontano con dei 4-5-1 mascherati da 4-6-0. Anche domani, il contropiede potrebbe essere la nostra arma vincente.

Update/1: le news dell'ultima ora dicono che Favalli rimpiazzerà lo stanchissimo Maldini e che Inzaghi dovrebbe giocare al posto di Borriello.

lunedì 27 ottobre 2008

Casualità

Gilardino. Goal di mano. Due giornate di squalifica.
Ibrahimovic. Gomitata tra collo e spalla a Thiago motta. Nulla.
Mercoledì sera. Stadio Artemio Franchi di Firenze. Fiorentina - Inter.

Come dargli torto?

Benvenuto, David.

Mi piace sempre di più

Va bene, non sono affari che ci competono, ma quanto si è incacchiato "special one" ieri con i suoi giocatori? :-)

Non è la stessa cosa

Gilardino, dopo aver segnato di mano - e la volontarietà si deduce dal fatto che egli allunghi il braccino (stranamente) proprio quando la palla gli passa davanti - sostiene che l'arbitro avrebbe comunque fischiato il rigore. Bene, quasi sicuramente il fallo su Alberto c'era, ma da quando in qua un goal e un rigore hanno la stessa valenza? Se non sbaglio, il tentativo di realizzazione dal dischetto si chiama così proprio perché è un tentativo - dato che la porta viene difesa da un signore chiamato portiere. Oppure Gilardino pensava che gli avrebbero concesso la grazia di calciare il penalty a porta vuota?

domenica 26 ottobre 2008

Cose che non resteranno/7

Le buone notizie, prima delle scudisciate:
i) Il Milan è secondo in classifica, ad un solo punto da Inter, Udinese e Napoli;
ii) La striscia positiva del Milan si allunga a nove partite senza sconfitte (e con un solo pareggio);
iii) Il Milan non subisce goal dalla partita con la Reggina - fanno circa quattrocento minuti;
iv) Abbiati è una sicurezza, Emerson sta tornando il vecchio Emerson, Pato e Borriello crescono a vista d'occhio;
v) Kakà potrebbe rivincere il Pallone d'Oro senza alcun tipo di problema.

Ora tocca alle scudisciate:
i) Il primo tempo del Milan è stato il peggior primo tempo del Milan da qualche anno a questa parte - se ne avessimo presi quattro avremmo dovuto quasi ringraziare il cielo;
ii) Ronaldinho è stato completamente fuori partita;
iii) La difesa balla pesantemente, oggi tutti a parte Zambrotta hanno commesso errori grossolani e gravi;
iv) L'assenza di Pirlo e Seedorf ha influenzato pesantemente il gioco rossonero, scevro di qualunque geometria, ragionamento, direzione;
v) Con il culo si vincono i campionati, ma siccome il culo non lo si gestisce, è meglio non contarci troppo.

Riassumendo. Il Milan si riprende (con gli interessi) quello che aveva lasciato per strada contro il Bologna. Giocando la peggiore partita del decennio riesce ad incamerare tre punti preziosissimi, contro un'ottima squadra, in trasferta, demeritando. Meglio di così non è realisticamente possibile. Ancelotti dovrà mostrare il dvd della partita ai suoi giocatori, al fine di ricordare loro quanto abbiano fatto male. Meno male che Kakà l'ha messa dentro e che la classifica si è riaccorciata. Cambiamo completamente atteggiamento contro Siena e Napoli, o questa non sarà stata una bruttissima e casuale Domenica, ma una deriva pericolosa.
Nota: parlare delle fatiche di Coppa, dopo aver visto una brillante Udinese schiacciare la Roma, non può essere usata come giustificazione. E comunque, il turnover serve proprio a questo.

sabato 25 ottobre 2008

Atalanta - Milan, Stadio Atleti Azzurri d'Italia, 26 Ottobre 2008

Ecco la probabile formazione per Domenica pomeriggio, in vista della trasferta di Bergamo:

Abbiati - Zambrotta, Bonera, Maldini, Jankulovski - Ambrosini, Gattuso, Seedorf - Kakà, Ronaldinho - Borriello
Dida, Favalli, Antonini, Emerson, Flamini, Pato, Inzaghi

In tribuna: Kalac, Shevchenko
Indisponibili: Nesta, Kaladze, Darmian, Senderos, Pirlo, Cardacio, Viudez

Nota: come unanimamente riconosciuto in altre sedi, la partita di domani contro l'Atalanta costituisce uno dei tanti crocevia della stagione. Se la Sampdoria rappresentava un difficile ostacolo psicologico dopo il pareggio di Cagliari, il match coi nerazzurri è uno dei gran premi della montagna del nostro Giro d'Italia. Inoltre, le tre partite in sette giorni che ci attendono (Siena e Napoli a San Siro le altre due) saranno un test di resistenza per i rossoneri, cui negli ultimi due anni è mancata la continuità - in particolare contro questo genere di avversari. Affidandoci alle statistiche, possiamo constatare tre fatti. Il primo è che il Milan a Bergamo soffre - solo due vittorie negli ultimi sette incontri, a fronte di due pareggi e ben tre sconfitte. Il secondo è che l'Atalanta, in casa, è granitica: fino ad oggi, tre vittorie su tre partite con sei goal fatti e solo due subiti (entrambi dalla Sampdoria). Il terzo, più rincuorante, è che il Milan sta vivendo quello che in America si definisce momentum, ossia la squadra sta vivendo un periodo positivo. Purtroppo, a causa dei due anni passati non brillantissimi, spesso noi tifosi temiamo più del dovuto le partite. Per carità, giustamente, giacché uno si aggrappa al passato per capire il futuro. Ma ricordiamoci sempre che il Milan di quest'anno non è il Milan del passato. E' molto più forte. E ha molta più fame.
Nota/2: Ancelotti non ha lasciato trapelare nulla circa la formazione, ma è chiaro che molti di quelli che hanno giocato in Olanda domani riposeranno. Il rientrante Nesta potrebbe farcela, anche se nessuno conosce con esattezza la sua reale condizione. Inoltre, un possibile ballottaggio Ronaldinho - Shevchenko non è da escludere. Vero che il brasiliano è in forma, ma vero anche che l'ucraino deve giocare per ritrovare la condizione. Chiacchiere a parte, l'Atalanta che andremo ad affrontare è una buona squadra, allenata da un buon allenatore, con la stessa filosofia del Chievo di qualche anno fa. Duro lavoro, umiltà, difesa rocciosa e attacco veloce. Sarà fondamentale, come in Frisia, spingere da subito, giacché a Bergamo ci troveremo al cospetto di undici calciatori supportati da uno stadio bollente che li motiverà per tutto il corso della partita. Attenzione.

Update/1: Shevchenko verrà probabilmente lasciato in tribuna. Nesta non ce l'ha fatta, al suo posto Bonera (o Favalli).

venerdì 24 ottobre 2008

Appunto

Andate, andate.

Figurine?

