domenica 8 maggio 2011

We Are the Champions

Sette anni di attesa sono stati davvero lunghi da passare. E lo sono stati ancor di più dopo aver visto allungare arrogantemente le mani sugli ultimi tre campionati da parte di chi in passato ha dimostrato di essere incapace di vincere se non in quel modo. Questa sera non si è vinto soltanto uno scudetto, è stata fatta giustizia. Finalmente. E la sensazione è bellissima. Perché arriva giusto nel venticinquesimo anno di presidenza Berlusconi, l'uomo al quale - come dice Galliani - dobbiamo tutto o quasi dei nostri innumerevoli trionfi nell'ultimo quarto di secolo. Perché tutta la dirigenza ha fatto quest'anno ancora una volta un lavoro magnifico. Perché Mister Allegri si è dimostrato un ulteriore tassello splendente nel mosaico della nostra famiglia rossonera. Perché i ragazzi sono stati semplicemente eccezionali. Dai nostri "vecchi" idoli ai nuovi arrivati, tutti, nessuno escluso. Nessun dubbio, questo è lo scudetto più bello. Alla faccia di tutti i Giuda di questo mondo.
Il Milan Football Hall si ferma qui. Dopo tre anni dalla sua nascita, è giusto chiudere stasera. Magari un giorno ci sentiremo ancora, chissà. Per il momento non posso che ringraziare tutti coloro che hanno partecipato a questo blog, anche con un solo rigo. Grazie di cuore, è stato un privilegio conoscervi.
Buona fortuna a tutti.
E - ovviamente - sempre Forza Milan.

lunedì 2 maggio 2011

Ancora uno

E poi li metteremo a tacere.
Tutti.

martedì 12 aprile 2011

Ancora tu

Dispiace davvero quanto accaduto ad Ibra nel finale di partita a Firenze e le nuove tre giornate di squalifica prontamente inflittegli ieri dal giudice sportivo. Dispiace soprattutto a fronte di una partita che per un'ora abbondante lo aveva visto nuovamente protagonista e di un'intesa con Pato a livelli di assoluta eccellenza, come mai forse si era fin qui verificata. Poi, due facili occasioni sbagliate per mettere anche la sua firma tra i marcatori della serata, un'ammonizione rimediata per un fallo inesistente a centrocampo che, in quanto diffidato, gli avrebbe fatto saltare comunque la prossima partita di campionato ed ecco che, dopo la reazione contro il Bari di neanche quindici giorni fa, di nuovo gli sono saltati i nervi, con tanto di labiale inequivocabile e sguardo fisso sul guardalinee per una rimessa laterale assegnata (peraltro giustamente) ai viola. Reggerà la tesi difensiva secondo la quale Zlatan abbia imprecato contro sé stesso? Improbabile. La sensazione è che lo rivedremo fra tre giornate all'Olimpico di Roma e non prima. Nel frattempo, quindi, toccherà al duo delle meraviglie Pato-Robinho (e al rientrante Cassano, nuovamente a disposizione) non farlo rimpiangere. Chi li ha affrontati nell'ultimo derby sa di cosa stiamo parlando.

lunedì 4 aprile 2011

Grande, grande, grande

Dovendo fare di necessità virtù per via dell'assenza di Ibra e, di fatto, senza prime punte da schierare al centro del nostro attacco, il Milan ha sfoderato nel derby probabilmente la migliore partita vista in questa stagione, con Mister Allegri che ha azzeccato ogni mossa ed una prestazione a dir poco mostruosa di ogni singolo giocatore, nessuno escluso. Neanche a dirlo, è stato semplicemente devastante Pato con il suo partire palla a terra defilato (spesso sulla sinistra), per accentrarsi a suo piacimento e creare ogni volta autentiche devastazioni nella difesa neroazzurra. Immarcabile Robinho, gigantesco Boateng; magnifico Seedorf maestro assoluto a dispensare assist su assist, titanico Van Bommel dall'autorevolezza di un generale al centro del campo. Capitan Ringhio gladiatorio come sempre e poi, signori, i quattro della difesa quasi ai livelli degli impenetrabili "Immortali" di venti anni fa, con una nota di merito in particolare per uno straripante Abate, lontanissimo parente del terzino timido e un po' pasticcione visto l'anno scorso e all'inizio di questo campionato. Last but not least, un Abbiati superstar a sventare la palla del possibile uno a uno alla fine del primo tempo, con un parata monumentale sulla linea di porta (e anche oltre, ma non del tutto) che neanche Gordon Banks ai Mondiali del 1970. Gli interisti sono stati stritolati, annichiliti, azzerati, a tal punto che la partita sarebbe potuta finire tranquillamente cinque, sei a zero se non ci fosse stato Julio Cesar (e la traversa nel primo tempo sulla cannonata parzialmente deviata di Van Bommel) a salvare miracolosamente goal praticamente già fatti. Il Giuda Interista ha avuto quello che si meritava. Applausi a scena aperta alla coreografia della Sud. Milan, sei grande, grande, grande.

domenica 20 marzo 2011

Dazed and Confused

Se la fortuna è cieca, la sfiga, si sa, ci vede benissimo. E, di certo, non si può dire che nelle ultime due partite di campionato (e mettiamoci pure la trasferta di Londra) la sorte sia stata particolarmente benevola nei nostri confronti. Se a questo, però, aggiungiamo che non si è pensato a gennaio di dare un valido vice ad Ibra (con in più l'aggravante che saremmo stati anche senza Inzaghi fino a primavera), che ieri in sua assenza si è così costretto Pato a giocare da prima punta che - dite quello che volete - per me NON lo è e che, sempre ieri sera, non si capisce perché si è deciso di presentare dal primo minuto un impresentabile Cassano invece di Robinho, ecco spiegato come nell'arco di sole due giornate si è passati da un possibile più sette punti sulla seconda in classifica, ad un probabile, anzi certo, più due. Quello che preoccupa maggiormente è che l'assenza di Ibra, anche quello annebbiato visto negli ultimi tempi, ci procura una pochezza offensiva in area di rigore avversaria semplicemente sconcertante. Siamo in difficoltà, inutile nasconderlo. Ma se pensano di avere già la nostra pellaccia, si sbagliano di grosso.

martedì 15 marzo 2011

Papaveri e paperi

Ibra ha un caratteraccio, si sa. Accentratore di attenzione, ego spropositato, indolente in campo se le cose non girano come vuole lui, facilmente irascibile. La reazione avuta proprio nell'ultima partita contro il Bari che ha portato alla sua espulsione e conseguenti giornate di squalifica che gli faranno saltare il derby, ad esempio, è di una rara gravità e, soprattutto, non ha giustificazione alcuna. Sì, puoi essere stato provocato quanto vuoi tu, le cose in quel momento non andavano bene e ti eri anche visto annullare un goal che probabilmente era regolare, ma: 1) eravamo sotto di uno a zero; 2) hai lasciato la squadra in dieci; 3) nel momento decisivo della corsa scudetto, ti becchi tre giornate di squalifica. Detto questo, però, allo stesso tempo non bisogna essere ipocriti e dire quanto dobbiamo a lui se adesso come adesso ci troviamo dove ci troviamo in classifica. Almeno fino a gennaio, Ibra ha disputato un campionato semplicemente strepitoso, come mai forse lo si era visto in passato, caricandosi letteralmente la squadra sulle spalle e togliendoci le castagne dal fuoco in più di una occasione. Tutto questo fino a gennaio, appunto, quando è rientrato Pato, detto "il papero". A quel punto qualcosa si è rotto, inutile girarci intorno. Semplicemente, Pato non passa la palla, tant'è che, per dire, da allora sto ancora aspettando di vedere non dico un assist, ma un suo passaggio decente ad Ibra. E quest'ultimo, che già ha i suoi bei "difettucci" caratteriali come detto, dal punto di vista psicologico l'ha subito, eccome. Non so naturalmente cosa si siano detti dalle parti di Milanello, ma fossi stato nei panni di Allegri avrei messo un po' più "a posto" il papero e non mi sarei limitato a dire che è nelle sue caratteristiche quella di essere più un finalizzatore che un uomo assist. Ultimamente, ho visto ancora una volta il Barcellona e questi non tirano in porta se non dopo esserci arrivati dopo una serie infinita di passaggi, triangoli e uno-due assortiti, perfino quando si ritrovano da soli davanti al portiere. Perché Pato questo non l'ha ancora capito? E, soprattutto, perché non glielo si fa capire chiaro e tondo? Ecco perché ad Ibra girano le balle e ultimamente "ciondola" in campo, al di là della pur comprensibile stanchezza. Adesso, a bocce ferme, alla luce dell'ultima sciagurata prestazione in campionato e in attesa della difficile trasferta a Palermo, spero che le cose si chiariscano e si rasserenino. Non si può gettare alle ortiche tutto quanto di buono fin qui fatto.

