mercoledì 10 giugno 2009

Decadenza

Dalla irrequietudine di Pato ("Voglio parlare con Ancelotti"), al gelo di Pirlo ("Io al Chelsea? Vediamo..."), dalle colonne di Tuttosport il tifoso eccellente Diego Abatantuono interpreta alla perfezione lo stato d'animo di molti, moltissimi milanisti a dir poco delusi dalla vicenda Kaka': "Personalmente non andrò più a San Siro a vedere le partite del Milan e non farò più abbonamenti a Sky o a Mediaset Premium. Il risparmio economico della società si tradurrà nel risparmio del tifoso che userà i soldi del biglietto per fare altre cose".
E aggiunge: "Di Kaka' si sapeva già da mesi. Non era andato al Manchester City perché non era una squadra all'altezza. La vicenda è stata usata un po' per addolcire la pillola... E ora penso che perderemo presto anche Pato e Pirlo: si è dato un segnale chiaro di voler smantellare la squadra. Vuol dire che andrò a vedere il Chelsea o il Barcellona, tanto ormai siamo europei e non bisogna per forza tifare una squadra italiana...".
Ma ancor di più ci ha pensato Zorro Boban - l'indimenticabile Zorro Boban - a fotografare la gravità della nuova situazione che si è venuta a creare: "E' un segno di decadenza del Milan: è la prima volta da quando c'è Berlusconi che si vende un giocatore essenziale per la squadra. Un segnale tremendo per noi del Milan".
E, onesto come sempre, mette in chiaro come meglio non si potrebbe il rapporto intercorso tra l'ex bambino d'oro e questi colori: "Ci aggiungo che non mi è piaciuto tutto questo parlare del rapporto tra tifosi e Kaka', di cuore... Penso sia tutto falso".
Enorme Zorro.

P.S. Per inciso, personalmente ritengo Boban, lui sì, uno degli ultimi grandi fuoriclasse veramente attaccati a questa maglia. A tal punto che, più che milanista, divenne milanese.
Altro che il falsone che fino a due giorni fa dichiarava di sentirsi ormai "italiano" e che sognava fasce da capitano battendosi la manina sul cuore...
E mi piace ricordare un mio amico tifosissimo juventino che all'epoca mi confessò: "Se Boban sta bene, è il più forte di tutti. Anche più forte del 'mio' Zidane". Ah, che tempi.
Penso che ora per addolcirmi mi riguarderò tutti i DVD di quei magnifici anni...

7 commenti:

AstoriaRecords ha detto...

Pato ha smentito categoricamente di aver rilasciato una dichiarazione del genere.
Ora, so che in questi giorni sono rimasto da solo anche qui nella mia strenua difesa della dirigenza, però voglio dirvi due cose.
i) Da quanto tempo non vedevamo il Kakà del 2006-2007? Onestamente. Sono due anni che alterna partite memorabili a prestazioni da cinque, cinque e mezzo. Per me sarebbe dovuto rimanere al Milan per sempre, sia ben chiaro - e la sua partenza mi ha davvero fatto male. Ma se siamo onesti, dobbiamo ammettere che il Kakà dei primi quattro anni non lo si vede da ormai tanto tempo. I famosi tifosi inviperiti, che tanto lo rimpiangono, dimenticano che solo fino a pochi mesi fa una bella fetta della tifoseria rossonera suggeriva alla società di vendere il proprio campione per reinvestire la somma in quattro o cinque giocatori di alto livello.
ii) Andrea Pirlo. Siamo onesti, anche qui. Il Milan senza Pirlo ha disputato tre ottimi mesi. Sono almeno tre anni che Pirlo non gioca al suo massimo livello. Ora, io lo terrei anche qualora fosse infortunato per due anni, ma anche qui, se siamo onesti, non possiamo non ammettere che la qualità del gioco di Andrea è calato sensibilmente nelle ultime stagioni. Da quando Ambrosini e Beckham lo hanno rilevato, il centrocampo del Milan ne ha beneficiato enormemente. E anche per Pirlo, i suoi voti in pagella (su tutti i quotidiani) sono calati notevolmente rispetto al passato. E anche in questo caso, la maggioranza dei tifosi ne ha chiesto più e più volte la testa nel corso delle ultime stagioni. Lo sappiamo bene tutti, perché eravamo tra i pochi che lo difendevano a spada tratta.
Riassumendo, definirsi non milanisti per la cessione di Kakà mi sembra una sciocchezza. Se Berlusconi vendesse la proprietà ed arrivasse un Presidente che cede i propri giocatori, che dovremmo fare? Smettere di interessarci di Milan e di calcio? Chi era milanista prima che arrivasse Berlusconi può capire, lo stile-Milan dell'ultimo ventennio è stata una rarità nel mondo del calcio. La vendita di Kakà, a mio avviso, non cambierà molto. E comunque sia, dobbiamo considerarci dei privilegiati rispetto agli altri tifosi. Berlusconi potrebbe vendere domani agli arabi o ai russi e noi non potremmo fare altro che stare zitti. Per questo vi dico di ringraziare questa società per i suoi ultimi splendidi ventitre anni e di concederle un po' di affetto extra in un momento difficile per tutti.
Se non ne avrete voglia, ad ogni modo, vi capirò e continuerò ad essere al vostro fianco, come sempre.