Indovinate un po' chi è il top scorer del Milan fino ad oggi?

giovedì 23 ottobre 2008

Un tranquillo giovedì di paura

Dopo aver scoperto con orrore un'ora prima della partita che questa sarebbe stata trasmessa in esclusiva da Conto TV alla modica cifra di 15 Euro (COSA?!?), mi sono "divertito" ad andare in giro per Internet a seguire Heerenveen-Milan in Live Streaming sulle televisioni di mezzo mondo. A parte, quindi, il fatto di dover saltare da una "frequenza" all'altra ad una risoluzione che al confronto il Vic 20 era paragonabile all'ultimo Mac Book Pro, ho "visto" - per modo dire - solo una parte dell'incontro. Pochissime considerazioni, allora:
1) Kakà devastante in tutto il primo tempo, con i primi due goal partiti dal suo piedino fatato;
2) raggiunta quota 64 nelle competizioni europee e a +1 su Raul, ci inchiniamo di fronte a Sua Maestà Inzaghi e al suo primato;
3) buon(in)a la partita di Sheva;
4) finalmente ottimo Emerson davanti alla difesa;
5) migliore in campo Ringhio, autore, tra l'altro, anche del goal del 2 a 0 e dell'assist a Pippo per il 3 a 0;
6) bellissima parata di Dida all'incrocio sul finire della partita, al livello dei suoi tempi d'oro;
7) rigore concesso da Favalli poco dopo del tutto superfluo, tant'è che Bonera s'è incacchiato.
In definitiva, ottimo esordio dei rossoneri nella fase a gironi della Coppa UEFA, con la squadra olandese che si è dimostrata non poi così scarsa. Anzi. E questo non può che deporre ulteriormente a nostro favore, soprattutto per l'impegno che i nostri hanno dimostrato di mettere in questa competizione.
Anyway, saremo anche una squadra di figurine, ma vedere migliaia di olandesi andare a vedere il Milan che si allenava ed applaudire poi tutti a fine partita, beh, sono cose che a noi piacciono.
E pure tanto, a dir il vero.

Soldi ben spesi

Il Milan è noto per essere una società che non getta denaro al vento. Raramente ha speso tanti soldi per acquistare calciatori, e quando l'ha fatto nove volte su dieci si è ritrovato tra le mani un pallone d'oro o un fenomeno (Rijkaard, Gullit, Van Basten, Papin, Savicevic, Baggio, Weah, Shevchenko, Pato, Ronaldinho). Nel decennio 1996-2006, poche pippe o giocatori sfortunati sono passati per i corridoi di Milanello: Sordo, Futre, Reiziger, Blomqvist, Kluivert, Ba, Ziege, Smoje, Nilsen, Maini, West, De Ascentis, Chamot, Redondo, Pablo Garcia, Javi Moreno, Umit, Dhorasoo, Vogel, Amoroso. Di questi, solo Reiziger, Kluivert e Javi Moreno furono investimenti onerosi. E manco poi tanto. Gli altri arrivarano quasi gratis. Al contempo, il Milan si è ritrovato in mano due fenomeni quali Pirlo e Seedorf, cioé il miglior playmaker del mondo e il miglior centrocampista del mondo, acquistati in cambio di Guglielminpietro, Umit e soldi (da parte dell'Inter, ovviamente).
Eppure, nonostante ciò, da qualche anno i media e gli addetti ai lavori riescono a far credere al pueblo ignorante che Galliani e i suoi buttino i soldi dalla finestra. In tutto questo, gli stessi furbastri della carta stampata e delle televisioni riescono anche a far credere al pueblo ignorante che l'Inter, au contraire, sia l'officina del risparmio, la sede del buongoverno, la Mecca degli investimenti intelligenti. Ora, ricordando velocemente le centinaia di milioni di euro buttati in bidoni nel decennio 1996-2006 (Centofanti, Pistone, Pedroni, Fresi, Jonk, Tarantino, Orlando, Caio, Winter, Rambert, Mezzano, Sartor, Colonnese, Milanese, Zè Elias, Cauet, Sforza, Angloma, Gilberto, Camara, Silvestre, Mezzano, Ventola, West, Serena, Georgatos, Rivas, Ferrante, Robbiati, Cirillo, Fissore, Macellari, Dalmat, Vampeta, Recoba, Pacheco, Peralta, Hakan Sukur, Gresko, Domoraud, Farinos, Kallon, Emre, Okan, Dellafiore, Karagounis, Padalino, Sorondo, Potenza, Vivas, Gamarra, Umit, Almeyda, Kily Gonzales, Choutos, Lamouchi, Brechet, Adani, Zé Maria, Cesar, Wome, Carini) o in giocatori mai esplosi a Milano (Delvecchio, Martins, Ince, Carbone, Conceiçao, Morfeo, Helveg, Paulo Sousa, Simeone, Moriero, Mutu, Frey, Seedorf, Pirlo, C. Zanetti, Dabo, Panucci, Jugovic, Blanc, Roberto Carlos, Keane, Kanu, Batistuta, Cannavaro, Luciano, Van Der Meyde, Davids, Solari, Samuel, Pizarro), viene da farsi qualche domanda. Ancor più se si analizzano i grandi acquisti del primo decennio Morattiano. J. Zanetti, Djorkaeff, Ronaldo, Baggio, Vieri, Crespo, Stankovic, Cruz, Adriano, Cambiasso, J. Cesar. Pochini, in dieci anni, rispetto a qualcosa come sei-settecento e passa milioni di euro investiti. E, se noterete, ben otto giocatori su undici sono attaccanti o centrocampisti offensivi. In difesa, Materazzi e Cordoba sono stati considerati, ahimé, grandi acquisti - benché la storia abbia detto il contrario.
Poi c'é stata Calciopoli, e secondo tutti l'Inter è diventata "oculata" (prima era "generosa" e non "incompetente", ma questa è un'altra storia). Dopo aver scippato Ibrahimovic e Vieira alla Juventus, l'Inter ha acquistato nei due anni passati Grosso, Maicon, Dacourt, Maxwell, Gonzales, Rivas, Chivu, Maniche, Pelè, Cesar (di nuovo), Suazo, Crespo (di nuovo). Di questi, ad oggi, solo Maicon gioca. Chivu ha poco spazio, gli altri sono stati quasi tutti venduti, con perdite notevoli. Il caso Suazo è emblematico. E tutti sanno, interisti in primis, che senza Ibrahimovic e Vieira sarebbero stati una squadretta da terzo-quarto posto. Insomma, coi giocatori della Juventus di Moggi, cercati e voluti da Moggi, fulcri del gioco della "squadra di ladri" gestita da Moggi, l'Inter ha portato a casa uno scudetto a tavolino, uno a Tavaroli e uno con più o meno la stessa concorrenza che ha la Microsoft nel mondo dei computer. Morale della favola? Senza Moggi l'Inter non sarebbe prima in classifica e non avrebbe due tricolori e mezzo in più in bacheca. Chissà se ci hanno mai pensato.
Quest'estate, infine, l'Inter ha comprato Quaresma per trentacinque milioni di euro, Mancini per una ventina e Muntari per una quindicina. Settanta milioni di euro, stipendi esclusi. Quaresma fa spesso panchina (scalzato da Obinna, recentemente), Mancini è stato determinante solo col Panathinaikos, Muntari ha fatto un goal e poi ha perso il posto a favore di Stankovic. Chiaramente i giornali alle vongole sorvolano. Ma anche questa è un'altra storia.
C'è infatti una cosa più grave, più ironica, più paradossale da ricordare. Ogni mese l'Internazionale Football Club versa uno stipendio di cinquecentomila euro a Roberto Mancini. Sono sei milioni di euro l'anno, fino al 2013. In totale trenta milioni di euro per pagare una persona che sta seduto a casa propria ad aggiustarsi i capelli. Perché Mancini non allena al momento? Perché col cavolo che trova una squadra che lo paga così profumatamente. La questione diventa ancora più ridicola quando si ricorda che l'Inter dovrà pagare il suo ex allenatore anche per ogni trofeo conquistato da qui al 2013.
Ma anche questa è un'altra storia.