giovedì 10 marzo 2011

Orgoglio rossonero

Per la magnifica partita giocata ieri.
Per i ragazzi che hanno dato tutto.
Per aver dimostrato come si devono accettare le sconfitte.
Per il plauso rivoltoci dagli avversari.
Per il convincimento che l'anno prossimo saremo ancora più forti.
Per il campionato che andremo a vincere.
Sì, è bello essere tifosi del Milan.

lunedì 7 marzo 2011

Speroniamoli

Superata anche la difficile - e beneaugurante, visti i precedenti - partita di Torino contro i bianconeri, l'attenzione si sposta alla trasferta di Champions a Londra, dove i nostri ragazzi dovranno tentare di ribaltare lo 0 a 1 subito all'andata dagli Spurs. Impresa difficile, ma non impossibile, come detto. Certo è che Mister Allegri dovrà praticamente inventarsi il centrocampo, senza lo squalificato Gattuso, i da tempo infortunati Pirlo e Ambrosini e, come se non bastasse, il difficile recupero di Boateng per via della distorsione alla caviglia subita proprio sabato sera contro la Juventus. Riportare Thiago Silva in mezzo al campo, viste le difficoltà dell'andata, soprattutto per il buco lasciato dietro, non mi farebbe stare tranquillo. Piuttosto, vedrei di più un avanzamento di Abate a destra, con Oddo alle sue spalle in difesa, Flamini al centro e a sinistra... boh? Jankulovski? Merkel? Difficile dirlo. Ma del resto, gli uomini rimasti a disposizione sono quelli. Partire inoltre con Seedorf dietro le due punte, per scatenare poi Robinho o Pato nella ripresa, oppure schierare da subito il tridente? Io preferirei la prima soluzione. In ogni caso, per quest'anno va bene puntare sul Campionato a discapito della Champions, ma uscire agli ottavi contro il Tottenham non mi farebbe comunque piacere. Per nulla.

martedì 1 marzo 2011

The song remains the same

Onestamente, fin dall'inizio di questo campionato, non ho mai pensato che il Napoli potesse essere una squadra in grado di competere per il titolo. Un po' come la Lazio, per intenderci, con la sola differenza che i partenopei sono riusciti a restare attaccati alla vetta della classifica per un po' più di tempo. Ma, tolto un primo quarto d'ora di "studio" e sostanziale equilibrio, ieri sera è apparso subito evidente come non ci fosse praticamente partita, con la squadra di Mazzarri letteralmente polverizzata da un Milan straripante e padrone assoluto del campo. Si può discutere dell'azione che ha portato al rigore che ha sbloccato la gara a favore dei rossoneri, certo (ma l'arbitro è stato semplicemente pessimo, con un metro tutto suo con il quale, ad esempio, ha lasciato maltrattare Pato da Aronica per tutto il primo tempo, fino all'ammonizione per reazione del brasiliano), si può discutere della fatica che loro hanno dovuto sostenere in coppa giovedì, ovvio, ma, please, non portiamo sul piatto della bilancia l'assenza di Lavezzi (e Pirlo e Ambrosini no?) o - barzelletta della serata - il campo pesante che ha penalizzato la tecnica dei giocatori del Napoli (in casa della squadra più "tecnica" in circolazione?). La verità è che se non avessero avuto De Sanctis in porta, a quest'ora staremmo a parlare di un risultato ancora più pesante del 3 a 0 sulla loro groppa. Per non essere banale - perché cosa altro si può dire ad elogio di quei "mostri" che abbiamo davanti? - la cosa che più piace dei ragazzi agli ordini di mister Allegri è il rendimento delle cosiddette "seconde linee", con giocatori come Flamini, Van Bommel e, su tutti, un fantastico Jankulovski autori di una gara su livelli di assoluta eccellenza. La canzone rimane la stessa, quindi: il Milan è la squadra più forte (e bella) del campionato.

lunedì 21 febbraio 2011

Anche un paio di frustate no?

Commissione UEFA: quattro giornate a Gattuso.
Naturalmente, il suo ginocchio aperto con una dozzina di punti di sutura durante la partita, quello che ha detto Jordan per tutto il secondo tempo ed un arbitro eufemisticamente incapace, sono tutte cose che NON sono state prese in considerazione. Chapeau alla società, comunque, che ha già fatto sapere che non impugnerà la decisione. Rino, ci vediamo in finale.

La fatal... Associazione Calcio Milan

Detto fatto: non avevamo finito di parlare pochi giorni fa degli errori arbitrali ed ecco servito su di un piatto d'argento il fallo di mano di Robinho non visto in occasione del nostro momentaneo vantaggio in casa Chievo. Verrebbe quasi da ridere, se non fosse che agli errori arbitrali (certo, anche a nostro favore, ovvio) si aggiungono altrettanti orrori come il campo di patate dove siamo stati costretti a giocare ieri. Perdonatemi, ma io su queste cose continuo a diventar scemo: è così difficile in un campionato tra i tre, quattro più importanti del mondo intero dove girano milionate di Euro avere dei campi da gi(u)oco decenti? Evidentemente sì, non ci sono altre spiegazioni. Ad ogni modo, per una volta, Verona si è dimostrata sì "fatal", ma... per le nostre inseguitrici, le quali già pregustavano agganci assortiti dopo il pareggio di Fernandes. Fortunatamente, abbiamo avuto il tempo necessario per rimettere a posto le cose ed il palo-rete (un segno?) di Pato ad una manciata di minuti dalla fine ci ha regalato la vittoria "scaccia-pretendenti". Tutto come prima, quindi, e vantaggio di tre punti in classifica sul Napoli rimasto preziosamente inalterato. La settimana priva di ulteriori impegni che ora ci separa dal big match con i partenopei arriva come manna dal cielo e personalmente avrei dato anche tre, quattro giorni di riposo assoluto ai ragazzi, specialmente a gente come Ibra e Binho. Ulteriori buone notizie, inoltre, arrivano dall'infermeria, dal momento che per quanto mi riguarda il recupero di uno come Boateng è di inestimabile valore per il nostro centrocampo (e già si è visto nella frazione di partita ieri al Bentegodi). Mi fate fare un ultimo elogio? Ad un giocatore dato per spacciato/finito, in partenza, inutile, che si è fatto mesi di panchina senza aprire bocca, gli è stata ridata la possibilità di giocare in poche, pochissime partite ed è sembrato quasi tornare alle sue migliori stagioni, impeccabile, senza una sbavatura, addirittura in una posizione non sua come quella di terzino sinistro vista ieri. Grazie, Massimo, milanista vero.

mercoledì 16 febbraio 2011

Primo round

Onore al Tottenham, innanzi tutto. Squadra tosta, molto quadrata e che, soprattutto nel primo tempo, ci ha tolto letteralmente il fiato con il suo pressing a tutto campo. Ma, come si sa, là dove finiscono i meriti di una squadra nell'ambito di una partita, iniziano i demeriti dell'altra. E i nostri hanno sbagliato completamente l'approccio alla gara, inutile girarci intorno. Il dubbio Thiago Silva a centrocampo, così come ventilato proprio ieri prima dell'incontro, si è rivelato in tutta la sua problematica, di fatto togliendoci qualunque possibilità di costruzione in fase di ripartenza - il brasiliano mai come ieri sera è apparso parecchio spaesato in quel ruolo, spesso e volentieri arretrando fin sulla linea della difesa di fianco a Nesta e Yepes - con in più un Seedorf appiattitosi inconcludentemente in attacco. Sarebbe stato auspicabile, quindi, tentare almeno di giocarsela con un più congeniale Ringhio in mezzo al campo, Flamini a destra e riproporre ancora Merkel come interno di sinistra, con la carta Jankulovski da proporre eventualmente come suo sostituto. Sono dell'avviso che la partita si sia persa proprio lì, in mezzo al campo, dove gli inglesi sono stati padroni incontrastati per tutta la prima frazione di gioco. Poi, i due miracoli nella ripresa del loro portiere su altrettanti colpi di testa "a botta sicura" di Yepes, l'errore/orrore proprio del nostro difensore su Lennon in occasione del mortifero contropiede dello 0 a 1 - OK, avevi di fronte Carl Lewis travestito da ala, ma anche un ragazzo delle giovanili sa che nell'uno contro uno devi sempre a-t-t-e-n-d-e-r-e l'avversario in velocità e in più, visto che si era all'80°, se proprio non ce la fai, lo abbatti e ti prendi il rosso - una terna abritrale eufemisticamente mediocre e pure un Jordan che ha rotto le scatole per tutto il secondo tempo facendo cadere nella "trappola del nervosismo" un Gattuso fin troppo sopra le righe, fa tutto parte del gioco e ci sta tutto senza recriminazione alcuna. Adesso a Londra ci toccherà compiere un'impresa ardua, ma non impossibile.

