martedì 31 agosto 2010

Cosa hanno fatto e cosa manca alle venti

Partiamo dall'Inter. La squadra campione d'Europa ha speso pochissimo, gli unici innesti sono stati Castellazzi, Coutinho e Biabiany. Le lacune della squadra nerazzurra sono principalmente in difesa, dove l'età media è di trentadue anni (Santon a parte) e dove la mancanza di un'alternativa a Chivu sulla sinistra si faranno sentire. In attacco, poi, bisognerà valutare l'impatto di Coutinho sul nostro campionato e quello di Biabiany in un grande club. Se i due non dovessero esplodere, il terzetto Milito-Eto'o-Pandev non potrà bastare per cinquanta partite.
Il Milan. Rinforzata in ogni reparto, la squadra rossonera ha giusto un paio di buchi. Il terzino sinistro titolare sarà Antonini, con Jankulovski come riserva, ma nessuno dei due può garantire altissimi rendimenti. Inoltre, la coabitazione di Pato, Ibrahimovic, Ronaldinho e Robinho non sarà facile. Due stelle possono giocare insieme, forse anche tre. Ma quattro galli nel pollaio? Vedremo.
La Roma. Ha chiuso il mercato con il colpo Borriello, ma nessun reparto è stato puntellato in modo adeguato. Castellini, Simplicio ed Adriano sono discrete riserve, ma non bastano per una squadra che lotterà su tre fronti.
La Juventus. Ne abbiamo parlato in modo approfondito, qui ricordiamo semplicemente che la squadra bianconera non ha terzini (anzi, ha Motta e De Ceglie, che è lo stesso), non ha un creatore di gioco a centrocampo, escluso l'ormai inespresso Aquilani, ha tre ali buone ma non troppo (Krasic, Pepe, Martinez), non ha un attaccante in grado di garantire quindici-venti goals. Tante seconde punte (Lanzafame, Del Piero, Iaquinta, Quagliarella) ed una sola prima punta che in due anni a Torino ha dimostrato poco e che a trent'anni non potrà giocare cinquanta partite.
Le altre. Al Genoa manca un attaccante vero da affiancare a Toni, al Napoli un paio di giocatori forti tra difesa e centrocampo, al Palermo un difensore centrale, alla Fiorentina un difensore ed un attaccante, alla Lazio un paio di difensori, alla Sampdoria qualcuno da affiancare alla coppia d'attacco.

La rosa del Milan 2010/2011 (versione definitiva)

Portieri: Abbiati, Amelia, Roma
Terzini destri: Bonera, Abate
Difensori centrali: Nesta, Thiago Silva, Papastathopoulos, Yepes
Terzini sinistri: Antonini, Jankulovski
Centrocampisti centrali: Ambrosini, Pirlo, Flamini, Gattuso
Centrocampisti esterni/avanzati: Seedorf, Boateng
Trequartisti/seconde punte: Ronaldinho, Pato, Robinho
Prime punte: Ibrahimovic, Inzaghi

Altri: Zambrotta, Oddo, Montelongo, Onyewu, Strasser, Oduamadi

Personalmente avrei investito anche su un paio di terzini di spinta (vendendo Abate e Jankulovski ad un prezzo decente), su un giovane difensore centrale (al posto di Onyewu) e su un centrocampista di fascia, ma sembra che la rosa non abbia nulla da invidiare alle altre top d'Europa.

Botti finali con updates

Kaladze è del Genoa. Finalmente.
Robinho è del Milan. Grandissimo colpo in entrata, arriva un altro fenomeno.
Borriello è della Roma. Avrei preferito fosse venduto alla Juventus, squadra di un livello nettamente inferiore, ma così è la vita. Aspettando questa cessione da quasi due anni, non posso che dirmi felice. Borriello non è un incapace, certamente, ma è quel tipo di giocatore che mi ricorda tanto i vari Quagliarella, Vucinic, Iaquinta. Due campionati buoni, uno al Genoa ed uno al Milan, a ventotto anni, non sono granché. Ad ogni modo. Per i giallorossi è la prima punta di cui necessitavano da anni, per il Milan un'occasione da non farsi scappare, visto che Robinho è stato pagato dal Milan più o meno quanto Borriello è stato pagato dalla Roma. E tra Robinho e Borriello non c'è storia. Almeno sulla carta. E se Borriello dovesse segnare cento goals in quattro stagioni nella Roma, sono ugualmente felice. Nel Milan non li avrebbe mai fatti. Non li ha mai fatti da nessuna parte. Non li farà neanche a Roma.
Huntelaar è dello Schalke 04. Peccato, mi si spezza il cuore. L'olandese è un Inzaghi postmoderno, uno di quei calciatori che quando giocano con continuità segnano a grappoli. Sono sicuro che in Germania saprà farsi notare.

Non imparare

La Juventus acquista il decimo e l'undicesimo giocatore. Armand Traorè, discreta riserva dell'Arsenal e Leandro Rinaudo, discreta riserva del Napoli. Niente da fare, a Torino i campioni non li comprano più.

Finalmente

Kaladze ha rifiutato la Juventus per andare a giocare alla corte di Gasperini sotto la Lanterna. A questo punto, considerato il fatto che Oddo e Zambrotta saranno le riserve delle riserve, bisognerà capire cosa fare di Onyewu, Abate e Jankulovski.

