giovedì 4 giugno 2009

Incongruenze

Dunque.
Galliani ha detto che la vendita di Kakà servirebbe per ripianare i bilanci. Che i tifosi dovranno capire.
Kakà è stato visto piangere (da più fonti, sembra attendibili), incapace di esprimere un giudizio secco circa la scelta della squadra in cui giocare.
Berlusconi ha detto che non vuole vendere Kakà, ma che se lo dovesse fare lo farebbe solo perché al giocatore offrono più soldi di adesso.
Kakà a Gennaio ha però detto che a lui dei soldi interessa poco. Guadagna già abbastanza bene, e ciò che conta per lui (così religioso e attaccato ai valori della famiglia e dell'amicizia) è altro.
Ad ogni modo, fino a Lunedì non c'è nulla di concreto, come ha ribadito Berlusconi in questa intervista.

Le mie considerazioni sono le seguenti. Ovviamente, in base a ciò che abbiamo visto e letto in questi mesi.
i) Kakà non ha tutta questa voglia di andare via. Se dovesse andare via, non lo farebbe per soldi. Ha pianto a Gennaio, ha rilasciato diverse interviste di amore eterno per il Milan, ha scelto col cuore. Eppoi, onestamente, Manchester sponda City non è come il Real Madrid, ma tra venti-venticinque milioni l'anno e nove milioni l'anno credo vi sia una bella differenza.
ii) Berlusconi non ha tutta questa voglia di vendere Kakà. Sa che danneggerebbe il Milan e che danneggerebbe la sua figura di politico. Sarebbe sempre e comunque una "sconfitta", un'ammissione di debolezza manifestata dinanzi a milioni di tifosi milanisti e non.
iii) Galliani ha fatto una sciocchezza, a mio avviso, a dichiarare al giornale rosa che Kakà verrà venduto per fare cassa e che al suo posto arriverà una grande mezzapunta - dove sarebbe, a quel punto, il risparmio? Entrano sessanta milioni e ne escono quaranta, col rischio di comprare un brocco o uno che non si sa ambientare? Mah.
iv) Perché il Milan, gestito da persone molto competenti, dovrebbe svendere il proprio miglior talento? Non è possibile che Kakà oggi valga la metà di quanto valeva a Gennaio. E comunque sessanta milioni, in un mercato in cui Quaresma te ne costa trentatré, sono pochissimi. O no?
v) Berlusconi ha detto che vuole comprare una prima punta. Un giocatore che probabilmente sostituirà il partente Borriello, sfortunato e infortunato. Ora, se vendi Kakà per comprare Toni non ha molto senso. Allo stesso tempo, però, Berlusconi vuole (l'ha detto chiaramente) Ronaldinho titolare. E' una sua scommessa personale, e non accetta che il proprio allenatore gli disobbedisca in tal senso. Pertanto, nel 4-3-3 di Leonardo Ronaldinho sarà uno dei tre, Pato l'altro e poi c'è un terzo posto libero. Arrivasse davvero una prima punta, allora è probabile che Kakà vada via. Non credo accetterebbe di fare la riserva di Ronaldinho. Nè credo che Pato accetti di fare il panchinaro. Ecco, questa è la mia causa più probabile del divorzio Milan-Kakà. Forse è anche la più sciocca, ma parole degli interessati alla mano (l'unica cosa di cui disponiamo per ora) sembra anche la ragione principale. Del resto, Berlusconi ha speso venti e rotti milioni per Dinho, e vederlo invecchiare in panchina non lo riempie di gioia. Soprattutto perché per un intero anno i media l'hanno massacrato definendolo un acquisto sbagliato, un ex giocatore, un brocco da campetto dell'oratorio. E come detto in precedenza, Berlusconi ama vincere le proprie scommesse. Sacchi, Capello, lo stesso Ancelotti all'epoca "eterno secondo", Boban, Savicevic, ecc.

