sabato 19 luglio 2008

Le cinque sorelle - Spese a confronto

Negli ultimi due anni il Milan è stato dipinto da tifosi, giornalisti e uomini di sport come una società che non spendeva più. E che quando spendeva, spendeva male. Fino a pochi giorni fa, la tiritera continuava. Appena il Presidente Berlusconi e il suo Vicario Galliani hanno presentato Ronaldinho (e fatto trapelare le cifre del suo ingaggio), come d'improvviso - e come al solito - gli struzzi sono tornati con la testa sottoterra. Ma con la parte bassa del lato B in bella evidenza.
Quest'anno, almeno finora, la società rossonera è quella che ha speso 'meglio', ossia presenta il miglior rapporto costi/ricavi. In realtà sarebbe seconda alla Roma (-20,5/+21,8), ma questa deve chiaramente mettere ancora mano al portafogli essendosi infatta privata di due suoi uomini chiave quali Mancini e Giuly.
Dunque, Roma a parte, in questa speciale classifica costi/ricavi troviamo il Milan in prima posizione (-42,8/+23,8), poi la Juventus (-36/+18,9), la Fiorentina (-47,9/+5,1) e infine l'Inter (-26/+0) che sembra debba ancora spendere e quindi peggiorare il suo rapporto costi/ricavi.
Passiamo ora alla classifica delle uscite. Vediamo quali sono stati i Presidenti più generosi coi propri tifosi. La Fiorentina supera tutti, coi suoi 47,9 milioni investiti. Seguono Milan (42,8), Juventus (36), Inter (26) e Roma (20,5). Anche qui qualcosa potrebbe cambiare, soprattutto in casa Roma e Inter.
Sul fronte entrate, il Milan è primo, con 23,8 milioni ricavati dalle cessioni e dai prestiti, seguito in scia dalla Roma (21,8) e dalla Juve (18,9). Lontanissime invece la Fiorentina (5,1) e l'Inter (0). Se i viola non sembrano intenzionati a perdere giocatori (dopo Ujfalusi, Liverani e Vieri), l'Inter potrebbe sfoltire il proprio attacco, troppo numeroso al momento anche per un 4-3-3 come quello di Mourinho. Anche perché uno di quei tre è Mancini, che attaccante non è.
A voi l'ardua sentenza.

10 commenti:

The Crow ha detto...

Eccellente - come sempre - Astoria.
Ci sarebbe molto da discutere in merito e, in particolare, non tanto i dati relativi alla nostra società, quanto quelli dei neroazzurri. E' una storia lunga, che parte da lontano, dove - non mi stancherò mai di ricordarlo - solo con il terremoto extra-calcistico di due anni fa sono venuti fuori, improvvisamente, i meriti sul campo di una società altrimenti incapace e fallimentare negli ultimi quindici anni. E i numeri sono lì a dimostrarlo. Secondo voi, come mai la stessa società che non ne azzeccava una, acquistava pippe e cedeva eccellenti giocatori spendendo puntualmente montagne di quattrini con faraoniche campagne acquisti senza vincere mai - e sottolineo mai - nulla, si è scoperta all'improvviso vincente e capace? E solo i più accorti come Astoria notano come, in realtà, a livello di gestione non sia cambiato assolutamente nulla, con la solità società buona sola a spendere grazie al suo "generoso" presidente. Devo forse ricordare quanto percepirà all'anno il signor Mourinho, tanto per rimanere soltanto all'attualità?
Ben altra cosa, invece, società come la nostra e la Juventus. Tanto per rinvangare ancora una volta il passato, si è dipinto Moggi come il male assoluto, il vertice della cupola mafiosa che ammorbava il nostro calcio e, forse, magari per certi versi è potuto essere anche così, ma purtroppo ci si dimentica quali capacità manageriali e di gestione abbia avuto, facendo puntualmente quadrare i conti del bilancio e, allo stesso tempo, costruendo ogni anno una squadra competitiva e vincente. Oppure credete che in Italia uno come Ibrahimovic l'abbiano fatto arrivare Oriali e Branca?
Quanto a noi, beh, sapete bene quello che penso in merito alla qualità della nostra dirigenza, dove magari agli inizi del ventennio berlusconiano la si poteva pure criticare per le spese "folli" (ma con quale sequela impressionante di risultati?), ma che col tempo ha saputo trasformarsi in un'accorta gestione delle risorse economiche non più "illimitate" come una volta, con in più cercando di guardare sempre al "bello" con la costruzione di squadre votate allo spettacolo e, cosa che a me piace più di tutte ed assolutamente peculiare per non dire unica, creando una sorta di famiglia con un senso di appartenenza che semplicemente non ha eguali.
Vorrei, infine, ricordare quanto detto da Galliani nell'intervista de "La Stampa" - tra l'altro qui riportata qualche giorno fa - quando Ronaldinho era un sogno ancora tutto da realizzare. Alla domanda: "E poi, con questo mercato fiacco, non si ammazzerà di lavoro...", rispondeva:
«Vuole scherzare? Ho concluso una quarantina d’operazioni. Non ho mai lavorato tanto sul mercato quanto quest’anno».

mavalà ha detto...