AstoriaRecords ha detto...

E Galliani ha ragione. Al Milan vengono imposte leggi nazionali ingiuste rispetto a quelle vigenti negli altri paesi. E siccome la Champions League è roba europea...
http://www.milannews.it/?action=read&idnotizia=8094

mavalà ha detto...

Facciamo un discorso tecnico, ragazzi, ragioniamo: osserviamo quanto successo negli ultimi anni, e anche prima; in tutte le squadre, gli acquisti incidono meno delle cessioni.

Quando dico che se coi soldi della cessione di Kaka si comprano 4 o 5 giocatori, ma questo non ci permette di giocare in 13 o 14, non sono diventato scemo.

Ma su 5 nuovi giocatori, quanti si riveleranno "da milan"?
Se saranno 3 sarebbe un successone.
2 in media, 1 o nessuno una sciagura.

Facciamo gli ottimisti: 3 nuovi acquisti si inseriranno bene.
Poniamo 1 difensore, titolare.
Un centrocampista, come ottima riserva.
Un attaccante titolare.
Sarebbe ottimo, sulla carta.

Peccato però che a fronte di un reparto rinforzato (la difesa, che è stata comunque la seconda difesa del campionato), avremmo un centrocampo migliorato di poco (un'ottima riserva è gran cosa, ma non ti cambia la squadra a mo di break, come dimostrato da Flamini quest'anno) e un attacco, comunque, più debole (sostituire Kaka...).

Se l'intento era di vendere Kaka per rinforzare la squadra hanno commesso una fesseria troppo grande per essere vera.

Se i motivi sono altri, smettano di raccontarci che il milan è, per loro, questione di cuore, ché io so cosa vuol dire amare questi colori...

Pirlo è stato criticato anche da me (anzi, ho a volte criticato il suo utilizzo da parte di Ancelotti), ma, a parte che un giocatore così non si vende, ma si sostituisce nel tempo, cercando un giovane da affiancargli per poi prenderne il posto, non vedo un progetto tecnico degno di tal nome, a meno che non mi si voglia far passare per progetto tecnico il fatto che Ronaldinho deve giocare a prescindere (sacrificando al suo impiego un allenatore come Ancelotti e un giocatore come Kaka).

The Crow ha detto...

Allora, è forse il caso da parte mia di spiegare un paio di concetti semplici-semplici (o, almeno, ci provo).

1) Che la società sia stata la migliore al mondo nei venti e passa anni finora passati, è un dato di fatto e su questo non si discute. Parla, da sola, la sala dei trofei riempita negli anni come quella di nessun altro club.

2) Che Kaka' e Pirlo abbiano giocato al di sotto delle loro possibilità negli ultimi tempi, è anch'esso un dato di fatto.

3) Che la società abbia il diritto di vendere chi voglia, anche nella presunta ottica di rafforzare la squadra, è un suo diritto e ci mancherebbe che non fosse così. Così come se un giocatore, per qualsivoglia motivo e seppur dovesse trattarsi del più forte e rappresentativo della rosa come lo era appunto Kaka', dovesse non trovarsi più bene al Milan, ha tutto il diritto di cambiare aria, ovvio.

4) E, infine, togliamo di mezzo anche l'aspetto estremamente peculiare della nostra società e cioè quello di essere una grande famiglia e, probabilmente unica rimasta al mondo, di credere ancora di conservare le "bandiere", così tanto per semplificare ulteriormente il ragionamento.