Insomma, ad oggi Kakà sembra più distante dal Milan. Le ragioni ufficiali sono lo stipendio del giocatore e i conti del Milan, quelle ufficiose sono l'utilizzo di Ronaldinho e l'acquisto di una prima punta da affiancare a Pato. Una cosa va però detta. Se Kakà davvero vuole rimanere al Milan, perché svenderlo a metà prezzo rispetto a Gennaio? Siamo in Champions (guadagni maggiori), eliminiamo contratti onerosi (Maldini, Ancelotti, Emerson, forse Shevchenko, forse Dida) e siamo più poveri? Non credo. E poi il bilancio del Milan viene ripianato ogni santa stagione. Perché possono farlo tutti, tranne noi? Cos'é, siamo improvvisamente diventati attenti ai bilanci? Non credo. Allora? Il giocatore vuole fuggire? E perché continua a dichiarare amore eterno? Uno religioso e attaccato ai valori come lui? Non credo. Avrebbe piuttosto scelto il silenzio. O no? Invece, solo tre giorni fa ha di nuovo detto di voler giocare nel Milan. Soluzione della storia? Per me, rimane il desiderio di vedere Ronaldinho titolare. E mi rendo conto che con Kakà e Pato sarebbe quasi impossibile. A meno che a centrocampo non giocassero due bestioni africani. Sennò finiremmo per perdere anche con il Lodi. Però sarebbe un autogoal, dal punto di vista dell'immagine, enorme. E serviranno almeno tre o quattro trofei importanti per far riguadagnare la faccia alla società.

9 commenti:

The Crow ha detto...

Così, en passant, te ne aggiungo un'altra [incongruenza] che mi è venuta in mente.
Non so quanti se lo ricordano, ma più di un paio di anni fa fu chiesto a Berlusconi il perché non fosse stato costruito uno stadio di proprietà esclusiva del Milan e lui rispose che non ne vedeva il motivo, dal momento che non solo San Siro era uno stadio al quale era affezionato, ma che aveva anche contribuito personalmente a ristrutturarlo.
Bene, ora esce la storia che una delle motivazioni (farlocche, ndr) per le quali saremmo costretti a vendere Kaka' sarebbe quella che noi siamo svantaggiati rispetto agli altri club europei perché non abbiamo stadi di proprietà?
Signor Galliani, ma ci facci il piacere, ci facci...

Anyway, io ve lo firmo ora: per me è tutta una bufala, con tanto di lieto fine pianificato a tavolino.
Scommettiamo?

The Crow ha detto...

Uno degli articoli più "divertenti" letti negli ultimi mesi... Leggete qui: http://www.ilgiornale.it/a.pic1?ID=356768

Ora, ammesso che sia vero il virgolettato attribuito a Berlusconi, viene spontaneo chiedersi: ma ci siamo davvero bevuti tutti il cervello? Ma un giornalista serio - ma SERIO davvero - che mette di fronte alla montagna di loro contraddizioni - o incongruenze, appunto - Berlusconi e Galliani, esiste o dobbiamo continuare a sorbirci articoli comici come questo?

Per la famiglia Berlusconi è moralmente inaccettabile continuare a perdere 70 milioni di Euro all'anno? Giusto. Ma Kaka' che c'entra?
No, un attimo, ecco la precisazione: "Procederemo nei prossimi mesi alla revisione delle spese del club, perché ci sono aree di spesa eccessiva".
Ecco, quindi Ricky farebbe parte di quelle "aree di spesa eccessiva"...
Ma, attenzione, ulteriore precisazione: "Tutto questo senza rinunciare alla promessa di schierare in campo una squadra competitiva", ci informa Galliani. Ah, ecco, adesso sì. Infatti, tutti i giocatori sono stati dichiarati incedibili (molti dei quali con ingaggi che, da soli, sommandoli, pareggiano la cifra offerta per Kaka'), fatta eccezione per uno solo: il più forte ed importante di tutti. Beh, come ragionamento non fa una piega davvero...

Ma il meglio deve ancora venire e l'apoteosi si raggiunge con i due punti cardinali che apprendiamo verranno affrontati nel vertice di Arcore di domani da cui uscirà il nuovo Milan. Sentite: il primo sarà lasciare libertà di scelta a Kaka'; il secondo, invece, riguarderà il come investire i soldi incassati dalla sua cessione per potenziare la squadra.
Chiedo scusa, ma il secondo "punto cardinale" non elimina già di fatto il primo? Che deve scegliere Ricky se poi già si deve discutere dei soldi incassati dalla sua vendita?
Che tristezza.

Coccy ha detto...

