mercoledì 30 dicembre 2009

Il grande giornalismo italiano

Il nuovo allenatore del Manchester City, Roberto Mancini, è stato fermo per un anno e mezzo. Nessuno l'ha chiamato. Non la Juventus, non il Milan, non la Roma. Neanche il Real Madrid, che gli ha preferito lo sconosciuto Pellegrini. Così come il Bayern, lo Zenit, il Chelsea, il Lione, l'Olympique Marsiglia. Proprio nessuno. Bene, viene chiamato ad allenare la seconda squadra di Manchester e tutti impazziscono. Addirittura Mario Sconcerti dalle colonne del Corriere lo definisce "un genio". Ora, il Manchester City sconfigge due squadre in zona retrocessione (una delle quali neopromossa, tra l'altro) e i giornali italiani sprecano fiumi di inchiostro masturbandosi sulle grandi capacità dell'allenatore di Jesi. Uno capace di vincere due scudetti - il primo con la Juventus in Serie B e defraudata dei suoi due giocatori più forti (Ibrahimovic e Vieira). Il secondo, sempre senza concorrenza, vinto all'ultima giornata chè sennò la Roma riusciva a strapparglielo. Con un gioco inesistente, per la mancanza del quale veniva deriso in ogni sede. Negli anni precedenti, la sua Inter arrancava per raggiungere il terzo-quarto posto e veniva costantemente cacciata dalla Champions League (Milan, Villarreal, Valencia, Liverpool). E in Italia ci facciamo le pippe su Mancini. Non li capisco, davvero non li capisco.
Ps Nel 2001-2002, al suo esordio da allenatore, ha portato la Fiorentina in Serie B. La Fiorentina di Adriano, Nuno Gomes, Chiesa, Morfeo, Mijatovic. In Serie B. Così, subito, onde evitare illusioni.

1 commento:

The Crow ha detto...

Il giornalismo italiano, specialmente quello sportivo, nel 99% dei casi è pura prostituzione.
Non credo sia necessario aggiungere altro.