mercoledì 31 marzo 2010

Se telefonando?

Esce tutto, pian pianino.

domenica 28 marzo 2010

Cosa cambia/2

La Roma ha fatto qualcosa di non incredibile, battendo l'Inter. Era un'Inter stanca, svogliata e con la testa alla Coppa. Una squadra ci ha messo l'anima, l'altra ci ha messo poco o nulla.
Detto questo, il calendario della Roma è davvero agevole. Bari (ormai salvo) fuori casa, Atalanta (ormai praticamente retrocessa) in casa, Lazio (ormai salva) fuori casa, Sampdoria (in lotta per la Champions League) in casa, Parma (ormai salvo) fuori casa, Cagliari (ormai salvo) in casa, Chievo (ormai salvo) fuori casa. Sette partite in cui probabilmente metterà in cassaforte diciannove punti su ventuno.
L'Inter, al contrario, a parte le fatiche di Champions e di Coppa Italia, se la vedrà con Bologna (ormai salvo) in casa, Fiorentina (in lotta per l'Europa League) fuori casa, Juventus (in lotta per la Champions League) in casa, Atalanta (ormai retrocessa) in casa, Lazio (ormai salva) fuori casa, Chievo (ormai salvo) in casa, Siena (ormai retrocesso) fuori casa. Calendario nettamente più tortuoso.
Il Milan, infine. Dopo la Lazio, ci saranno Cagliari (ormai salvo) fuori casa, Catania (ormai salvo) in casa, Sampdoria (in lotta per la Champions League) fuori casa, Palermo (in lotta per la Champions League) fuori casa, Fiorentina (in lotta per l'Europa League) in casa, Genoa (in lotta per l'Europa League) fuori casa, Juventus (in lotta per la Champions League) in casa. Che dire? Due partite semplici e cinque sfide molto complesse.
Scenario. Io credo che la Roma vincerà lo Scudetto. Ha un calendario agevole, non ha altri impegni (è già in finale di Coppa Italia), ha una squadra sana e ha molte più motivazioni dell'Inter che ormai vince consecutivamente da tre anni. Sembra non conoscere le parole flessione, distrazione, disattenzione. Mette sempre il centodieci percento, ha una rosa che vale quanto quella del Palermo ma riesce sempre a portare a casa i tre punti con il cuore. Il che non è poco, anzi è proprio quello che ora manca al Milan.

giovedì 25 marzo 2010

Cosa cambia

Nulla. I quattro punti dall'Inter c'erano dieci giorni fa. Nulla è deciso, pertanto. Certo, se l'Inter dovesse battere la Roma e il Milan non sconfiggesse la Lazio, a quel punto sarebbe molto complesso raggiungere i nerazzurri.
Ci sono dei però. Intanto, la Roma non scenderà in campo per limitare i danni. Ha delle chance di vincere lo Scudetto, gioca un buon calcio, ha recuperato tutti i suoi uomini, è in una condizione di forma smagliante. L'Inter, al contrario, sta disputando un calcio mediocre da quasi dieci giornate e dovrà sfidare tre giorni dopo il CSKA Mosca. Partendo dal presupposto che l'Inter arriverà in semifinale di Champions League, ma che i russi ci metteranno l'anima, i giocatori di Mourinho sanno che dovranno risparmiare qualcosa contro i giallorossi per evitare scherzi in Champions.
Il Milan. Probabilmente giocherà con la stessa squadra che è scesa in campo contro il Parma, inserendo però Mancini e Huntelaar al posto degli squalificati Pirlo e Ronaldinho. Occhio però alla Lazio, affamata di punti salvezza, che ha vinto due partite di fila e che non scenderà in campo per riaprire il discorso Scudetto. Gli uomini di Reja hanno solo quattro punti in più dell'Atalanta, che probabilmente non raccoglierà punti a Torino. Un motivo in più per i biancocelesti per staccarsi definitivamente dalla zona calda.

mercoledì 24 marzo 2010

Moggiopoli?

Ecco che pian pianino cominciano ad uscire le cose. Anche qui. E qui.

lunedì 22 marzo 2010

domenica 21 marzo 2010

Diciamoci la verità

Questo scudetto non lo meritiamo. Magari, alla fine, riusciremo pure a conquistarlo e, se così fosse, di certo non staremo qui a lamentarcene. Ma la verità è una sola e cioè che non abbiamo una squadra capace di sfruttare occasioni d'oro come quella che ci è capitata oggi contro il Napoli. Poi, mettiamoci pure tutto il contorno di sfiga (Pato che si fa ancora una volta male dopo dieci minuti), prestazioni da fenomeni degli avversari (la parata di piede di De Santis su girata di Inzaghi e l'altra in uscita disperata su Mancini) e penalizzanti sviste arbitrali (Paolo Cannavaro, già ammonito, andava espulso nel secondo tempo per un intervento netto sulle caviglie di Inzaghi che lo aveva saltato), ma come ha scritto Astoria nel post precedente non è che possiamo confidare nel miracolo di Seedorf ogni domenica. Con in palio un evento più unico che raro di questi tempi come il sorpasso in classifica ai danni dei neroazzurri, il "solito" Ronaldinho ha illuminato a sprazzi la partita con i suoi lampi, Inzaghi ha lottato come un leone e lo stesso Mancini subentrato a Pato non se l'è cavata male, ma, onestamente, non si è mai avuta la sensazione che i nostri ragazzi oggi avessero la partita in mano e potessero passare da un momento all'altro. Ci si è illusi che, dopo la rete di Inzaghi che aveva pareggiato quella del Napoli su di un autentico strafalcione della nostra difesa, avremmo potuto assistere nella ripresa ad un assalto all'arma bianca alla porta dei biancoazzurri, ma così non è stato. Anzi, sono stati i partenopei a rendersi più volte pericolosi con temibili e velocissime ripartenze. Adesso vediamo che cosa accade in questa settimana con il turno di mercoledì e con la capolista che dovrà poi vedersela all'Olimpico contro la Roma sabato prossimo. Chissà. Ma per uno scudetto meritato in pieno, come quelli che piacciono a noi, temo che si dovrà aspettare almeno l'anno prossimo. Ai nostri ragazzi di oggi, invece, davvero non si può chiedere di più e non può non andare comunque il nostro ringraziamento per quello che stanno facendo, oltre ogni più ragionevole previsione.

sabato 20 marzo 2010

Il sorpasso?

Palermo-Inter 1-1.

Milan-Napoli?