E allora qual è il problema? E' quello sul quale, purtroppo, temo che io e Astoria la vediamo diversamente, e cioè quello dell'onestà.
Il Milan voleva vendere Kaka' per ripianare i bilanci? Benissimo (per modo di dire). Ma allora che cacchio di gestione avete condotto negli ultimi due/tre anni? Che cacchio avete comprato a fare Ronaldinho? Perché cacchio vi siete presi l'onere di far tornare Shevechenko? E Ronaldo? Emerson? E il rinnovo plurimilionario a Dida? E ora che rinnovate ancora per un anno il contratto di Favalli? Per fare da chioccia a Thiago Silva? Ma per piacere...
Tutte operazioni che se prima potevano avere un senso nella nostra ottica di società "diversa", ora assumono gli inquietanti contorni di operazioni oltre che fallimentari, del tutto folli, senza senso, se poi si è stati costretti a vendere Kaka'.
Ergo, diciamocela una volta per tutte, il problema non era quello di fare cassa dalla cessione, non scherziamo. Berlusconi nella girandola di palle che ci ha rifilato nelle ultime settimane, una cosa vera l'ha detta: "Dipendesse da me, Ricky non partirebbe". Ecco, bravo: e allora, con tutta la riconoscenza di questo mondo per tutto quello che hai fatto per il Milan, se proprio all'improvviso t'è venuto il pallino dei conti in regola, metti mano ancora una volta al portafogli e tira fuori quello che, con i soldi che ritrovi, sarebbe l'equivalente per noi comuni mortali di non più di 70 Euro...

The Crow ha detto...

Ma, appunto, la verità è che la vendita non è dipesa solo dalla società. E qui veniamo all'altro falsone della vicenda. Anzi, lo voglio dire a chiare lettere una volta per tutte, colui che secondo chi vi scrive è il vero responsabile della cessione: Kaka' in persona. Magari la società, seppur con qualche bugia di troppo, ha comunque voluto difendere la sua scelta di andare al Real. Magari, anzi sicuramente lo ha fatto per riconoscenza per l'apporto dato in questi anni dal giocatore. Magari non è dipeso direttamente da lui, nel senso che vogliamo possa essere stato indotto dalla cupidigia del padre-procuratore (quanti soldi si è intascato questo individuo per l'operazione portata a termine?). Fatto sta che, sempre secondo chi vi scrive, ovviamente, i maggiori responsabili dell'operazione sono stati quelli della banda del buco: papà Bosco, Ricky in persona e il fratellino Digao.
Perché non dire chiaramente come sono andate le cose? Perché nascondere una, se vogliamo, legittima volontà di cambiare aria da parte di Ricky e, invece, riempirci la testa con fandonie circa il bilancio e stupidaggini del genere? Non ci crede nessuno, cari miei, ed è questo a mio avviso che fa imbestialire i tifosi.
E' ovvio, caro Astoria, che non si lascia il Milan "solo" per la cessione di Kaka'. Ma ai miei occhi per una mancanza di onestà da parte della società nei confronti di noi tifosi, sì. Tu dici che non è vero e che non la pensi così, ma per quanto mi sia sforzato di seguirti nella tua opinione, credimi, mi dispiace davvero, non riesco a vederla come te.
Io l'unica spiegazione che riesco a dare/darmi è che la società, messa con le spalle al muro di fronte alla volontà di Kaka'/papà Bosco di volersene andare al Real, abbia voluto organizzare d'accordo con il giocatore/padre la fandonia dei conti in rosso, della crisi mondiale e della fame nel mondo.
E perché l'ha fatto e non ha dato pubblicamente al giocatore del "traditore"? Perché conveniva anche al Milan non far sapere al mondo intero che un suo giocatore, anzi il suo giocatore più famoso, preferiva il Real Madrid alla nostra società. E poi perché, anche giustamente, magari la stessa dirigenza ha voluto comunque mostrare riconoscenza per le vittorie conquistate nei sei anni passati in rossonero e non far passare come Giuda il calciatore, inventandosi appunto tutto 'sto teatrino. Fantascienza? Pensateci.
Peccato, però, che nessuno o pochi ci abbiano creduto e che ora, sia quelli che danno addosso alla società, sia quelli che non credono ai buoni sentimenti mostrati da Kaka', tutti i tifosi sono incacchiati come delle iene a cui hanno tolto la carogna da sotto le zampe.

Quanto al discorso "tecnico" suggerito da Mavalà, sono d'accordo praticamente su tutto. Non so, onestamente, quanti e quali giocatori arriveranno e, quel che è peggio, viste come sono andate le cose con Ancelotti e Kaka', non so neanche quanti giocatori dell'attuale rosa rimarranno.
Quel che è certo è che, per quanto mi riguarda, il "mio" Milan, quello di cui sono stato perdutamente innamorato per più di trent'anni, in questo momento non c'è più: se n'è andato quest'anno insieme a Paolo Maldini, l'ultimo incommensurabile simbolo di un'epoca probabilmente irripetibile.
Poi, magari, fra qualche tempo potrò mano a mano innamorarmi di nuovo di un "altro" Milan. Ma almeno per il momento preferisco restare "single".

AstoriaRecords ha detto...

Condivido ogni tua riga.

The Crow ha detto...

Sono davvero contento, caro.
Non tanto perché tu sia d'accordo, ovvio, ma per il fatto di essere riuscito a districarmi in una tale matassa di pensieri e a metterli per iscritto!
Mica facile, eh? ;-)