mercoledì 22 ottobre 2008

Becks

E così, con qualche anno di ritardo, il tanto sognato matrimonio Milan - David Beckham verrà celebrato. A Gennaio, quando il mercato si riaprirà. Operazione di marketing (settanta percento) ma anche sportiva (trenta percento), dato che Beckham non è vecchio (ha solo trentadue anni), non è fuori allenamento (ha giocato fino a poco tempo fa) e non è demotivato (anzi, dato che deve conquistare il cuore di Fabio Capello). Avere un tiratore di punizioni e un crossatore del genere, gratis, non fa mai male. Lui è più disperato di quanto non lo sia il Milan, dato che lo Spice Boy rischia seriamente di non trovare un biglietto aereo per il Sudafrica fra due anni. Questo mi induce a pensare che verrà pagato poco, che si allenerà come un professionista, che scenderà in campo con la fame di Gattuso. Se poi riesce a depurare sé stesso e il suo nuovo ambiente da tutte le sovrastrutture (altresì dette puttanate) che lo circondano - feste, sfilate, inaugurazioni e chihuahua, beh allora sono convinto che le due parti contraenti avranno fatto entrambe un ottimo fare.

Heerenveen - Milan, Abe Lenstra Stadion, 23 Ottobre 2008

Ecco le probabili formazioni per domani sera, quando il Milan gioca in Frisia contro gli olandesi dell'Heerenveen:

Dida - Zambrotta, Bonera, Maldini, Antonini - Ambrosini, Emerson, Seedorf - Shevchenko, Ronaldinho - Inzaghi
Abbiati, Favalli, Jankulovski, Gattuso, Flamini, Kakà, Pato

In tribuna: Kalac, Darmian, Borriello
Indisponibili: Nesta, Kaladze, Senderos, Pirlo, Cardacio, Viudez

Nota: a me la partita di domani sera fa paura. Tanta paura. Non per l'avversario - l'Heerenveen è una buona squadra ma non può e non deve impensierirci. Non per la possibile mancanza di concentrazione rossonera - al Milan il profumo di notti europee dà una carica incredibile. La mia paura è l'Atalanta, uno dei crocevia della stagione. Partita delicatissima, che se vinta darebbe uno scossone alla classifica e ci permetterebbe di piazzarci probabilmente soli in seconda posizione (e se non siamo primi è per la vittoria/sconfitta contro il Bologna, ricordatelo a chi ritiene l'Inter già campione). Il punto è che l'Atalanta è una di quelle squadre-simbolo (un po' come Sampdoria, Lazio, Udinese) che se le batti fuori casa è un po' un segno del destino. E poi, il Milan avrà solo Sabato per preparare la partita, cosa che mi preoccupa non poco dato l'inizio di campionato scoppiettante da parte dei bergamaschi. Ad ogni modo, torniamo all'UEFA. Ancelotti sceglie di non mischiare troppo le carte e così giocano tanti titolari - scelta saggia, dato che una vittoria in Olanda alla prima giornata sarebbe importante sia per la classifica che per il morale. Il timore, come ripetuto da me noiosamente sopra, è che ai nostri vengano drenate le energie e che Domenica Doni e compagni corrano il triplo di noi. Spero pertanto che la formazione che potete leggere in alto sia altamente inattendibile - in particolare, mi piacerebbe vedere Zambrotta, Seedorf e Dinho in panchina. Al loro posto Favalli, Flamini e Pato.
Nota/2: l'Heerenveen è una macchina da goal (segnati e subiti) nella Eredivisie. Sedici goal fatti e tredici subiti in sei partite. Pranjc è il suo miglior marcatore, con sette goal finora. Insomma, facili da bucare ma altrettanto pericolosi in attacco. Per questo motivo spero che il Milan faccia sua la partita da subito, tenendo ritmi altissimi - cosa che le squadre medie non sopportano - e cercando la via del goal dal primo minuto. Lo ribadisco, le forze devono essere preservate per Domenica, quindi occorrerà chiudere la partita nel primo tempo per poi amministrare il risultato. 