Botti finali

Forse il Milan riesce a dare Borriello alla Roma in cambio di Mexes e di soldi. Ora, il francesino tutto tatuaggi e look coatto non è un fenomeno, però completerebbe perfettamente un reparto dove ci sono già Nesta, Thiago Silva, Papastathopoulos, Bonera, Yepes ed Onyewu. Anche perché Bonera probabilmente sarà il terzino titolare e Yepes come riserva di Thiago Silva non è certo un granché. Attendiamo con fiducia.

lunedì 30 agosto 2010

La prima giornata di Serie A

Come sostengo da mesi, la Juventus è una squadra ridicola. O meglio, è stata assemblata in modo ridicolo da una società che capisce poco di calcio. Del resto, affidare il compito di rifondare una delle più grandi squadre del mondo ad un dirigente calcistico che in dieci anni di Sampdoria non ha combinato granché e ad un allenatore sessantenne che non ha mai ottenuto nulla di significativo non è certo una politica lungimirante. E così, dopo aver speso cinquantacinque milioni di euro per comprare nove giocatori abbastanza bravi, la Juve le ha prese dal Bari appena il campionato è cominciato. Ed ora, con Amauri e Martinez fuori per un mese, si punterà su Borriello - altro buon giocatore ma nulla più - per sperare di agganciare un piazzamento in Champions League. Quanto mi manca Moggi!
La Roma non gioca bene ad inizio stagione, credo sia un'abitudine millenaria cui i giallorossi non sanno rinunciare. Un mercato per ora ai limiti del ridicolo (Adriano già infortunato, Castellini e Simplicio per la panchina, Burdisso due fisso dopo una trattativa che neanche Galliani per Ibrahimovic) e delle motivazioni venute meno dopo la bruciante sconfitta nel precedente campionato hanno già ridimensionato la squadra giallorossa. Totti gioca ancora bene, ma gli altri sono ancora fuori forma. E Antonioli c'entra poco con il pareggio, quando affronti il Cesena non puoi pensare di vincere tirando quattro-cinque volte in porta.
Le altre. La Sampdoria supera con fortuna una buona Lazio, Fiorentina e Napoli non si fanno del male così come Cagliari e Palermo. Il Chievo e il Parma raccolgono i primi tre punti-salvezza, il Genoa mostra subito le unghie espugnando il sempre ostico campo di Udine. Infine, stasera, l'Inter a metà partita sembra in difficoltà a Bologna. Vedremo.

Update: l'Inter ha pareggiato uno ad uno contro il Bologna. Benché sia convinto del fatto che la perdita di Mourinho e di Balotelli, nonché un certo senso di appagamento e il risorgimento del Milan sanciranno definitivamente il tramonto dell'era Morattiana, non illudiamoci del fatto che l'Inter sia improvvisamente diventata una squadretta. Certo, la sconfitta in Supercoppa Europea e il pareggio con il Bologna sono due campanelli d'allarme, ma sono convinto che un paio di botti finali sul mercato e l'autunno riporteranno i nerazzurri a lottare per lo Scudetto.

Botti rossoneri di fine mercato

Il Presidente Berlusconi, intervistato ieri sera, ha affermato di essersi in effetti disamorato del Milan, almeno negli ultimi due-tre anni. Se non spendeva più era perché i suoi due allenatori, Ancelotti e Leonardo, non seguivano le direttive della società. Tradotto in soldoni, vincere in Italia, in Europa e nel Mondo dominando, insegnando calcio, facendo spettacolo. Altro che il Barcellona di Messi, il Presidente vuole che si parli del Milan di Ronaldinho. Come dargli torto?
Per questo tra oggi e domani verrà ufficializzato anche l'acquisto di Robinho. Fenomeno puro, scoperto dal grande Pelè a quindici anni e mai definitivamente esploso. O meglio, a causa di un temperamento a dir poco frizzante (ma in Via Turati sanno la loro) ha fatto grandi numeri, ma non grandissimi numeri, quelli che in effetti la sua tecnica e classe eccelse gli consentirebbero di fare.
Poi. Borriello è quasi della Juventus, finalmente dopo anni ci liberiamo di un giocatore buono ma non grande. E poi, al suo posto ci sarà sempre Inzaghi, che quando ha fiducia si scorda dell'età e segna a grappoli. E ci costa anche meno.
Poi. Huntelaar, mio malgrado, è quasi dello Schalke 04. Peccato, davvero peccato. Sarebbe potuto essere il Van Nistelrooy del prossimo quinquennio, ma con quei tre (forse quattro, se arriva Robinho) più Inzaghi davanti, lo spazio sarebbe stato poco. E un grande goleador come lui giocherebbe titolare nel novantanove percento delle squadre di club.
Poi. Kaladze sembrava aver accettato la corte del Genoa, ma all'ultimo minuto dicono che abbia rifiutato. Meno male che tra dieci mesi gli scade il contratto, si sta comportando da vero non professionista.
Poi. Gli altri, ovvero Oddo, Zambrotta, Onyewu, Jankulovski, Strasser, Abate, Oduamadi. Oddo e Zambrotta dovrebbero restare fino alla scadenza naturale del loro contratto, nel 2012. Spalmato lo stipendio non sono più un problema, serviranno per la Coppa Italia e quelle partite contro le piccole in cui i titolari devono riposare per gli impegni di Champions League. Onyewu, ormai scomparso da Milanello, potrebbe restare se nessuna offerta dovesse pervenire in Via Turati. Credo rimanga. La situazione di Jankulovski è particolare. Allegri non lo ha messo in un angolo, ma Antonini è il titolare indiscusso. Se poi dovesse arrivare un terzino sinistro (Maxwell?), Jankulovski farebbe quasi certamente le valigie, destinazioni Roma, Genoa, Juventus o estero. Strasser è stato incluso in prima squadra, ma non si capisce cosa sarà di lui. Con sei centrocampisti sarà difficile ritagliarsi spazio, forse verrà prestato. Abate è un'incognita ancora più grande. Ha un discreto valore di mercato, ha disputato una buona stagione, ma Allegri non lo ritiene pedina indispensabile di questo Milan. Fossi in lui chiederei la cessione, in squadre come Napoli, Sampdoria, Genoa, Palermo, Lazio e Fiorentina avrebbe maggiori chance. Infine, Oduamadi. Ieri sera era in panchina, ma con Ibrahimovic e Robinho (e il ritorno di Flamini) farà la fine di Strasser. Anche lui potrebbe essere girato in prestito per giocare maggiormente.

Un cerchio di quattro anni


O magari "Anno Zero", se si preferisce.
Anzi, no, meglio "Dove eravamo rimasti?".
Oppure, ancora, gli juventini potrebbero preferire "29 Palms", se non avessero di che preoccuparsi per un avvio di stagione addirittura peggiore del loro ultimo campionato.

