domenica 31 gennaio 2010

E anche questo Gennaio finisce male

Ambizioni scudettesche a parte, dato che otto punti, a parità di partite, sono tantissimi, il Milan questo pomeriggio dice probabilmente addio al sogno di vincere il Campionato.
Novanta e rotti minuti dominati, tante, tantissime azioni, un goal, un palo, un paio di rigori solari non concessi... Alla fine però l'uno a uno premia il Livorno, capace di fare melina dal minuto cinquantatre in avanti.
Le ultime tre partite (Inter, Udinese e Livorno) erano il crocevia della stagione. Il Milan le ha steccate, in un modo o nell'altro. Ha molti infortunati eccellenti, ha avuto un calo psicologico - e secondo me anche fisico - evidente, ha avuto più sfortuna che mancanza di bravura o di coraggio. Resta però il fatto che la stagione, alla luce dei recenti risultati, è praticamente compromessa. Una vittoria dell'Inter a Parma, condita da una non vittoria del Milan a Firenze, sancirebbe definitivamente la parola fine su questa stagione.
Una stagione comunque buona, piena di belle sorprese, di conferme e alla fine migliore delle ultime tre. Ne sono convinto, questo anno deve essere l'anno del rilancio. Però, dal prossimo Agosto, non si può più scherzare.

giovedì 28 gennaio 2010

Il Belpaese

Riassumendo. Secondo Moratti, Paolillo, Mourinho e qualche milione di tifosi interisti, la squadra di Via Durini sarebbe sfavorita in Italia. In Europa, invece, nulla da eccepire. Bene, vediamo cosa dice la storia.

Stagione 2005/2006.
Italia. Terza classificata in campionato a quindici punti dalla Juventus, vincitrice dello Scudetto assegnatole da Guido Rossi nonostante il campionato in questione non fosse oggetto di indagine. Vincitrice della Coppa Italia.
Europa. Eliminata ai quarti di finale di Champions League dal Villarreal.

Stagione 2006/2007.
Italia. Vincitrice della Serie A. Vincitrice della Supercoppa Italiana.
Europa. Eliminata agli ottavi di finale di Champions League dal Valencia. Rissa finale, con sei turni di squalifica a Burdisso e a Maicon, tre a Cordoba e due a Cruz.

Stagione 2007/2008.
Italia. Vincitrice della Serie A.
Europa. Eliminata agli ottavi di finale di Champions League dal Liverpool.

Stagione 2008/2009
Italia. Vincitrice della Serie A. Vincitrice della Supercoppa Italiana.
Europa. Eliminata agli ottavi di finale di Champions League dal Manchester United.

Che abbiano ragione Bruxelles e Strasburgo?

Mancini watch/2

Le sue parole nel prepartita hanno dato una tale carica ai giocatori che poi la partita è finita così.

martedì 26 gennaio 2010

Coup d'état/3

Le sanzioni del Procuratore Federale alla Disciplinare potrebbero imbarazzare Moratti.

Coup d'état/2

Le sanzioni del Giudice Sportivo potrebbero imbarazzare Moratti.

Coup d'état/1

Le parole di Wesley Sneijder potrebbero imbarazzare Moratti.

lunedì 25 gennaio 2010

Ombre a San Siro

Dopo aver letto le farneticazioni, gli isterismi e le polemiche provienenti dall'intero entourage nerazzurro, credo sia giunto il momento di fermarsi tutti quanti. Per ridere.

Riepilogando. L'Inter ha vinto - e meritatamente, ma come detto nel precedente post, l'Inter non sa vincere. Saper perdere è difficile, ma saper vincere è da signori. Cosa che loro non sono neanche lontanamente. Questo mette in luce l'imbarazzo che provo nel vedere quei colori. I comportamenti di cui ho parlato. Cattivi, meschini, ai limiti del ridicolo.

Errori arbitrali a parte, tipo i due rigori non dati, la mancata espulsione di Muntari nel primo tempo e la punizione de facto inesistente con cui Pandev ha raddoppiato, l'Inter ha giocato meglio, ci ha creduto maggiormente, ha saputo resistere per quasi tutta la partita in dieci contro undici, segnando pure un altro goal, infine ha dimostrato di avere un portiere fenomenale che ha persino respinto un rigore al novantesimo quando la squadra ormai era ridotta in nove, per la giustissima espulsione di Lucio, che, un'ora e mezza prima, aveva simulato a centrocampo nella speranza che l'arbitro si sbagliasse ed espellesse Ambrosini. Una cosa del genere, in qualunque sport americano, ti comporta come minimo una multa di qualche decina di migliaia di dollari, nonché una squalifica automatica per diverse giornate per comportamento antisportivo. In effetti, ingannare l'arbitro per farti dare un rigore è da furbetto, ma ingannarlo per far espellere ingiustamente un avversario a metà campo, quando vinci, è proprio da scienziato del male.