martedì 21 ottobre 2008

Sottili differenze

In questo inizio di campionato abbiamo visto diversi fenomeni:
i) la conferma dell'Inter;
ii) il riscatto del Milan;
iii) la sorpresa Napoli;
iv) i disastri Roma e Juventus.
Ora, siccome i media hanno la necessità fisica di sciorinare sentenze e di indottrinarci secondo il loro punto di vista, è giunto il momento di analizzare tali situazioni con un occhio più libero.
i) Crow ha ragione, l'Inter ha vinto quattro a zero giocando bene (ma non benissimo) e avendo la fortuna di segnare su ogni pallone che toccava. Inoltre, una Roma in crisi nera, priva di Panucci e Mexes e con un Totti al venti percento, non avrebbe potuto far altro che difendere il pareggio. Resta però il dato di fatto che l'Inter è la squadra da battere. L'Inter, o la Juve, come la chiamo io - giacché senza aver sottratto prepotentemente Ibrahimovic e Vieira ai bianconeri la Roma avrebbe vinto due scudetti e ora si giocherebbe il titolo contro di noi. Ma la storia è andata diversamente, quindi accettiamolo. Ad ogni modo, l'Inter ha avuto un buon calendario e un buon sorteggio di Champions, pertanto credo che da qui a Natale possa tranquillamente portare a casa un buon numero di vittorie.
ii) Del Milan parliamo quotidianamente, quindi mi verrebbe voglia di sorvolare. Eppure non riesco a tirarmi indietro dal notare come le scelte societarie estive, tanto vituperate dai nostri detrattori (la maggioranza dei quali, ahimé, sono i nostri tifosi), siano state più che azzeccate. Zambrotta ha fatto dimenticare Cafu, Antonini è un'eccellente riserva, Ronaldinho sta tornando ad essere Ronaldinho, Borriello è diventato indispensabile, Shevchenko sta risalendo la china ma mostra di essere sulla strada giusta. L'unico che per ora non è ancora entrato nel mondo-Milan è Flamini, ma poiché è arrivato gratis e poiché a Londra giocava alla grande, lo aspettiamo con fiducia e serenità. Senderos per ora è ingiudicabile, non essendo mai sceso in campo.
iii) Il Napoli è una bolla di sapone. Gli azzurri hanno battuto Fiorentina e Juventus e pareggiato con la Roma. I giornali li candidano come pretendenti per il secondo posto. Sempre i giornali, però, segnalano le pronfonde crisi di Fiorentina, Juventus e Roma, fermate dagli azzurri nei momenti peggiori del loro campionato. C'è qualcosa che non va, pertanto, in tale ragionamento. A dirla tutta, il Napoli (senza Coppa UEFA, da cui è stato cacciato fuori pesantemente) è partito bene, favorito anche da un effetto-sorpresa che non guasta mai. Mi ricorda tanto il Chievo di qualche anno fa, con la differenza sostanziale che il Chievo aveva un'umiltà che il Napoli non ha. Le sconfitte contro Genoa e Benfica sono lì a testimoniarlo. Non faccio mai pronostici, ma credo che il Napoli potrà al massimo arrivare quinto.
iv) La Roma ha ceduto Mancini e Giuly, perni del suo gioco offensivo veloce, rimpiazzandoli con Menez (pagato poco meno di Ronaldinho) e Julio Baptista (pagato il doppio di Borriello). Operazioni rischiose, che si sono mostrate per ora sciagurate, viste le prestazioni dei due nuovi innesti. L'infortunio di Totti è un alibi, giacché la Roma nella passata stagione ha espresso il suo miglior calcio proprio quando il pupone era infortunato. La verità è che i giallorossi, come sostengo da anni, mancano di materia grigia. Nessuna offesa, per carità. Ma è un dato di fatto (Manchester due volte, Inter, Milan, ecc.) che quando la Roma gioca una partita importante, succede quasi sempre che commetta errori grossolani spesso derivanti da un hybris ingiustificata. O peggio, che prima di una partita importante si faccia espellere un paio di giocatori - se fossi Spalletti, non farei giocare Mexes e Panucci per venti partite dopo quel che hanno combinato a Siena. Comunque sia credo la Roma si riprenderà, ed in tal senso le auguro di farsi cacciare dalla Champions, trofeo che non potrebbe vincere anche se narcotizzasse gli avversari.
La stagione 2007-2008 della Juventus è stata caratterizzata da un unico fattore - il culo. Culo perché andava sempre tutto bene, culo perché tante avversarie (a partire dal Milan) hanno disputato un'annata così e così, culo perché non si è mai infortunato nessuno, culo perché la vecchia guardia non ha mai mollato. In effetti, i migliori giocatori sono stati i soliti Buffon, Nedved, Camoranesi, Del Piero e Trezeguet. La dirigenza ha creduto che Amauri bastasse a far volare la squadra - quando le lacune in difesa e a centrocampo erano vistose, e ha puntellato la retroguardia con gente quale Knezevic, Mellberg e simili. Ai bei tempi di Moggi quei giocatori non sarebbero stati neanche fatti atterrare a Torino, ma l'attuale società bianconera sta assumendo sempre più le caratteristiche di quella Morattiana del decennio pre-GuidoRossi, e allora auguri e continuate a cospargervi di ridicolaggine. A differenza della Roma, la Juve secondo me farà molta fatica a riprendersi, a meno che i senatori non ricomincino a fare la differenza.

lunedì 20 ottobre 2008

Note

Tornato ieri sera in Italia (è per quello che ho disertato il MFH per cinque giorni), scopro che il Milan ha battuto per tre a zero la Sampdoria, addirittura con una doppietta di Ronaldinho. Non ho visto la partita, ma solo gli highlights, quindi eviterò commenti approfonditi. Qualche cosa, però, la si può dire.
i) Ronaldinho sta tornando Ronaldinho.
ii) Anche Inzaghi ha segnato, à la Inzaghi, e siamo a otto giocatori andati a segno.
iii) Dopo un primo tempo bruttino, siamo riusciti a cambiare il corso della partita a nostro favore. L'anno scorso avremmo pareggiato o perso.
iv) Non è vero che il rigore per il Milan fosse assurdo, come hanno scritto quasi tutti. L'unico errore dell'arbitro, secondo me, è stato quello di espellere Lucchini. La mano era involontaria ma era staccata dal corpo.
v) Dopo la prestazione di Cagliari, con tutti i suoi annessi e connessi, occorreva mostrare i muscoli, portare a casa i tre punti e avvicinare la testa della classifica. Il bel gioco, se mai ci sarà, verrà più avanti. In autunno e in inverno si deve essere cinici e pragmatici.
vi) Abbiati è una sicurezza.
vii) Il Milan ha il quarto miglior attacco e la quarta miglior difesa. Nelle ultime sette partite, Coppa UEFA inclusa, abbiamo subìto solo tre goal. Uno dalla Lazio, uno dalla Reggina, uno dallo Zurigo. Allo stesso tempo, ne abbiamo segnati quattordici.
viii) Strappare il Pallone d'Oro a Kakà non sarà facile. Cristiano Ronaldo e Messi, al momento i due maggiori indiziati per la conquista del premio di France Football, alternano momenti eccellenti a momenti bui. Ricky, al contrario, possiede la dote della continuità.
ix) Come ho scritto qualche tempo fa, l'Inter resta la squadra da battere. Come ho scritto tanto tempo fa, la Roma e la Juventus non valevano un soldo di cacio. Come ho scritto tantissimo tempo fa, siamo da scudetto. Anche se non sarà facile, con un'Inter forte e continua come quella di Mourinho.
x) La prossima sfida contro l'Atalanta sarà una delle partite chiave della stagione. Ottava giornata, fuori casa, campo ostico, contro una squadra in formissima. Una vittoria alzerebbe il morale dei giocatori in modo esponenziale.