Update/1. Il Milan schiaccia il Napoli ma prende un goal sciocco.
Update/2. Pato si è fatto male di nuovo. Perché è così fragile quest'anno?
Update/3. Filippo from Piacenza. Uno pari.
Update/4. Fine primo tempo. Il Milan sta giocando molto male, le disattenzioni a centrocampo e in difesa sono troppe. Per Pato infortunio muscolare.
Update/5. Il Milan nel secondo tempo ha alzato i ritmi, ottimo Flamini.
Update/6. Il Milan merita la vittoria, anche se Abbiati ha fatto una paratona da antologia su Quagliarella.
Update/7. Il Napoli gioca con un 4-5-1 di trapattoniana memoria. La squadra che dovrebbe puntare alla Champions League cerca il pareggino chiudendosi. Il Milan sembra aver finito la benzina. Mancano pochi minuti.
Update/8. Minuti di recupero. Finirà uno ad uno, il miracolo-Seedorf non ti capita per due Domeniche di fila. La cosa importante è non aver perso punti dall'Inter.

mercoledì 17 marzo 2010

Gli indossatori

Come al solito, sono in pochi a saper cogliere e descrivere in modo corretto, onesto e pulito quello che è successo ieri sera - l'Inter che ha battuto il Chelsea e che si è qualificata per i quarti di finale di Champions League.
Innanzitutto, occorre riconoscere che il Chelsea ha giocato malino all'andata, benino nel primo tempo ma malino nel secondo tempo al ritorno. Insomma, ai punti avrebbe meritato. Poi, chiaramente Mourinho ha sorvolato sui tre rigori giganteschi (basta rivedere le immagini e non essere ottusi per capirlo) non dati alla squadra di Ancelotti. L'Inter di ieri sera ha semplicemente giocato meglio, ha creato occasioni, ha trovato di fronte a sé una squadra stanca, svogliata e probabilmente spaventata e ha vinto meritatamente.
Ecco le sette righe e mezzo bastano.
Poi, invece, ci sono le cose che fanno ridere. Tipo Mourinho, Moratti e i giocatori che festeggiano neanche fosse stata la finale. Oppure i nostri giornali che parlano di impresa epica, quando il Milan è l'unica squadra ad aver vinto la Champions (due volte e mezza) negli ultimi quattordici anni. Oppure gli opinionisti che parlano di una Inter mostruosa, quando basta vedere come giocano Barcellona e Manchester United per capire che l'Inter non è il Milan del 2007. Altrimenti il Lione, che ha battuto il grande Real Madrid, che cazzo diventa? La Superstar Team dei videogames? Mah.
Comunque sia. Io penso che l'Inter non incrocierà il Manchester United, il Barcellona o il Bayern. Penso che con ogni probabilità sfiderà CSKA Mosca, Bordeaux, Arsenal o Lione. Pertanto, la considero già in semifinale. Detto questo, spero nel seguente sorteggio.
Inter - Manchester United
Bayern - Arsenal
Barcellona - Bordeaux
Cska Mosca - Lione
E aggiungo. Non penso che l'Inter sia in grado di superare sia i diavoli rossi che la squadra di Guardiola. Però, temo che possa avere quella fortuna che l'ha abbandonata per qualcosa come mezzo secolo che la possa portare in finale e che poi magari la faccia vincere con un'autogoal.
In ogni caso, a questo punto il Milan DEVE ASSOLUTAMENTE vincere lo Scudetto. Non ci sono storie. Se l'Inter per un caso oscuro dovesse alzare la Champions vincere lo Scudetto e magari pure la Coppa Italia, sarebbe la peggiore annata della storia calcistica mondiale. Vi immaginate quanto ci fracasserebbero i coglioni? Anche se poi dovessero finire in serie B, continuerebbero a dire che i Campioni dell'Europa sono loro per un lustro e la cosa sarebbe snervante.
Ps ho un'ulteriore grande paura. Palermo-Inter 2, Milan-Napoli X.

Appunto

Certo, dispiace per Carlo Ancelotti, ma, come scrivevo prima della partita, forse è stato meglio così, e cioè che siano stati i neroazzurri a passare ai quarti di Champions. Se è vero, infatti, che secondo il convincimento di alcuni "vittoria chiama vittoria", lo è altrettanto lo stress psicofisico che comporta il dover affrontare una competizione pesantissima come lo è la Champions League parallelamente al campionato. Una sola vittoria, quattro pareggi e la sconfitta di Catania nelle ultime sei partite di campionato dell'Internazionale non possono non avere correlazione con la doppia sfida degli ottavi con il Chelsea appena conclusasi. Vedremo.
Due note due sulla partita: quando bisogna riconoscere i meriti di una squadra credo sia giusto farlo. E l'Inter di questa sera ha sicuramente meritato di passare il turno, almeno per il piglio con il quale ha condotto la gara. Oddio, a dirla tutta, è sembrato più un demerito del Chelsea, al limite del riconoscibile per quanto abbia giocato male, più che un merito dei neroazzurri. In più c'è anche da dire che, visto che allo "specialone" piace sempre guardare le pagliuzze negli altrui occhi e non le travi che ha lui, tra andata (1) e ritorno (2) sono stati negati alla squadra di Ancelotti tre (3) rigori chiari come il sole e, come se non bastasse, stasera è stato pure espulso Drogba verso la fine per aver pestato con un piede Thiago Motta a terra, dopo che questi aveva tentato di placcarlo tipo rugby per l'ennesima volta in area. Ma tant'è.

martedì 16 marzo 2010

Comunque vada...

Oh, questa sera voglio proprio godermi la partita dello Stamford Bridge, senza patema d'animo alcuno. Naturalmente, se dovessi seguire il cuore, non potrei non tifare per i blues di Carletto nostro, ça va sans dire. Ma dopo aver visto l'isterismo autolesionista dei neroazzurri in campionato con l'avvicinarsi di questo ritorno degli ottavi di Champions, vi immaginate cosa potrebbe accadere loro se dovessero affrontare i quarti o addirittura le semifinali?
Per inciso, del "ranking" UEFA evocato da Leonardo, in tutta onestà, non ho il benché minimo interesse: sono contro le degenerazioni del calcio moderno e già considero il campionato a venti squadre uno scempio, figuriamoci la "Champions League" allargata alle seconde, alle terze o, addirittura, alle quarte classificate nei vari campionati europei.
Ad ogni modo, per quanto detto, stasera comunque vada...

Mou watch

A me Mourinho è sempre piaciuto. Sarà perché ci assomigliamo caratterialmente - e se mi volete definire uno stronzo egocentrico psicopatico non sarete i primi, sarà perché è un vincente, un uomo carismatico e un trascinatore, sarà perché è affascinante. Non lo so.
Ieri, però, mi ha veramente deluso. Per carità, la sua tattica di mettere in discussione la regolarità del Campionato è stata la vox dirigentiae nerazzurra e giallorossi per più di dieci anni, per cui nulla mi stupisce. Ma sentirgli lanciare il sassolino, accusando il Milan di favoritismi arbitrali e di un Campionato già deciso a tavolino da un grande fratello di orwelliana memoria mi ha disgustato.
Probabilmente sta già mettendo le mani avanti, dimostrandosi però un perdente. Se infatti quest'anno l'Inter non dovesse alzare neanche un trofeo, dopo aver acquistato Lucio, Thiago Motta, Sneijder, Eto'o, Milito, Pandev, Mariga e Arnautovic, la squadra di Moratti farebbe una figura di merda planetaria.

lunedì 15 marzo 2010

Masturbarsi

Alcuni avrebbero voluto un roboante tre a zero, un pirotecnico cinque a uno, un due a zero con un goal per tempo.
Alla fine, invece, i due tifosi più accontentati credo siano stati Crow e il sottoscritto. Clarence con bordata nei minuti di recupero. Nostra probabile reazione? Abbassarsi i pantaloni, calarsi le mutande, prendere un rotolo di carta igienica.
Scusate la trivialità, ma so che Crow la vede esattamente come me.