Rovesciamo il tutto. Il Milan, nel post partita, avrebbe gioito della vittoria, riconosciuto i meriti ai propri avversari e concluso sostenendo che il torneo è ancora lungo e che questa vittoria non significa nulla. Poi, con grande stile e grande diplomazia, ci sarebbero state strette di mano, sorrisi e la serata si sarebbe chiusa lì.

Loro, invece. Alle ventidue e quarantacinque, neanche tre minuti dopo la fine del match, già si lamentavano, piangevano, si disperavano sostenendo che vi fosse in atto un complotto, una strategia della tensione, una cupola, una loggia massonica e altre puttanate il cui scopo era quello di riequilibrare le sorti del Campionato. Ora, a parte il fatto che nessuno può dire che il Milan sia stato favorito dal signor Rocchi, questo chiagni e fotti riporta alla luce il modo di essere della società guidata dal Signor Moratti.

Già. Vedete, sono anni ormai che a loro non interessa vincere in modo pulito. A loro basta vincere. Una gomitata d'Ibrahimovic, un errore arbitrale, un goal di mano. Va bene tutto. La cosa grave è che a loro piace vincere in questo modo anche quando non hanno avversari, come succede in Italia da quattro anni. Come quei bambini che anche quando giocano contro la nonna, contro un cieco, contro un malato terminale o contro il muro cercano di barare. Ecco. A loro piace più il barare stesso che il vincere. Non è questione di essere sportivi o meno. Il calcio, per la banda di Via Durini, è solo un dettaglio. Ci si trovano casualmente. Quello che a loro piace, in fondo, è il modo in cui si strappa la caramella agli altri. Un complesso di inferiorità palese, lapalissiano, mutuato dal modus vivendi del loro Massimo rappresentante.

Qualcuno ha avuto da ridire sui loro meriti sportivi, ieri sera? No. Eppure, dal Presidente all'ultimo magazziniere non riescono a smettere di gridare al complotto, alla cospirazione, al coup d'état cui si sentono soggetti. Quanto piace loro interpretare il ruolo dei poveretti, degli emarginati, dei disperati, degli ostracizzati, dei non invitati al tavolo dei potenti.

La spiegazione c'è. E, come al solito, è molto più semplice di quella che uno possa pensare. Nel loro cuore sanno che questi quattro anni trionfali sono figli di un omicidio, di uno stupro, di un golpe vero e proprio a quello che era il Campionato di Serie A. Hanno messo un loro ex vicepresidente a scuotere la scacchiera, hanno disposto i pezzi come a loro faceva più comodo e poi hanno cominciato a inanellare trionfi fasulli. Però nel profondo del loro cuore lo sanno che questi sono tutti Scudetti di cartone. Non lo possono ammettere, non lo possono dire, ma lo sanno. Conoscendoli, questo li rende anche più felici. Tipico dell'Italia, dove chi grida allo scandalo è quasi sempre il primo dei ladri.

Luci a San Siro

Siamo ancora così convinti che l'Inter sia in caduta libera e che il Milan sia invece sparato come un cannone? Io sì, incredibilmente. Prima di tutto, però, partiamo dal racconto breve della partita.

L'Inter scende in campo con una voglia di vincere, una grinta e una forma fisica pazzesca. Sembrano indemoniati, agguerriti come una squadra che si deve salvare, non certo come una che ha sei punti di vantaggio sull'altra e va verso il suo quarto scudetto consecutivo. Così, per dieci minuti abbondanti, i nerazzurri fanno la partita e il Milan subisce. Dapprima con un palo di Sneijder, poi con una paratona di Dida sullo stesso Sneijder, infine con il goal di Milito. Piccola parentesi. Nei primi dieci minuti, appena un giocatore del Milan conquista il pallone viene sistematicamente spinto, toccato, abbracciato, raddoppiato, triplicato. Così la manovra degli uomini di Leonardo è soffocata e l'Inter fa sua la manovra. Si difende in nove e riparte in quattro, creando scompiglio in una difesa rossonera in cui manca Nesta e in cui Abate e Antonini soffrono tremendamente i fast breaks nerazzurri. Poi, succede l'incredibile. Premessa. Una delle tattiche di Mourinho, ben più di psicologia che di calcio, consiste nell'infastidire l'avversario, fregarlo, torturarlo. All'andata i nerazzurri ci erano riusciti con Gattuso. Ieri sera Lucio ci prova con Ambrosini, già ammonito. Simulazione vergognosa - roba che io non ho mai visto fare, in venti e rotti anni, ad un giocatore rossonero. Sneijder applaude ironicamente l'arbitro che giustamente, dopo avergli perdonato un vaffanculo qualche minuto prima, lo caccia. La partita si rovescia? Neanche per sogno. Le squadre si equivalgono, o meglio entrambe le formazioni non fanno nulla fino alla fine del primo tempo. La ripresa comincia in modo completamente diverso. Il Milan arriva alla conclusione per cinque o sei volte in meno di dieci minuti, durante i quali Julio Cesar, rimpalli e sfiga evitano il pareggio. Il Milan ci crede, sta dominando l'incontro, ma il risultato non si sblocca. Fino al minuto sessanta e qualcosa, quando Maicon si tuffa, non toccato, al limite dell'area. Calcio di punizione di Pandev e due a zero. La partita finisce lì. Il Milan continua a provarci, ma molto timidamente, e l'Inter sfiora il tre a zero in contropiede con Milito, Maicon e qualcun altro. Al novantesimo, poi, succede l'incredibile. Espulso Lucio e calcio di rigore. Ronaldinho sbaglia, Julio Cesar fa un altro miracolo. Non è serata. Cala il sipario, l'Inter vola a più nove.

Riassunto? Il Milan ha completamente sbagliato l'approccio alla partita. Molle, poco coraggioso, costretto nella propria metà campo. L'Inter, per una volta underdog, ha schiantato i rossoneri che, in undici contro dieci per quasi tutto l'incontro, hanno creato qualcosa solo nei primi dieci-quindici minuti della ripresa. Vittoria strameritata per l'Inter, quindi.

Perché sono fiducioso? Per due motivi. Il primo è la cattiveria (nel suo senso più infantile generato dal cinema e dalla televisione degli anni ottanta) degli interisti. Sono proprio cattivi. Urlano, picchiano, mordono, entrano in campo per protestare ogni due minuti, polemizzano. Non sanno perdere (Valencia) e non sanno vincere. Un giocatore, a fine partita, si infila addirittura una maschera di Berlusconi. Solo in Italia. Ed è proprio questa loro cattiveria, presunzione, superbia, malvagità insita che, prima o poi, si ritorcerà contro di loro e li punirà severamente. Oddio, voi potreste dire che in realtà succede ogni anno da quarantacinque anni, ma io mi stavo riferendo al Campionato. Il secondo motivo è che credo in questo Milan. Abbiamo perso una partita per una disattenzione di Abate, una punizione inesistente, cinque miracoli del portiere avversario e un rigore sbagliato. Certo, non abbiamo giocato bene, ma è solo questione di tempo ed esperienza perché il Milan guadagni quella sicurezza, quella continuità e quel metodo scientifico che gli mancano per vincere un torneo che dura nove mesi.

L'Inter è più squadra del Milan. Per adesso. Sono campioni d'Italia, hanno più fiducia nei loro mezzi e sanno che se il Milan viene aggredito e attaccato può andare in difficoltà. Leonardo ha imparato la lezione e sono certo che già dalla partita con il Livorno dirà ai suoi di alzare la testa e guardare con fiducia al prosieguo di questo campionato. In fondo, l'Inter è stata più continua di noi e per ora merita il primato in classifica. Sarebbe sciocco non ammetterlo. La cosa importante è capire che questa squadra ha tantissimo potenziale e necessita solo di un paio di ritocchi per la panchina e di un po' di esperienza per tornare a vincere. E, come al solito, sono molto fiducioso.

Update/1. Il giocatore dell'Inter con la maschera di Berlusconi era Materazzi.
Update/2. Moratti, Paolillo e Mourinho hanno aspramente criticato l'arbitraggio di Rocchi sostenendo che vi sia una congiura per non far vincere lo Scudetto all'Inter. A parte che il regolamento parla chiarissimo, ma raccontatelo, solo per citare le ultime tre settimane, ai tifosi di Chievo e Siena. Ecco, è questa la malvagità e la cattiveria di cui andavo parlando. Del resto, nella storia di questo paese tutti quelli che insinuano in continuazione sono poi riusciti a fottere gli avversari, in un modo o nell'altro.

domenica 24 gennaio 2010

Sansonetti dixit

Piero Sansonetti sul Riformista.

Che brutto calcio

Ieri sera ho tifato la Juventus come poche altre volte nella mia vita. Non ho tifato Juventus per una questione di classifica, di cui neanche mi interesso. Non ho tifato Juventus solo perché non sopporto Ranieri, uno che ha fatto la sfortuna delle squadre che ha allenato e che si erge a vecchio esperto del football, manco fosse un Mazzone o uno Zeman, che almeno hanno la scusa di aver allenato sempre squadrette. Lui ha allenato Fiorentina, Valencia (due volte), Chelsea, Atletico Madrid e Juventus. Totale, una Coppa Italia e una Supercoppa Italiana. That's it. Non ho tifato Juventus solo perché non sopporto la Roma, i romanisti (gente che ha tenuto il tricolore appeso ai terrazzi per più di un anno, quando ormai il tricolore era finito sulle magliette della Juventus), Totti (vogliamo paragonarne lo stile e la classe a quelli di Del Piero e Maldini?). Non ho tifato Juventus solo perché vedere una Juventus che sembra una provinciale snatura e svilisce la qualità e la serietà del Campionato.
Ho tifato Juventus perché vorrei che si tornasse a quella che era la Serie A prima di Calciopoli. Poi mi sono detto che per ottenere tale scopo, avrei dovuto mio malgrado tifare Roma. Direte che sono pazzo, e non ci andate lontano, ma provate a seguire il mio ragionamento così verrete anche voi ricoverati. Se la Juventus viene ridicolizzata in Campionato, bastonata in Coppa UEFA e cacciata in malo modo dalla Coppa Italia, è possibile che questa dirigenza venga defenestrata. Basta coi Cobolli Gigli, coi Blanc, coi Secco. Tutta gente che non sa neanche cosa sia il gioco del calcio. E Bettega, poverino? Messo lì a fare da capro espiatorio per la loro inadeguatezza. Forse la proprietà (i.e., gli Agnelli), dopo un'altra stagione da Inter versione Prima Repubblica, tirerà fuori i coglioni e si libererà di questi soggetti che tre anni fa chiedevano addirittura la Serie C perché la B con penalizzazione sarebbe stato troppo poco. Ecco, me la immagino così la Juventus del prossimo anno. Con un ritorno full time di Moggi e Giraudo a riformare la Triade. Alla Juventus non servono direttori generali, amministratori, consiglieri, dirigenti. Bastano Moggi, Giraudo e Bettega. Gente che in quasi tredici anni non ha fatto cacciare un centesimo alla proprietà vincendo sette Campionati, una Champions League (e altre tre finali), più altre coppe e coppette. Ecco, io farei così. In due anni, ritorneremmo alla cara, vecchia Serie A. E gente come Paolucci, Candreva, Molinaro, Tiago, Legrottaglie, Grosso, Poulsen (Poulsen!), Amauri, Felipe Melo e Diego verrebbero tutti rispediti al mittente. Lo scudetto sarebbe un affare Juventus-Milan e Moratti si consolerebbe spendendo trentatre milioni di euro per altri Quaresma o telefonando al suo pupillo Recoba per lamentarsi.

venerdì 22 gennaio 2010

Scenari

Domenica sera. Tre ipotesi.

i) Vince l'Inter. Classifica. Inter 49, Milan 40. Milan con una gara da recuperare. Rimonta improbabile, ma non impossibile.

ii) Pareggio. Classifica. Inter 47, Milan 41. Milan con una gara da recuperare. Rimonta difficilissima, ma non improbabile.

iii) Vince il Milan. Classifica. Inter 46, Milan 43. Milan con una gara da recuperare. Rimonta difficile ma non difficilissima.

Insomma, non dimentichiamoci che il Milan sarà sempre qualche punto sotto l'Inter. Che i nerazzurri in Campionato hanno qualcosa che i rossoneri devono ancora acquisire - la continuità. Quando il Milan riuscirà a disputare almeno sei mesi ad alto livello (con pochissimi alti e bassi), sarà al livello dell'Inter. Per ora, almeno secondo me, gli uomini di Mourinho sono favoriti Domenica sera e sono favoriti per la vittoria finale. Anche se dovessero perdere, infatti, resterebbero a più tre (e la gara del Milan a Firenze è molto difficile) e con un'esperienza e un'abitudine ad essere al vertice che, obiettivamente, i rossoneri non hanno. Riassumendo, comunque vada ricordiamoci dove eravamo a metà Ottobre e allo stesso tempo non fermiamoci troppo ad osservare la punta del dito. E' la Luna che dobbiamo raggiungere.

giovedì 21 gennaio 2010

Note pre derby

Non mi piace tutto questo entusiasmo intorno al Milan. Interviste, chiacchiere... C'è qualcosa che non mi convince. Servirebbe un basso profilo, come stanno facendo i nerazzurri, mai come in questa settimana così silenziosi. Tutti a glorificare e magnificare le gesta dei rossoneri. Occhio, perché l'Inter ha recuperato quasi tutti i suoi giocatori ed è sempre la prima in classifica. Non vorrei che dopo tutto questo orgasmo prepartita, finissimo con tre pere nel sacco a leggere titoli sulla grandezza dell'armata nerazzurra. Anzi, a dirvi la verità sono sempre più preoccupato che alla fine la spunti l'Inter, seppur giocando male. E a quel punto, anche con una partita da recuperare, sarebbe praticamente la fine.

mercoledì 20 gennaio 2010

Non era un cuor di leone?

Prima hanno minacciato di non giocare, poi di schierare la squadra Primavera, poi di giocare con la maglietta bianconera per confondere gli spettatori, poi di portare dei palloni da basket, poi di mettersi in undici sulla linea di porta per novanta minuti, poi di portare la causa alle Nazioni Unite, poi di far intervenire la società civile, poi di far intervenire la Protezione Civile, poi di chiedere le elezioni anticipate. Alla fine, appena la RAI ha alzato minimamente la voce, hanno fatto allegramente ed immediatamente pippa e hanno accettato la decisione.
Se "Don Abbondio non era di certo un cuor di leone", guardate come, in quattro giorni, il signor Paolillo ha cambiato opinione. Da così a così.

lunedì 18 gennaio 2010

Continuiamo peggio

Dopo la polemica sulla scelta della Lega Calcio di spostare la partita di Coppa Italia del Milan al ventisette Gennaio, che ha suscitato l'ira funesta del pelide Paolillo, ieri è stato il turno di Oriali di fare il vocione grosso. Cosa ha detto Oriali? Che si augura che nel derby l'Inter non venga sfavorita dall'arbitro e che possa finire la partita in undici. Non ridete, l'ha detto proprio Oriali. Lo stesso Oriali condannato (in sede penale, non sportiva) a sei mesi per aver falsificato il passaporto di Recoba.
Ps La prossima mossa probabilmente sarà quella di accusare il Milan di aver fatto vincere il Camerun ieri pomeriggio contro lo Zambia così che Eto'o resti un altro po' in Angola a giocare la Coppa D'Africa.

domenica 17 gennaio 2010

Indescrivibili

Servirebbe la penna di un grande romanziere per descrivere ciò che è successo oggi pomeriggio a San Siro. Perché è molto difficile trovare le parole necessarie a raccontare il più bello, spietato, cinico, elegante, raffinato, divertente Milan degli ultimi sei anni.
Il Milan scende in campo con Flamini al posto dello squalificato Ambrosini e con un Borriello ancora convalescente per la botta subita in allenamento Mercoledì. Ciononostante, è il solito copione. Il Milan parte fortissimo, creando continuamente occasioni con Ronaldinho e Pirlo al centro e con Antonini, Abate e Beckham sulle fasce. Il Siena è ben disposto in campo e riparte in modo organizzato. Al dodicesimo minuto, però, Borriello ci crede più di un difensore senese a cui ruba il pallone, dribbla Curci e poi viene steso davanti alla porta dallo stesso portiere bianconero. Rigore. Sul dischetto va Ronaldinho, uno a zero. E' incredibile, si ha la sensazione che il Milan faccia esattamente ciò che vuole in qualunque momento. Potrebbe partire con un handicap di tre o quattro goals e riuscirebbe a vincere comunque. I rossoneri creano infatti altre situazioni pericolose, dominando il Siena che non riesce più a toccare un pallone. Al minuto ventisei, nell'unica occasione del primo tempo, gli uomini di Malesani si rendono pericolosi. Un rimpallo favorisce Maccarone che solo davanti a Dida la spara alta. I ragazzi di Leonardo, che avevano abbassato il pressing da pochi minuti, capiscono l'antifona e decidono di mettere il risultato al sicuro. Passano due minuti, palla alta di Pirlo per Borriello che, da posizione impossibile e con un difensore addosso, segna in girata incrociando splendidamente. Un goal capolavoro. Il Siena è al tappeto. Nei restanti quindici minuti di primo tempo, il Milan amministra il risultato controllando il pallone. Nella ripresa, il copione è lo stesso. I rossoneri dominano il gioco, lasciando trascorrere i minuti e provandoci soprattutto con i cross e con una giocata di Ronaldinho che esce di un soffio. Quando il Siena tenta molto timidamente di riaffacciarsi dalle parti di Dida, i giocatori del Milan decidono che è ora di divertirsi. Ricomincia così il pressing asfissiante, che porta ad un calcio d'angolo. Lo tira Beckham, il quale trova la zucca di Ronaldinho che insacca. Tre a zero e partita finita? Col cavolo, perché il Siena inizia a spingere. Su un cross di Maccarone, Calaiò, a un metro dalla porta, la colpisce di testa, ma Dida effettua una parata da mettere subito su un dvd in vendita all'edicola e gli nega la gioia del goal. Poi Ronaldinho decide che vuole segnare ancora, provandoci prima con un dribbling pazzesco ed un cucchiaio che esce di un millimetro, poi con una palla arrotata ma centrale. Alla fine sceglie la strada più complessa. Doppio passo fuori area per liberarsi di un difensore e palla all'incrocio dei pali. Quattro a zero. Le luci di San Siro si spengono, cala il sipario. Applausi per tutti.
Il Milan vince la sua terza partita consecutiva, la decima in dodici giornate, e si avvicina prepotentemente all'Inter, a sei punti ma con una partita in più. I rossoneri consolidano anche la seconda posizione in classifica, ora a cinque punti (ma il Napoli deve ancora giocare), grazie alla sconfitta della Juventus contro il Chievo. Prestazione strepitosa dei ragazzi di Leonardo, che ora hanno il secondo miglior attacco e la miglior difesa del campionato. La scommessa presidenziale Ronaldinho è stata ampiamente vinta. Nove goals segnati, giocate di classe, assist e sacrificio. Sei goals nel 2010, con una doppietta e una tripletta, la prima da quando è al Milan. Ai piani alti di Via Turati ridono ancora per gli affari Shevchenko e Kakà, venduti cadauno per qualcosa come sessantacinque milioni di euro. Chissà perché ora che il Milan vince nessun tifoso chiede più di vendere la società ai petrolieri arabi. Mah. Ad ogni modo, Borriello è sempre più decisivo. Thiago Silva e Nesta sono i Costacurta-Baresi del terzo millennio. I due ragazzini terribili Abate ed Antonini sono ormai inamovibili titolari. Al centro, a parte i vari Ambrosini, Gattuso e Beckham sempre devoti, merita un encomio il ritrovato Pirlo, che ha ripreso in mano le redini del gioco rossonero.
Contro l'Inter sarà difficilissima. Sbaglia chi crede che questo Milan divorerà i nerazzurri come ha fatto con Genoa, Juventus e Siena. Gli uomini di Mourinho sanno che se perdono rischiano molto e daranno l'anima per ottenere, quantomeno, un pareggio. Per la prima volta in sei anni, però, sono seriamente convinto che il Milan possa vincere lo Scudetto. Non lo so, sarà quell'aria di Gennaio e Febbraio di cui parlavo l'anno scorso. Sarà quel controllo totale del gioco ottenuto attraverso un palleggio perfetto, che consente ai giocatori di decidere quando e come segnare. Sarà quella difesa impenetrabile. Saranno quei punteggi così rotondi. Chissà. Comunque sia, il Milan è tornato ai livelli che gli appartengono. E comunque vada contro l'Inter, questa squadra dirà la sua nei prossimi anni.

sabato 16 gennaio 2010

Cose che a metà serata ti fanno sperare

La nervosa, inguardabile Inter di questa sera sta perdendo per due a zero contro il Bari. Due rigori per i pugliesi nello spazio di due minuti per due falli di Samuel e Lucio.
Update/1. Nel peggiore momento dei nerazzurri, ha segnato Pandev su un rimpallo.
Update/2. Il Bari mette sotto l'Inter che riparte in contropiede, come una provinciale qualunque, e guadagna un rigore con Milito, che la infila. Due pari, ma il risultato è bugiardo come contro il Siena. Contro il Chelsea, come ogni anno, sorrideremo.
Update/3. A un quarto d'ora dalla fine, col Bari che spinge, Mourinho toglie Balotelli e inserisce Cambiasso per cercare la vittoria "casuale e al novantesimo". Trapattoni al confronto è un offensivista.
Update/4. Uno strepitoso Bari si chiude bene nel primo tempo e poi mette sotto l'Inter nella ripresa. Il doppio vantaggio dei pugliesi è però vanificato da una rete di Pandev e da un rigore di Milito. Dopodiché, notte fonda per i nerazzurri che si chiudono in difesa cercando il contropiede. Beh, dopo due vittorie piene di polemiche e sul filo di lana ottenute contro Chievo e Siena, arriva un brusco stop per l'Inter che dovrà iniziare a fare un po' di matematica. Il Milan è a nove punti, con due gare in meno e il derby da giocare tra otto giorni. I nerazzurri hanno comunque una differenza reti e uno scontro diretto (il quattro a zero di fine Agosto) che consentirà loro, probabilmente, di essere primi in classifica anche in caso di parità di punti con i rossoneri. Però, dopo stasera, le televisioni le andiamo a recuperare per strada e le sintonizziamo su San Siro. Secondo me qualcosa sta cambiando.

Mancini watch/1

Prima sconfitta, contro una squadra che fino ad oggi pomeriggio era in zona retrocessione (l'Everton), per il grandioso, glorioso, strepitoso, fabuloso, Manchester City di Roberto Mancini, che secondo il giornale rosa di oggi metterà pressione a Chelsea e Manchester United. Che oggi hanno vinto, rispettivamente, per sette a due e per tre a zero.

Follia

Gli indossatori di scudetti altrui hanno dato altra grande prova della loro classe. Cosa è successo? E' successo che il Milan ha chiesto (ed ottenuto) il rinvio del quarto di finale di Coppa Italia, previsto per il giorno venti, al ventisette Gennaio. Motivo? La vicinanza del derby. L'Inter, al contrario, avrebbe sfidato la Juventus dopo il derby, arrivando pertanto allo scontro diretto con una settimana di riposo. Richiesta assurda? Non sembrerebbe. Eppure, la reazione della dirigenza nerazzurra è stata ai limiti del folle. Ernesto Paolillo ha detto che aver assecondato la richiesta rossonera ridicolizza la Coppa Italia. Ora, a parte il fatto che la Coppa Italia è di per sé un torneo ai limiti del ridicolo, quali sono gli elementi che hanno indotto Paolillo a sostenere una tesi così alacremente? Semplice. Le condizioni del terreno di gioco. Poiché i nerazzurri giocherebbero il ventotto Gennaio contro la Juventus, ossia ad un giorno dalla partita tra Milan ed Udinese, si troverebbero a dover disputare l'incontro su un terreno devastato. A parte il fatto che Milan ed Udinese non si sfideranno con carri armati e cingolati, ma con scarpini di cuoio, il campo di San Siro è abituato ad essere utilizzato, per buona parte della stagione, quasi due volte a settimana. Nessuno si è mai lamentato. Ad ogni modo, il Milan ha proposto alla Lega di scegliere quale incontro si debba disputare per primo. Neanche questo è andato bene all'Inter. Che ha minacciato di mandare in campo la formazione Primavera contro la Juventus per protesta. Ma non erano quelli a cui interessava la Coppa Italia? Beh, se si sentono defraudati e puniti ingiustamente, perché non fanno scendere in campo i giovani anche nel derby?

venerdì 15 gennaio 2010

Cambiamenti

La Lega Calcio ha deciso che Milan - Udinese, valevole per i quarti di finale di Coppa Italia, verrà disputata il 27 Gennaio (anziché il 20) alle ventuno. Di conseguenza, Fiorentina - Milan, recupero della diciassettesima giornata di Serie A, è stata spostata al 24 Febbraio alle ore diciotto e trenta. Sospiro di sollievo, ché così la delicata partita con i viola non si trova più a tre giorni dal derby, bensì a cavallo della trasferta di Bari e della sfida contro l'Atalanta a San Siro.

mercoledì 13 gennaio 2010

Un pomeriggio dimenticato

Ok, era una partita di Coppa Italia di metà Gennaio. Giocavano le riserve, gli squalificati, i lungodegenti e qualche Primavera. Eppure è uscita una meravigliosa partita, tra due squadre che si sono affrontate senza timore, entrambe desiderose di vincere. Alla fine l'ha spuntata il Milan, che negli ultimi minuti ha fatto prevalere l'esperienza e il fisico - i piemontesi erano presi dai crampi - andando a vincere con una sassata strepitosa di Flamini. Prima un bel goal di Inzaghi, uno strepitoso goal di Gonzales e una serie di parate decisive del portiere del Novara Fontana. E' stato molto bello vedere i rossoneri così determinati. Inzaghi, a sole otto reti da Baggio, ci ha provato neanche fosse una finale di Champions League. Huntelaar si è dato da fare, anche se non è stato molto servito. I giovani, De Vito e Verdi, si sono dati da fare. Quando lo spirito c'è anche in Coppa Italia, vuol dire che lo spogliatoio ci tiene. Un buon segno. Ad ogni modo, tra una settimana esatta, Udinese o Lumezzane a San Siro. Poi, eventualmente, Roma o Catania.
Update/1. I quarti saranno Milan-Udinese e Catania Roma nella parte bassa del tabellone, Lazio-Fiorentina e Juventus-Inter in quella alta. Mio pronostico? Finale Fiorentina-Milan.