Fatto sta che, comunque la si voglia mettere, ieri sera abbiamo assistito alla chiusura di un cerchio attesa per ben quattro lunghissimi anni. Sarò sicuramente un romantico io, un pazzo visionario, ma il vedere Zlatan Ibrahimović sul prato di San Siro alzare la maglia rossonera, la nostra maglia, a me ha fatto questo effetto. Doveva accadere già quattro anni fa, ricordate? Se non fosse successo quello che è successo, fatto scempio di quello di cui è stato fatto scempio, letteralmente rubato quello che è stato rubato. Ma come si dice? Dio è grande e misericordioso. E quello che apparentemente ti toglie, poi te lo ridà sempre. Perché "noi portiamo il fuoco", come direbbe Cormac McCarthy. Alzi la mano chi soltanto tre mesi fa pensava anche solo lontanamente che questa storia potesse finire così. Favoloso lo stesso Ibra nell'inquadrare perfettamente quanto accaduto negli ultimi quattro anni e nel liquidare con una fulminante battuta il rancoroso capitano neroazzurro che si è detto non sorpreso del suo passaggio al Milan: "Zanetti? Se fossi al suo posto, sarei contento quando parlo di Ibrahimović. Finché Ibrahimović non è arrivato all'Inter, non aveva vinto nulla". S-u-b-l-i-m-e. Come soltanto gli autentici "figl' 'e ndrocchia" (alla napoletana, "figlio di buona donna") sanno essere.

E ora? E ora non importa quello che accadrà. Rimane un autentico spettacolo vedere come gli imperscrutabili disegni celesti si sviluppino sotto i nostri occhi. Di quello che è accaduto non ho il benché minimo interesse: l'Albo d'Oro del Campionato Italiano non lo guardo più da anni. Quattro, per la precisione. L'unica cosa che per me conta ora è che si riparta alla pari, da zero.
Anzi, con un Ibrahimović in più.

Poi dicono che la dirigenza sia incapace

Dopo aver acquistato Ibrahimovic per ventiquattro milioni di euro, operazione da oscar del calciomercato, sembra che Galliani abbia già in mano il sì di Robinho, fenomeno mai letteralmente esploso, stanco di Roberto Mancini e della vita a Manchester. Per soli dieci milioni di euro. Se ci si riuscisse, il reparto offensivo sarebbe letteralmente da sogno con Ronaldinho, Pato, Ibrahimovic e lo stesso Robinho. E con Inzaghi sempre pronto ad essere pronto. Certo, a questo punto oltre ad Huntelaar, ormai ad un passo dallo Schalke 04, anche il buon Borriello è in procinto di trasferirsi altrove. Alla Juventus, forse. O forse all'estero. Le prossime trentasei ore ci illumineranno.

Milan-Lecce

Alla fine, come succede con puntualità svizzera da quasi venticinque anni, il Presidente Berlusconi aveva ragione. E Galliani con lui. Non era la rosa a non essere all'altezza, non era Ronaldinho un giocatore finito, non era il centrocampo ormai privo di forza ed idee. Erano gli allenatori che non sapevano mandare in campo questo Milan. Ieri sera, l'ennesima dimostrazione. Senza Ibrahimovic, presentato in modo sbrigativo a metà partita, il Milan scende in campo con la formazione-tipo (terzini a parte, qui si dovrà ancora capire cosa succede) e distrugge letteralmente un Lecce bravo solo nei primi cinque minuti. Con classe, tecnica, spettacolo, freschezza ed un calcio che non vedevamo da troppi anni ai rossoneri bastano dodici minuti per mostrare all'Italia che non hanno nulla in meno dell'Inter e tanto in più di Juventus e Roma.
La partita comincia in sordina, l'emozione è tanta anche per i vecchi senatori e così il Lecce tenta un paio di azioni che però vengono fermate senza alcun problema dalla difesa. Poi, come d'incanto, il Milan scende in campo. Una, due, tre volte i rossoneri ci provano con Pato e Thiago Silva. Alla quinta occasione è proprio Pato a segnare, con una rasoiata dall'angolo dell'area che il povero portiere dei salentini può solo osservare ammaliato. Allegri è un sacchiano, non accetta rilassamenti e così il Milan aumenta la spinta. Su un calcio d'angolo battuto basso è Thiago Silva, cinque minuti dopo, a raddoppiare in mezzo al traffico. Altri cinque minuti e Ronaldinho pesca Pato sul filo del fuorigioco, quest'ultimo scarta il portiere con facilità impressionante e segna il tre a zero. Non siamo neanche al minuto trenta. In tribuna, il trio Berlusconi-Galliani-Ibrahimovic sorride ed applaude. Il Milan potrebbe segnare ancora con Seedorf (due volte), Ronaldinho, Pato (due volte) e Ambrosini, ma Rosati e la sfortuna non sono d'accordo.
La ripresa parte sottotono, cosa che fa infuriare mister Allegri che prepara i primi cambi. Entra Filippo from Piacenza, che anche a trentasette anni resta il più fenomenale calciatore della storia. Inutile spiegare il motivo, ce lo mostra lui colpendo il palo su pallonetto e poi lambendo il palo con una girata al volo che strappa gli applausi di tutti. Eppure il Lecce ci crede, comincia a spingere e se il Milan non viene mai bucato è solo demerito degli attaccanti salentini, incapaci di trovare la porta. I rossoneri sembrano comodi, adagiati, svogliati. Altro cambio, Allegri inserisce Gattuso per riportare la giusta dose di grinta in campo. Poi, a pochi minuti dalla fine, anche Boateng. E sono proprio i due nuovi entrati a propiziare l'ultimo goal milanista, ovviamente di Inzaghi, che con una girata che passa sotto le gambe di Rosati ricorda a chi non crede più in lui che invece lui c'è. Sempre e comunque.
Che dire, ottimo Milan. Grandi giocate, grandi geometrie, tutti attaccano e tutti difendono come voleva il buon Arrigo e come ha sempre voluto il Presidente. La squadra è felice, sicura di sé, convinta dei propri mezzi. Hanno tutti fame di vincere, lo si vede. L'arrivo di Ibrahimovic non può che essere di buon auspicio - contro le squadre che si arroccano per novanta minuti, uno come lui serve sempre. La mano di mister Allegri già si vede, la disciplina in campo è aumentata notevolmente e la squadra è corta e velocissima. Chi aveva faticato nelle passate stagioni - Pirlo e Seedorf su tutti - sembra ringiovanito di dieci anni. Certo, una partita non dimostra nulla e bisognerà capire cosa succede da qui alla fine del calciomercato, ma con premesse simili è lecito sognare.

