domenica 31 ottobre 2010

Vedi Napoli e poi...

L'andamento singhiozzante messo in mostra dai rossoneri in questo scorcio di stagione lascia allibiti tale è la sistematicità di prestazioni all'altezza del nostro nome alternate ad altre francamente sconfortanti. Così, se qualcuno si era illuso per la bella reazione di orgoglio vista a Napoli dopo una delle peggiori nostre partite che memoria ricordi come quella di Madrid in Champions, ecco che puntuale è arrivata un'altra batosta, questa volta a San Siro contro una Juventus decimata e chiusa come la provinciale di turno che viene a farci visita. Per carità, nulla contro di loro, anzi, hanno saputo fare di necessità virtù, colpendoci cinicamente dopo averci aspettato nella propria metà campo per circa 80 minuti su 90. Ma, intendiamoci subito, il problema non sono le sconfitte arrivate in questi giorni, è "come" sono arrivate. Squadra molle, senza nerbo (eccezion fatta per Ringhio, ovvio), senza idee, lenta, pesante, confusa, paradossalmente sterile in attacco nonostante quell'agglomerato di superstar che ci troviamo quest'anno in rosa. Quali le cause, quindi? Molteplici, a cominciare da chi siede in panchina fino al rendimento decisamente sottotono (eufemismo) di alcuni giocatori "chiave" nel nostro scacchiere. Poi, se vogliamo, possiamo anche aggiungerci gli infortuni di Thiago Silva e Ronaldinho, unitamente ad una buona dose di sfiga che non guasta mai (incrocio dei pali di Ibra ieri dopo pochi minuti e ormai "solito" fuorigioco inesistente fischiato a Pato poco dopo, solo davanti a Storari), ma se vogliamo parlare seriamente non è questo che ci interessa ora. Diciamocelo francamente, mister Allegri ha fin qui fatto un buon lavoro e le sue capacità di tecnico non si discutono, ma quello a cui assistiamo oggi è una sorta di squadra "incompiuta", le cui (enormi) potenzialità si sono finora solo a tratti intraviste. Non si capisce, ad esempio, perché il Milan sia stato costruito ad immagine e somiglianza delle volontà del nostro presidente che da sempre vuole il trequartista dietro le due punte - e sulla qual cosa per la cronaca io sono da sempre d'accordo - e invece anche ieri ci è toccato vedere un 4-3-3, con Pato e Robinho inutilmente defilati sulle fasce. Non si capisce perché anche quando si adotti il 4-3-1-2, Seedorf non giochi nel suo ruolo più abituale (o, meglio, da lui gradito) e cioè come trequartista e invece lo si debba vedere "camminare" sulla sinistra della linea mediana, laddove occorrebbero invece mastini ringhianti alla Gattuso. Clarence già quando aveva trent'anni non ci voleva giocare da quelle parti, ricordate? Pensate che ora che di anni ne ha 36 abbondanti faccia i salti di gioia? E come se non bastasse lo zero a uno subito ieri nel primo tempo, dopo il raddoppio di Del Piero neanche a metà ripresa, dobbiamo aspettare gli ultimi dieci minuti per vedere Inzaghi Filippo da Piacenza? Ma perché? E poi ci sono giocatori come Pato francamente irriconoscibili, Antonini in caduta verticale dopo un eccellente avvio di stagione e Abate, beh, è ormai un anno che vado dicendo che NON E' UN TERZINO.
Di solito a questo punto della stagione si dice che il Campionato è ancora lungo, che c'è ancora un sacco di tempo e, del resto, indipendentemente da quello che faccia la Lazio oggi, siamo lì, ad un solo punto dall'Internazionale. Ma allora mi dite perché nonostante questo non sono affatto tranquillo?

3 commenti:

AstoriaRecords ha detto...

Non ho scritto nulla a caldo perché ancora oggi, a più di ventiquattro ore dal fischio finale, non so come pensarla. Il Milan ha giocato meglio della Juve, se per gioco si intende quello che intendo io. Se per gioco si intende fare fallo, difendersi a denti stretti e sperare nei contropiedi, invece no. Del resto, i problemi difensivi (disattenzioni) ed offensivi (sfortuna ed erroracci) si sono visti nuovamente. Se a Napoli la palla era entrata, ieri non è stato così. Di chi la colpa? Non lo so, ma so che se rigiocassimo Milan - Juventus dieci volte il Milan la vincerebbe non meno di sei o sette. Per questo sono fiducioso. Certo, ora le partite con Bari, Inter, Palermo e Fiorentina sono dure. Non so cosa dire, aspetteremo.

The Crow ha detto...

No, ma infatti: al di là delle possibili (e probabili) disamine, anch'io non riesco ad avere un quadro chiaro della situazione. C'è davvero un elemento 'insondabile' che non ci spiega come sia possibile una tale altalena di prestazioni.
Quanto al gioco mostrato dalle due squadre, ovviamente sono d'accordissimo con te, perché nonostante tutto rimane che il Milan comunque abbia cercato di imbastire un minimo di trama così come gli è abituale, a differenza invece della mera muraglia eretta dai bianconeri. Ma rimane il fatto che un attacco come il nostro, con un Ibra alieno nell'essere allo stesso tempo fortissimo fisicamente e dalla tecnica sopraffina, con una scheggia come Pato a girargli intorno e un Robinho che (incidentale, a me sta piacendo moltissimo) può inventarti il numero da un momento all'altro, NON può NON creare almeno DIECI occasioni LIMPIDE da goal a partita. Quante parate ha dovuto fare Storari nei novanta minuti? Due? Tre? Ecco, questo è per me l'elemento insondabile...

AstoriaRecords ha detto...

Neanche io sono tranquillo, in effetti. La partita di domani, che il Real affronterà in modo serio, deve a tutti costi non essere persa. Altrimenti, la qualificazione diventerebbe veramente a rischio con la necessità di due vittorie e la speranza di mantenere una migliore differenza reti rispetto all'Ajax. Inoltre, dopo Napoli mi aspettavo una vittoria facile contro la Juve, se posso essere onesto. Invece quel gioco macchinoso, quel cazzeggio in mezzo al campo, quelle lentezze. Non lo so, penso che servirà almeno un altro mese per giudicare la squadra.