Spero proprio che abbia ragione Crow, ma penso che la mia speranza sia vana.
I vostri ragionamenti non fanno una piega, tuttavia ho il timore che qualcuno in seno al Milan si sia bevuto davvero il cervello perché è evidente che non ci sia logica alcuna nel modo di procedere nelle dichiarazioni. Pertanto non rimane che ipotizzare un impazzimento improvviso. Del resto Berlusconi lo ha in qualche modo ammesso, citando Erasmo da Rotterdam parlando "di una lungimirante e visionaria follia". Io di lungimiranza ne vedo poca, di follia molta invece.
Se poi dovesse rivelarsi una bufala pianificata a tavolino, beh, penso lascerebbe comunque un segno negativo e sciuperebbe ai miei occhi (ancora di più) l'immagine che ho avuto fino ad ora del Milan e dei suoi uomini.
Se dovesse andarsene Kakà, io mi dimetterei da tifosa del MIlan, così come ha scritto Teo Teocoli che mi è più simpatico di Erasmo e, in questo momento, anche del suo onorevole seguace.

AstoriaRecords ha detto...

Non credo al coup de theatre berlusconiano. Ci spero, come tutti voi, ma in cuor mio non ci credo neanche per un minuto. Perché? Perché oggi c'è il Real Madrid di Perez, non il Manchester City. Perché oggi si parla di risanamento del bilancio, argomento mai discusso a Gennaio. Perché oggi il medico del Real Madrid sta visitando Kakà. Perché la dirigenza ha fatto capire in tutti i modi che deve venderlo. Perché il giocatore non ha detto una sola parola circa un suo possibile desiderio di rimanere al Milan, al costo di ridursi l'ingaggio (ciò che invece fece Gattuso).
Eppoi, vi devo dire la verità. Kakà è il più forte e completo calciatore della Terra - dopo Inzaghi, il va sans dire. Però non è veramente milanista. Non lo voglio offendere, però non ha quello spirito rossonero che brucia nei vari Gattuso, Inzaghi, Ambrosini. Infine, ricordatevi queste parole: Kakà si pentirà di aver scelto il Real Madrid. E' vero che la prima presidenza Perez fu colma di vittorie, ma è anche vero che fu un periodo senza concorrenza. Manchester, Milan, Barcellona, Liverpool, Arsenal, Lione e tutte le altre zoppicavano. Tant'è che vinsero una finale contro il Bayer Leverkusen. L'Udinese tedesca, più o meno.
Tra due-tre anni, quando Perez verrà fatto fuori come ogni presidente del Real ogni due-tre anni, Ricky tornerà da noi e tant auguri a tutti.

AstoriaRecords ha detto...

Ps Non credo che il giocatore desideri fuggire da Milano. Dove la trova una famiglia brasileira e non solo come quella rossonera? Certo non nel casino della Casa Blanca.
Resto fedele alle parole di Ernesto Bronzetti, che mi sembrano le più semplici ma anche le più veritiere. "Se Berlusconi non lo cede, Kakà resta al Milan".
Pps Io resto rossonero anche senza Kakà. Anzi, non vedo l'ora di vedere all'opera il Leonardo/1. Sono in fibrillazione per Settembre.

Coccy ha detto...

A dire il vero rossonera ci resterò anche io. Non potrei farne a meno.
L'ho scritto perché sono istintiva e in questi casi anche un po' puerile, come lo sono tutti quelli che come me hanno avuto la stessa reazione.

AstoriaRecords ha detto...

Mi sono dimenticato un paio di cose.
i) Abbiamo sempre Seedorf e Ronaldinho, che se torna ai suoi livelli ci farà dimenticare Kakà in poco tempo.
ii) Abbiamo Pato, ossia il tra-un-paio-di-anni Pallone d'Oro.
iii) Abbiamo Inzaghi, che di goals ne segna a grappoli ogni stagione.
iv) Arriverà un attaccante, probabilmente uno tra Eto'o, Adebayor, Dzeko e Benzema - gente che segna.
v) Per qualche anno la Champions League, probabilmente, dovremo dimenticarla. I tempi degli investimenti pazzeschi sono finiti. Il ciclo Milan dell'ultimo decennio è finito. Se ne aprirà uno nuovo, ma ci vorrà del tempo. Potremo concentrarci sui campionati. A me personalmente secca che l'Inter ci abbia raggiunti. Gradirei la seconda stella.

The Crow ha detto...