sabato 28 agosto 2010

Il nuovo Milan

Questa, almeno sulla carta, la formazione titolare del Milan 2010/2011.
Abbiati, Papastathopoulos, Nesta, Thiago Silva, Antonini, Ambrosini, Pirlo, Flamini, Ronaldinho, Ibrahimovic, Pato.
La seconda squadra, invece, dovrebbe essere la seguente.
Amelia, Montelongo, Bonera, Yepes, Jankulovski, Gattuso, Boateng, Seedorf, Oduamadi, Borriello, Inzaghi.
Infine, ecco gli altri elementi.
Roma, Oddo, Coates, Kaladze, Onyewu, Zambrotta, Strasser, Abate.

In tal senso, qualcosa potrebbe cambiare qualora Kaladze dovesse partire. Inoltre, il giovane Coates potrebbe far parte della seconda squadra. Infine, molto probabilmente uno tra Abate e Jankulovski potrebbe fare le valigie. Ancora tre giorni e poi avremo le idee più chiare.

E ora anche il difensore centrale

Sebastian Coates, diciannove anni, fisico possente, ben sette goals in venti partite nella scorsa stagione con la maglia del Nacional di Montevideo. Uno dei migliori difensori centrali del Sudamerica. Altro grande colpo in prospettiva.

Champions League 2010/2011

Qualche parola sui sorteggi di Champions League.
Nel Gruppo A abbiamo Inter, Werder Brema, Tottenham e Twente. Girone difficile, rognoso, con i tedeschi e gli inglesi che daranno battaglia all'Inter per sfilarle il primo posto. Il Twente, poi, ha un'ottima organizzazione tattica che ha consentito ai rossi d'Olanda di vincere il campionato olandese. La mia previsione: Inter, Tottenham, Werder Brema, Twente.
Nel Gruppo B abbiamo Lione, Benfica, Schalke 04 ed Hapoel Tel Aviv. Il girone più ridicolo possibile. Una ex squadra forte, due squadre discrete, una squadretta. Quando la UEFA capirà che i sorteggi non possono tenere conto solo dei risultati conseguiti negli ultimi cinque anni come criterio per decidere le fascie in cui inserire i clubs non sarà mai troppo tardi. Ad ogni modo, questo è un girone complesso da decifrare. Il Lione non è più il Lione di un tempo. Lo Schalke 04 si è notevolmente rinforzato in estate, così come il Benfica, benché entrambe restino un passo sotto ai francesi. L'Hapoel, poi, potrà contare sull'effetto sorpresa. La mia previsione: Lione, Schalke 04, Benfica, Hapoel.
Nel Gruppo C abbiamo Manchester United, Valencia, Rangers e Bursaspor. Il girone perfetto, almeno secondo i miei criteri. Una squadra fortissima, una squadra forte, una squadra media ed una squadra piccola. La mia previsione: Manchester United, Valencia, Rangers, Bursaspor.
Nel Gruppo D abbiamo Barcellona, Panathinaikos, Copenaghen e Rubin Kazan. Qui il primo posto è chiaramente dei catalani, poi credo ci sarà una bagarre. Greci, danesi e russi più o meno si equivalgono, forse il Rubin ha qualcosa in più. La mia previsione: Barcellona, Rubin Kazan, Copenaghen, Panathinaikos.
Nel Gruppo E abbiamo Bayern, Roma, Basilea e Cluj. Difficile attendersi sorprese, anche alla luce del fatto che il Basilea sta andando male in campionato. La mia previsione: Bayern, Roma, Basilea, Cluj.
Nel Gruppo F abbiamo Chelsea, Marsiglia, Spartak Mosca e Zilina. Il Marsiglia è partito malissimo in Ligue 1, ma probabilmente riuscirà a recuperare nelle prossime settimane. La mia previsione: Chelsea, Marsiglia, Spartak Mosca, Zilina.
Nel Gruppo G abbiamo Milan, Real Madrid, Ajax, Auxerre. Che dire, girone difficilissimo, uno dei più complessi della storia della competizione. Senza ombra di dubbio il Real Madrid di Mourinho parte favorito per la vittoria del girone, anche se credo che questa passerà per le partite contro olandesi e francesi, entrambi avversari duri. La mia previsione: Milan, Real Madrid, Ajax, Auxerre.
Nel Gruppo H abbiamo Arsenal, Shakhtar Donetsk, Braga e Partizan. Girone difficile da decifrare. L'Arsenal ormai è una squadra media, lo Shakhtar sta crescendo con i suoi brasiliani, il Braga ha eliminato il Siviglia nei preliminari e il Partizan ha uno spirito guerriero tipico dei paesi dell'est. La mia previsione: Shakhtar Donetsk, Arsenal, Braga, Partizan.

Ibrahimovic

Cifra finale, pagabile in tre anni: venticinque milioni di euro. Quasi un terzo di quello che lo ha pagato il Barcellona un anno fa. Stipendio fissato a sette milioni circa più bonus, dunque nettamente inferiore a quello versato dal Barcellona durante questa stagione. E ora gli ultimi colpi di mercato, con le probabili partenze di Huntelaar, Flamini, Kaladze e forse di qualcun altro.

E ora?