Auguri, Becks

Penso di interpretare il pensiero di voi tutti se, pur nella serata fenomenale che ci ha visti trionfare contro il Chievo e portarci a un solo punto dalla capolista, la cosa più importante sia ora quella di fare tutti gli auguri di questo mondo al nostro David Beckham.
Forza, David.

domenica 14 marzo 2010

La giornata più pazza del mondo

In effetti, l'Inter perde con il Catania, il Napoli perde in casa con una Fiorentina a pezzi, la Juventus si fa rimontare tre goals dal Siena, il Palermo le prende ad Udine, soprattutto la Roma non batte il Livorno e si mantiene a meno due dal Milan.
Cosa vuol dire questo? Che un'eventuale vittoria stasera porterebbe i rossoneri a più cinque sul terzo posto, a più dodici sul quarto posto e a meno uno (ma lo sapevate già) dall'Inter. Occasione ghiotta, non c'è che dire. Una vittoria stasera significhirebbe certezza di entrare nelle prime tre, riaprirebbe il Campionato e toglierebbe anche l'ossigeno alla Roma che potrebbe cominciare a cedere qualcosina.
A proposito della Roma. Ad inizio campionato avevo detto che avrebbe dovuto faticare a guadagnare il quarto posto. Quella striscia di risultati utili sembrava avermi dato torto, e magari alla fine arriverà anche terza, ma io continuo ad essere convinto del fatto che Juventus e Palermo si avvicineranno presto ai giallorossi, e che la Fiorentina non è completamente spacciata per il discorso quarto posto.
La cattiva notizia del giorno è la sconfitta della Lazio, che a San Siro tra un paio di settimane scenderà con il coltello tra i denti. La buona invece è che Livorno, Atalanta e Siena si sono avvicinate ai biancocelesti, e che cercheranno di salvarsi con tutti i mezzi. Tutte e tre devono sfidare l'Inter, nessuna deve sfidare il Milan.

Cosa succede in città

Clamoroso al Cibali, ma potrebbe non essere il solo clamore. I motivi? Diversi.

i) Il calendario. Significa poco o nulla nella fase centrale (decima - venticinquesima giornata), ma ha grande valore ad inizio e coda di Campionato, quando generalmente chi deve vincere vince e chi deve perdere perde. In effetti, basta leggere molte statistiche sull'argomento per capire che le sorprese maggiori le riservano le giornate, appunto, 'centrali', del Campionato. Vediamo cosa succede nelle ultime undici giornate alle prime tre in classifica.
Inter - Catania fuori (1-3), Palermo fuori, Livorno casa, Roma fuori, Bologna casa, Fiorentina fuori, Juventus casa, Atalanta casa, Lazio fuori, Chievo casa, Siena fuori.
Milan - Chievo casa, Napoli casa, Parma fuori, Lazio casa, Cagliari fuori, Catania casa, Sampdoria fuori, Palermo fuori, Fiorentina casa, Genoa fuori, Juventus casa.
Roma - Livorno fuori, Udinese casa, Bologna fuori, Inter casa, Bari fuori, Atalanta casa, Lazio fuori, Sampdoria casa, Parma fuori, Cagliari casa, Chievo fuori.

L'Inter ha diverse partite complesse. Il Palermo, la Roma, la Fiorentina, la Juventus, l'Atalanta, la Lazio. Al contrario, partite facili contro Livorno e Siena che sono quasi già in Serie B e contro Bologna e Chievo già salvi e contro la Lazio che lo sarà tra breve. Poi c'è la sfida di Coppa Italia a Firenze contro la Fiorentina proprio in mezzo ai matches tra viola e bianconeri.
Il Milan dovrà soffrire contro la Lazio, a meno che questa non collezioni sette punti nelle prossime tre partite contro Bari, Cagliari e Siena e sia a quel punto già salva. Poi avrà Sampdoria, Palermo e Fiorentina quando ci saranno da decidere i piazzamenti UEFA e Champions League. In tal senso, un'accelerata di Palermo e Sampdoria a scapito dei viola sarebbe decisamente auspicabile. Il Genoa lotterà perché contro di noi lotta sempre, la Juventus se potesse aiutarci a vincere il Campionato manderà in campo i reduci del '15-'18.
La Roma sulla carta ha il calendario più agevole. Qualche noia contro Atalanta, Lazio e Sampdoria e la partita contro l'Inter. Per il resto, sembra avere la strada spianata.

ii) La psicologia. L'Inter non ha mai avuto il pepe al culo in quattro anni come nell'ultimo mese e mezzo, in cui il Milan ha recuperato sette punti e potrebbe recuperarne altri tre stasera. Non ci dimentichiamo che i nerazzurri erano a più undici dopo il pareggio interno dei rossoneri contro il Livorno. Il contraccolpo psicologico per i Mourinhiani potrebbe essere fortissimo, specialmente qualora dovessero uscire dalla Champions League. E' vero che le loro attenzioni sarebbero sul Campionato, ma è anche vero che sarebbe una lotta punto a punto. E l'espulsione di Muntari, le tre pere a Catania, i soli sette punti in sei partite sono lì a testimoniare il fatto che i nerazzurri non stanno vivendo un momento facile. Bisogna approfittarne. Un eventuale pareggio contro il Palermo e non potremmo farci sfuggire l'occasione di battere il Napoli.

iii) La condizione dei giocatori. Pandev ha giocato tre buone partite e poi è sparito. Eto'o, da quando è arrivato alla Pinetina, sembra il Coco dei bei tempi. Sneijder si è afflosciato su se stesso. A Balotelli gliene stanno combinando di cotte e di crude. All'Inter resta una difesa molto forte e un centrocampo aggressivo, ma l'attacco latita (cinque goals in sei partite sono pochini) e la squadra non gira più.

iv) La novità. L'Inter non è stata abituata a reggere lo stress di avere una squadra così vicina, a parte la Roma, che però è la Rometta, insomma. Non sanno cosa significhi avere paura, pian piano la stanno provando e la loro reazione non è buona. In tal senso, il Milan dovrà essere un Black Mamba, che senza far rumore scatena l'inferno.