lunedì 14 febbraio 2011

Fant'Antonio

"E se giochiamo così..."

lunedì 7 febbraio 2011

Lezioni americane

Phil Jackson, attuale allenatore dei Los Angeles Lakers e storico allenatore dei "miei" Chicago Bulls portò lo Zen e la sua filosofia all'interno del basket americano. Motivazioni ai giocatori, allenamenti diversi, un modo di vivere tutto nuovo. Il signor Jackson, più di ogni altra cosa, imparò a responsabilizzare i suoi uomini. Quando allenava i Bulls guidati da Michael Jordan, che per chi non lo sappia è il Dante Alighieri o il Leonardo Da Vinci dello sport professionistico, il signor Jackson spesso toglieva dal campo Jordan proprio quando i suoi stavano perdendo. Questo motivava i compagni e le riserve a fare del loro meglio, a dimostrare che erano capaci di vincere anche senza Jordan, senza il migliore.
Così dovrebbe fare a mio avviso Allegri. Fuori Ibrahimovic, Robinho e Thiago Silva dentro Sokratis, Emanuelson e Pato. Scuoterebbe gli animi, non ci sarebbero più scuse. E tutti lotterebbero ben di più. In questo modo, invece, palla ai più forti e speriamo di vincere. E così si resta a mani vuote.

domenica 6 febbraio 2011

Roma Roma Roma

Sul quattro a uno per l'Inter, non sapendo se ne farà altri sette, otto o nove ad una Roma che non ha giocato (non bene, non male, proprio no), credo si possa affermare con una quasi totale certezza che il campionato sarà un discorso a due tra Milan ed Inter. Ora, per quanto abbia sempre visto i nerazzurri come inferiori alla Roma, devo riconoscere che nelle ultime partite tutto gira loro bene - ogni tiro un goal, ogni tiro avversario una parata. Questo significa che la Roma sta palesandosi come una bolla di sapone. Crollare prendendone quattro a Milano vuol dire che non ti meriti e non vincerai lo Scudetto. Inutile pensare al recupero con il Bologna e cazzate simili, la Roma ha ottenuto trentanove punti in ventitre partite, meno di due a partita. Pochi goals fatti, tantissimi subiti. Vucinic crollato rispetto ad un anno fa, Borriello che segna sempre contro le squadrette, Totti che fa le pubblicità con Ilary, Menez che resta una promessa. Difensori e centrocampisti sottotono ed ecco una stagione sotto le aspettative.
Update. Quattro a tre per l'Inter. Se la Roma pareggia mi rimangio tutto, cappello compreso.
Update/2. La Roma ne ha preso un altro. Giocavano in dieci, poteva finire peggio. Certo, l'Inter subisce parecchio. Tre dall'Udinese, due dal Palermo, tre dalla Roma. Segnerà tanti goals, ma la difesa preoccupa.

Hmmm...

Male, malissimo. Il Milan pareggia la quarta partita su sei, la seconda consecutiva, perdendo così la possibilità di una nuova mini-fuga su Inter e/o Roma. I rossoneri giocano un buon primo tempo, sprecando un po' troppo, poi nella ripresa la squadra diventa molle, prevedibile e il Genoa rischia addirittura di ottenere i tre punti. Pato migliorato ma non ancora al top, Cassano molto indietro, Ibrahimovic bisognoso di tirare il fiato. Per fortuna da Domenica prossima tornano Pirlo, Seedorf e forse Boateng. Se l'infermeria si svuota, credo che le cose possano cambiare.
Una piccola bacchettata ad Allegri che spero non accada più. Finché siamo noi tifosi a parlare di soglia ad ottanta punti è ok, ma un allenatore non può pubblicamente dire che la squadra necessita di altre undici vittorie. Altrimenti i giocatori non sentono il pepe sotto al culo e la festa finisce lì.
Ad ogni modo questo potrebbe essere un periodo fortunato. L'Inter giocherà contro la Roma, poi andrà a Torino dove secondo me la Juventus morirà pur di strappare almeno un pareggio, poi recupererà Mercoledì sedici la partita con la Fiorentina che deve salvarsi e non si farà piegare facilmente, poi il Cagliari in casa, poi tre giorni dopo l'andata di Champions League contro il Bayern, poi la Sampdoria fuori casa. La Roma avrà Napoli, poi la partita con lo Shakhtar il sedici Febbraio, poi Genoa in casa, il recupero con il Bologna il ventitre e poi il Parma.
Insomma, campionato apertissimo e sfide delicate per tutte quante. Febbraio dirà poco o nulla, sembra che nessuna voglia staccare le altre o crollare definitivamente.

venerdì 4 febbraio 2011

Chivu

Solo quattro giornate di squalifica, la società e l'allenatore che non prendono posizione, limitandosi ad un ridicolo se-lo-multiamo-o-no-sono-affari-nostri-ma-poverino-è-uno-buono-non-l'aveva-mai-fatto-in-vita-sua! Vergognoso, assurdo. Ingiusto. Soprattutto, lo ripeto, per il Bari. L'unica squadra che avrebbe meritato di beneficiare della squalifica di Chivu e che invece ha dovuto giocare in undici contro undici perché in Italia non si utilizza la prova televisiva.
Bisognerebbe dare la vittoria a tavolino al Bari. Il motivo? La partita è stata falsata e c'è necessità di uno stimolo affinché queste cose non avvengano più. L'espulsione diretta con la moviola in campo non è sufficiente, a mio avviso. Occorrerebbe far perdere per tre a zero la squadra in cui milita il giocatore che si comporta in tal modo. Così poi la società se lo incula, multandolo pesantemente, perde punti e compromette il proprio campionato. A quel punto, senza moviola in campo e senza stravolgimenti del sistema calcio, avremmo ventidue pecorelle sui campi.

Come l'Inter di un tempo

Vi ricordate l'Inter? Comprava i vari Macellari, West, Falcone, Rambert, Caio e poi si lamentava dell'arbitraggio quando perdeva contro la Juventus di Del Piero, Vialli, Ravanelli, Inzaghi, Vieri, Ibrahimovic, Vieira, Cannavaro, Buffon, Nedved, eccetera.
Oggi la Juventus è la nuova Inter. Uguale uguale uguale. Compra Martinez, Pepe, Toni, Grygera, Motta e si lamenta quando perde contro Eto'o, Pastore, Ibrahimovic, Vucinic. Ridicoli.
Ci troviamo di nuovo a discutere di Juventus? Ebbene sì. Questo perché ieri sono morti definitivamente la Signora Juventus e lo stile Juventus. Morti e sepolti, chiodi nella bara, grazie ed arrivederci.
Imbarazzante vedere l'allenatore della squadra di Torino inveire ed imprecare per sei minuti ininterrotti contro l'arbitro Morganti, che non avrà pur visto un rigore, ma che di certo non è colpevole se la Juventus ha perso cinque partite su otto nell'ultimo mese, segnando solo sette goals e subendone quattordici. No, se la Juventus rischia di finire ottava a trenta punti dal Milan la colpa è degli arbitri.
Davvero non ho parole. Mai visto qualcuno della Juventus comportarsi in quel modo. Poi Marotta ha proseguito sulla falsariga di Del Neri, denunciando un crollo di stile, appunto, più da Sampdoria (cioé la Juventus di oggi) che da Juventus (quella di Lippi, tanto per capirsi).
Perché Del Neri non ha protestato allo stesso modo per il rigore nettissimo non dato al Milan durante la sfida di Novembre? Cos'è, protesta solo quando subiscono i suoi? E quando contro la Sampdoria, alla seconda giornata, i suoi hanno segnato due goals su tre in fuorigioco? Zitto. E con il Bologna, la famosa simulazione di Krasic valsa i tre punti? Si è dimesso, Del Neri, per tali scorrettezze? E il primo goal di Aquilani con il Lecce? E il secondo, sempre contro il Lecce? Silenzio.
Lo scrivo per l'ultima volta - tutti ricevono e subiscono favori e torti arbitrali. Se giochi schiacciato in difesa è più difficile che ti diano o ti neghino un rigore, se giochi sempre in attacco è più facile. E' questa, l'unica vera sudditanza psicologica. Squadre come il Milan ottengono più rigori perché affrontano corazzate catenacciare chiuse in difesa pronte a fare fallo sistematicamente per portare a casa il pareggio. Squadre come il Brescia ottengono pochi rigori perché giocano per lo zero a zero.
In tutto questo, gli unici signori come al solito sono Galliani e Braida, che continuano ad evitare discorsi sugli arbitri andando per la propria strada. E' morta la Juventus, ma noi siamo ancora lì.

Non capisco

Bello Chivu che piange, che chiede scusa ai figli, che si autodefinisce un uomo di merda. Tutto bello. Molto molto bello.
Perché però quando si stava giocando non ha avuto questa folgorazione sulla via di Damasco? Perché non è andato dall'arbitro a dirgli qualcosa come "sì la colpa è mia mi cacci fuori?"
Perché solo dopo la partita?
Perché non si autosospende per due mesi? Magari devolvendo lo stipendio al povero Rossi che in tutta la carriera avrà guadagnato un decimo di Chivu? O alla Lega Serie A? O ai poveri? O alle vittime di cinque anni di vittorie nerazzurre?

giovedì 3 febbraio 2011

Lo stile nerazzurro

Ho appena visto Chivu tirare un pugno gratuito in faccia al povero Rossi del Bari. In un paese civile come l'America tornerebbe a calcare i campi a Settembre. Ora voglio vedere cosa dirà il serafico Leonardo.

Soglia?

Ho scritto più volte che secondo me il campionato si vince con ottantacinque punti. Mi devo correggere, alla luce dei risultati di oggi. Ipotizzando che l'Inter vinca contro Bari e Fiorentina (partita da recuperare) e che la Roma batta il Bologna (partita da recuperare), la classifica vedrebbe il Milan a 48 punti, seguito dall'Inter a 44, dal Napoli a 43 e dalla Roma a 42. Ora, a parte il fatto che già Domenica prossima una tra Inter e Roma (speriamo entrambe) potrebbero perdere altri tre (o due) punti rispetto ai rossoneri, ma poi bisogna anche considerare il fatto che mancano quindici giornate. Ipotizzando ruolini di marcia pazzeschi per entrambe, credo che non possano superare i trentasei punti su quarantacinque, cosa che significherebbe undici vittorie, quattro pareggi, una sconfitta. E fidatevi, in un campionato così aleatorio tutto è possibile. L'Inter deve ancora sfidare Roma in casa, Juventus fuori casa, Milan fuori casa, Lazio in casa, Napoli fuori casa. La Roma deve ancora sfidare Inter fuori casa, Napoli in casa, Lazio in casa, Juventus in casa, Udinese fuori casa, Palermo in casa, Milan in casa. L'Inter lascerà per strada molto, qualcosa in meno la Roma che però ha più partite complesse davanti a sé. Il Milan ha un blocco con Napoli, Juventus, Palermo ed Inter in un mese. Per il resto, partite facili per un altro mesetto e un po' complesse in fondo, quando però i discorsi saranno già probabilmente chiusi per Fiorentina, Sampdoria, Brescia, Bologna, Cagliari ed Udinese. La rogna è la Roma alla terz'ultima, ma ce ne preoccuperemo a Maggio.
Riassumendo. Lo scudetto quest'anno lo si vince con un'ottantina di punti. A parte il fatto che Inter e Roma non hanno ancora battuto Bari, Fiorentina e Bologna, ma già Domenica potrebbero, in caso di pareggio, perdere altro terreno. Se poi non facessero bottino pieno contro Bari e/o Fiorentina e Bologna, non escludo che si possa vincere per la prima volta lo scudetto con settantasei-settantotto punti.
Ancora un mese e capiremo meglio. L'Inter se la vedrà con Roma, Juventus e Cagliari, Sampdoria, Genoa e avrà recuperato la sfida con la Fiorentina. La Roma con Inter, Napoli, Genoa, Parma, Lecce e avrà recuperato la sfida con il Bologna. Il Milan con Genoa, Parma, Chievo, Napoli e Juventus. Tolgo Napoli e Lazio dalla lista di pretendenti perché non vi considero come i cretini che leggono il giornale rosa.

mercoledì 2 febbraio 2011

Le altre squadre

La Juventus è quasi salva, altri cinque punticini in quindici partite dovrebbe ottenerli senza grandi sforzi. Poi adesso comprerà Torricelli e Kohler e nessuno le farà più un goal. Il Cagliari vende Matri, guadagna diciotto milioni e vince a Genova con un goal strepitoso di Nainggolan (anche i belga-indonesiani sono forti, cavolo), a questo punto i sardi potrebbero fare un pensierino all'Europa che dista solo cinque punti. E tra quattro giorni, Cagliari-Juventus con Matri che torna da avversario. Chievo e Fiorentina si salvano anch'esse, speriamo che i viola si impegnino pure nel recupero contro l'Inter. Sampdoria e Genoa si complicano la vita, ma hanno una partita in meno (il derby, che secondo me finisce pari a questo punto) e sembrano in grado di aggrapparsi al treno prima che parta.
In basso invece ne succedono di divertenti. Il Bologna ferma l'Udinese, che poi mica è il Barcellona anche se da noi tutti pensavano che i ragazzi di Guidolin avrebbero potuto battere i blaugrana. Il Parma massacra il Lecce per quasi novanta minuti e perde al minuto novanta. A questo punto si mette male per i ducali ed ottimamente per i pugliesi. Catania e Cesena si fermano sull'uno ad uno e vanno avanti. Il Brescia ottiene un punticino all'Olimpico ma servirà ben altro, il Bari speriamo domani vinca uno a zero di mano al novantacinquesimo in fuorigioco.

E continuano i segnali

Dopo ieri sera, cavolo, il doppio palo di Ibra, Pato che sembrava Matri, la sfiga, gli infortuni, Biava sulla linea, lo zero a zero noioso insomma dopo tutto quello sembrava che il Milan potesse addirittura subire un sorpasso da parte del Napoli Domenica prossima e invece no, ecco i continui segnali di Gennaio/Febbraio (calcisticamente i mesi più belli) che ci fanno restare in alto, sempre più in alto. Il Napoli ne prende due a Verona tornando sulla terra, la Roma riesce nell'impresa tipicamente da Roma di pareggiare con il Brescia che davvero di questi tempi se ci mettiamo noi cinque-sei gliene diamo un paio anche in trasferta, il Palermo batte ed abbatte la Juventus, che ha comprato Matri ma che continua a far segnare Marchisio ma tanto è inutile. Domani l'Inter vincerà, è chiaro, contro l'ultima in classifica, il povero Bari che se dovesse giocare contro il Barcellona ci sarebbe bisogno di un tabellone più grande per farci entrare tutti quelli che la buttano dentro. E vabbè, infrasettimanale quasi terminato. Ci è andata di lusso.
La buona notizia a questo punto è che Domenica una tra Inter e Roma, se il Milan non perde con il Genoa, perderà ulteriore terreno. Logicamente tifo per un pareggio, con il cuore spero che perdano entrambe e che i tre punti vengano devoluti al povero Bari.

Due pesi, due misure

Odio parlare di arbitri, episodi contestati e moviole assortite. Questo in generale, figuriamoci quando c'è di mezzo il Milan. Eppure, questa volta proprio non ce la faccio a starmene zitto. Ieri sera abbiamo assistito ad un "giocatore" (virgolette d'obbligo) della Lazio che per una partita intera si è divertito a prendere a gomitate in faccia i nostri ragazzi. Risultato? Bonera e Legrottaglie in ospedale e Yepes che si è salvato per miracolo. Provvedimenti nei suoi confronti? Una mezza ammonizione dopo più di un'ora di gioco. Mi ricordate per piacere che cosa ha fatto van Bommel sabato scorso per essere espulso?

martedì 1 febbraio 2011

Pronostici di metà inverno

Finito il mercato, tutti di nuovo in campo. Aggiorno i miei pronostici.
Il Milan è e resterà a lungo il maggior favorito per lo Scudetto, seguito dalla Roma che è forte, compatta, che in Champions non va oltre i quarti e che invece in Italia marcia forte e spietata. L'Inter segue dietro, Leonardo ha portato morale, Moratti ha portato giocatori (ma perché a Benitez non li voleva dare Ranocchia, Nagatomo, Kharja e Pazzini?) e a meno che non crolli tutto l'edificio, i nerazzurri, virtualmente a sei dal Milan, potrebbero dire le propria, specie in caso di eliminazione dalla Champions League. Poi credo che Napoli e Lazio se la giocheranno alla pari. I partenopei hanno un undici titolare più forte, inutile girarci intorno. I romani hanno una rosa più ampia, anche qui senza nascondersi dietro ad un dito. De Laurentiis compra fenomeni per la prima squadra e brocchi da mandare in panchina, Lotito compra tutti giocatori buoni ma nessuno ottimo. Vedremo chi la spunterà, penso sarà un bel duello anche tra due mentalità diverse di costruire una squadra. Oltre ad una tra Napoli e Lazio, due tra Udinese, Juventus e Palermo andranno in Europa League. In questo momento i friulani sono superiori ai rosanero che sono superiori ai bianconeri, ma l'Udinese non durerà in eterno (non ha riserve), il Palermo alternerà vittorie e sconfitte (come ha sempre fatto) e la nuova Juventus di Matri potrebbe sbloccarsi in Primavera, anche se a mio avviso resta la sfavorita delle tre.
Salvezza facile per Cagliari, Sampdoria, Genoa e Chievo. Ribadendo il concetto per cui a mio avviso la salvezza si ottiene con quaranta punti, ai sardi ne servono undici, ai genovesi e ai veronesi tredici, con Sampdoria e Genoa che devono anche recuperare il derby.
Salvezza con qualche affanno, ma salvezza, per Fiorentina, Bologna e Parma, tutte a quota venticinque punti. Fiorentina e Bologna avrebbero una partita in meno, ma sfideranno Inter e Roma e sembra difficile che la cosa possa migliorare le loro prospettive in tal senso. Serviranno tre vittorie e sei pareggi su sedici partite, cosa non impossibile.
Infine, nel marasma, Catania, Lecce, Cesena, Brescia e Bari. Il Catania perde Mascara e guadagna Schelotto, si dovrà capire se Simeone sarà in grado di parlare la stessa lingua, l'argentino, dei propri giocatori. Il Lecce ha fatto tanta spesa, così come il Cesena. Una delle due sarà la maggiore candidata a salutare la Serie A. Brescia e Bari sembrano spacciate. Senza idee, senza gioco, senza mercato, senza soldi.

lunedì 31 gennaio 2011

Botti finali/2

Matri alla Juventus. Finalmente i bianconeri hanno una vera prima punta. Da squadra di media-bassa classifica, ma almeno è una vera prima punta. Diciotto milioni di euro sono una follia, ma giustamente quelli forti alla Juve di oggi non ci vogliono andare. Il Cagliari proseguirà con Nené ed Acquafresca, deve pensare a salvarsi ed undici punti in sedici giornate (ma per la salvezza basteranno secondo me 36/37 punti) sono assolutamente alla portata dei rossoblu.
Delle piccole, la più rinforzata è il Cesena. Rosina, Felipe, Dellafiore, Sammarco. Forse Santon, forse Mariga. Non male. Bari, Lecce e Brescia sono state a guardare, potrebbero aver compiuto l'ennesimo errore. Il Parma ha acquistato Amauri, che in Emilia senza grandi pressioni potrà tornare utile.

Trattative invernali

Se il Cesena riesce a vendere Nagatomo Yuto from Japan per otto/nove milioni più Santon più Mariga giuro che stimo Campedelli. Nagatomo Yuto? E chi sarebbe costui?
Update: sei milioni più Santon, ossia il terzino sinistro titolare dell'Under 21. Per un giapponese che gioca nel Cesena. Non ho parole, o questo è un fenomeno o sono tutti pazzi.

L'importanza di Febbraio e Marzo

Ecco, in versione definitiva, il calendario del Milan da qui a fine Maggio. Un percorso tortuoso ed angusto.

1 Febbraio: Milan - Lazio ore 20:45 (C)
6 Febbraio: Genoa - Milan ore 15:00 (C)
12 Febbraio: Milan - Parma ore 18:00 (C)
15 Febbraio: Milan - Tottenham ore 20:45 (CL)
20 Febbraio: Chievo - Milan ore 15:00 (C)
28 Febbraio: Milan - Napoli ore 20:45 (C)
5 Marzo: Juventus - Milan ore 20:45 (C)
8 Marzo: Tottenham - Milan ore 20:45 (CL)
13 Marzo: Milan - Bari ore 15:00 (C)
20 Marzo: Palermo - Milan ore 15:00 (C)

Da questo punto in poi, bisogna capire se il Milan andrà avanti in Champions League ed in Coppa Italia. In quel caso ci saranno chiaramenti degli anticipi e dei posticipi. Le date provvisorie di Campionato, Champions League e Coppa Italia, qualora il Milan arrivasse in finale in entrambe le competizioni, sarebbero le seguenti.

Sosta pasquale
3 Aprile: Milan - Inter (C)
5/6 Aprile: andata quarti di finale ore 20:45 (CL)
10 Aprile: Fiorentina - Milan (C)
12/13 Aprile: ritorno quarti di finale ore 20:45 (CL)
17 Aprile: Milan - Sampdoria (C)
20 Aprile: Milan - Palermo ore 20:45 (CI)
24 Aprile: Brescia - Milan (C)
26/27 Aprile: andata semifinali ore 20:45 (CL)
1 Maggio: Milan - Bologna (C)
3/4 Maggio: ritorno semifinali ore 20:45 (CL)
8 Maggio: Roma - Milan (C)
11 Maggio: Palermo - Milan (CI)
15 Maggio: Milan - Cagliari (C)
22 Maggio: Udinese - Milan (C)
28 Maggio: finale ore 20:45 (CL)
29 Maggio (11 Giugno se il Milan arriva anche in finale di Champions League): finale ore 20:45 (CI)

Che dire, davvero un cammino faticoso, specie ad Aprile e Maggio, quando si potrebbe giocare ogni tre giorni (tranne durante l'ultima settimana di Maggio) se il Milan proseguisse in ognuna delle competizioni. A questo punto, è abbastanza chiaro che la maggioranza dei punti vanno raccolti tra Febbraio e Marzo, prima della sosta pasquale. Otto partite. Le più rognose sicuramente contro Lazio, Napoli, Juventus e Palermo, queste ultime due fuori casa. Se il campionato si vince, come penso, ad ottantacinque punti vuol dire che ne mancano trentotto. Dunque, venti punti nelle prossime otto partite e diciotto nelle ultime otto. Sei vittorie e due pareggi sarebbero perfetti. Poi rimangono Inter, Fiorentina, Sampdoria, Brescia, Bologna, Roma, Cagliari ed Udinese. Cinque vittorie e tre pareggi non mi sembrano una follia.
Nota. Allegri sostiene che il campionato si vinca con ottanta punti, ma io non mi fido. E non penso che lui punti a quella soglia, ma credo stia bluffando. Se per il Napoli ottanta punti sembrano davvero tanti, infatti, per Roma ed Inter non sono impossibili, specie viste le rimonte degli anni precedenti. Pertanto, occhio alla classifica e cerchiamo di trarre il massimo da questi due mesi. Anche perché dopo ci saranno Champions e Coppa Italia a drenare energie ed incasinare la mente.

Rifondazione rossonera

Cioè comunista/fascista. No, scherzo.
Però rivoluzione è. Negli ultimi sei mesi, il Milan ha cambiato tanti elementi, con l'attacco completamente rivoluzionato ed il centrocampo fortemente modificato. Questo significa che con l'estate tanti giocatori un tempo insostituibili potrebbero fare le valigie. In difesa, Abate, Bonera, Sokratis, Antonini, con Jankulovski sicuro partente. A centrocampo Pirlo, Gattuso, Flamini Boateng ed Emanuelson sono gli unici sicuri di restare. Ambrosini, Seedorf e Van Bommel potrebbero essere ceduti o sarebbero costretti, come Oddo, ad accettare una spalmatura del contratto su più anni per ragioni anagrafiche - ti tengo in squadra ma giochi solo per necessità e guadagni anche meno. Un dramma, se pensiamo che Ambrosini è il capitano e che Seedorf è Clarence. Però è anche ridicolo avere un centrocampo con dieci giocatori, considerato il fatto che Merkel e Strasser ormai sono in prima squadra. In attacco, specie se dovesse arrivare Ganso, non escludo una prematura partenza di Pato o Cassano. Il primo per motivi fisici, il secondo per motivi economici. Non ci dimentichiamo infatti che è stato pagato due milioni e mezzo, quest'estate potrebbe valerne già venti.
E' ovvio, le mie sono tutte teorie, ma visto che Galliani e Braida ci hanno fatto restare a bocca aperta da Agosto ad oggi, non escluderei colpi di scena anche nel corso della prossima estate. Anche perché Adrianone sembra essere stato chiaro - l'ossatura della squadra è Abbiati, Thiago Silva, Nesta, Pirlo, Gattuso, Ibrahimovic. Gli altri non sono insostituibili.

Infine, anche lui

Legrottaglie Nicola, trentacinque anni a breve, è del Milan. Finisce così il mercato rossonero, con l'acquisto di un giocatore pagato meno di un milione di euro che sarà il sesto difensore centrale dietro a Thiago Silva, Nesta, Yepes, Bonera e Sokratis. Cinque, in effetti, erano pochi, se si pensa ai continui infortuni cui alcuni di loro sono stati soggetti. Poi, se Thiago Silva dovesse seriamente spostarsi a centrocampo, cosa che a me non dispiacerebbe, un rincalzo sarebbe doppiamente utile.
Cosa dire di Legrottaglie calciatore? Cattolico convinto. Un po' come quelle ragazze di cui si dice "simpatica" o "intelligente". Ecco, i miei ricordi del chierichetto pugliese sono vaghi. Qualche goal con la Juve e con il Chievo, tanta panchina, piuttosto brocco. Spero facciano come con Van Bommel - sei mesi di contratto e qualche apparizione se ce ne fosse bisogno. Altrimenti, si fa sei mesi a Milano che è anche meno fredda di Torino e guadagna gli stessi soldi. Del resto, non è tipo da grandi pretese.
Si chiude così il mercato rossonero. Perfetto, anche se un puntellamento vero al centro della difesa sarebbe stato auspicabile. Nesta ormai è di cristallo, se manca uno tra Thiago Silva e Yepes giocano Bonera, Sokratis e Legrottaglie. Cosa che non mi fa stare sereno.

domenica 30 gennaio 2011

Il riassunto della giornata

L'Inter vince con un po' di fortuna contro un Palermo che avrebbe meritato almeno il pareggio. Del resto, quando sei in vantaggio due a zero e non chiudi e quando sbagli il rigore decisivo sul due a uno rischi di essere punito. Ciononostante, l'Inter non sembra quella delle stagioni passate, fatica a trovare la rete e in ogni partita non dà mai l'impressione di dominare l'avversario. Il Palermo è sfigato, come ha detto Zamparini. Però togliere Miccoli, l'unico attaccante disponibile, non mi è sembrata la mossa più furba. La Roma non ha giocato, per certi versi meglio, ché la partita verrà recuperata nei giorni in cui i giallorossi saranno impegnati in Champions League e soffriranno i felsinei. Il Napoli distrugge una Sampdoria arrendevole, parlare di Scudetto mi sembra ridicolo, i blucerchiati non sono più quelli di un anno fa e ormai pensano solo ad arrivare a quarantacinque punti per salvarsi tranquillamente. La Lazio batte la Fiorentina, ormai incerta della permanenza in Serie A - i viola giocano male, non segnano e soffrono contro tutti, Mihajlovic dovrà fare miracoli. Genoa e Cagliari avanzano verso la salvezza, in compagnia del Chievo che ha strapazzato il Brescia. Lecce e Cesena non si fanno male, ormai è chiaro che il discorso retrocessione riguarderà le ultime tre citate ed il Bari. Occhio però al Catania, se non si riprende rischia seriamente di finire senza una sedia sotto al sedere.
Note. Cavani è un buon giocatore, nulla più. E' la prima ed unica punta del Napoli, chiaro che segni tanto. Esattamente come Di Natale, Matri, Di Vaio. Quelli veramente forti - Pato, Ibrahimovic, Eto'o - segnano venticinque goals a campionato anche se gli viene messo accanto un giocatore di valore identico. Cavani, invece, è il terminale offensivo di una squadra che gioca per lui. E la storia del tridente con Lavezzi ed Hamsik è una cazzata, visto che i due in questione giocano molto dietro e si inseriscono solo per servire il compagno. Ma di questi tempi va di moda mitizzare i partenopei, percui amen. Pazzini grande acquisto? Non lo so, non mi è mai piaciuto veramente. Uno come Borriello e Gilardino. Poi magari segnerà goals a grappoli, per me resta una buona riserva ma nulla per cui strapparsi i capelli. Se pensiamo che al suo posto, sei mesi fa, c'era un certo Mario Balotelli non possiamo che sorridere.
Lo Scudetto, inoltre, sembra raggiungibile con ottantacinque punti. Il calcolo è semplice. Considerato il fatto che la seconda in classifica (il Napoli con quarantatre punti) può ottenerne un massimo di quarantotto in sedici giornate, e considerato il fatto che, anche dando il massimo, nessuna squadra otterrà più di quarantuno punti (tredici vittorie, due pareggi, una sconfitta), si può dunque concludere che con ottantacinque punti si vince il campionato. Per il Milan significherebbero dodici vittorie, due pareggi, due sconfitte. Non impossibile.
Infine, si può affermare con serenità che la salvezza è fissata a quaranta punti, forse anche meno. Cagliari, Sampdoria, Genoa e Chievo mi sembrano le uniche destinate a tale soglia con facilità. Fiorentina, Bologna e Parma soffriranno maggiormente, anche se, almeno sulla carta, non dovrebbero accusare troppe difficoltà.

venerdì 28 gennaio 2011

La rosa definitiva

Ampia, molto ampia. Per ogni ruolo, quasi due sostituti. Tra parentesi, i giocatori che non potranno disputare la Champions League - Cassano, Van Bommel ed Emanuelson - e Jankulovski, che sarà probabilmente escluso dalla lista dei venticinque per altre ragioni.
Abbiati - Amelia - Roma
Abate - Oddo
Thiago Silva - Sokratis - Bonera
Nesta - Yepes
Zambrotta - Vilà - Antonini - (Jankulovski)
Pirlo - (Van Bommel) - Merkel
Ambrosini - (Emanuelson)
Gattuso - Flamini - Strasser
(Cassano) - Boateng - Seedorf
Pato - Robinho
Ibrahimovic - Inzaghi
Altri giocatori disponibili: Rodrigo Ely (D), Simone Calvano (C), Giacomo Beretta (A).
Non male, forse troppi giocatori, specie sulle fasce e a centrocampo. Il Milan sembra a posto in porta, a centrocampo (ma quest'estate qualcuno farà le valigie, Flamini e Seedorf i più quotati a mio avviso) e in attacco. La difesa, invece, sembra ancora da rifinire. Jankulovski è già stato ceduto, tornerà in patria quest'estate. Yepes, Zambrotta ed Oddo, i vecchietti, sono due validi rincalzi sulle fasce ma non possono essere considerati titolari. Abate stenta ad esplodere, Sokratis non ha reso quanto ci si attendeva, Antonini è da vendere, Vilà è da scoprire, Bonera è una promessa mai mantenuta. Non dimentichiamoci poi dei continui infortuni di Nesta. Non lo so, spero che la società non se ne accorga quando è troppo tardi. Un attacco stellare è buono, ma i campionati si vincono anche subendo pochi goals.

Mercato di riparazione

Giunti agli sgoccioli di Gennaio, possiamo più o meno tirare le somme sulle manovre di mercato delle venti di Serie A.
Ne escono rinforzate Milan (Cassano, Emanuelson, Van Bommel, Vilà), Inter (Ranocchia, Kharja, Pazzini), Napoli (Ruiz), Bari (Glik, Okaka, Rudolf) e Genoa (Paloschi, Antonelli, Hallenius, Pelè, Kucka, Jelenic, Boselli, Floro Flores, Konko). Chi ne esce con le ossa rotte è la Sampdoria, che un mese fa giocava con Cassano-Pazzini e oggi con Pozzo-Maccarone in attacco. Situazione stabile per Bologna, Cagliari, Lazio, Palermo, Parma, Roma, Palermo e Udinese. Occasione sprecata per Brescia, Catania, Chievo, Cesena, Juventus, Lecce.
Cosa può cambiare? La favorita per lo Scudetto resta il Milan, seguita in ordine da Roma, Inter e Napoli, queste ultime pronte a giocarsi il quarto posto. Lazio, Juventus e Palermo dovrebbero essere sicure del posto in Europa League, che a mio avviso solo l'Udinese può insidiare. Occhio ai friuliani - giocano bene, corrono tanto, hanno voglia di Europa. E la Juventus è ai limiti del tracollo. La salvezza, se non ci saranno stravolgimenti pazzeschi, continuerà ad essere una cosa a quattro tra Lecce, Cesena, Brescia e Bari. Difficile parlare di squadra favorita, in questo caso, se non pensando al calendario. In tal caso il Cesena, avendo già incontrato Roma e Milan, potrebbe avere un minuscolo vantaggio sulle altre.

