lunedì 26 ottobre 2009

Lo spasmo post orgasmo

Se qualcosa possiamo dire di questo Milan è che riesce ad uscire dai momenti apparentemente difficili con una rabbia, una voglia, una passione degne di uno scritto omerico. Già, perché ieri sera, contro un Chievo volitivo e ordinato in campo, il Milan è stato in bambola per larghi tratti della partita. Sotto per uno a zero, i rossoneri hanno rischiato più volte di prendere un altro goal e di tornare da Verona a mani vuote.
Invece no. Qualcosa è successo, durante quel fottuto intervallo di Milan-Roma. Non saprei come descriverlo, ma credo che Leonardo abbia trasmesso qualcosa di magico ai propri giocatori. Così, negli ultimi dieci minuti di gara, il Milan ribalta il risultato con due goals di Nesta - il primo alla Inzaghi, il secondo da attaccante di razza, sconfigge il Chievo e si porta al quarto posto in classifica in compagnia di Fiorentina e Palermo.
E il merito, per come la vedo io, è interamente di Leonardo. Un uomo capace di caricare i propri soldati come pochi, pochissimi esordienti sono capaci di fare. Un uomo che è riuscito a rilanciare Oddo, tra i migliori nell'ultima settimana. Che sta rilanciando Borriello, fantasma da quando è tornato a Milanello un anno e mezzo fa. Che ha riportato Dida, papera di Madrid a parte, a dei livelli altissimi. La parata strepitosa di Nelson al minuto novanta, infatti, è figlia di una fiducia incondizionata e di una stima da parte di Leo di cui il portierone aveva chiaramente bisogno.
Per chi non l'avesse vista, vi consiglio di riascoltare le parole di Leonardo, a caldo, ai microfoni di Mediaset. Questo generale ha qualcosa di hemingwayiano, non trovo le parole per descriverlo. So solo che la parola Scudetto non mi sembra più un'utopia. Che quei sette punti che ci distanziano dall'Inter sembrano meno. Che la Champions si può vincere.

3 commenti:

The Crow ha detto...

Penso che meglio non avresti potuto descrive la settimana rossonera.
Vorrei giusto spendere una parola di più per Dida: gli ho sempre voluto bene. Sempre. Anche quando - paradossalmente - avrei desiderato che al suo posto ci fosse stato un altro portiere.
Ma la vicenda Dida è una favola che può accadere solo al Milan, nonostante tutto.
E l'abbraccio dei suoi compagni e di Leonardo a fine gara ieri è lì a testimoniarlo. Pura commozione.
E adesso il Napoli.

ilPrigioni3ro ha detto...

Ho vissuto il secondo tempo di domenica come da tempo non mi accadeva. E' come se si fosse risvegliato il sacro fuoco rossonero che c'è in me.
Piano comunque con i sogni, e viviamo alla giornata a cominciare da domani sera che sarà durissima.
Su Dida: io spero che questo sia l'ultimo anno ma non lo dico con ingratutidine. Ogni volta che gioca mi fa rischiare l'infarto; lo ringrazio e gli voglio bene lo stesso.
Bene ha fatto comunque Leonardo ha rilanciarlo e sintomatici sono stati gli abbracci dei compagni e del mister a fine partita, segno che non è un corpo estraneo allo spogliatoio.

The Crow ha detto...

Prigioniero, sono d'accordo con te su Leonardo.
Penso che il suo merito più grande sia stato finora proprio quello di puntare tutto o quasi sulla psicologia dei ragazzi, sul loro orgoglio, sul desiderio di riscatto.
Quello che ovviamente Leonardo non poteva dare in termini di organizzazione di gioco, è stato piano piano compensato dalla volontà di fare gruppo e di coagulare in esso le singole individualità.
Proprio per questo motivo, il rischio più grosso da qui in avanti possono essere i cali di tensione, perché altrimenti davvero non si spiegano i primi tempi fin qui visti da Dottor Jekyll e i secondi da Mister Hyde.