Ma infatti...
Il milan alla fine spende per costruire, azzeccando o sbagliando, ma seguendo un filo.
I dati parlano chiaro, anche se, devo essere sincero, non mi appassionano, in quanto a me del calcio interessa soprattutto, se non soltanto, l'aspetto tecnico, quello che dice il campo.
Un discorso simile si potrebbe fare, poi, sull'età media dei giocatori.
Si parla sempre di milan vecchio, ma il centrocampo dell'inter cos'è, un asilo? E non è che in difesa siano messi meglio. L'attacco poi, è comunque più vecchio del nostro. Ma la squadra che non punta sui giovani è il milan, per la stampa.

I giornalisti sono pigri, quando qualcuno afferma una cosa diventa verità, per loro, senza andare a controllare se i fatti stanno veramente così. Che ci possiamo fare, pazienza...

AstoriaRecords ha detto...

Il signor Moratti ha esternato il proprio amore per il signor Moggi in più occasioni. Lo voleva all'Inter, nel posto dove oggi ci sono Oriali e Branca - sì, esatto, quei due condannati (e che hanno patteggiato sei mesi di reclusione dichiarandosi pertanto colpevoli) per il reato di falsificazione di passaporto nell'affare Recoba.
Moggi disse educatamente di no.
Sappiamo cosa sia successo a Moggi.

AstoriaRecords ha detto...

Forse, anzi sicuramente, dovrei aprire un post per un argomento così importante - specialmente per Crow e per il sottoscritto. Da qualche giorno gira una notizia, una notizia che mi ha lasciato di sasso. La Juventus starebbe trattando l'acquisto di Seedorf. Ora, il fatto che Ronaldinho abbia scelto il numero ottanta lasciando il dieci a Clarence, mi fa dubitare della veridicità della cosa. Però, quando giornali, televisioni e internet fanno rimbalzare la notizia in modo continuo, qualche fondo di verità, sotto sotto, deve pur esserci. Qualcuno può illuminarci?

The Crow ha detto...

Quando ho letto il tuo commento m'è preso un colpo: ero - e sono - sono completamente all'oscuro di qualsiasi trattativa in merito! Inoltre, sapendo bene quanto tu sia accorto nel non dare peso alle miriadi di balle che circolano, beh, un brivido me l'hai regalato...
In ogni caso, personalmente, reputo la notizia quantomeno improbabile. Facendo un rapidissimo giro di "fonti", ho letto che è una cosa che ha messo in giro "Tuttosport", ma non mi pare che abbia avuto un grosso seguito, tant'è che il "giornale rosa" non ne ha fatto cenno neanche nelle possibili "trattative" della Juventus. In più, vengo or ora dalla visione della nuova trasmissione interamente dedicata al calcio mercato su Premium Calcio 24 e, anche lì, la "notizia" non è stata nemmeno sfiorata. La "bomba" del giorno è la questione Mutu ed il suo malcontento del contratto offertogli dalla Fiorentina per stessa ammissione di Corvino, con la Roma in agguato al primo segnale di "apertura". Ma ripeto, fortunatamente, nessuna notizia di Seedorf.
Clarence non è persona da rimangiarsi quanto detto e se nell'intervista di pochi mesi riportata anche qui su Milan Football Hall affermava che con il Milan c'è un legame molto forte a tal punto da voler rimanere nella società anche quando smetterà di giocare, beh, a me basta e avanza.
Quanto alla questione del numero di maglia non dato a Ronaldinho, se devo essere sincero, un po' mi ha sorpreso, perché pensavo che da grand'uomo qual è, Clarence avrebbe fatto un gesto di "accoglienza" del genere a Dinho. Ma in realtà, pensandoci bene, è un uomo ancora più grande di quanto pensassi, dai principi fermissimi e di un attaccamento alla maglia - nel senso di quella rossonera, non del numero - che mi hanno ancor di più scaldato il cuore, evitando magari facili "concessioni" se vogliamo anche in prospettiva dannose. Inutile nasconderselo, a quei livelli l'Io è grande come una casa e con tutti i buoni propositi di questo mondo, non è difficile generare anche piccole gelosie, stupide se vogliamo, ma che se non disinnescate subito possono realmente diventare devastanti. Pensiamo, appunto, a come è stato accolto Dinho con la spettacolare festa di San Siro, degna dell'arrivo di Maradona al San Paolo di Napoli. Tutto bellissimo e giustissimo, con probabilmente Ricky e Clarence ad essere i primi a gioirne, ma se non vogliamo passare per stolti buonisti dobbiamo dirci la verità fino in fondo e non nasconderci il fatto che queste cose fanno comprensibilmente parte della natura umana. Per questo è stato altrettanto giusto che Dinho abbia già dovuto accettare le gerarchie del gruppo per quanto riguarda, appunto, l'assegnazione dei numeri delle maglie. In tal senso, bellissimo quanto dichiarato dal nostro Carlo il Magnifico:
"Ronaldinho ha rispettato la gerarchia del nuovo gruppo nel quale è entrato, come era naturale che fosse. Certo, per lui la questione era anche legata ad un discorso di immagine. Ma io sono cresciuto in un calcio in cui ci si legava alla maglia e non al numero".

AstoriaRecords ha detto...

Condivido ogni tua riga, come al solito.
Resta però il fatto che in una settimana in tanti stanno parlando di quest'affare impossibile. Personalmente, ribadisco, non ci credo. Ma vorrei capirne le ragioni. Se Tuttosport volesse vendere più copie, converrebbe scrivere che la Juve è su Eto'o, Drogba, Messi...
Ma Seedorf? Mah. Misteri giornalistici.

The Crow ha detto...

Beh, perché a mio modesto parere, evidentemente, anche loro hanno un limite di decenza nello sparare balle: dire che uno dei "nomoni" che hai citato tu starebbe nella lista acquisti della nuova - e accortissima ai bilanci - dirigenza bianconera sarebbe veramente troppo e non ci crederebbe nessuno. Per Clarence, invece, il discorso è lievemente diverso e in qualche modo più verosimile, soprattutto se si è "bravi" nel rincorrere supposti malumori e i tanti "si dice". Ma tutto questo secondo loro, neh? Perché, per come la vedo io, Seedorf è più di un intoccabile.

ilPrigioni3ro ha detto...

Clarence alla Juve? L'ho sentita anch'io la voce ma non è una novità: circolava anche 3 anni fa dopo Istanbul. Secondo me l'hanno sparata, pensando: "E' arrivato Dinho, Seedorf farà tanta panchina e a lui non va, quindi...."
Non credo che si concretizzerà, anche se in un mercato schizofrenico come è adesso, chi può dirlo con esattezza?

The Crow ha detto...

Prigioniero, non ti ci mettere anche tu, eh? :-)
Piuttosto, lo stesso Ancelotti nel corso della conferenza stampa di ieri ha delineato la composizione del nostro attacco, con sei giocatori per tre posti: Kakà, Seedorf e Ronaldinho come trequartisti/seconde punte, Pato, Borriello e Inzaghi come prime punte. Non male, vero?
Quanto a Clarence, sempre Ancelotti ha confermato che il suo ruolo principale sarà proprio quello di "giocarsela" là davanti con gli altri, ma con il presupposto che all'occorrenza potrà essere schierato anche nei tre di centrocampo, se un cataclisma dovesse renderci contemporaneamente indisponibili più di uno tra Gattuso, Pirlo, Ambrosini, Brocchi, Emerson e Flamini.
A proposito dell'attacco, ditemi pure che sono monotematico, ma ci terrei ad avere una vostra opinione: mi dite perché Abramovic è così testone? Voglio dire, ma che se ne fa di un giocatore scontento e che in due anni ha avuto un rendimento vicino al 20% di quello che realmente potrebbe avere come Sheva? OK, l'hai pagato una montagna di soldi, gli hai dato un ingaggio vicino al reddito annuo dello Scià di Persia, hai visto che il primo anno già non ce la faceva più a stare a Londra ed hai voluto cocciutamente "provarlo" per un altro anno ancora, con risultati ancore peggiori della passata stagione, ma ora? Dai, Roman, su: fai il bravo... Lo vedi che cosa succede a fare il "guasta famiglie"? :-)

AstoriaRecords ha detto...

Concordo su Sheva. Se tornasse, al posto di Borriello, non mi trovereste certo a manifestare sotto Via Turati. Invece, piccola sciocchezzuola. I giornali si sono masturbati, anzi fatti le pippe, sulla super Fiorentina che sta nascendo. Gilardino, Vargas, Melo, Jovetic, Zauri e tutti gli altri. A due settimane dal preliminare di Champions, però, non riescono a tenersi il capitano, il giocatore simbolo, l'uomo più forte della rosa. Kakà, al contrario, gioca ancora nel Milan.