mercoledì 26 gennaio 2011

Cosa pensare

Il Milan, nella sessione invernale, ha acquistato Cassano, Emanuelson e Van Bommel, tre ottimi giocatori. Ha speso poco. Bene, bravi, bis. La fregatura? Nessuno dei tre potrà disputare la Champions League. Cosa vuol dire questo? Semplice, significa che il Milan punta decisamente forte a vincere il campionato. Inutile girarci intorno, lo Scudetto è l'obiettivo prioritario. Arrivasse anche la Champions League saremmo tutti felici, ma Barcellona, Real Madrid e Manchester United sembrano, almeno sulla carta, maggiormente attrezzate.
L'arrivo di quei tre significa anche che altri tre troveranno meno spazio. Significa che il centrocampo, in campionato, sarà formato da Pirlo, Gattuso, Ambrosini, Boateng, Emanuelson e Van Bommel. Flamini, Seedorf, Strasser e Merkel le alternative. In Champions League, invece, il centrocampo sarà formato da Pirlo, Gattuso, Ambrosini, Boateng, Flamini e Seedorf. Strasser e Merkel le alternative. Stesso discorso per l'attacco - se Pato sarà titolare in Champions League, Cassano probabilmente ruberà dello spazio al papero in campionato.
Su due piedi non è una cosa che ami particolarmente, perché generalmente si creano dei malumori e dei problemi tattici inevitabili. Eppure, vista la sintonia con cui gioca quest'anno il Milan, credo che sia stata un'ottima scelta. In fondo, di partite di Champions League davanti ai rossoneri ce ne sono solo due sicure. Anche arrivando in finale, ne mancherebbero sette. Quel che abbiamo basta e avanza.

La nuova Juve è la vecchia Inter

Che tristezza, che tristezza vedere quella che un tempo era la nostra principale rivale, la Signora del calcio italiano, essere diventata una squadretta di terz'ordine, gestita da una dirigenza incapace di capire cosa significhi la parola Juventus.
Pensateci, hanno trattato ogni possibile attaccante da quest'estate ad oggi, e Tuttosport, il loro giornale di riferimento, ogni giorno titolava in modo sicuro "Fatta per Dzeko", "Fatta per Huntelaar", "Fatta per Pazzini".
Alla Juventus sono stati accostati Dzeko, finito al Manchester City. Adebayor, finito al Real Madrid. Cassano, finito al Milan. Borriello, finito alla Roma. Tevez, rimasto a Manchester. Gomez e Klose, rimasti a Monaco di Baviera. Pazzini, che sembra pronto a firmare per l'Inter. Huntelaar, che non si muove dallo Schalke 04. Luis Fabiano, ancora a Siviglia. Vucinic, inamovibile da Roma. Di Natale, che ha preferito l'Udinese. La lista continuerebbe, mi fermo qui.
Ad oggi, la Juventus ha acquistato Quagliarella e Toni. Un buon giocatore non giovanissimo ed un discreto giocatore arrivato a fine carriera. Entrambi infortunati, restano disponibili Del Piero ed Amauri, e chi viene contattato preferisce altri lidi.
Che peccato, preferivo tanto la Serie A di qualche anno fa.

Eccolo, il signore

Che basti entrare in Via Durini (ormai Corso Vittorio) per prenderne lo stile?

martedì 25 gennaio 2011

Domande del 2011

Boateng, Ibrahimovic, Robinho, Cassano, Emanuelson, Van Bommel.
Come mai non sento più nessuno chiedere a Berlusconi di vendere?

...e Van Bommel

Eccolo, il terzo colpo di mercato. Mark Van Bommel. Trentaquattro anni a breve, ha firmato un contratto di soli sei mesi. Centrocampista roccioso, dinamico, ottimo coi piedi e nel tiro da fuori.
Così, dopo Cassano preso per due milioni e mezzo ed Emanuelson per un milione e mezzo, ecco che arriva gratis un altro giocatore importante. Operazione geniale e veloce condotta in due giorni da Mino Raiola, ormai diventato un ambasciatore di Via Turati.

lunedì 24 gennaio 2011

Una giornata particolare

Più che particolare, a dire il vero. Si era partiti con la netta vittoria della Roma e la disastrosa caduta dell'Inter, massacrata da un'Udinese che comincia a far paura. Poi avevamo visto la Lazio e la Juventus perdere terreno, con il solo Napoli capace di tenere il passo.
Sulla carta, una giornata positiva. Ma la partita con il Cesena era partita male. Flamini e Gattuso bloccati all'ultimo momento, al loro posto Rodrigo Ely e Calvano in panchina. Squadra rimaneggiata, con Thiago Silva a centrocampo affiancato da Merkel. Il solo Ambrosini disponibile. Poi, dopo pochi minuti l'ennesimo infortunio a Nesta, la solita spalla. I presupposti per una serata di merda c'erano tutti.
E così è stato - almeno inizialmente, visto che per venti minuti il Cesena ha nascosto la palla al Milan divorandosi occasioni come quella capitata sui piedi di Schelotto dopo l'errore di Antonini, errore che potrebbe costargli il posto già da Domenica prossima. Al minuto venti, forse grazie ai continui ululati di Allegri, la squadra scende in campo. Per sessanta minuti è puro champagne. Colpi di tacco, accelerazioni, tiri da destra, sinistra, centro. Tutti ispiratissimi, ma l'unico goal che si riesce a fare è quello che fa Maximiliano Pellegrino, credo detentore di un record a questo punto: non so chi sia riuscito a fare due autogoals in due partite consecutive. Forse qualche interista negli anni novanta, controllerò. Ad ogni modo, al minuto ottanta il Cesena giustamente capisce che potrebbe pareggiare, visto che sta perdendo uno a zero e che le basta un goal, in effetti, per ottenere un punto. Così chiude il Milan, spaventandolo ed aggredendolo nella sua metà campo. Un gioiello di Ibra, a tre secondi dalla fine, chiude il match. Sospiro di sollievo.
Che dire, bella partita. Il Milan ha giocato molto bene per un'ora, sembra una squadra tonica sulla via del ritorno verso i lidi che conoscevamo. Abbiati bravo, Abate discreto, Sokratis ritrovato, Yepes prima alternativa, Antonini cediamolo alla parrocchia, Thiago Silva mostruoso, Ambrosini coraggioso, Merkel pronto per la prima squadra, Cassano bene, Robinho eroe, Ibra supremacy come dice il nostro caro Pellegatti.
Ora si ricomincia a giocare ogni tre giorni, per cui forse si farà qualcosa sul mercato.

domenica 23 gennaio 2011

"Fantastici"

Il termine che Leonardo usa ogni cinque minuti, come se fosse mantra, un intercalare, una frase di rito. Oggi ci ha risparmiato l'ascolto del vocabolo. Mi chiedo i motivi.
In effetti, ha però usato il termine "straordinaria", altro suo cavallo di battaglia, per descrivere lo stato di forma dell'Udinese. Aspetto "incredibile", "favoloso", "meraviglioso" e - last but not least - "speciale".

sabato 22 gennaio 2011

Ora cosa manca?

Ecco la rosa del Milan, ad oggi. Titolari e riserve.

Abbiati (Amelia/Roma)

Abate - Thiago Silva - Nesta - Zambrotta (Oddo - Bonera/Yepes/Sokratis - Antonini/Jankulovski)

Gattuso - Pirlo - Ambrosini - Boateng (Strasser - Flamini - Emanuelson/Merkel - Seedorf)

Ibrahimovic - Pato (Cassano/Robinho/Inzaghi).

Che dire. Un buon portiere, un ottimo centrocampo, un attacco stellare. Cosa manca, allora? Beh, qualcosina in difesa. Almeno un terzino sinistro, visto che a destra Abate, Oddo ed eventualmente Bonera non sembrano così malaccio. Forse, anche un difensore centrale, visto che Yepes è sempre pronto ma che Bonera e Sokratis non sono due sicurezze. Per il resto, siamo tornati uno squadrone. Come ai bei tempi.

Emanuelson!

Grande colpo, Urby Emanuelson. Non solo perché è giovane, forte, veloce, dell'Ajax, con le treccine, con la faccia simpatica, dotato di senso del goal e con un'aria spregiudicata. Il vero motivo della mia gioia è che è un'operazione old style, un colpo quasi gratuito orchestrato nell'ombra da Galliani e Braida. Ziegler e Criscito erano i nomi che rimbalzavano, anche se io ci ho creduto poco, specie sullo svizzero che non mi sembra di certo Garrincha. Poi, in un Sabato nuvoloso, ecco apparire Urbino dal Suriname, proprio come Clarence.
A questo punto, a dirla tutta, mi aspetto anche un altro colpetto. Vedremo cosa Adriano ed Ariedo ci riserveranno.