mercoledì 15 ottobre 2008

Per favore, abolitele

Sì, le amichevoli. Per quale oscuro senso di masochismo, infatti, dobbiamo farci del male così ogni volta? Prendete l'"amichevole" di ieri sera a Tirana (virgolette d'obbligo, perché poi ho scoperto durante la visione che era in palio non so quale trofeo): il Milan con il suo abituale aplomb parte in prima linea con un trio di fiorettisti di puro diamante quali Ronaldinho, Seedorf e Inzaghi e cosa ci ritroviamo di fronte? Uno stadio che è un catino infernale manco fosse la finale di Coppa dei Campioni, i giocatori del KF Tirana con le scimitarre sguainate definiti giustamente dall'incommensurabile Pellegatti come delle "mignatte", sangue agli occhi e velocità supersonica.
Ora, ripeto, che senso ha tutto questo? Sarebbe come se il nostro cugino di campagna (con tutto il rispetto) ci invitasse sulle strade sterrate di casa sua a gareggiare con la nostra Ferrari contro il suo trattore. Col cacchio che ci vengo, caro mio, perché oltre alla possibilità di farci una figura da quattro soldi (ve l'immaginate una Ferrari che arriva dopo un trattore?), rischio pure di sfasciare la mia fuoriserie.
E, infatti, tanto per cambiare, verso la fine del primo tempo Inzaghi s'è fatto male. Non chiedetemi l'entità dell'infortunio perché quando l'ho visto sono uscito sul terrazzo a fumarmi un paio di pacchetti di sigarette onde evitare danni fisici al plasma. In ogni caso, fino a quel punto, nonostante le "mignatte" il Milan aveva tenuto il pallino in mano (strano, vero?) e, anzi, Ronaldinho aveva acceso letteralmente la luce con due invenzioni spettacolari: la prima, un passaggio filtrante a tagliare in due la difesa avversaria come un panetto di burro soltanto un millimetro troppo lungo per un sempre famelico Inzaghi; la seconda, un pallonetto da fuori area da standing ovation finito stampato sopra la traversa con il portiere pietrificato. Quando è successo tutto ciò? Nel giro di due minuti. Sì, ho capito, volete sapere precisamente in che momento della partita? Ah, è semplicissimo: un secondo prima che i padroni di casa andassero in vantaggio con la loro UNICA azione offensiva in tutto il primo tempo (sempre più strano ed inusuale per il Milan di queste amichevoli, vero?). Sul finire del primo tempo, ancora Ronaldinho semina il panico tra i difensori, quattro per la precisione, con un slalom da capogiro finito grazie all'ultimo di loro che decide bene di entrare sul piede d'appoggio del brasiliano in piena area di rigore un attimo prima che scagliasse la sfera alle spalle del portiere. Rigore? Seee, ma che domande mi fate? Comunque, mai visto Dinho così incacchiato con l'arbitro.
Secondo tempo. Entra Sheva al posto dell'infortunato Pippo, Milan suo malgrado costretto ad essere "volenteroso", con diverse occasioni create e, in particolare, con l'ucraino in una sorprendentemente eccellente condizione fisica, a svariare su tutto il fronte offensivo e a rendersi sempre pericoloso. Ad un certo punto, verso la metà della ripresa o giù di lì, bellissima combinazione volante sulla sinistra, con Ambro che mette al centro e Sheva che gira meravigliosamente nell'angolino alla destra del portiere. Goal? Oggi non siete in forma con le domande, vero? Manco a dirlo, il portiere compie una parata che probabilmente neanche Yashin ci sarebbe arrivato. Saranno mica questi i famosi "prodromi" di Pellegatti per il goal? Sì, il loro. Tiraccio da fuori area che si va ad insaccare all'incrocio dei pali alle spalle di un incredulo Abbiati. Del tutto inutile, quindi, l'assalto finale e, purtroppo, superfluo il bellissimo goal a tempo scaduto di Ronaldinho su passaggio di un magnifico Shevchenko.
Ripeto, perché dobbiamo farci del male così?
Abolite le amichevoli, please.

lunedì 13 ottobre 2008

Sì, proprio così

Certo non raggiungerà le "vette siderali di equilibrismo dialettico" (leggi "monumentali panzane") di Franco Rossi, ma quanto a fantasia anche il buon Carlo Laudisa della Barzelletta dello Sport non scherza. Sapevate, infatti, che Shevchenko e Inzaghi sono "occasioni da prendere al volo" nel prossimo mercato di gennaio? Leggete pure qui.

venerdì 10 ottobre 2008

"Mourinho considera in cuor suo (e ha perfettamente ragione) già chiuso il discorso scudetto"

Il nostro amatissimo Franco Rossi è di nuovo inciampato in uno dei suoi sermoni in cui riesce a scrivere tutto e il contrario di tutto, contraddicendosi e dandosi ragione a terzine. Il finale, come al solito, è un crescendo di opinioni lanciate come aeroplani di carta al vento. Soprattutto, il "Moratti ha mandato via Mancini perché a fine Settembre Mourinho si era accordato con Mourinho" è da lodi sperticate.

mercoledì 8 ottobre 2008

Nel mentre

Nesta è tornato ad allenarsi coi compagni e questo è il calendario del Milan, da qui a Gennaio. Le due trasferte contro Heerenveen e Portsmouth, sfortunatamente, cadono proprio prima di due difficili trasferte quali quella di Bergamo e di Palermo. Inoltre, l'ultima partita contro il Wolfsburg sarà a cavallo della trasferta di Torino contro la Juventus e la sfida con l'Udinese a San Siro. Dovremo stare attenti.

martedì 7 ottobre 2008

Coppa UEFA - Fase A Gironi

Finito il sorteggio di Coppa UEFA, ecco gli otto gironi.

Girone A: Schalke 04, PSG, Manchester City, Racing Santander, Twente
Girone B: Benfica, Olympiakos, Galatasaray, Hertha Berlino, Metalist Kharkiv
Girone C: Siviglia, Stoccarda, Sampdoria, Partizan, Standard Liegi
Girone D: Tottenham, Spartak Mosca, Udinese, Dinamo Zagabria, Nec Nijmegen
Girone E: Milan, Heerenveen, Sporting Braga, Portsmouth, Wolfsburg
Girone F: Amburgo, Ajax, Slavia Praga, Aston Villa, MSK Zilina
Girone G: Valencia, Bruges, Rosenborg, Copenaghen, Saint-Etienne
Girone H: CSKA Mosca, Deportivo, Feyenoord, Nancy, Lech Poznan

Purtroppo, dati i criteri da me aspramente criticati altrove, ci ritroviamo con tre gironi ridicoli (B, G, H), due gironi pazzeschi (C, F) e solo tre gironi normali (A, D, E). Passiamo velocemente in rassegna i vari raggruppamenti e poi ci focalizzeremo su quello del Milan.

Girone A: qui lo Schalke 04 e il Manchester City dovrebbero agevolmente sbarazzarsi della concorrenza. Per il terzo posto voto Twente o Racing Santander, benché gli olandesi siano leggermente superiori.
Girone B: questo girone è difficile da decifrare. Nessuna delle cinque (considero alla pari anche il Metalist Kharkiv che ne ha dati quattro in casa al Besiktas) è nettamente superiore o inferiore alle altre. Galatasaray ed Hertha Berlino hanno ottimi attacchi e pessime difese, il Benfica segna poco ma si difende coi denti, l'Olympiakos è un buon mix delle tre e il Metalist Kharkiv è un'incognita. Ad ogni modo, credo che Galatasaray, Benfica ed Hertha riusciranno a spuntarla, soprattutto grazie al fattore campo.
Girone C: girone infernale, con il Siviglia e lo Stoccarda a fare da corazzate. Sarà vera bagarre tra Sampdoria (discontinua), Partizan (forte in casa), Standard Liegi (ha fatto soffrire il Liverpool nei preliminari di Champions) per la terza posizione.
Girone D: il Tottenham delle grandi spese (Gomes, Modric, Giovani dos Santos, Pavlyuchenko) è ultimo in classifica in Premier League. Lo Spartak Mosca è settimo e quest'anno ha deluso. L'Udinese ne potrà approfittare. Dinamo Zagabria e Nec Nijmegen, invece, sono piuttosto abbordabili.
Girone F: anche qui sarà bagarre per il secondo e il terzo posto. Se l'Amburgo è nettamente superiore alle altre, va detto che l'Ajax ha già perso due partite su sei in campionato. Pertanto l'Aston Villa e lo Slavia Praga del baby fenomeno Necid potranno approfittarne. L'MSK Zilina parte invece già con un piede e mezzo fuori dalla coppa.
Girone G: il Valencia di Villa e Silva sta dando spettacolo, e dovrebbe agevolmente vincere il proprio girone. Bruges, Rosenborg, Copenaghen e Saint-Etienne, invece, più o meno si equivalgono. Nessuna è una macchina da guerra, ma nessuna è facile da battere.
Girone H: qui la lotta per i primi tre posti è difficile da analizzare. Il CSKA è forte in casa ma debole fuori, il Deportivo è capace di fermare il Barcellona e poi di perdere con i finlandesi dell'Honka. Il Feyenoord avrebbe una buona squadra, ma l'infermeria è piena. Il Nancy in casa è tostissimo da battere, ma fuori si scioglie. Il Lech Poznan, infine, ha una difesa rocciosa.