Prima sono stati presi Yepes e Amelia, poi Papastathopoulos, poi Boateng, poi Montelongo, infine tra oggi e domani Ibrahimovic. Non Coutinho, non Biabiany, non Quagliarella, non Krasic, non Adriano, non Simplicio. Ibrahimovic. Senza fare rumore, senza esagerare, senza che nessuno se ne accorgesse. Pagandolo, molto probabilmente, metà di quanto fu pagato dal Barcellona solo dodici mesi fa. A ventotto anni, quattro estati dopo essere stato ad un passo dai rossoneri, Zlatan Ibrahimovic sbarca a Milanello. Per una cifra importante, trenta milioni. Uno degli acquisti più costosi della storia di questa società, che a poche ore dall'inizio del campionato diventa la regina del mercato europeo di questa lunga estate. Ancora una volta, nonostante striscioni, fischi, abbonamenti stracciati, lamenti, malumori e mancanza di fiducia, la più titolata società calcistica del mondo guidata dai migliori dirigenti possibili azzecca un altro grandissimo colpo e si dimostra per ciò che è.
Forza Milan, senza mai vacillare di un millimetro. E a chi si è lamentato, a chi ha chiesto di vendere agli arabi, a chi non ci credeva più, una buonanotte. Tanto, quando spegnerete la luce, ci sarà qualcuno in Via Turati che starà per farvi vivere, nuovamente, il più bel sogno possibile.

venerdì 27 agosto 2010

Gli onesti

Clamorosa l'ultima scenetta di Moratti, che prima ha sostenuto fosse meglio essere multietnici che rubare le partite (come se le due cose possano essere in qualche modo correlate) e che poi, in seguito alla risposta seccata di John Elkann, ha subito fatto marcia indietro affermando che non si riferiva di certo alla Juventus (la famosa litote "Don Abbondio non era un cuor di leone"). Beh, dopo la facile vittoria in Supercoppa contro una Rometta in formato Agosto, ecco la prima delusione della stagione. L'Atletico Madrid batte due a zero i Campioni d'Europa, che potevano accorciare le distanze al minuto ottantanove se Diego Milito non si fosse fatto parare un rigore. Quindi niente grande Slam. Peccato. Ma basteranno altri soli quarantacinque anni per riprovarci.

Botti di fine mercato

La Juventus ha ufficializzato il prestito con diritto di riscatto Quagliarella.
La Roma ha acquistato Burdisso a titolo definitivo dall'Inter dopo mesi di estenuanti trattative.
Il Bari sta chiudendo per il centrale Rinaudo del Napoli.

La rosa del Milan

Quando mancano meno di cento ore al termine del mercato, la rosa del Milan dovrebbe essere la seguente.
Portieri: Abbiati, Amelia e Roma. Abbiati è una certezza, Amelia dovrebbe essere il futuro, Roma è ottimo per la Coppa Italia.
Terzini destri: Papastathopoulos, Abate, Zambrotta, Montelongo, Oddo. Il titolare, in realtà, sarebbe Zambrotta. Abate la riserva. Ma ad Allegri il greco piace moltissimo, e benché lui renda più da centrale che da terzino, sembra che il mister lo voglia rendere proprietario della fascia. Il nuovo arrivato Montelongo, poi, dovrebbe essere la riserva. Oddo la riserva della riserva. Insomma, uno tra Abate e Zambrotta potrebbe a breve fare le valigie. Io venderei Abate, ottenendo una plusvalenza ed evitando di tenere in squadra un giocatore non stimato da Allegri. Anche perché come quarto terzino Zambrotta va più che bene. Personalmente la fascia destra è quella che mi dà maggiori preoccupazioni. Papastathopoulos è fuori ruolo, Montelongo non lo conosciamo, Oddo è un ex giocatore e Zambrotta gioca bene solo in nazionale.
Difensori centrali: Nesta, Thiago Silva, Papastathopoulos, Bonera, Yepes, Onyewu, Kaladze. A parte i due fenomeni, titolari indiscussi, la prima riserva è sempre il greco. Poi Bonera e Yepes completano il pacchetto. Di Onyewu non si ha più traccia, ma probabilmente verrà schierato in Coppa Italia. Kaladze, dopo l'intervista velenosa rilasciata al Corriere della Sera un paio di giorni fa, dovrebbe essere ceduto o emarginato per tutta la stagione. Sei difensori centrali bastano ed avanzano, sebbene Bonera ed Onyewu, per ragioni diversissime, li avrei ceduti puntando su un unico centrale più forte di entrambi.
Terzini sinistri: Antonini, Jankulovski. Qui si piange ancora più che per la fascia destra. Antonini non è il peggior terzino possibile ma non è neanche un buon terzino, Jankulovski non vuole andarsene dal Milan ma sarebbe l'ideale. Sicuramente la fascia sinistra sarà una grana che la società dovrà risolvere prima del termine di Agosto.
Centrocampisti: Ambrosini, Pirlo, Gattuso, Seedorf, Flamini, Boateng. Gattuso, alla fine della pantomima, è rimasto a Milanello. Ci aspettiamo grandi cose da lui. Seedorf farà la riserva di Pirlo. Flamini e Boateng si giocheranno il posto con Gattuso. Qualcosina manca, soprattutto date le età dei quattro senatori.
Attaccanti: Ronaldinho, Pato, Ibrahimovic, Borriello, Huntelaar, Inzaghi. Attacco ottimamente assortito che può reggere il 4-3-3, il 4-3-1-2, il 4-3-2-1 e il 4-4-2, ma qualcuno è di troppo. Tutto sembra suggerire che il predestinato ad andarsene sarà Huntelaar, ma io lo terrei e venderei Borriello, che oggi troverebbe mercato e consentirebbe al Milan di acquistare un terzino.