sabato 13 marzo 2010

(Tele)cronaca di una morte annunciata

Questa ve la devo raccontare.
Ieri sera, dopo aver visto la partita dell'Inter a Catania su Mediaset Premium, ho lasciato la TV accesa su di un canale a caso e mi sono dedicato a rispondere a qualche e-mail arretrato. Verso l'una, ho spento il computer e sono tornato su Mediaset Premium: stava per iniziare la replica del secondo tempo. Ora, avendo seguito prima la gara in diretta con la telecronaca di Bruno Longhi, ho pensato tra me e me: "Adesso me la voglio rivedere con la telecronaca del 'tifoso' Christian Recalcati". OK, non senza malizia, lo ammetto.
Come sapete, seguo sempre le partite del Milan con la telecronaca del nostro Carlo Pellegatti e, per questo motivo, ero comunque curioso di sentire il "collega" dell'Inter, dal momento che non m'era mai capitato.
Non faccio in tempo a cambiare l'audio sulla TV e sento: "Oh, come mi sono divertito l'altra sera con la partita all'Old Trafford...".
"Cominciamo bene", penso, e sorrido beffardo come l'uomo che conosceva il futuro.
Ancora sullo 0 a 0, è tutto un elogio ai singoli neroazzurri, al "genio" di Mourinho e alla "bravura" della società per i giocatori presi (con le paccate di miliardi spesi, grazie tante, eh?). Superfluo descrivere, poi, il vantaggio dell'Internazionale: Recalcati è un esagitato con il suo "Eto'o-Milito-rete" ripetuto almeno una dozzina di volte, ma fin qui nulla di strano come ci hanno abituato lo stesso Pellegatti e i vari Carlo Zampa per la Roma, Guido De Angelis per la Lazio e Raffaele Auriemma per il Napoli.
Nei minuti che seguono, Materazzi ci "delizia" con uno dei suoi lanci lunghi "perfetti" di sinistro (per la cronaca, finito fuori di una ventina di metri), Lucio "giganteggia in difesa come al solito" e perfino Quaresma agli occhi di Recalcati diventa un "grande giocatore". Al contrario, ad un lancio di Terlizzi sbagliato non più di quello di "Matrix", ci si diverte con un "questo neanche mio padre in ciabatte lo tirava così", mentre ad un tiro sbilenco di Mascara viene chiamata in causa la madre che "sempre in ciabatte, avrebbe tirato allo stesso modo".
Pareggia Maxi Lopez e il simpatico bauscione si affloscia. Non tanto, a dir il vero, perché "adesso c'è Pandev" e gli sberleffi nei confronti dei catanesi continuano comunque fino alla punizione di poco fuori area di Mascara. Nel vederlo prepararsi alla battuta in posizione statuaria con le gambe divaricate alla Cristiano Ronaldo, osserva ironico: "Sì, adesso vediamo 'Cristiano Mascara' come la batte...". Tiro, "parata" di Muntari in area, seconda ammonizione nel giro di 70 secondi, espulsione e rigore.
Il gelo.
Recalcati non ha neanche la forza di commentare il magnifico calcio di rigore trasformato da Mascara con un cucchiaio beffardo degno di Francesco Totti (o dovremmo dire "Francesco Mascara", vero, Recalcati?) e continua a ripetere come se fosse in trance: "Ditemelo voi, adesso che devo dire?".
Dopo pochi minuti inizia a prendersela con il "genio" Mourinho per le sciagurate sostituzioni di Cambiasso e Stankovic con Pandev e Muntari (e, del resto, come dargli torto); il "grande giocatore" Quaresma viene etichettato con "oh, ma questo ne azzeccasse mai una: ha inciso ZERO sulla partita"; dà quasi il meglio di sé su Maicon ("Voi dalla TV non lo vedete, ma questo in campo CAMMINA") e su Beppe Baresi in panchina ("Ma che sta a fare lì? Vale come il due di picche"). Ma l'apoteosi arriva naturalmente al goal di Martinez all'89°, quando questi irride come un bambino il "giganteggiante" Lucio, dribbla anche Julio Cesar e mette in rete, con Materazzi che nel frattempo aveva ritenuto bene di andare nella direzione opposta a quella dell'attacante catanese e poi osservare camminando il 3 a 1. Sentite Recalcati: "OH, MATERAZZI! MATERAZZI!!! Ma almeno tentare una scivolata no, eh?!?".
Magari domani sera contro il Chievo non ci sarà da stare allegri anche da queste parti, ma, almeno per il momento, credo di non aver mai riso così tanto in vita mia.

venerdì 12 marzo 2010

Clamoroso al Cibali

Tre a uno, palla al centro.

Saving Private Milan

Come se non fosse bastata la sonora batosta all'Old Trafford, le cui conseguenza soprattutto psicologiche sono tutte da verificare già da domenica sera contro il Chievo, apprendiamo che la stagione per Alessandro Nesta è praticamente finita al 99.9%: rottura del tendine, stop. A undici giornate dal termine del campionato e in piena corsa scudetto a soli quattro punti dalla capolista, ci ritroviamo con tre dei quattro difensori centrali teoricamente "titolari" fuori uso: Onyewu, Bonera e appunto Nesta. Certo, ci sarebbe anche Kaladze, ma dopo la sua recente "uscita di senno", in quali condizioni psicofisiche potrebbe mai giocare? E allora non resta che il 38enne Peppiniello Favalli da affiancare a Thiago Silva. Reggerà? Chi può dirlo. Fatto sta che il rischio di gettare alle ortiche una stagione fin qui fantastica e ben oltre anche la più rosea delle aspettative è assai concreto. E sarebbe un vero peccato. Anzi, di più. Per questo motivo, mai come ora, bisogna fare quadrato intorno alla squadra e salvare tutto quanto di buono è stato fatto finora. Ad una condizione, però: Leonardo in primis deve immediatamente correre ai ripari e mostrare tutta la sua intelligenza tornando sui suoi passi, rinunciando al suo schema preferito "4-2 e fantasia" e schierando solo ed esclusivamente chi è in condizioni almeno minime di reggere 90 minuti. Già contro il Chievo bisognerebbe optare per un "accorto" 4-4-2, magari con i soli Ronaldinho e Huntelaar (l'ultimo Borriello è semplicemente impresentabile) in attacco. A centrocampo, fuori Pirlo e Ambrosini, in riserva rossissima, e dentro Flamini e Gattuso come centrali. Sulle fasce, Beckham o Abate a destra e Jankulovski a sinistra: OK, magari a Mavalà verrà il batticuore, ma almeno Marek svincolato dagli obblighi difensivi da terzino, giocherebbe nella sua posizione "naturale" e qualche cross decente per il testone di Klaas-Jan potrebbe comunque arrivare. Magari, se si riesce a recuperarlo, si potrebbe "rischiare" Mancini come alternativa. In difesa, come detto, Thiago Silva e Favalli centrali, Oddo a destra e il rientrante Zambrotta a sinistra: questo passa attualmente il convento. In porta, infine, beh, sapete come la penso. Ma a questo punto, comunque, meglio non rischiare ulteriori "balletti", ergo, via libera ancora ad Abbiati. Così come si sono messe le cose e per tutte le considerazioni fatte, la prossima contro il Chievo è senza dubbio alcuno la partita più importante di questo 2009/2010: domenica sera, infatti, sapremo con quasi assoluta certezza quale sarà il nostro destino. Bisogna che tutti ora diano il 110% per salvare questo Milan: impresa proibitiva, ma non impossibile.

