domenica 8 marzo 2009

Le cose che cambiano



Quando alla Juventus venivano convalidati goals come questi, si parlava di rapina, furto, scandalo. Ieri? Silenzio.

10 commenti:

The Crow ha detto...

Effetto Mourinho.
Odio farlo, ma basta leggere quanto ho scritto qui giusto un paio di giorni fa: "Guardate, pensate quello che volete, ma la sua strategia [quella di Mourinho] fino ad ora ha funzionato e, senza pensare ad alcun tipo di "nuove cupole" o stupidaggini del genere, in questo periodo l'Inter è stata aiutata, eccome. Sicuramente senza intenzione, probabilmente inconsciamente, ma senza ombra di dubbio a causa del clima creato "furbescamente" dallo specialone".
Come volevasi dimostrare, appunto.

AstoriaRecords ha detto...

Resto dell'idea che Mourinho faccia benissimo - è la stessa strategia Moggiana che difendevo e difendo. Il problema non è di Mourinho, ma degli arbitri che in Italia non sanzionano. Infatti Mourinho viene regolarmente castigato in Europa.

The Crow ha detto...

Sicuramente è un problema mio, ma sai che non ho capito bene la tua posizione in merito? Davvero.
Da una parte dici che Mourinho fa benissimo, dall'altra dici che il problema sono gli arbitri italiani che, al contrario dei loro colleghi in Europa, non lo castigano... Quindi?

ilPrigioni3ro ha detto...

Mourinho si comporta come meglio crede e sfrutta i punti deboli dell'avversario, o del sistema: in questo caso le giacchette una volta nere.
Evidente che nel dubbio queste siano condizionate.
Comunque nel caso specifico penso abbiano visto giusto. Diciamo che gli è andata bene.
Piuttosto, e credo lo abbiate già evidenziato, noto una certa sudditanza dei "giornalisti" nei suoi confronti: li trovo abbastanza zerbinati.

AstoriaRecords ha detto...

Mourinho fa bene a tutelare la propria squadra spostando il fuoco dell'attenzione sulla pagliuzza altrui. E' il generale di un esercito, non può che fare così. Poi che questa cosa in Italia sia accettata non è certo un suo problema. In Europa, dove al primo fallo vieni ammonito, il calcio di Mourinho (esattamente come quello di Capello) non riscuote successi. Ma entrambi sono dei maestri nei campionati, come le loro carriere dimostrano. Pertanto, non condivido il suo comportamento seguendo la mia morale (che però sono personali e quindi contano zero), ma condivido il suo comportamento da un punto di vista logico. E' come uno che insider trading. Sbagliato magari eticamente, ma logicamente condivisibile.

The Crow ha detto...

OK, adesso mi è più chiaro il senso del tuo ragionamento. Peccato, però, che non lo condivida: l'etica è l'etica, o c'è o non c'è. E l'esempio dell'insider trading, se mi consenti, è fuori luogo, poiché si dà il caso che sia punito dalla legge, mentre Mourinho, per quanto detestabile, non ha detto o fatto nulla di civilmente o penalmente rilevante. A meno, secondo la sua "logica", non decida di tirare un pugno ad un tifoso di una squadra avversaria... :-)

AstoriaRecords ha detto...

Dispiace doverlo dire, ma per una volta non sono d'accordo con te. L'etica è personale e soggettiva, non oggettiva, nè "etica". Purtroppo sono serviti i vari Giordani Bruni per farlo capire al Vecchio Continente, ma grazie al cielo, al giorno d'oggi, c'è un po' più di rispetto per le idee e le opinioni altrui. Ovviamente quando queste rispettano la persona e la dignità altrui. Ti ripeto, uno può non condividere l'etica Mourinhana, ma finché l'allenatore portoghese non supera il limite imposto dal rispetto per gli altri (quello per cui si va in tribunale, tanto per capire), non potrò che dissentire da lui ma - almeno io - vorrò rispettarlo.

The Crow ha detto...