Riassumendo. Il Milan, almeno sulla carta, avrebbe bisogno di un terzino destro, di un terzino sinistro, di un difensore centrale e di un centrocampista eclettico. Allo stesso tempo, ci sono alcuni giocatori che andrebbero forse ceduti: Abate, Oddo, Zambrotta, Onyewu, Kaladze, Jankulovski, Flamini ed uno tra Borriello e Huntelaar.
Abate è stato richiesto da Roma, Juventus, Fiorentina, Napoli, Genoa e da qualche squadra straniera tra cui il West Ham.
Oddo ha spalmato il suo contratto dividendolo in due stagioni. A questo punto, probabilmente, accetterà di giocare in Coppa Italia e sarà come non averlo.
Zambrotta ha seguito l'esempio di Oddo.
Onyewu, meteora, andrebbe venduto adesso, ottenendo così una piccola plusvalenza.
Kaladze è richiesto da Vitesse e Werder Brema, ma lui sembra voler restare al Milan, cosa che gli garantirebbe uno stipendio maggiore. A questo punto forse sarebbe il caso di rescindere il suo contratto e pagargli una penale, almeno non causerebbe ulteriori problemi.
Jankulovski fa le bizze per restare in rossonero, benché Genoa, Roma ed altri clubs abbiano fatto sondaggi per lui.
Flamini è corteggiato dal Lione, che potrebbe offrire una quindicina di milioni o in alternativa quel fenomenale terzino sinistro che di nome fa Michel Bastos.
Infine Borriello ed Huntelaar. Sull'olandese, più giovane e più forte di Borriello ci sono Tottenham e Schalke 04. Sul napoletano c'era stato un vago interessamento del Manchester United.

Insomma, con un terzino destro, un difensore centrale, un terzino sinistro, un centrocampista eclettico il Milan si ritroverebbe ad avere una rosa di ventotto giocatori. Tanti, ma se si considera che Roma, Oddo e Zambrotta faranno sempre tribuna e che Strasser ed Oduamadi sono giovanissimi che avranno poco spazio, siamo a ventitre giocatori.
Abbiati, Amelia, Roma.
Terzino destro, Montelongo, Oddo
Nesta, Papastathopoulos, Yepes
Thiago Silva, difensore centrale, Bonera
Terzino sinistro, Antonini, Zambrotta
Ambrosini, centrocampista eclettico, Strasser
Pirlo, Seedorf
Gattuso, Boateng
Ronaldinho, Oduamadi
Pato, Inzaghi
Ibrahimovic, Huntelaar

Ps oggi Allegri ha detto che lui vuole avere due giocatori per ruolo più un terzo portiere. Pertanto, riassumendo, ad ora il Milan sta così.
Abbiati, Amelia, Roma
Papastathopoulos, Montelongo, Oddo, Abate
Nesta, Bonera, Onyewu
Thiago Silva, Yepes, Kaladze
Antonini, Zambrotta, Jankulovski
Ambrosini, Gattuso, Strasser
Pirlo, Seedorf
Flamini, Boateng
Ronaldinho, Oduamadi
Pato, Huntelaar
Ibrahimovic, Borriello, Inzaghi
Totale, trenta giocatori. Togliendo i due primavera e le super riserve Oddo e Zambrotta, ci sono comunque tre giocatori in esubero. Abate, Kaladze e uno tra Borriello ed Huntelaar. Se dovesse poi arrivare un terzino sinistro, anche Jankulovski.

Svendite Real Madrid

Drenthe e Van Der Vaart, emarginati da Mourinho, sono sul mercato. Almeno l'olandese, giovane ed eclettico, sarebbe da prendere.