Scelte future

Cosa farei io quest'estate.
Intanto, confermerei quasi tutti. E' inutile cambiare mezza squadra, anche se si comprano campioni. Il Real Madrid è lì a testimoniarlo. Gli unici che cederei o ai quali non rinnoverei il contratto, per età, spesa o rendimento sono Dida, Oddo, Kaladze, Favalli, Jankulovski, Mancini. Dunque, ci sarebbero da acquistare un portiere, quattro difensori, un centrocampista. Io prenderei un altro centrocampista e una seconda punta.
Partiamo dal portiere. Parentesi. Guardate cosa si è fatto fare Lloris contro il Real l'altra sera. Poi ditemi se il Milan non ha fatto bene a lasciarlo al Lione. Chiusa parentesi. In Europa ce ne sono tanti bravini, ma nessuno fenomenale. Se devi cambiare Abbiati, che resta un buon portiere, devi prendere qualcuno che ti faccia la differenza. Nel calcio di oggi, dove i grandi numeri uno non ci sono più (Valdes? Casillas? Van Der Sar? Per favore), ci sono tanti giovani che potrebbero esserlo (da noi Viviano, Sirigu, Marchetti). Io punterei su un portiere italiano. Sirigu del Palermo mi piace da pazzi. Non ha l'esperienza di Buffon, ma il Milan ha vinto un campionato con Abbiati ventunenne. E il Palermo, se gli si dà Abbiati, te lo vende di corsa e ti dà pure qualche soldino. Magari tenendo Dida da fargli da chioccia per un altro anno. Ad ogni modo, questo è quello che farei.
In difesa, il Milan avrebbe Abate, Zambrotta, Nesta, Thiago Silva, Bonera, Antonini. Cosa manca? Un senatore à la Pancaro o Favalli, due giovani di ottime speranze, un ragazzo della Primavera fenomenale, un terzino sinistro che spinga tanto. Il senatore potrebbe essere Cannavaro, a cui la Juventus non vuole rinnovare il contratto e che secondo me partirebbe per Milano molto volentieri. A trentasette anni, potrebbe garantire ancora due stagioni da senatore. I giovani di ottime speranze sono Astori del Cagliari, in comproprietà, e Bonucci del Bari, sul quale si scatenerà un asta ben presto, anche perché meno propenso all'infortunio del suo collega Ranocchia, che in tal senso potrebbe rivelarsi un pessimo affare per chi lo compra. Il fenomeno della Primavera è Albertazzi. E lo sappiamo tutti. Gioca come giocava Baresi. Per chi ha dei dubbi, vi consiglio di guardare qualche video della Primavera rossonera. Fa paura la somiglianza col Piscinin. Il terzino sinistro che spinge tanto è la questione più delicata. Sarebbe un investimento oneroso, dato che di fenomeni in giro non ce ne sono. Drenthe, Marcelo, Bastos, Andrè Santos, Evra, Clichy. Non lo so, personalmente credo che in Brasile si possa pescare qualche giovane Cafu a basso costo. E la difesa è questa.
Il centrocampo. Serve un sostituto di Mancini e Beckham, un uomo di fascia che sappia attaccare. Chissenefrega se non difende e non copre, serve qualcuno che corra, dribbli e sappia crossare come Gesù comanda. Un Robben, tanto per capirsi. Chiaro che Robben non arriverà mai, però anche in questo caso è pieno di giovanotti che sanno la loro. E siccome in quel ruolo servono forza e velocità, che non arrivi un signore di trentaquattro anni senza più polmoni. Inoltre, serve un bestione che faccia rifiatare Ambrosini e Gattuso, ormai avanti con gli anni. Anche qui c'è l'imbarazzo della scelta. Dai vari che si chiamano Diarra (cognome sinonimo di centrocampista bestione), a tanti franco-africani che militano in Ligue 1 e Ligue 2.
Per ultima, una seconda punta. Qui, le cose sono due. O Adiyiah diventa un fenomeno, o lo giriamo a qualcuno per un anno. Poiché dopo quattro mesi di Milan senza una presenza in panchina escludo che Adiyiah possa far parte dei rossoneri anche l'anno prossimo, credo che si possa fare un bel lavoro in tal senso. Dimentichiamoci Suarez dell'Ajax, che costa troppo e non verrebbe a fare la riserva di Pato. E' invece pieno di seconde punte, come al solito, in Brasile. E poi c'è Pastore del Palermo che, benché argentino (li odio e poi mi ricordano l'Inter), sembra veramente un fenomeno. Così come Cavani, che però non ti vendono sennò finiscono per lottare per la retrocessione. Inoltre. Se la società non dovesse credere in Huntelaar, non penso che Dzeko sia l'acquisto giusto. Se spendi trenta milioni per qualcuno, poi deve essere titolare anche in Coppa Italia. E Borriello tornerebbe quello depresso di cinque anni fa. Per cui o si fa come quest'anno, oppure via Borriello e via Huntelaar e dentro Dzeko e Zigoni (o Beretta) della Primavera ad imparare il mestiere.

Postilla. Balotelli è praticamente in vendita. Ora, lui e Pato, a mio avviso, potrebbero fare cose mai viste, insieme. L'Inter lo venderà, soprattutto ora che Raiola è il nuovo manager del giocatore. A meno che Mourinho non vada a Madrid, Mario è sul mercato. Beh, io lo prenderei di corsa. Anzi, di corsissima.

giovedì 11 marzo 2010

Ma questo è un malocchio!

Ho letto solo pochi minuti fa le notizie in merito all'infortunio di Nesta: campionato a rischio e solo domani se ne saprà di più. Ma porcaccia la miseriaccia, è così grave? E s'è fatto male pure Bonera! Con Onyewu rotto e Kaladze sbroccato, faccio presente che Thiago Silva è diffidato: un'ammonizione contro il Chievo e nella successiva contro il Napoli ci ritroviamo Ambro al centro della difesa? Oh, Jesus...

Corsi e ricorsi storici?

Primo anno di Ancelotti al Milan. Trasferta a Dortmund. Quattro a zero per i gialloneri.
Primo anno di Leonardo al Milan. Trasferta a Manchester. Quattro a zero per i rossi.
Primo anno di Ancelotti al Milan. Quarto posto in campionato ottenuto all'ultima giornata con cinquantacinque punti.
Primo anno di Leonardo al Milan. I cinquantacinque punti sono già in tasca. E' un Campionato a venti squadre, ma mi sembra che le cose stiano andando decisamente meglio.

Old Trafford vs. San Siro 4 a 0

Se vogliamo essere onesti, dobbiamo esserlo fino in fondo.
Che la nostra dirigenza in venti e passa anni sia stata fenomenale credo che nessuno possa metterlo in dubbio e bene ha fatto Galliani a ricordarlo ancora una volta. Però, onestamente, non è ai miei occhi accettabile che lo stesso Galliani sia tornato sulla questione degli stadi di proprietà per spiegare la differenza tra i nostri club e quelli inglesi, soprattutto dopo una partita come quella di ieri sera. I casi sono due: o il nostro (secondo) massimo dirigente ha poca memoria e non si ricorda quanto più volte dichiarato in merito dal nostro presidente, oppure l'ha detto consapevole di mandare un messaggio forte e chiaro proprio a Berlusconi, il quale aveva appunto dichiarato in passato che non c'era alcuna volontà di "traslocare" da San Siro, avendo in più contribuito personalmente in termini di investimenti per la sua ristrutturazione. Comunque sia, mettetevi d'accordo.
E poi, che gli stadi di proprietà siano una strada obbligata per il futuro dei nostri club lo sanno pure i sassi e i presidenti dei club italiani, da Della Valle a Lotito, sono più o meno tutti d'accordo. E allora, qual è il problema? E' una questione di capitali da investire? Un problema di concessioni edilizie? Per uno come Berlusconi? Ma perché, la Juventus non si sta costruendo uno stadio tutto suo? Non scherziamo, su.
Se vogliamo essere onesti, dobbiamo esserlo fino in fondo.

Dopo Manchester: le mie pagelle

Per la prima volta, invece di commentare la partita di questa sera, preferisco affidarmi a pagelle e voti della nostra squadra. In realtà, ci sarebbero molte più cose da dire, dal ritornare alle considerazioni fatte questa estate in merito alla rosa allestita per questa stagione e a come si è arrivati a questa sera, fino a quello che sarà da qui alla fine del campionato e a quello che ormai è assolutamente necessario fare la prossima estate in sede di pianificazione del futuro.
Ma l'umore dopo una partita del genere è quello che è e per il momento mi fermerei qui.

Le mie pagelle.