Disquisizioni filosofiche a parte sulla "soggettività" dell'etica - non mi sembra questo il luogo più opportuno per involarci in una simile conversazione non proprio semplice, ma disponibilissimo a riprendere con te l'argomento quando vuoi in altra sede - temo che tu ti stia un tantinello "ingarbugliando" sulla questione. Perdonami, ma prima dici che Mourinho faccia benissimo a comportarsi così, pur non condividendolo, poi "sposti" la questione sul rispetto "a prescindere" delle sue opinioni. Concorderai che non è la stessa cosa, anzi.
Se sulla seconda affermazione non posso che essere d'accordo con te, infatti, continua ai miei occhi l'avere poco senso o addirittura nessuno la prima. L'etica essenzialmente che cos'è? La differenza tra bene e male, giusto? Orbene, qui nessuno dice che Mourinho abbia infranto la legge. O, almeno, non quella civile o penale (e si dovrebbe comunque vedere la disciplina sportiva, tant'è che è stato squalificato). Ma di sicuro, pur rispettando le sue opinioni come te, non mi sogno nemmeno di dire che faccia benissimo, in quanto c'è comunque una legge "non scritta", che è quella morale (o etica, se preferisci), dove non mi sembra che lo "specialone" sia un campione. Anzi, tutt'altro.

AstoriaRecords ha detto...

Mi ripeto.
i) Mourinho può dire ciò che vuole, anche infangare la dignità altrui, rischiando una condanna.
ii) Mourinho, se dicendo ciò che vuole beneficia la propria squadra, fa bene.
iii) Finchè le cose che dice Mourinho non ledono la dignità altrui, non sta a noi giudicarle.
iv) Possiamo condividere o meno il comportamento di Mourinho, ma non esiste un'etica comune. A meno che tu non viva in Corea del Nord.
v) Non mi comporterei mai come Mourinho, perchè la mia etica più che personale me lo impedirebbe.
vi) La differenza tra il bene e il male è una cazzata, a mio avviso. Inventata dagli uomini nel corso dei secoli per darsi dei codici. Vale per qualunque cosa. Pertanto, non credo in un'etica assoluta. Ci viene imposta e dobbiamo assecondarla. Ma il bene e il male sono concetti assai labili, che quando non disciplinati dalla legge (rapina, stupro, omicidio, ecc.) diventano personali. Ad esempio, c'è chi ritiene la superbia un qualcosa di negativo. Ma chi l'ha stabilito? C'è chi, nel passato, ha ritenuto il voto alle donne un qualcosa di negativo. La democrazia. L'omosessualità. Lo stato di diritto e l'illuminismo, fortunatamente, ci hanno consentito di crescere come civiltà.
Riassumendo. Il pensiero unico cui siamo sottoposti a causa dei clichè da noi stessi inventati e impiantati nella società non dovrebbe farci dimenticare che l'individualismo e la libertà di pensiero sono le basi di una società libera. Voltaire diceva "Non sono d'accordo con ciò che dici, ma sono a pronto a morire per il tuo diritto a dirlo". Insomma, non userei mai le parole di Mourinho e non farei mai come lui, ma non posso negare che le sue parole siano una furbata che aiuta la propria squadra e che non ledano la dignità altrui (pertanto non siano motivo di intentare una causa contro il portoghese).
Ps Da una persona aperta come te non mi aspetto concetti come "legge non scritta", "morale condivisa" e cose simili. Sono più adatte ad un dittatorello africano o ai frequentatori del MilanBlogClub. Fortunatamente, tu sei un campione di libertà che non appartiene a nessuna delle due categorie sopra esposte.
Con tanto affetto. Astoria.

The Crow ha detto...

Se tu ripeti, io insisto.
Semplifichiamo? Essenzialmente la questione mi sembra che verta sulla possibilità o meno che le frasi di Mourinho abbiano leso la dignità altrui. E cosa altro pensi che abbia fatto lo specialone nei confronti della classe arbitrale con tutti i sospetti che paradossalmente (è proprio il caso di dirlo) ha adombrato in merito ai "tanti, ma tanti punti in più" avuti dalla Juventus? Solo disattenzione? O gli ha tirato intenzionalmente un calcio in pieno volto, proprio per distogliere l'attenzione da quanto "avuto" dalla sua squadra? E non è questo ledere la dignità altrui? In più scagliandosi proprio contro coloro che, al contrario, hanno palesemente "aiutato" (virgolette d'obbligo) l'Internazionale Football Club in questi mesi, compiendo in un colpo solo un bel triplo salto mortale.
Se poi per te la differenza tra il bene e il male è una cazzata, beh, così come Voltaire ci ha insegnato, farò di tutto per difendere la tua opinione, ma l'odore che si avverte è quello assai sgradevole del relativista che spesso fa rima con buonista, ovvero la più grande sciagura che l'era moderna possa aver vissuto. Ed io so che, fortunatamente, tu non fai parte di nessuna delle due categorie.
Con altrettanto affetto, The Crow