sabato 4 settembre 2010

E sulla decadenza dell'oggettività

Marco Borriello. Ventotto anni compiuti, sessantadue goals in duecentotrenta partite. Fanno un goal ogni quattro partite. Fanno nove goals di media a campionato.
Statistiche a parte, l'arrivo di Borriello a Roma ha suscitato quasi maggior clamore di quello di Ibrahimovic e sicuramente molto più clamore di quello di Robinho. Possibile? No, almeno a mio avviso. Eppure si sente sempre più dire che questa Roma, con Borriello, ha fatto un salto di qualità pazzesco. Come è possibile? Come è possibile che Marco Borriello, uno che a quasi trent'anni ha disputato due buoni campionati su dieci sia diventato un giocatore indispensabile, un uomo che cambia le squadre, un calciatore che ti porta sul tetto del mondo? Come?
Davvero, non capisco. Lo giustificherei, ma non lo capirei, per un Pazzini. Per un Cavani. Persino per un Adriano - in forma, ovviamente. Ma non per Borriello from San Giovanni a Teduccio. Dai, siamo seri.

Nessun commento: