Siamo ancora così convinti che l'Inter sia in caduta libera e che il Milan sia invece sparato come un cannone? Io sì, incredibilmente. Prima di tutto, però, partiamo dal racconto breve della partita.
L'Inter scende in campo con una voglia di vincere, una grinta e una forma fisica pazzesca. Sembrano indemoniati, agguerriti come una squadra che si deve salvare, non certo come una che ha sei punti di vantaggio sull'altra e va verso il suo quarto scudetto consecutivo. Così, per dieci minuti abbondanti, i nerazzurri fanno la partita e il Milan subisce. Dapprima con un palo di Sneijder, poi con una paratona di Dida sullo stesso Sneijder, infine con il goal di Milito. Piccola parentesi. Nei primi dieci minuti, appena un giocatore del Milan conquista il pallone viene sistematicamente spinto, toccato, abbracciato, raddoppiato, triplicato. Così la manovra degli uomini di Leonardo è soffocata e l'Inter fa sua la manovra. Si difende in nove e riparte in quattro, creando scompiglio in una difesa rossonera in cui manca Nesta e in cui Abate e Antonini soffrono tremendamente i fast breaks nerazzurri. Poi, succede l'incredibile. Premessa. Una delle tattiche di Mourinho, ben più di psicologia che di calcio, consiste nell'infastidire l'avversario, fregarlo, torturarlo. All'andata i nerazzurri ci erano riusciti con Gattuso. Ieri sera Lucio ci prova con Ambrosini, già ammonito. Simulazione vergognosa - roba che io non ho mai visto fare, in venti e rotti anni, ad un giocatore rossonero. Sneijder applaude ironicamente l'arbitro che giustamente, dopo avergli perdonato un vaffanculo qualche minuto prima, lo caccia. La partita si rovescia? Neanche per sogno. Le squadre si equivalgono, o meglio entrambe le formazioni non fanno nulla fino alla fine del primo tempo. La ripresa comincia in modo completamente diverso. Il Milan arriva alla conclusione per cinque o sei volte in meno di dieci minuti, durante i quali Julio Cesar, rimpalli e sfiga evitano il pareggio. Il Milan ci crede, sta dominando l'incontro, ma il risultato non si sblocca. Fino al minuto sessanta e qualcosa, quando Maicon si tuffa, non toccato, al limite dell'area. Calcio di punizione di Pandev e due a zero. La partita finisce lì. Il Milan continua a provarci, ma molto timidamente, e l'Inter sfiora il tre a zero in contropiede con Milito, Maicon e qualcun altro. Al novantesimo, poi, succede l'incredibile. Espulso Lucio e calcio di rigore. Ronaldinho sbaglia, Julio Cesar fa un altro miracolo. Non è serata. Cala il sipario, l'Inter vola a più nove.
Riassunto? Il Milan ha completamente sbagliato l'approccio alla partita. Molle, poco coraggioso, costretto nella propria metà campo. L'Inter, per una volta underdog, ha schiantato i rossoneri che, in undici contro dieci per quasi tutto l'incontro, hanno creato qualcosa solo nei primi dieci-quindici minuti della ripresa. Vittoria strameritata per l'Inter, quindi.
Perché sono fiducioso? Per due motivi. Il primo è la cattiveria (nel suo senso più infantile generato dal cinema e dalla televisione degli anni ottanta) degli interisti. Sono proprio cattivi. Urlano, picchiano, mordono, entrano in campo per protestare ogni due minuti, polemizzano. Non sanno perdere (Valencia) e non sanno vincere. Un giocatore, a fine partita, si infila addirittura una maschera di Berlusconi. Solo in Italia. Ed è proprio questa loro cattiveria, presunzione, superbia, malvagità insita che, prima o poi, si ritorcerà contro di loro e li punirà severamente. Oddio, voi potreste dire che in realtà succede ogni anno da quarantacinque anni, ma io mi stavo riferendo al Campionato. Il secondo motivo è che credo in questo Milan. Abbiamo perso una partita per una disattenzione di Abate, una punizione inesistente, cinque miracoli del portiere avversario e un rigore sbagliato. Certo, non abbiamo giocato bene, ma è solo questione di tempo ed esperienza perché il Milan guadagni quella sicurezza, quella continuità e quel metodo scientifico che gli mancano per vincere un torneo che dura nove mesi.
L'Inter è più squadra del Milan. Per adesso. Sono campioni d'Italia, hanno più fiducia nei loro mezzi e sanno che se il Milan viene aggredito e attaccato può andare in difficoltà. Leonardo ha imparato la lezione e sono certo che già dalla partita con il Livorno dirà ai suoi di alzare la testa e guardare con fiducia al prosieguo di questo campionato. In fondo, l'Inter è stata più continua di noi e per ora merita il primato in classifica. Sarebbe sciocco non ammetterlo. La cosa importante è capire che questa squadra ha tantissimo potenziale e necessita solo di un paio di ritocchi per la panchina e di un po' di esperienza per tornare a vincere. E, come al solito, sono molto fiducioso.
Update/1. Il giocatore dell'Inter con la maschera di Berlusconi era Materazzi.
Update/2. Moratti, Paolillo e Mourinho hanno aspramente criticato l'arbitraggio di Rocchi sostenendo che vi sia una congiura per non far vincere lo Scudetto all'Inter. A parte che il regolamento parla chiarissimo, ma raccontatelo, solo per citare le ultime tre settimane, ai tifosi di Chievo e Siena. Ecco, è questa la malvagità e la cattiveria di cui andavo parlando. Del resto, nella storia di questo paese tutti quelli che insinuano in continuazione sono poi riusciti a fottere gli avversari, in un modo o nell'altro.