Girone E: e così siamo arrivati al girone del Milan. L'Heerenveen è forte. Ne ha dati cinque all'Ajax l'altro ieri, dimostrandosi squadra capace di lottare per il titolo. I suoi tre elementi più forti sono il centrocampista Pranjic e le punte Sibon e Kalou. Il Braga, come tutte le squadre portoghesi, è arcigno in difesa. I suoi giocatori più forti sono Meyong Ze e Peixoto. Quest'anno, dopo una serie di ottime stagione, sta andando maluccio. Il Portsmouth è uno squadrone, se si scorre la rosa. Crouch, Diarra, Defoe, Bouba Diop, Kanu, Sol Campbell, Krancjar, Traoré, Belhadj. In realtà l'allenatore ex Liverpool Harry Redknapp non è riuscito ancora a trasformalo in una grande squadra. Il Portsmouth riesce, in due settimane, a perdere due volte per sei a zero e a vincere due volte per quattro a zero. Infine, il Wolfsburg. Squadra anomala e discontinua che non riesce mai a brillare per tutta un'intera stagione. I suoi punti di forza sono (Zaccardo e Barzagli a parte) Grafite, Munteanu e Misimovic.
Riassumendo, il Milan è il favorito per la vittoria del girone. Seguono Heerenveen, Portsmouth e Wolfsburg, con il Braga un po' distaccato.

lunedì 6 ottobre 2008

Cose che non resteranno/6

Il Milan torna da Cagliari con un punto in tasca. Paradossalmente, il risultato più ingiusto per le due squadre - che avrebbero entrambe meritato la vittoria. Il Milan ha giocato un dignitoso primo tempo, creando alcune situazioni pericolose coi tre brasiliani, e un buon/pessimo secondo tempo, a seconda se uno guardi alle occasioni create o ai rischi corsi. Già, perché nella ripresa se non abbiamo fatto goal è stata sfiga pura - vedi ad esempio Ambrosini e Pato, ma se siamo usciti con un punto da Cagliari è merito di San Abbiati e di quel giocatore, Culovic, di cui tanto si parlava qualche anno fa.
Ad ogni modo, tre vittorie, un pareggio e due sconfitte sono accettabili. Soprattutto considerato il fatto che la sfida con il Bologna è stata più unica che rara. Soprattutto perché dopo aver perso a Marassi non siamo più rimasti a secco. Soprattutto perché il numero di goal subiti diminuisce mentre tutti gli attaccanti segnano. E soprattutto perché abbiamo incontrato squadre quali Inter, Lazio, Genoa, Reggina, Cagliari. E la Reggina e il Cagliari, benché in fondo in classifica, giocano un buon calcio e se hanno pochi punti è perché hanno incontrato avversari molto forti. In questo senso, dare una valutazione alle "piccole" ha poco valore. I sardi hanno già giocato con Milan, Juve e Lazio. I calabresi con Milan, Roma e Palermo. Ci sono delle provinciali che hanno fatto ben più punti, ma alle quali il calendario ha riservato un inizio di stagione più morbido.

Le pagelle che non resteranno.
Abbiati - 7: il migliore dei suoi, insieme ad Ambrosini. Dà sicurezza, esce con calma e risulta provvidenziale su un paio di tiri di Fini e Agostini.
Zambrotta - 5,5: partita discreta per il campione del mondo, fino a quando nella ripresa cala vistosamente la qualità della difesa rossonera e lui si fa pure ammonire. Salterà la Sampdoria.
Bonera - 6: perfetto nel primo tempo, in cui nulla è lasciato al caso, cala anche lui nel secondo.
Maldini - 6,5: Oggi i pericoli maggiori vengono dalle fasce, e lo stanchissimo Paolo non ha tanto da fare. Migliore, se così si può dire, del suo reparto.
Gattuso - 5,5: propositivo in attacco, meno lottatore del solito, sbaglia qualche passaggio.
Ambrosini - 7: se non prendiamo un paio di goal e rischiamo di farne altrettanti il merito è suo. Titolare inamovibile di questa squadra, se la mette sulle spalle e la trascina come un pesante fardello per lunghi tratti di gara. Il pallonetto a sorprendere Marchetti è stato un opera d'arte.
Seedorf - 5: quasi sempre lontano dalla palla, si vede che è stanco e che l'avversario non lo stimola.
Kakà - 6: due-tre giocate spettacolari e poco altro. Ricky gioca ininterrottamente da Genoa-Milan e anche lui, come gli altri cristiani, deve rifiatare.
Ronaldinho - 5,5: mai pericoloso, ma credo valga la stessa giustificazione di Kakà.
Pato - 6: ci mette l'animo per segnare ma palloni non gliene arrivano. Sfortunato su un tiro da posizione impossibile.
Flamini - sv
Shevchenko - sv
Inzaghi - sv

Piccola postilla. Sono le partite come quella di ieri quelle che ti fanno vincere lo scudetto. E in campo, nelle suddette occasioni, vedo raramente un Milan dominante, sicuro, spavaldo, affamato come nel 2003/2004. In questo senso, tanto va ancora fatto - benché io sia molto fiducioso. E ci sono delle giustificazioni. Al Milan mancano i tre centrali titolari (Nesta, Kaladze, Senderos), il geometra del gioco (Pirlo) e la punta centrale di peso che ti aiuta a vincere contro le squadre piccole. Sarà un caso, ma con Borriello abbiamo battuto la Reggina e abbiamo quasi ottenuto un pareggio contro il Genoa nella ripresa, senza di lui le abbiamo prese dal Bologna (al di là della sfortuna) e non siamo riusciti a scardinare la cassaforte cagliaritana. Mi auguro che possa tornare as soon as possible perché ci aspettano una serie di sfide da qui a Natale (Sampdoria, Atalanta, Siena, Napoli, Lecce, Chievo, Torino, Palermo, Catania, Juventus, Udinese) che non possono essere affrontate senza averlo recuperato.

domenica 5 ottobre 2008

"Il campionato lo vincerà di sicuro"

Come nelle storie più belle, l'uomo-tutto-d'un-pezzo-le-cui-opinioni-sono-forti-e-resistenti-come-l'acciaio Franco Rossi è tornato. Vi ricorderete del mio post di qualche giorno fa, in cui si faceva notare come il nostro fosse riuscito a scrivere che l'Inter era una gioiosa macchina da guerra che avrebbe triturato il Milan nel derby. E, dopo sole settantadue ore, che allo stesso tempo era lenta, macchinosa ed incapace di vincere. Beh, oggi il cerchio si chiude. L'acrobazia è completa. Franco Rossi parte bene, sembra imparziale e poi zac! Con un'analisi degna della Pravda dello Sport (o della Sera, tanto sono gli stessi) e con un pronostico da Houdini della Maremma, ecco l'opera d'arte che Franco Rossi concede ai posteri. Dopo uno striminzito due a uno al Bologna. Senza neanche sottolineare il fatto che il Werder Brema ieri ne ha presi quattro. Dallo Stoccarda.
Nota/1: in America sarebbe stato cacciato via già al primo articolo, ma questa è un'altra storia.