Serie A 2010/2011

Quando mancano poco circa ventiquattro ore alla partenza della nuova Serie A, sembra il caso di fare le pulci a tutte le squadre in modo serio ed approfondito, anche alla luce dei sorteggi di Champions League e di Europa League. Chiaramente ci saranno ulteriori sviluppi in sede di mercato, che si chiuderà ufficialmente Martedì sera alle sette, ma a parte piccoli botti finali, le rose ai nastri di partenza sono definitive. Questa è la mia griglia personale.
1) Inter. Ha cambiato allenatore, assumendo un leader silenzioso, carismatico e con lo spirito da condottiero. Ha comprato pochissimo (Coutinho, Biabiany, Castellazzi), ha opzionato Ranocchia per il prossimo anno, ha venduto Balotelli, Quaresma, Arnautovic ed Obinna. La squadra resta quella che ha vinto la Champions League tre mesi fa, ma qualcosa potrebbe cambiare. Gli stimoli, tanto per cominciare. E poi Benitez, uno che non ha mai vinto uno scudetto. L'attacco, infine. Cortissimo, con Milito, Eto'o e Pandev supportati dal giovanissimo ed inesperto Biabany e dall'ormai dimenticato Suazo. Certo, c'è anche quel Coutinho di cui tutti parlano benissimo. Inoltre, cosa da non sottovalutare, l'Inter non è riuscita a piazzare i colpi desiderati Kuyt e Mascherano, che avrebbero reso Benitez molto più felice. Si vedrà. Non dimentichiamoci, infine, del fatto che sono tutti un po' più vecchi e che la qualità della concorrenza è cresciuta notevolmente.
2) Milan. Ha cambiato allenatore, assumendo un giovane sacchiano simpatico e incazzoso che ha fatto rigare la squadra. Se Leonardo era il fratello maggiore dolce e comprensivo, Allegri è il padre simpatico che però pretende rigore e devozione alla causa. E infatti tutti sono più stanchi ma più felici. La società sta investendo molto sul mercato con il colpo Ibrahimovic, che farà fare un gigantesco salto di qualità alla squadra. I nuovi arrivi Amelia, Papastathopolous e Boateng, poi, si sono rivelati molto bravi. Purtroppo ci sono alcune grane da risolvere. I contratti spinosi di Kaladze e Jankulovski, le eventuali cessioni di Abate, Antonini ed Onyewu, la promozione definitiva in prima squadra di Strasser, Merkel, Oduamadi e Verdi, il traffico in attacco, dove uno tra Borriello ed Huntelaar, probabilmente, dovrà fare le valigie. Eppure, per la prima volta in cinque anni, il Milan non sembra così lontano dai cugini nerazzurri.
3) Juventus. Un mercato pazzesco dal punto di vista quantitativo ma piuttosto deleterio da quello qualitativo. Bonucci è bravino ma non è Cannavaro, Krasic è bravetto ma non è Nedved, Martinez è bravuccio ma in fondo chi è Martinez, Aquilani è un'eterna promessa non mantenuta, Quagliarella è un eterno sopravvalutato, Storari è un buon portiere ma è vecchio, Motta faceva la riserva nella Roma, Lanzafame è un altro Giovinco che se non lo fai giocare sempre non rende e lui alla Juve giocherà poco, Pepe va bene in bianconero ma all'Udinese. Poi l'allenatore, fenomenale con le medio-piccole e incompreso nelle grandi squadre. E poi l'attacco. Amauri, Del Piero, Iaquinta, Quagliarella. Uno che segna poco, uno che sta per ritirarsi, uno che gioca bene sei partite l'anno, un altro che in carriera non ha mai segnato più di tredici goals a stagione giocando titolare inamovibile al centro dell'attacco. Eppure la Juventus sembra la più accreditata per il terzo posto, più che altro per l'ampiezza della rosa e per il fatto di non avere la Champions League da disputare. Vedremo cosa farà Del Neri di questa squadra con tanti buoni giocatori ma senza un campione e con Buffon fuori fino a Gennaio.
4) Roma. Un mercato ridicolo - Adriano già infortunato, Simplicio eterno panchinaro, Cicinho di ritorno dal Brasile e Castellini riserva di Riise. Per una squadra che aveva bisogno disperatamente di un difensore centrale, di un paio di centrocampisti e di una punta, non tanto bene. E infatti Ranieri si è pubblicamente lamentato. Al di là di tutto, alla Roma riuscirà difficilmente di ripetere l'exploit della scorsa stagione, sia per la concorrenza agguerrita che per la Champions League. Tanto quanto la Juventus i giallorossi sono insomma un'incognita.
5) Genoa. Il presidente Preziosi, produttore di giocattoli, ha appena completato il suo gioco più divertente. Comprare ottimi giocatori per la sua piccola squadra rendendola, almeno sulla carta, assolutamente competitiva. Eduardo, Chico, Ranocchia, Rafinha, Veloso, Zuculini, Toni. Sarebbe potuta essere la campagna acquisti della Juventus o della Roma. Con una difesa forte, un centrocampo pazzesco e un buon attacco, la squadra di Gasperini sembra la più accreditata a dare fastidio alle prime quattro.
6) Palermo. Ha ceduto Cavani al Napoli sostituendolo con Pinilla, vicecapocannoniere della passata Serie B e con l'eterno Maccarone. Insieme a Pastore, Miccoli ed Hernandez ci sarà da divertirsi. In difesa sono arrivati Munoz e Garcia per non far rimpiangere Kjaer. Il centrocampo, persi Bresciano e Simplicio non è stato rinforzato. Così com'è, il Palermo rischia troppo dalla cintura in su ma può contare su un attacco stellare. Vedremo cosa inventerà Delio Rossi.
7) Napoli. Attacco rivoluzionato, con le cessioni di Denis e Quagliarella e gli arrivi di Cavani, Lucarelli e Sosa. Per il resto, la squadra è rimasta la stessa dell'anno scorso ma stavolta Mazzarri avrà avuto a disposizione tutta l'estate per preparare la stagione.
8) Fiorentina. Mihajlovic è un discreto giovane allenatore a cui è stata affidata una buona squadra senza che però sia stato fatto mercato. Boruc e D'Agostino vanno bene, ma senza Mutu e Jovetic per mesi, i viola davanti avranno i soli Gilardino, Ljajic e il diciassettenne Babacar. Se Corvino non farà uno dei suoi numeri entro Martedì, la Fiorentina rischia seriamente di restare fuori dalle competizioni internazionali anche l'anno prossimo.
9) Sampdoria. Ha Cassano e Pazzini. Stop. Il resto sono comprimari, gregari, gente da torneo scapoli contro ammogliati. Di Carlo è un discreto allenatore, non certo un giovane rampante. Personalmente credo che la Sampdoria, quest'anno, non possa sperare che in un piazzamento in Europa League. E non sarà facile ottenerlo.
10) Lazio. Se Hernanes ha scelto la Lazio vuol dire che Hernanes non è Pirlo come tutti vanno sostenendo da un paio di anni. Eppure Reja ha in mano una buona squadra, che con un po' di fortuna potrebbe essere la vera sorpresa della Serie A 2010/2011.
11) Cagliari. Tornato Acquafresca e con un giovane allenatore (ed ex giocatore) bravissimo quale Bisoli, il Cagliari non dovrebbe aver alcun problema a salvarsi velocemente.
12) Parma. Una buona rosa e un modesto allenatore. Anche per i ducati la salvezza sembra facile da raggiungere.
13) Udinese. Un bravo mister a cui hanno tolto tanti pezzi (Motta, D'Agostino, Pepe) e a cui hanno comprato il solo Denis. Vedremo cosa saprà fare Guidolin, sebbene l'obiettivo salvezza non sembra certo difficile.
14) Catania. Undici argentini ai comandi di Marco Giampaolo, indubbiamento un buon tecnico. E' l'ultima squadra appartenente al gruppo di squadre che dovrebbero salvarsi entro la Primavera.
15) Bari. Senza Bonucci e Ranocchia sarà molto più difficile per i ragazzi di Ventura.
16) Bologna. Poche idee, sarà il solito Di Vaio a dover fare i numeri se i felsinei non vorranno retrocedere.
17) Brescia. Squadra organizzata che gioca insieme da anni, ma con tanti giovani inesperti.
18) Chievo. A Sergio Pellissier toccherà il delicato compito di salvare i veneti.
19) Lecce. Discreta squadra, ma il Lecce in Serie A ha sempre deluso.
20) Cesena. Sulla carta sembra terribile, a mio avviso scenderà in Serie B prima di Aprile.