Abbiati, voto 4.
Pessimo, pessimo, pessimo, pessimo. Quattro volte quanti i goal subìti. Sul primo su colpo di testa di Rooney, sì molto angolato e teoricamente "imparabile", accenna il tuffo, ma invece di allungarsi con la manona e almeno tentare la parata, si accascia al suolo. Pesantissimo, con i riflessi di un bradipo, dopo essersi prodigato in una inutile parata deviata in angolo su tiro di Nani dalla distanza che sarebbe finita di mezzo metro fuori, riesce nell'impresa di sbagliare tre rinvii su tre nel primo tempo. Addirittura terrificante la sua uscita in avvio di ripresa sul secondo goal sempre di Rooney, in ritardo di almeno cinque minuti. Sul tre a zero messo a segno da Park tenta goffamente di allungare il piedone per intercettare il diagonale finito nell'angolino lungo, mentre sulla sua uscita indescrivibile che nei minuti finali porta il definitivo 4 a 0 dello United è meglio stendere un pietosissimo velo.
OK, Dida ne ha combinate parecchie negli ultimi anni ed ha meritato le esclusioni passate, ma ha sempre saputo rialzarsi, fino a riconquistare per l'ennesima volta la maglia da titolare quest'anno. Non ho capito sinceramente perché sia stato nuovamente accantonato dopo la partita di San Siro proprio contro il Manchester United. In ogni caso, come valore assoluto i due non sono neanche lontanamente paragonabili. Per quanto mi riguarda, Dida tutta la vita.

Abate, voto 5.
Come esterno destro di difesa ha già dimostrato in campionato grossi limiti (vedi l'ultimo derby e la partita a Firenze) e schierarlo in questo ruolo stasera era un rischio da mozzare il fiato. Eppure, non se l'è cavata malissimo, almeno in avvio di partita. Poi, però, quando si è trattato di spingere sulla fascia e crossare al centro ha sbagliato tutto quanto era possibile sbagliare. Solo nella ripresa è riuscito a mettere dentro l'area avversaria un cross decente e a momenti ci scappava il goal di Huntelaar, se questi non l'avesse sciaguratamente girato alto sulla traversa. Non era meglio partire subito con Flamini in quel ruolo?

Bonera, voto 5.
Il voto in realtà dovrebbe essere decisamente più basso, perché nei primi quindici minuti della partita (primo goal compreso) non riesce mai - e dico mai - ad avere la meglio su Rooney. Però bisogna tenere presente la sua abnegazione ad adattarsi per l'ennesima volta a "tappabuchi" dopo il forfait di Nesta. Non si può pretendere di far girare come una trottola in campionato un difensore (in più al rientro dopo un brutto infortunio) prima a sinistra, poi a destra e infine stasera al centro e poi pensare che rimanga pure lucido. Come se non bastasse, alla fine del primo tempo si fa pure male ed è costretto ad abbandonare la partita. Per quanto mi riguarda, paradossalmente Daniele è stato uno dei meno responsabili della bambola di stasera.

Thiago Silva, voto 5,5.
Che sia un fuoriclasse non si discute. Paga, purtroppo, la confusione generale e l'inesperienza di voler strafare come in occasione del secondo goal subìto in avvio di ripresa, dopo aver sciaguratamente perso palla in fase di ripartenza. Ma è uno dei pochissimi ad avere il piglio giusto e, seppur tra luci ed ombre, salva diverse occasioni ingarbugliate. Il Milan del futuro va costruito intorno a giocatori come lui.

Jankulovksi, voto 5.
Appena un filo più propositivo nell'arco dei 90 minuti di Abate, ma proprio un filo, eh? Pur non spingendo quasi mai, dà comunque l'impressione che dai suoi piedi qualcosa di positivo possa uscire. Poi perde anche lui alcuni palloni da "infarto", ma almeno conosce il significato del verbo "crossare".

Flamini, voto 6.
Un guerriero. Magari a volte pasticcione e spesso pericolosamente falloso per la troppa foga, ma almeno sputa sangue dal primo all'ultimo minuto. E si rende pure pericoloso con le sue bordate da fuori area. Lo voglio titolare nel Milan dell'anno prossimo.

Pirlo, voto 5,5.
Asfissiato dal pressing altissimo degli inglesi, non riesce praticamente mai ad "accendere la lampadina". Un suo velenosissimo tiro carico di effetto mette i brividi a van der Saar che riesce a pararlo solo in due tempi. Ma poi è notte fonda. A volte perfino irritante nel suo voler cocciutamente "tergiversare" palla al piede, con il rischio concretissimo che quelli dello United gli sfilino il pallone da sotto il naso e si involino in contropiede alla velocità della luce. Avrebbe bisogno di almeno un mese di riposo assoluto.

Ambrosini, voto 5.
Alla partita più importante dell'intera stagione fin qui disputata, il nostro capitano ci arriva malissimo, spompato, incapace non solo di giganteggiare a centrocampo come al suo solito, ma anche di fare le cose più semplici, sbagliando palloni semplicemente incredibili. Il fato avverso lo costringe addirittura a schierarsi al centro della difesa quando Bonera si fa male, ma non fa in tempo a capire come posizionarsi che subiamo la seconda mazzata di Rooney. A differenza di Andrea, Massimo avrebbe bisogno di due mesi di riposo assoluto.

Ronaldinho, voto 5,5.
Chissà se la partita cambiava se quel suo colpo di testa dopo 7 minuti di gioco fosse finito dentro invece che fuori di un soffio. Fatto sta che Dinho è sembrato l'unico del nostro attacco a dare almeno l'impressione di potersi rendere pericoloso. Fa anche dei bei movimenti dalla sinistra al centro dietro le punte, ma - incredibilmente - più di una volta non viene servito da Pirlo & Co. a centrocampo, preferendogli lo smistare senza costrutto alcuno sulle fasce ad Abate da una parte e a Jankulovski dall'altra. Qualche bel dialogo nella ripresa con Seedorf, ma poi viene anche lui risucchiato nel nulla di questa sera.

Huntelaar, voto 5.
Semplicemente clamorosa la palla sciupata su lancio perfetto di Thiago Silva che lo aveva messo solo davanti al portiere quando si era ancora sullo 0 a 0. Si dà da fare, si fa vedere, ma spesso anche lui viene ignorato dai compagni. Fatto sta che fallisce quasi completamente la replica della bella prestazione dell'Olimpico.

Borriello, voto 4,5.
L'ombra di sé stesso. L'unica sua azione degna di nota che ricordo è stata una palla data di testa in area a Pirlo, che quest'ultimo non è riuscito a girare verso la porta, trascinandosela come una tartaruga oltre la linea di fondo. Forse non è al 100% anche lui, come probabilmente testimoniato dalla sostituzione verso la fine della partita, ma certo è che passaggi a vuoto come quelli di questa sera sono come minimo preoccupanti. Ridimensionato.

Seedorf, voto 6.
Vecchio Clarence. Ah, se almeno ci fossi stato tu dal primo minuto... La classe non è acqua e la sua è tra le più cristalline del pianeta. Con lui in campo nel secondo tempo almeno si è riusciti a sognare per qualche minuto, seppur con il risultato ormai compromesso. Del resto quando sei al 50% e gli avversarsi ti aggrediscono a 200 all'ora, non è umanamente possibile fare di più.

Beckham, voto 6.
Come dicevo questa mattina, non sarebbe stato meglio farlo partire dal primo minuto, quando ancora ce la potevamo giocare, invece di farlo entrare a risultato compromesso? Appena entrato in campo, sono iniziati ad arrivare cross su cross in area avversaria. Come se non bastasse, ha pure sfoderato una bordata al volo da fuori area il cui unico difetto è stato quello di essere troppo centrale e per questo van der Saar a stento è riuscito a deviarla in angolo. Uno dei tanti rimpianti - ed errori commessi - di questa sera.

Inzaghi, voto 6.
Quando all'ultimo minuto non è riuscito a deviare in rete quel meraviglioso cross di Beckham, a momenti mi veniva da piangere, perché almeno Pippo avrebbe meritato la soddisfazione di agganciare finalmente a quota 69 realizzazioni europee il mitico Muller. E invece neanche questo. Pazienza: forse da stasera ti vorremo ancora più bene per il lato umano mostrato, dopo la spietata macchina killer da goal ammirata in tutto il mondo.

Leonardo, voto 5.
In realtà sarebbe un 4 pieno, perché ha voluto testardamente insistere in un modulo che questa sera è stato chiaro fin dai primi minuti che ci avrebbe condotto al massacro, così come poi si è puntualmente verificato. Certo, all'Olimpico si è disputato un grandissimo incontro con la squadra così schierata, ma è perfino superfluo dire che la Roma non è certo lo United. Questa sera tutto quello che era possibile sbagliare è stato fatto, dalla scelta dell'undici titolare, alla tattica, fino alla gestione delle sostituzioni. Però, bisogna anche dire che il povero Leonardo si è trovato con una rosa che è quello che è e che, come se non bastasse, è stata pure falcidiata dagli infortuni. Onestamente, già l'impresa di questa sera era al limite del possibile, ma affrontarla senza i nostri due giocatori più forti era semplicemente proibitiva. Rimane un grandissimo allenatore per l'incredibile lavoro fin qui svolto. Il mio umilissimo augurio è che, in quanto giovanissimo, sappia far tesoro degli errori commessi.

mercoledì 10 marzo 2010

Scacco allo United in quattro mosse

Mossa numero 1: la formazione titolare di questa sera
Abbiati;
Bonera, Nesta, Thiago Silva, Jankulovski;
Beckham, Pirlo, Ambrosini, Ronaldinho;
Borriello, Huntelaar.

Mossa numero 2: le sostituzioni nella ripresa
Abate o Flamini per Beckham;
Antonini per Jankulovski;
Inzaghi per Borriello.

Mossa numero 3: la tattica
Sarà fondamentale presidiare le fasce al 100% e in tal senso vanno viste le prime due sostituzioni per avere nell'arco dei 90 minuti gente sempre fresca e al top da quelle parti. Così come altrettanto fondamentale sarà la posizione di Ronaldinho, il quale, pur partendo nella sua abituale posizione sulla sinistra, dovrebbe poi maggiormente accentrarsi per portare scompiglio tra le due linee di difesa e centrocampo dello United, giusto dietro le nostre due punte. Quanto a queste ultime, nonostante l'eccellente prestazione di Huntelaar sulla destra all'Olimpico, non so perché, ma mi piacerebbe vedere invertita la posizione con Borriello, con Marco anche un filo dietro sul centro-destra e Klaas-Jan al centro dell'attacco. E poi, inutile dirlo, c'è sempre da scatenare l'inferno con Filippo Inzaghi da Piacenza.

Mossa numero 4: la tecnica
Ha ragione il nostro presidente quando dice che la qualificazione passerà dai piedi di Dinho. Dipendesse da me, questa sera farei addirittura uno strappo alla regola storica dello spogliatoio e gli darei la fascia da capitano. Credo che dalle dichiarazioni rilasciate, anche lui senta questa responsabilità e sia ormai divenuto un vero leader di questa squadra. Così come è motivato Dinho in questo momento e con la forma fisica di nuovo ai livelli (quasi) di Barcellona, con lui dalla parte nostra, nulla ci è impossibile.

Se avremo anche quel pizzico di fortuna necessaria in ogni impresa umana, i quarti e la gloria eterna evocata da mister Leonardo sono lì che ci aspettano.
Io ci credo.

martedì 9 marzo 2010

Domani

Per quanto io ci creda ciecamente - del tipo che sono già sicuro che il Milan vincerà Champions League e Scudetto, mi rendo conto del fatto che l'impresa di domani sera è ai limiti dell'impossibile. Non tanto per i due goals da segnare, ché la difesa di Ferguson mica vale quanto la nostra. Sfiga vuole che il Milan debba evitare di subire goals, a meno che non ne segni almeno tre. Al di là di Pato convalescente, Rooney affaticato e sciocchezze simili, credo davvero che i nostri ragazzi possano espugnare la roccaforte dei diavoli rossi. Non lo so, all'andata doveva finire tre a zero. E' come se fossimo sotto di un goal alla fine del primo tempo. Dobbiamo farne due per vincere. Secondo me è apertissima.

domenica 7 marzo 2010

Vici

Dopo la partita di ieri sera all'Olimpico, una cosa è emersa inconfutabile: il Milan è la squadra che gioca il calcio MIGLIORE di tutto il campionato. Naturalmente non ero contento per lo 0 a 0 portato a casa dopo aver letteralmente dominato per un'ora abbondante a cavallo tra il primo ed il secondo tempo, però, per il gioco espresso, almeno per quanto mi riguarda è stato come se avessimo vinto.
E, infatti, la vittoria è "arrivata" stasera, con la squadra che gioca il calcio PEGGIORE di tutto il campionato che non è riuscita a superare in casa il Genoa. Non hanno imbastito mezza - mezza, eh? - azione di gioco per almeno 80 minuti, riuscendo nell'impresa di battere il primo calcio d'angolo all'87°...
Dopo l'intera giornata di oggi passata a sentire che i neroazzurri se la ridevano per i punti che Roma e Milan si erano tolti a vicenda, adesso ridiamo noi.
Palla al centro.

Meno quattro

L'Inter non approfitta dello stop del Milan e pareggia in modo scialbo, per zero a zero, contro il Genoa. Quarto pareggio su cinque partite per i nerazzurri, in chiara crisi di gioco. I quattro punti sono un'inezia, tanto più se si considera il fatto che in questa giornata sarebbe stato prevedibile una mini-fuga dell'Inter.
Così nelle prossime quattro:
Milan - Chievo; Catania - Inter;
Milan - Napoli; Palermo - Inter;
Parma - Milan; Inter - Livorno;
Milan - Lazio; Roma - Inter.

Veni, vidi

Come pronosticato una settimana fa, la Roma si è dimostrata poca cosa. Il Milan ha dominato per più di un'ora la partita lasciando briciole ai giocatori giallorossi che, nelle poche occasioni, ci hanno provato con qualche tiro dalla distanza. Il pareggio non è da buttare, perché consente al Milan di mantenere saldo il secondo posto ed eventualmente di chiuderlo in cassaforte, dato il calendario più agevole (Chievo e Napoli in casa, Parma fuori casa, Lazio in casa, Cagliari fuori casa) rispetto a quello degli uomini di Ranieri (Livorno fuori casa, Udinese in casa, Bologna fuori casa, Inter in casa, Bari fuori casa) nelle prossime cinque giornate.
Per ciò che concerne Manchester, probabilmente Rooney rischia di saltare l'incontro. Al di là della sua presenza o meno, credo veramente nell'impresa. Ieri sera i nostri hanno dimostrato che quando decidono di giocare, non ce n'è per nessuno. E a Manchester penso proprio che l'accuratezza sotto porta sarà maggiore.