Giovani

Così, dopo Strasser, anche Merkel ha giocato bene ed ha segnato. Segnali promettenti dalla Primavera, dunque. Io ancora aspetto Albertazzi, Donnarumma, Ganz, Verdi, Santonocito, Ely, Beretta e Fossati. Forti forti.

giovedì 20 gennaio 2011

Miracoli

Ero bambino, camminavo per casa e trovai a terra il portafogli di mio nonno. Lo raccolsi, lo aprii. Dentro c'erano due foto ingiallite. Raffiguravano due uomini: Padre Pio e Gianni Rivera. A quel tempo non li conoscevo, non sapevo chi fossero.
«Nonno, chi è questo?»
«È un uomo che fa i miracoli.»
«E quest'altro?»
«Un popolare frate pugliese.»

lunedì 17 gennaio 2011

Un po' di razionalità

Ok, ieri il Milan ha pareggiato, ok, il Milan ha guadagnato pochi punti nelle ultime partite, ok, il Milan di adesso non sembra quello di un mese fa.
Epperò.
Cerchiamo di non dimenticare che il girone di ritorno è lo specchio del girone di andata e che lo scopo dei rossoneri deve essere quello di fare almeno gli stessi punti fatti nella prima metà del campionato.
Dunque.
Prime quattro giornate di campionato. Milan cinque punti. Ieri ne abbiamo raccolto uno. Ne bastano quattro in tre partite per uguagliare ciò che accadde a Settembre. Inoltre, ricordiamoci che il Milan ha ottenuto dodici vittorie, quattro pareggi e tre sconfitte. Non un ruolino pazzesco, non un ruolino impossibile da imitare. Certo, serve cambiare da Domenica.

Domande

Ma se Pato facesse un po' di panchina, così da capire che il posto, al Milan, te lo devi sudare?

Hmmm

Non bene. Anzi, male. Dopo la vittoria striminzita contro il Cagliari, il pareggio insperato contro l'Udinese, ecco un altro risultato non soddisfacente. Un Milan brutto e noioso nel primo tempo, non aggressivo, lontano anni luce da quello di un mesetto fa. Nella ripresa poco meglio, ma ad essere onesti, a parte il goal capolavoro di Ibrahimovic non si è visto molto altro. Così il Milan ha conquistato cinque punti nelle ultime quattro partite. Pessimo. Preoccupanti le involuzioni di Seedorf e Pato. Ambrosini sottotono. Amelia merita fiducia. Serve una scossa. Il che significa tre vittorie consecutive contro Cesena, Catania e Lazio. L'Inter è virtualmente a meno tre, la Roma a meno sei. Non c'è tanto da stare tranquilli.

sabato 15 gennaio 2011

Più del Milan c'è solo il cielo

Presentazione di Antonio Cassano, versione integrale.

domenica 9 gennaio 2011

Eccolo, il suo sogno

Ancora più a caldissimo

Segnali. Positivi e negativi. Una giornata in cui Roma e Lazio perdono, una in cui Juventus e/o Napoli perderanno punti, una in cui perdi tre a uno e riesci a recuperare fino al tre pari, poi sfiga vuole che Denis la metta dentro, poi pareggi comunque con Ibrahimovic e alla fine va bene così, ché il Milan non è che abbia fatto questa partitona, specialmente in difesa e in fase di costruzione di gioco, comunque Thiago Silva e Gattuso immensi, i terzini e Bonera imbarazzanti, Pato abulico, Cassano due partite tre assists, Robinho spirito di sacrificio, Strasser sempre più promosso, e intanto l'Inter vince a Catania e potenzialmente sono a meno cinque e cinque punti non sono poi così tanti considerato il fatto che mancano ancora diciannove giornate al termine.
Finisce il girone d'andata, Milan campione d'inverno, peccato per le partite con Cesena, Catania, Juventus, Roma ed Udinese. Accettabili i pareggi con Lazio e Sampdoria. Dovevano essere sette punti in più.

sabato 8 gennaio 2011

In tutto questo

Galliani è in Brasile, dove ha fatto scatenare un'asta pazzesca per vendere Ronaldinho. Il nostro AD, per intascare una somma maggiore, ieri ha persino dichiarato che il Flamengo, a suo avviso, era in vantaggio. Oggi? Controfferta del Gremio. Nessuno saprà mai la cifra a cui Ronaldinho verrà venduto, ma state certi che sarà di gran lunga superiore agli otto milioni di euro suggeriti dai media italiani.

giovedì 6 gennaio 2011

A caldissimo

Tacco di Robinho, palla geniale di Cassano e goal del ventenne Strasser al suo esordio dal primo minuto. Sembra una favola, è la realtà di un pomeriggio pazzesco per i rossoneri, che escono da Cagliari con tre punti in tasca, avendone guadagnati due sulla Lazio, tre sulla Juventus e due o tre su Inter e/o Napoli.
Partita scialba, brutta, povera di emozioni. Non sembrava un match di Serie A, piuttosto la partita domenicale della parrocchia. Fino al minuto trenta, quando il Cagliari ha cominciato a dominare. Da lì in poi, per cinquanta minuti, solo i rossoblu hanno dimostrato di aver voglia di vincere. Il Milan ha sprecato due o tre occasionissime con Robinho e Pato, Abbiati ha avuto fortuna su una maxi papera, i sardi hanno addirittura colto un palo clamoroso. Senza girarci troppo intorno, il Milan di oggi meritava di perdere. Forse anche con più di un goal di scarto.
Ed invece ecco i tre punti. Con il goal del giovanissimo Strasser. Incredibile ma vero. Da Domenica, però, bisogna cambiare marcia. Non si vincono i campionati in questo modo.

domenica 2 gennaio 2011

Su Ronaldinho

Essendo ai titoli di coda, possiamo tranquillamente fare qualche considerazione sui due anni e mezzo passati da Ronaldinho al Milan. Acquistato dal Barcellona in pompa magna, sperando che l'eroe del destino, come il dentone è definito da Carlo Pellegatti, potesse resuscitare all'ombra della Madonnina, senza l'ingombrante Messi a dargli fastidio.
Dopo un migliaio di giorni a Milano, è inutile nascondersi dietro ad un dito - Ronaldinho, al Milan, è stato un fallimento completo. Ok qualche bel goal, ok qualche grande giocata, ok qualche sontuosa partita. Ma se siamo onesti, e noi lo siamo, non dobbiamo temere di dire che Ronaldinho è stata una scommessa persa. Forse in partenza, forse no. Resta il fatto che è stata persa. Certo, a Milanello è stato accolto e trattato come un re. Gestito con affetto da Ancelotti, con amore da Leonardo, con rispetto da Allegri. Niente da fare, il gaucho non è mai esploso e non è mai tornato quello del 2005/2006, l'anno in cui vinse il Pallone d'Oro. I motivi? Chissà, probabilmente l'esplosione di Pato, la coabitazione con Kakà, l'arrivo di Ibrahimovic e Robinho, l'acquisto di Cassano, la stima dei propri tecnici lentamente ma inesorabilmente sgretolatasi dopo un tot di partite.
Certo, su una cosa Berlusconi ha sempre avuto ragione. Sulla carta Ronaldinho è il miglior calciatore del mondo. Quel che riesce a fare con i piedi è qualcosa di straordinario. Max Allegri, uomo pratico, ha però capito che tra saper fare e fare c'è una differenza abissale. E ha anche capito che non puoi giocare con un 4-3-3 spregiudicato in Italia, usando due punte esterne di movimento ed una torre centrale, come il Barcellona di qualche anno fa. Anche perché Ronaldinho, di movimento, ne ha fatto pochissimo in questi due anni e mezzo.
Il suo trascorso rossonero mi ricorda parecchio quello di Rui Costa. Un grande campione acquistato per una cifra importante che al Milan non è riuscito ad esprimersi. Coccolato dalla dirigenza, dalla tifoseria, dagli allenatori. Eppure, niente.
Ci sono però aspetti positivi da considerare. La fine dell'immobilismo milanista sul mercato. Siamo tornati la società che eravamo. I brocchi a casa i campioni in campo. La mossa Cassano, geniale se consideriamo il fatto che è stato acquistato per due milioni e mezzo di euro, non sarebbe stata possibile con Ronaldinho in rossonero. La minusvalenza del brasiliano, che sarà di soli dodici milioni di euro - un anno del suo stipendio, in fondo. La fine di un ciclo, nato ed evolutosi dal 2007 al 2010, con il Milan che osservava e gli altri che vincevano.
Eppure a me dispiace. Quelli come Dinho dovrebbero giocare titolari nel Milan, come dice il Presidente. Sarebbe stato fantastico vedere Dinho, Robinho, Pato, Ibrahimovic ed Inzaghi al massimo della forma. Le storie d'amore finiscono, questa è finita. Chissà chi lo sostituirà nei nostri cuori.