Il nuovo corso

Dopo aver prestato Adiyiah alla Reggina, il Milan si sta per assicurare il giovanissimo fenomeno Vincenzo Camilleri proprio dagli amaranto. Affare già fatto, invece, quel che riguarda il laterale sinistro polivalente Adria Carmona della cantera del Barcellona. E poi Bruno Montelongo, terzino destro del River Plate. In attesa di un certo ex interista, non male.

venerdì 20 agosto 2010

Power Rankings

Ad una settimana dall'inizio del Campionato, è ora di tracciare qualche bilancio ed ipotizzare i possibili scenari della prossima Serie A. Innanzitutto, va detto che la differenza tra le grandi (Inter-Milan-Roma-Juventus) e le medie (Sampdoria-Napoli-Palermo-Genoa-Fiorentina-Lazio) va lentamente dissolvendosi, pertanto attendiamoci sorprese.
Partiamo dall'Inter. Mercato low profile, nuovo allenatore che non si vede e non si sente (qualcuno ricorda Benitez?), pochi innesti. Dentro Coutinho, Biabany e Castellazzi, fuori Toldo, Quaresma e Balotelli. Alla squadra Campione d'Italia e d'Europa, in fondo, serviva ringiovanire un gruppo e mettere qualche soldino in tasca. L'ha fatto e parte indubbiamente favorita, sebbene Benitez sia altamente difensivo e non favorisca le qualità di molti nerazzurri.
Un gradino sotto l'Inter, per ora tutte e tre nella stessa situazione, Milan, Roma e Juventus. Per diversi motivi. Il Milan ha il miglior giovane allenatore italiano, ha comprato poco ma in fondo l'anno scorso è stato al passo dell'Inter per tre quarti di campionato, quando gli infortuni hanno decimato la squadra. Dovesse arrivare Ibrahimovic, il gap con l'Inter sarebbe quasi sparito. La Roma è la Roma. Ha perso qualche giocatore, ha preso Adriano e Simplicio, ma per ora non sembra la corazzata di un anno fa. Tutti sono più vecchi, qualcuno mugugna, altri non riusciranno a ripetersi. Se però Ranieri dovesse ripetere il miracolo, e se Adriano esplodesse, allora i giallorossi potrebbero scucire lo scudetto dalla maglia dei nerazzurri. Infine la Juventus. Confusionaria sul mercato. Sono usciti trenta nomi, alla fine di buono è arrivato il solo Krasic. Poi Storari, Bonucci, Pepe, Lanzafame, Martinez, Motta. A parte Bonucci, tutti giocatori non da Juventus. Gigi Del Neri non ha mai guidato una big. Diego doveva essere venduto ed è rimasto. Amauri idem. Anche Trezeguet. Per una squadra che stentava in attacco, nulla di buono.
Un gradino sotto le quattro sorelle metto Genoa, Palermo e Napoli. Tutte allo stesso livello, tutte per diverse ragioni. Il Genoa ha una squadra stellare per non essere una big. Toni garantisce venti goals, Rafinha corre, Ranocchia difende, Veloso e Zuculini sono due buoni centrocampisti. Se Gasperini saprà farli giocare, i rossoblu si infileranno con facilità nella lotta per il quarto posto. Palermo e Napoli sono cantieri aperti. Attacchi poderosi, uno con Lavezzi, Hamsik, Quagliarella e Cavani, l'altro con Miccoli, Hernandez, Pastore e Maccarone.
Un gradino sotto le tre sorelline metto Sampdoria, Lazio, Udinese e Fiorentina. Sampdoria con buoni giocatori ma allenatore mediocre, Lazio con buoni innesti ma senza difensori ed allenatore, Udinese con allenatore ma con pochi giocatori, Fiorentina con tanto talento ma anche tanta sfortuna (vedi i casi Jovetic e Mutu).
Nella fascia della tranquillità, almeno sulla carta, vedo Cagliari, Catania e Parma. Il Cagliari ha tenuto i propri gioielli, aggiunto Acquafresca e ingaggiato un ottimo giovane allenatore, l'ex di turno Bisoli. Il Parma ha speso tanto, sebbene il nuovo allenatore Marino l'anno scorso abbia fatto molto male con l'Udinese. Il Catania ha sostituito Mihajlovic con Giampaolo e ha speso abbastanza, garantendo una buona rosa.
Chi rischia, a mio avviso, saranno Bari, Bologna, Brescia, Cesena, Chievo, Lecce. Il Bari non potrà più contare sull'effetto-sorpresa e sui due suoi gioielli, Bonucci e Ranocchia. Il Bologna ha una rosa ristretta, quasi ridicola, e un allenatore, Colomba, che non ha mai ottenuto nulla. Il Brescia ha cinque giocatori di spessore (Eder, Caracciolo, Possanzini, Sereni, Martinez) e tanti ignoti. Il Cesena non sale in Serie A da vent'anni, ha qualche giocatore discreto (Antonioli, Appiah, Schelotto, Caserta, Bogdani) ma sembra al momento la favorita per l'ultimo posto. Il Chievo ha cambiato allenatore, scegliendo Pioli - giovane e bravo - ma non si è rinforzato. Il Lecce, infine, è la migliore delle neopromosse ma è una di quelle che ha speso troppo poco in questa campagna estiva.

Update/1. La Juventus, dopo Krasic, sembra aver preso anche Alberto Aquilani. Se i due si confermeranno per ciò che hanno dimostrato in passato, non c'è dubbio sul fatto che, almeno sulla carta, i bianconeri abbiano il miglior centrocampo d'Italia con quei due, Marchisio, Sissoko, Lanzafame, Pepe, Martinez, Melo, Salihamidzic e Camoranesi.

mercoledì 18 agosto 2010

L'estate/1

Nuovo allenatore, nuovi giocatori (Amelia, Papastathopolous, Yepes, Boateng), qualche Primavera (Strasser, Merkel, Oduamadi, Verdi) e tanto entusiasmo. Sembra che il Milan della prossima stagione stia decisamente migliorando rispetto a quello che abbiamo visto alla guida di Leonardo per un anno. Si lavora di più, si fatica di più, si corre di più. Allegri sembra il Sacchi di venticinque anni fa. Giovane, innovatore, spericolato, coraggioso, duro, serio, preparato, motivatore. Io, come al solito, ci credo.