Carissimo Astoria, i tuoi ragionamenti non fanno una piega e, come sempre, li condivido.
Tanto per dirne una, anch'io sono estremamente eccitato e curioso di vedere il nostro nuovo tecnico Leonardo all'opera.
Ma il mio "problema" è - e con questo rispondo anche alla "istintività" di Coccy - questa dirigenza che così, all'improvviso, ha cominciato a raccontarci frottole divenute nel volgere di poco tempo francamente imbarazzanti. Mi riferisco ovviamente a come sia stata gestita la vicenda Ancelotti - a mio avviso malissimo - che, contrariamente, a quanto si possa pensare e come si è sentito dire in giro, ha influito negativamente sul finale della nostra stagione. Tutti lo sapevano: i giocatori, la società, ovviamente il tecnico e evidentemente la stessa stampa, dal momento che qualcosa non poteva non trapelare. Eppure, ci è toccato sentire Galliani che Ancelotti non si sarebbe mosso almeno fino alla scadenza del contratto nel 2010 e via panzanando. E' stato per proteggere la squadra? Per me è ridicolo, dal momento che, appunto, tutti lo sapevano. Anzi, sarebbe stato per me ancora più da encomiare Ancelotti se si fosse detto apertamente che se ne sarebbe andato a fine stagione, ma che si sarebbe comunque preso il compito fino alla fine di portarci in Champions, così come è poi effettivamente stato. So che è stata una situazione comunque complessa e delicata, della quale ad esempio ancora non sappiamo - e probabilmente mai conosceremo - le ragioni vere per le quali ci sia stato il divorzio, ma sarò brutale e dirò che se si voleva rinunciare ad Ancelotti tanto valeva farlo subito, a marzo o addirittura a febbraio dopo l'eliminazione dalla UEFA, evitandoci così il patetico teatrino al quale ci è toccato assistere nei mesi successivi.
Ora c'è tutta la vicenda Kaka' che, come detto più volte, è talmente folle sentire le motivazioni da parte della società per le quali sarebbe portata a venderlo, che viene più da ridire che da piangere.
Giusto sabato, cioè l'altro ieri, ho letto l'intervista rilasciata da Ricky in esclusiva al settimanale della Gazzetta "Sport Weekend". Bene, per bocca sua, lui da Milano non si muove, si sente ormai italiano e in Italia si trova benissimo, ambisce alla fascia di capitano ma sa bene che prima di lui vengono Ringhio ed Ambro, arriva addirittura a comprendere la società che possa essere stata tentata dal cederlo, ma ribadisce a caratteri cubitali: "Io parlo da milanista".
Dunque? Siamo alle solite: o il ragazzo è il più grande attore che io abbia mai visto/sentito, oppure qui ci siamo giocati tutti il cervello, società in primis.
Tifo Milan da quando avevo 7 anni ed ho forgiato la mia fede rossonera attraverso i durissimi anni della B e della gestione Farina. Vedo in Berlusconi un autentico messia per il Milan, colui che ci ha salvati dal baratro e che ci ha portati in vetta al mondo con il cuore gonfio di orgoglio, cosa che, manco a dirlo, gliene sarò riconoscente per il resto dei miei giorni. Non so neanche io più quante volte abbia pianto per questa squadra, prima da bambino per le delusioni accumulate e poi da grande per le gioie infinite delle vittorie conquistate.
Ma c'è una cosa che per quanto mi riguarda temo venga ancora prima di tutto ciò: una irrefrenabile allergia alle menzogne. E va bene la riconoscenza per tutto quello di immaginifico fatto finora da questa dirigenza, ma so fino a che punto potrò resistere di fronte a persone che ci/mi prendono in giro così. Anche se questo dovesse addirittura comportare un distacco da mie amatissimi colori rosso e nero.
Non so quanto questo sia puerile, cara Coccy, ma è la mia natura: prima di ogni altra cosa per il sottoscritto viene l'onestà e peste ne incolga a chi nei miei confronti non agisca alla stessa maniera.

Coccy ha detto...

Carissimo Crow tifo Milan dalla nascita, tifo ereditato da mio padre. Per onestà lo seguo ogni sacrosanta domenica da soli 6 anni con una costanza e una passione che non mai avuto forse per nessun altro . Per la prima volta ho assistito al cambio di un allenatore che adoravo, all'addio di un capitano e alla partenza di un campione come Kakà.
Puoi immaginare quindi il dolore (e ti giuro non è retorica la mia) nel vedere cadere come birilli - per motivazioni diverse - uomini ai quali sono particolarmente legata proprio per la mia storia di tifosa.
Leggere il post di Astoria al quale ho risposto mi ha dato un momentaneo senso di sollievo e ho tentato di soffocare la mia delusione facendo autocritica (forse troppo estesa?)... e tacciando le mie reazioni come puerili. MA, alla luce di quello che sto sentendo ora su Kakà non posso che essere d'accordo con te nel dire che ho una allergia alle menzogne e che questo sicuramente mi farà allontanare dai mie amatissimi colori rosso e nero.