lunedì 1 giugno 2009

I conti si fanno alla fine/1

E così, dopo trentotto (piuttosto noiose) giornate, anche questo campionato è stato archiviato. Facciamo qualche conticino, tanto per vedere come è andata.
L'Inter ha vinto il suo primo scudetto con rivali. Ha conquistato un punto in meno della stagione precedente, ha segnato un goal in più, ne ha subìti sei in più. Sostanzialmente, insomma, non ha fatto che il proprio dovere. Ciò che non stupisce più, in casa nerazzurra, sono le continue parole di Zlatan Ibrahimovic. Vado via, resto, resto ma solo un po', faccio il pendolare... Alla fine l'avrà vinta ottenendo altri soldini, ma non si può dipendere così da un giocatore. Moggi l'avrebbe già cacciato a pedate. Ad ogni modo, la scommessa-Mourinho non è stata vinta. Quaresma è stato una meteora, Mancini poco più, Balotelli è peggiorato - solo Muntari si salva in quest'annata.
La Juventus è arrivata seconda dopo una serie di saliscendi che l'hanno portata più volte vicino al baratro (Ottobre, Aprile-Maggio) e una volta (Gennaio-Febbraio) a sperare in un aggancio in vetta. Come sostenevamo quest'estate, senza una dirigenza seria, un allenatore vincente e qualche acquisto intelligente non si può migliorare. E infatti i bianconeri hanno finito questo campionato più o meno esattamente come avevano finito il precedente. La faccende Ranieri-Ferrara-Conte sono state gestite tremendamente. Mai nella storia della Juventus i giocatori e i tifosi potevano scegliere le strategie societarie circa l'allenatore. E' un gruppo che si sta lentamente sfaldando. Il tanto desiderato (dai tifosi del Milan, soprattutto) Amauri si è rivelato un buon giocatore, ma nulla più. Ha segnato meno di Pellissier, Acquafresca e Quagliarella.
Il Milan ha chiuso dignitosamente al terzo posto. Partito malissimo, si era ripreso alla grande e avrebbe potuto fare come il Barcellona. Purtroppo, quando sei costretto a giocare l'intera stagione con almeno cinque o sei giocatori chiave contemporaneamente fuori squadra, l'impresa si complica. Ad ogni modo, dieci punti in più della stagione precedente, qualche goal fatto in più e qualche goal subìto in meno e la consacrazione di Pato. Abbiati si è rivelato un ottimo acquisto, mentre Flamini, Zambrotta e Ronaldinho hanno fatto un po' di fatica ma alla fine hanno detto la loro.
La Fiorentina ha sostanzialmente fotocopiato la stagione precedente. Molti acquisti si sono rivelati inutili (Vargas su tutti, pagato quindici milioni di euro) ma il buon Gilardino ha aiutato i viola alla riconquista della Champions League.
La Roma si è sciolta come neve al sole. Il Napoli tanto coccolato a Novembre è andato peggio della stagione precedente. Sorprese Cagliari e Genoa. Conferme per Udinese, Palermo e Atalanta.
Lo squallore della Serie A 2008-2009? Il fatto che sia stato un campionato senza sorprese, fondamentalmente identico a quello precedente. In un'Europa dove i passaggi di consegne e le sorprese sono state molteplici, la cosa intristisce un pochino. Speriamo che l'anno prossimo segni l'inizio di una nuova primavera per il calcio italiano.

2 commenti:

The Crow ha detto...

Analisi perfetta.
Unica personalissima considerazione in merito ai nostri infortuni: verissimo che ci hanno tagliato le gambe, ma nonostante questo avevamo comunque la possibilità di finire meglio il campionato se Carletto non avesse deciso di imparare l'Inglese.

AstoriaRecords ha detto...

Hmmm, su questo avrei qualche dubbio. Ancelotti è troppo signore, troppo milanista e troppo serio per cercare di far andare male la squadra. Eppoi, in campo ci vanno i giocatori. Contro Udinese e Roma sembrava che giocassero i pulcini.