sabato 6 marzo 2010

Scenari di Marzo

Beh, stasera si apre la settimana di passione rossonera. Prima la sfida con la Roma, poi Mercoledì la trasferta di Manchester. Due partite completamente diverse, contro due squadre completamente diverse, con un approccio alla gara completamente diverso.
Partiamo da stasera.
Il Milan affronta una Roma incerottata, ferita nell'orgoglio dopo la sconfitta contro il Panathinaikos e desiderosa di una vittoria che le darebbe, probabilmente, la certezza di non dover disputare i prossimi preliminari di Champions League. Non avendo altri impegni per la testa - la semifinale di ritorno di Coppa Italia è tra un mese e la Roma ha già vinto due a zero all'andato - i giallorossi potranno concentrare tutte le proprie energie sulla sfida di stasera. Dal canto proprio, il Milan sa bene che questa sera, molto probabilmente, passa l'ultimo treno per lo Scudetto. Un eventuale pareggio o sconfitta, sommato ad una vittoria dell'Inter domani sera, condannerebbe quasi certamente i rossoneri ad un secondo o terzo posto. E' chiaro che poi l'Inter potrebbe perdere punti fuori casa nelle prossime giornate contro Catania, Palermo e Roma, ma se i nerazzurri dovessero affrontare queste trasferte con il Milan ancora attaccato al culo si potrebbero aprire scenari davvero inattesi. Ad ogni modo, un pareggio non sarebbe da buttare. La Roma rimarrebbe a meno tre e l'Inter, al massimo, potrebbe essere a più sei. Sono solo due partite di differenza e ne mancano ancora undici.
Detto questo, la sfida contro il Manchester United è fondamentale per le sorti di questa squadra. Una eventuale vittoria, anche se poi al Milan capitasse un sorteggio durissimo, darebbe una scossa fortissima a tutto l'ambiente che potrebbe tradursi in uno sprint in Campionato. Vedremo.

mercoledì 3 marzo 2010

La follia della Dunga

Carlos Dunga è un allenatore. Io no. Però non serve un allenatore per capire che Messi è più forte di Okaka. Magari occorre il corso di Coverciano per mettere a paragone Bonucci e Ranocchia, o Dzeko e Luis Fabiano. Ma non tra Messi e Okaka, credo sia chiaro.
Ad ogni modo, l'esclusione di Pato e Ronaldinho dal Mondiale sudafricano ha quasi dell'incredibile. Figuratevi, che restino a Milanello a riposarsi, allenarsi e non infortunarsi non è un problema. Però giocare con Grafite, Nilmar e Luis Fabiano al posto del papero è davvero ridicolo. Senza neanche dargli una chance, poi. E Ronaldinho? Lasciato a casa per fare spazio a Felipe Melo, Elano, Josué, Ramires, Julio Baptista (che nella Roma fa panchina perenne), Kleberson, Claudio Eduardo. Beh, che aggiungere?

martedì 2 marzo 2010

Idee per Roma

Non mi dispiacerebbe vedere Bonera e Jankulovski terzini, con Abate e Beckham a centrocampo e Ronaldinho dietro al solo Borriello. Sarebbe un quattro quattro due con la spinta continua di Abate e Beckham in fase offensiva ma senza il rischio di esporre troppo i terzini. E la Roma, squadra che vive sul proprio centrocampo, potrebbe soffrire.

Idea per Manchester



lunedì 1 marzo 2010

Power Rankings

Arrivati più o meno a due terzi del Campionato 2009/2010, giochiamo un altro pochino con le statistiche, cominciando come al solito con la classifica.

P
Team
Pld
W
D
L
GF
GA
GD
Pts

1Internazionale2617725222+3058
2Milan2616644626+2054
3Roma2615654529+1651
4Palermo2612773731+643
5Juventus2612594035+541
6Napoli26101153429+541
7Sampdoria2611783232040
8Cagliari26115104033+738
9Genoa26115104443+138
10Fiorentina26105113231+135
11Chievo26105112626035
12Parma2696112736−933
13Bari2688103134−332
14Bologna2687113036−631
15Catania2669112731−427
16Udinese2676133239−727
17Lazio26511102128−726
18Livorno2665151736−1923
19Atalanta2656152238−1621
20Siena2655162747−2020
L'Inter, esattamente come sette giornate fa, è al comando da sola. Il Milan si è avvicinato molto ai nerazzurri, staccando la Roma di pochi punti. In zona Champions, la bagarre è aumentata rispetto a due mesi fa, quando sembrava che le pretendenti fossero Juventus, Napoli e Roma. Oggi, abbiamo Palermo, Juventus, Napoli e Sampdoria staccate da soli tre punti. La zona UEFA è saldamente controllata da Cagliari, Genoa e Fiorentina, con Chievo, Parma, Bari e Bologna non lontane ma più interessate ad una salvezza in anticipo che ad un piazzamento in Coppa. Nelle parti basse della classifica, Catania, Udinese e Lazio hanno staccato il terzetto di coda formato da Livorno, Atalanta e Siena, favoritissime candidate per un ritorno in Serie B.
Nelle ultime sette partite, l'Inter ha guadagnato tredici punti, frutto di tre vittorie e quattro pareggi, di cui tre consecutivi. Il Milan ne ha guadagnati diciassette, disputando però una partita in più, frutto di cinque vittorie, due pareggi e una sconfitta. La Roma ha indubbiamente fatto il balzo maggiore, guadagnando diciannove punti sui ventuno disponibili grazie a sei vittorie e ad un pareggio. Tredici punti per il Palermo che sta vivendo un ottimo momento di forma. Solo otto punti per la Juventus che ha ottenuto due vittorie, due pareggi e ben tre sconfitte. Stessi punti per il Napoli che ha pareggiato ben cinque partite nelle ultime sette. Quattordici punti per una Sampdoria che si è ripresa ampiamente, undici punti per un Cagliari che sta vivendo la migliore stagione degli ultimi decenni, undici punti per un Genoa che alterna alcune prestazioni spettacolari ad altre sottotono. Soli cinque punti per la Fiorentina, che ha perso ben cinque partite su sette nell'ultimo mese e mezzo. Undici punti per il Chievo. Cinque per il Parma, un po' perso in se stesso, cinque punti per un Bari che ha smarrito quella qualità che l'aveva portato a stupire tutti nel girone d'andata. Grandissimo salto in avanti del Bologna che, con cinque vittorie su sette, si è praticamente salvato. Così come il Catania, che ha raccolto ben dodici punti e che si sta allontanando forse definitivamente dalla zona calda. Otto e sei punti per Lazio ed Udinese, che zoppicano ma che difficilmente scenderanno in serie B. Maglia nera del periodo al Livorno, che ha raccolto la miseria di due punti su ventuno. Meglio è andata ad Atalanta e Siena, capaci di guadagnare otto punti a testa, ma forse ormai in ritardo per il treno della prossima Serie A.
Riassumendo, le squadre più in forma del momento sono Roma e Milan, seguite da Bologna, Sampdoria, Palermo ed Inter. In buona forma Catania, Cagliari, Genoa e Chievo. Così e così Juventus, Napoli, Udinese, Lazio, Atalanta e Siena. Disastro per Fiorentina, Parma, Bari e Livorno.

Prossimi appuntamenti importanti e scontri diretti per gli equilibri della classifica.
Giornata 27: Fiorentina-Juventus, Roma-Milan, Atalanta-Udinese, Inter-Genoa;
Giornata 28: Genoa - Cagliari, Napoli-Fiorentina;
Giornata 29: Atalanta-Livorno, Fiorentina-Genoa, Milan-Napoli, Palermo-Inter, Sampdoria-Juventus;
Giornata 30: Genoa-Palermo, Napoli-Juventus;
Giornata 31: Roma-Inter;
Giornata 32: Atalanta-Siena;
Giornata 33: Fiorentina-Inter, Livorno-Udinese, Sampdoria-Genoa.