sabato 18 settembre 2010

Domande

Ok, Berlusconi avrà usato parole un po' dure - anche se vedere Huntelaar sulla fascia fa effettivamente paura. Ok, Berlusconi è uno che mette il naso nelle cose del Milan da venticinque anni - anche se i trofei e lo stile di gioco gli danno ragione. Ok, Berlusconi è uno che parla tanto - anche se Moratti, Zamparini, Cellino, la Sensi e tutti gli altri parlano molto più di lui.
Ma il caro Leonardo, in tredici anni di Milan, non lo sapeva tutto questo? E se lo sapeva, perché ha accettato di allenare i rossoneri?
Sapete cosa penso di Leonardo. Uomo meraviglioso, persona competente, uno di quelli che col calcio c'entrano poco - ed è un complimento, detto da me.
Però. Però è ridicolo accettare un Presidente, una società, una dirigenza, dei giocatori, una visione delle cose... e poi lamentarsene quando te ne vai di tua spontanea volontà, come Leonardo dice di aver fatto.
Leonardo sapeva che non avrebbe avuto Kakà, sapeva che i soldi sarebbero stati pochi, sapeva che doveva riportare il Milan a vincere. Se pensava, come ribadisce, che la rosa era inadatta a vincere, che lui e Berlusconi non potevano coesistere, che voleva un ambiente bucolico dove lavorare con serenità... perché ha accettato di essere l'allenatore del Milan?
E poi, Berlusconi non ha mai parlato male di lui come uomo, ma si è lamentato del suo modo di far giocare la squadra. Rispondergli in un'intervista, attaccandolo e dandogli, neanche troppo velatamente, dello stronzo, del narciso e del matto, mi sembra davvero fuori luogo. Specie da uno come Leonardo, che vuol passare per il Piccolo Principe del calcio mondiale.

1 commento:

The Crow ha detto...

D'accordo su tutta la linea. La stima e la riconoscenza nei suoi confronti per i tredici anni trascorsi in rossonero rimangono e rimarranno per sempre immutati, però, allo stesso tempo, non si può non constatare che a Leonardo negli ultimi tempi sia partito un po' il boccino. E questa intervista non fa che darne ulteriore conferma. Anch'io penso che non sia stato "cacciato", ma che se ne sia andato lui di sua spontanea volontà, proprio perché si è intestardito in una visione di gestione della squadra tutta sua, in evidente contrasto con la volontà della dirigenza. Non ho mai capito ad esempio già in avvio di campionato, quando la sua panchina sembrava vacillare per l'orrida sequela di risultati negativi, la sua uscita "se vengo esonerato, non tornerò di certo a fare il dirigente del Milan". Ma perché, scusa? Hai abbracciato questo progetto proprio "per amore" di questa società e adesso che il vento ti è contrario ti sei già disamorato dopo neanche una manciata di partite?
Su una cosa però ha ragione: il Milan di oggi gioca (quasi) esattamente come il suo dell'anno scorso. Ci pensavo anch'io in questi giorni e ne avrei voluto parlare proprio qui, magari con un post specifico. Sicuramente è ancora troppo presto per fare delle valutazioni in tal senso, ma la cosa effettivamente desta meraviglia e regala anche qualche brividino circa il nostro nuovo mister.