sabato 4 ottobre 2008

Il Sorteggio di Coppa UEFA

Come tutti sapete, Martedì verso l'ora di pranzo verranno definiti gli otto gruppi da cinque squadre che daranno vita alla fase a girone di questa Coppa UEFA. Il Milan, il va sans dire, è inserito nella prima urna insieme a squadre blasonate quali Siviglia, Valencia, Benfica, Schalke 04, CSKA Mosca, Tottenham ed Amburgo. Occhio però ad alcune "sorprese" contenute nelle altre urne. Più precisamente, lo Stoccarda (che ne ha appena dati quattro a quelli che hanno fermato l'Inter Mercoledì a San Siro) e l'Ajax nella seconda urna, il Manchester City spendaccione, il sempre pericoloso Galatasaray e lo Slavia Praga del baby fenomeno Necid nella terza, l'Hertha Berlino e il Portsmouth di Crouch nella quarta, infine il Wolfsburg degli emigranti Zaccardo/Barzagli e il sorprendente Standard Liegi nella quinta.
In mezzo a tutto ciò, una serie di squadrette che si trovano spesso in urne "migliori" di quanto si meritino. Ma purtroppo le regole UEFA circa i coefficienti sono assurde, per cui si tiene conto dei risultati degli ultimi cinque anni di ogni squadra. Basterebbe usare come riferimento gli ultimi due anni (qualche genio lo ha dimostrato empiricamente), e i veri valori emergerebbero in mezzo secondo. Ma purtroppo (seconda storpiatura dell'italiano) l'UEFA, per una sorta di "sorteggio compassionevole", adotta dei metri di giudizio e dei criteri che spingono le squadre piccole a discapito di quelle grandi. Ad ogni modo, per chi fosse interessato, questo è dove potete trovare maggiori informazioni sul sorteggio di Martedì prossimo. Se poi siete dei patiti di coefficienti, vi segnalo il miglior sito esistente in materia di Coppe Europee.

Cagliari - Milan, Stadio Sant'Elia, 5 Ottobre 2008

Ecco la probabile formazione per domani sera, ultimo appuntamento della serie A prima della sosta:

Abbiati - Zambrotta, Bonera, Maldini, Jankulovski - Seedorf, Gattuso, Ambrosini - Kakà - Ronaldinho, Pato
Dida, Antonini, Favalli, Flamini, Emerson, Shevchenko, Inzaghi

In tribuna: Kalac, Darmian, Cardacio
Indisponibili: Nesta, Senderos, Kaladze, Pirlo, Borriello

Nota: e così, con la trasferta di Cagliari, si chiude il primo ciclo di partite di questa stagione (Milan - Bologna esclusa). Il bilancio? Cinque vittorie (Zurigo, Lazio, Reggina, Inter, Zurigo) e una sconfitta (Genoa). Sette giocatori a segno (Zambrotta, Seedorf, Kakà, Ronaldinho, Shevchenko, Pato, Borriello) per un totale di undici goal fatti e cinque subiti. Se escludiamo la partita di Genova, sono undici goal fatti e solo tre subiti. Non è male, ma si può ancora migliorare. Alla fine della sosta, quando torneranno Nesta, Senderos e forse anche Kaladze, è probabile che saremo ancora più coperti. L'ottima notizia, al contrario, è la potenzialità del nostro attacco. Segnamo tanto, creiamo tantissimo, siamo più concreti della stagione precedente ma non abbiamo abbassato la qualità del gioco. Al contrario, l'arrivo di Ronaldinho e di Shevchenko, oltre ad uno stato di grazia di Seedorf, ad un ritrovato Kakà e ad un Pato in via di consacrazione definitiva ci rendono ancora più belli. Le brutte notizie vengono come al solito dall'infermeria. Con Kaladze fermo Maldini dovrà fare gli straordinari e non ci voleva. Antonini e Favalli, purtroppo, non sono difensori centrali, così come non lo è Jankulovski, per cui dovremo nuovamente affidarci al Capitano, che giustamente vorrebbe riposarsi tra un incontro e l'altro. Ad ogni modo, contro il Cagliari Ancelotti dovrebbe riproporre dal primo minuto Ronaldinho, escludendo Flamini - autore di una mediocre partita contro lo Zurigo. Anche a Seedorf potrebbe essere concesso un turno di riposo, visto il suo impiego continuo, ma dubito che Carlo voglia privarsi del suo uomo migliore in occasione di una partita così delicata.
Nota/2: questo è il genere di partita che vorrei affrontare in un altro momento. I sardi vengono da cinque sconfitte consecutive, sei se si considera anche la Coppa Italia. Vogliono fare punti, vogliono salvare il proprio allenatore, vogliono restare in serie A. Il Sant'Elia sarà uno stadio bollente, dove servirà la massima concentrazione. Il Cagliari si presenterà con un 4-3-1-2 molto offensivo, dunque mi aspetto una squadra che si spingerà costantemente in avanti. Forse per questo motivo Ancelotti potrebbe prediligere il modulo ad una punta, cercando di sfruttare il contropiede e tenendo bassi i ritmi del gioco.

Update/1: Pippo è stato convocato. E manca solo lui all'appello. Sapete di cosa sto parlando.

venerdì 3 ottobre 2008

Svelato l'arcano

Nel paese dichiaratosi sempre "neutrale" durante le guerre, per dare rifugio ad assassini e criminali di ogni razza e specie; nel paese dove sono custodite centinaia di tonnellate di oro appartenenti agli ebrei (spesso erano denti e catenine, mica lingotti); nel paese dove fino a poco tempo fa c'erano coffee shop che vendevano droga un po' dovunque e dove la piazza centrale di Zurigo era una specie di baraccone per il tiro al bersaglio (chi ha letto Welsh capirà); nel paese dove i casinò sono legali; nel paese dove la prostituzione è legale dal 1942 per chi abbia compiuto sedici anni.
Beh, nella sopra descritta ridente e verde Svizzera, è vietato pubblicizzare le scommesse sportive. Ecco il perché della maglia senza sponsor.

Tutti per Stefano Borgonovo


Questo era per me come minimo doveroso postarlo.
Forza, Stefano: siamo tutti con te.