martedì 12 gennaio 2010

Perché non snobberei la Coppa Italia

Innanzitutto, perché il Milan deve affrontare il Novara. E perdere contro una squadra di Serie C è sempre perdere contro una squadra di Serie C. Poi perché tra una settimana ci sarebbe la sfida contro la vincente di Udinese - Lumezzane. Se ai rossoneri toccassero i friuliani, come sembra più probabile, non sarebbe un impegno così gravoso, dato che i bianconeri stanno seriamente rischiando di finire nelle zone paludose della retrocessione. Se invece il Milan dovesse sfidare la Lumezzane (o il Lumezzane), sarebbe di nuovo una partita contro una squadra di Serie C. Di nuovo a San Siro. Superato tutto questo (cioè eventualmente tra otto giorni), nelle semifinali con andata e ritorno (tre e dieci Febbraio) il Milan sfiderebbe presumibilmente una tra Genoa o Catania e Roma o Triestina. Anche qui, a meno di sorprese improvvise, il dubbio sarebbe tra rossoblu e giallorossi. E in una doppia sfida, con un pizzico di fortuna e tanta voglia di dimostrare da parte delle seconde linee, l'impegno non sarebbe certo impossibile. Tre mesi dopo, il cinque Maggio allo Stadio Olimpico - trattenete il sorriso, anche se non vi posso nascondere che a me è venuto, e pure ampio - finale con partita unica. Le possibili avversarie sono Fiorentina, Chievo, Lazio, Palermo, Inter, Juventus, Napoli. Qui altre informazioni.

lunedì 11 gennaio 2010

Power Rankings

Finito il girone di andata, un po' di statistica per tirare le somme.
Innanzitutto, ecco la classifica.
P
Team
Pld
W
D
L
GF
GA
GD
Pts
1Internazionale1914324117+2445
2Milan1811433119+1237
3Juventus1910363225+733
4Napoli199642924+533
5Roma199553024+632
6Fiorentina189362517+830
7Palermo198652421+330
8Parma198472426−228
9Cagliari188372823+527
10Bari187652217+527
11Genoa188373232027
12Sampdoria197572227−526
13Chievo197392021−124
14Livorno1963101324−1121
15Lazio194871518−320
16Udinese185492024−419
17Bologna1844101726−916
18Catania1936101728−1115
19Atalanta1834111528−1313
20Siena1933132137−1612
L'Inter è al comando, da sola. Segue il Milan, stabilmente al secondo posto e con una partita da recuperare. Poi c'è una bagarre in zona Champions, con Napoli e Juventus appaiate a trentatre punti, Roma a trentadue e Fiorentina e Palermo a trenta. Insomma, grande equilibrio, in particolare tenendo conto del fatto che nelle prossime due giornate ci saranno Napoli-Palermo, Juventus-Roma e Palermo-Fiorentina. Anche la zona UEFA non è mai stata così trafficata, con cinque squadre in due punti. Il Chievo sembra avanzare tranquillamente. Il Livorno supera Lazio ed Udinese e fa un bel passo verso la salvezza. Delle candidate alla retrocessione nessuna emerge e nessuna sprofonda, ma continuano tutte sostanzialmente a procedere a braccetto.
Nelle ultime quattro partite, l'Inter ha staccato il gruppone, portandosi ad otto punti dal Milan, frutto dei dieci punti raccolti. I rossoneri, dal canto loro, hanno invece guadagnato sei punti, dovendo però recuperare una partita. La Juventus è in caduta libera, con tre sconfitte e una sola vittoria nell'ultimo mese. Grande è il balzo in avanti di Napoli, Palermo e Roma, che conquistano rispettivamente dieci, dieci ed otto punti rendendosi così aspiranti ad un terzo posto valevole l'ingresso diretto in Champions League. La Fiorentina, anch'essa come il Milan con una partita da recuperare, si avvicina al quarto posto raccogliendo sei punti. Il Parma rallenta la sua corsa, portando a casa una sola vittoria e tre sconfitte nel periodo considerato. Bari e Cagliari marciano spedite verso la salvezza, con sei e cinque punti guadagnati ed una partita da recuperare per entrambe. Genoa e Sampdoria non stanno bene, e lo testimoniano i tre punti (con una partita in meno) e i due punti rispettivamente collezionati dalle squadre genovesi. Anche il Chievo ne perde tre su quattro, ma la salvezza è abbastanza vicina. Bel balzo in avanti del Livorno del neoallenatore Serse Cosmi, che raccoglie nove punti su dodici disponibili e inverte la rotta. La Lazio sembra essere guarita, i sette punti conquistati lo testimoniano. L'Udinese, sebbene con una partita da recuperare, ha raccolto un solo punto e non riesce ad uscire da una situazione pericolosa. Stesso discorso per il Bologna, una partita in meno e zero punti raccolti finora. Il Catania di Mihajlovic sta risalendo la china, sei punti in quattro giornate l'hanno allontanato dall'ultima posizione. Atalanta e Siena hanno invece raccolto la miseria di uno e tre punti, benché i bergamaschi abbiano una partita da recuperare.
Riassumendo, le squadre più in forma del periodo sono certamente Inter, Milan, Napoli, Roma, Palermo e Livorno. Vanno abbastanza bene Lazio, Fiorentina, Cagliari, Bari e Catania. Non sono in forma Juventus, Parma, Genoa, Sampdoria e Chievo. Crisi completa per Udinese, Bologna, Atalanta e Siena.