Cose che non resteranno/5

Breve resoconto.
Il Milan sbanca Zurigo con una perla del suo attaccante più prolifico. Come avviene spesso in casa rossonera, oltre al centosettantaquattresimo goal di Shevchenko ci sono altri festeggiamenti. La prestazione di Emerson, man of the match, la scoperta di un grande terzino quale Antonini, la conferma della bravura di Bonera. L'abisso esistente tra Clarence Seedorf e il resto del pianeta.
Le pagelle che non resteranno/5.
Dida - 6: nel primo tempo fa un paio di buoni interventi, nella ripresa è poco impegnato ma sembra sicuro quando si tratta di fare il suo lavoro.
Zambrotta - 6,5: fondamentalmente Gianluca non ha fatto un partitone, anche perché si è giocato di più sull'altra fascia, ma un paio di dribbling e un paio di recuperi in difesa gli valgono la sufficienza piena.
Bonera - 6,5: ha l'aria del bravo ragazzo che fa i compiti a casa. E così è stato anche ieri.
Kaladze - sv: poverino, ora che stava migliorando si è infortunato.
Antonini - 7: che giocatore! Corre su e giù lungo quella fascia, crossa tanto e anche bene, si capisce con giocatori del calibro di Seedorf e Ronaldinho. Il ragazzo meriterà altre occasioni.
Flamini - 5: mi dispiace dirlo, ma a parte qualche fallo sciocco ieri non ha fatto nulla.
Emerson - 8: migliore in campo, difende e attacca, tira e copre, blocca e riparte. Sembrava quello dei giorni migliori nella Roma. Mi auguro che possa essere titolare contro il Cagliari, vorrei che tornasse al goal.
Ambrosini - 7: come al solito il futuro capitano dirige con precisione ed efficacia la sinfonia dei centrocampisti rossoneri. Anche oggi sovrasta ogni avversario.
Seedorf - 7,5: oggi gli devo dare un voto serio. Che dire della sua partita? Personalmente, poche parole. Lui, Ronaldinho e Shevchenko sembrano coordinati da un computer.
Ronaldinho - 7: non disputa una partitona, ma si inventa alcune giocate spettacolari - vedi il no look pass per Sheva in occasione del goal. Inoltre, e questo mi ha confermato che lui è uno da Milan, ha cercato di mandare in goal il suo compagno per tutti e novanta i minuti.
Shevchenko - 7: oggi sembrava un bambino di otto anni. Aveva una voglia in corpo da non crederci. Ed è solo il primo turno di Coppa Uefa. Cerca il goal per tutto l'incontro, quando lo trova abbraccia chiunque. Anche lui rigenerato. All'appello manca solo Flamini.
Maldini - 6: non deve faticare troppo, si limita all'ordinaria amministrazione.
Gattuso - 7: leone. Anche a qualificazione già in tasca, Rino non smette mai di lottare.
Kakà - 6,5: non ha tanta voglia di giocare venti minuti contro lo Zurigo, ed è comprensibile, ma compensa questa sua svogliatezza con una costante ricerca di Shevchenko. Vedere Kakà che davanti al portiere si gira e cerca il suo compagno rinunciando ad un goal sicuro è commovente.

giovedì 2 ottobre 2008

Toccherà ripetermi

S

H

E

V

C

H

E

N

K

O

!

!

!

OK, l'avversario era quello che era, la competizione pure, ma quanto siamo belli?

La fanno, eh

Il Milan questa sera lo potete vedere su Odeon TV (al centro-sud), Telepadania (al nord) e Odeon Sat (canale 827 di Sky).
Ah, pare che se Shevchenko dovesse segnare, si farebbe il giro del campo baciando la maglia. Parola del fratello del Presidente.
Buona partita a tutti.

Don Abbondio non era un cuor di leone

Dopo aver letto questo articolo scritto solo Domenica mattina, inchinatevi dinanzi alle acrobazie linguistico-lessicali di Franco Rossi, il tipo di giornalista tutto d'un pezzo, uno che le proprie idee le difende con coraggio e tenacia. Dove? Qui.

mercoledì 1 ottobre 2008

Il cruccio di Silvio

Sì, lo so, sarete tutti contro di me e, in qualche modo, non saprei neanche darvi torto.
Ma non so se a voi sia sfuggita o meno la dichiarazione del nostro presidente, quando l'altro giorno dopo il derby ha detto che "il cruccio che è ancora nel cuore è stato l'infortunio di Ronaldo". Datemi del pazzo visionario (e avete ragione), ma a gennaio posterò "Sogni che si avverano/3".

Oscurantismo ed ostracismo/1

Dopo averlo lodato, strapagato, esaltato, profumato, incensato, divinizzato, esaltato, deodorato, decorato, beneamato per mesi, l'Inter - nella migliore tradizione della Pravda nerazzurra - smentisce e fa dietrofront sulle parole del suo adorato special one attraverso questo ridicolo comunicato.

Buoni vs cattivi/1

Per questa dichiarazione Totti è stato deferito e multato. Al contrario, per questa, questa ed altre simili, nulla!
Ah, e Materazzi fa l'offeso sostenendo questo. Però ha ragione, in Europa certi cori razzisti non si sentono. Si sentono invece benissimo i petardi (o motorini, dipende dall'orario della giornata) che, dalla curva che idolatra Materazzi, colpiscono in testa il portiere avversario. E se poi uno volesse scrivere "falli di Materazzi" su Google, uscirebbero solo novantottomila risultati. Infine, cercando "falli di Maldini" sapete cosa esce, cliccando su "mi sento fortunato"? Un video coi falli di Materazzi. Bravo miles gloriosus Matrix, continua così.

Zurigo - Milan, Stadio Letzigrund, 2 Ottobre 2008

Ecco la probabile formazione per domani sera:

Dida - Antonini, Bonera, Kaladze, Jankulovski - Flamini, Ambrosini, Emerson - Seedorf - Ronaldinho, Shevchenko
Abbiati, Zambrotta, Darmian, Maldini, Gattuso, Kakà, Pato

In tribuna: Kalac, Ruggeri
Indisponibili: Nesta, Senderos, Favalli, Pirlo, Cardacio, Inzaghi, Borriello

Nota: finiti i Bacchanalia e svanita la sbronza del dopo-derby, il Milan si avventura nella paese della neutralità per una non facile trasferta. Non è ancora chiaro quali, ma sicuramente verranno risparmiati molti dei titolari in vista della difficilissima trasferta di Cagliari. Ci potrebbe pertanto essere una vetrina per Antonini, Flamini (ma è vero che è incazzato perché gioca poco?), Shevchenko. Al di là di ciò, le buone notizie provengono dall'infermeria. Ieri Nesta ha riccominciato con il pallone, Pirlo sta recuperando in brevissimo tempo, Borriello e Inzaghi sono quasi pronti e Senderos è sulla via del recupero. Rispetto alla formazione in alto, ci potrebbero essere molti cambiamenti. Potrebbe esordire Darmian, così come potrebbe giocare Kakà al fianco di Seedorf e Pato o del primo e di Sheva. Ancelotti è stato silenzioso fino ad ora, aspettiamo novità.
Nota/2: personalmente non vorrei vedere una squadra che va in Svizzera a chiudersi, difendere lo zero a zero e cercare di colpire in contropiede. Spero che il Milan faccia la sua partita, magari andando in vantaggio nel primo tempo, così che poi nel secondo possa gestire il risultato comodamente. Sempre però con il controllo del pallone. Ad ogni modo, non dovrebbe essere una partita impossibile, lo Zurigo è secondo in Svizzera e noi abbiamo battuto i campioni d'Italia solo tre giorni fa. Occhio però ad Alphonse ed Hassli, segnano tonnellate di goal a casa loro.