sabato 4 luglio 2009

Uno, nessuno... ottocento

L'ultima "notizia" vuole che, clamorosamente, dopo la sua incedibilità dichiarata al Milan dalla dirigenza del Wolfsburg, Dzeko possa finire al Chelsea, su richiesta esplicita di Carlo Ancelotti.
E, come se non bastasse, dal Portogallo Cissokho attacca apertamente la nostra società sulla questione dei suoi problemi fisici che hanno fatto saltare il suo trasferimento in rossonero, adombrando la possibilità che sia stata una manovra adottata in via Turati per far scendere il prezzo del suo cartellino, dal momento che altri esami hanno smentito lo staff medico milanista.
Ora, che se ne dicano tante, soprattutto in questo periodo, lo sappiamo benissimo, ma è la netta sensazione di "goffo crollo dell'impero" che dà fastidio. Io naturalmente non ho idea di dove voglia andare a parare e quali siano le sue reali strategie di mercato, ma in altri tempi Galliani non avrebbe mai scoperto così apertamente le carte, ad esempio, su Dzeko, dichiarandolo "obiettivo N. 1", sapendo invece benissimo della difficoltà della trattativa.
Non voglio neanche pensarci, ma supponete anche solo per un istante la possibilità che il bosniaco vada realmente al Chelsea: avete idea della figura da quattro soldi che abbiamo messo a segno? Certo che ce l'avete. Come ce l'ha l'esercito di coloro che al momento non ha rinnovato l'abbonamento.
E poi ci stupiamo che, ad oggi, in sede si contano qualcosa come ottocento (800) tessere sottoscritte, contro le circa ventiduemila (22.000) dei dirimpettai neroazzurri. Roba che almeno negli ultimi trent'anni non era mai successo che ci superassero negli abbonamenti, neanche nei nostri due anni di serie B.
Beh, che dire? Vedo che il "nuovo corso" di gestione virtuosa della società sta dando i suoi primi, "succosi" frutti...
Ho una proposta, però: scartato il "Dossenina" di Lodi per la sua esuberanza di posti (circa 3.000), perché non giochiamo le prossime partite in casa al San Miro di Canzo? Con i 1.000 posti a disposizione, ne avanzerebbero anche 200 per gli ospiti...
Che tristezza.

5 commenti:

AstoriaRecords ha detto...

Secondo me i ventitremila e duecento che non hanno ancora rinnovato l'abbonamento ne hanno tutto il diritto. Però se dovessero arrivare due o tre campioni, mi auguro che lo società vieti loro l'abbonamento e dica loro di vedersi le partite da casa.
Troppo facile fare i tifosi quando alzi due coppe e mezzo in quattro anni.

mavalà ha detto...

Su Dzeko, credo la richiesta del Chelsea di facciata: o per aiutare il milan, facendo ricredere il Wolsfburg sull'incedibilità, od orchestrata dallo stesso giocatore (leggi il suo procuratore) per dimostrare ancora una volta la sua volontà di partire.

In ogni caso lui ha già un accordo con noi, e il Chelsea non saprebbe che farsene, essendo in quel ruolo già coperto bene.

Sugli abbonamenti ripeto quanto affermato in un precedente commento: se la società non dimostra passione è poi difficile prendersela coi tifosi perché non si scaldano.

Aspettiamo comunque; io sono combattuto tra il ritenere, come già detto in tempi non sospetti, che il presidente non ha la stessa passione degli inizi, e la tesi che gli avvenimenti odierni siano prodromici a un suo intervento nella causa milan, da perfetto salvatore della patria, come gli piace apparire.

Magari sono vere entrambe le ipotesi, apparentemente in contraddizione.

AstoriaRecords ha detto...

Secondo me c'è un problema di fondo dietro alla questione tifosi.
La società può fare ciò che vuole - comprare campioni, non comprare campioni, spendere poco, spendere tanto. Nessuno può interferire, a mio avviso, in tal senso. Del resto, i tifosi sono liberi di abbonarsi e di stracciare i propri abbonamenti. Fin qui, tutto bene. Il problema sorge quando i tifosi pretendono degli acquisti. Sarebbe come se la società imponesse ai tifosi di abbonarsi. Il punto è questo. Ognuno faccia come voglia, ma niente minacce o proteste, per favore. E' solo calcio.

The Crow ha detto...

Vedi, caro Astoria, il problema non sono i due o tre campioni che potrebbero arrivare da qui alla fine di agosto. Al contrario, ho ragione di credere che ci si sia stancati di una gestione societaria che, dopo la cessione di Kaka', ha assunto gli inquietanti contorni del fallimento per le operazioni portate a casa almeno negli ultimi due anni. Lo abbiamo detto più volte in queste ultime settimane e, soprattutto, mi sembra superfluo ricordarti quanto io stesso abbia sempre difeso le scelte societarie. Ma questo perché "prima" eravamo un club "diverso", che quasi se ne infischiava delle leggi di mercato e metteva (o, almeno, sembrava) il cuore, i sentimenti davanti a tutto. Poi, però, all'improvviso ci siamo svegliati e ci siamo scoperti "normali", come una qualsiasi squadra che non ci pensa su due volte a vendere i propri campioni per fare cassa. Diciamocelo una volta per tutte: la crisi economica mondiale non c'entra un beneamato fico secco. Il problema è. piuttosto, che Berlusconi si è trovato, forse per la prima volta, accerchiato: dalla sua stessa figura di Presidente del Consiglio che non gli permette "spese folli", ma ancor di più dai i suoi figli, ai quali, come è noto, non frega assolutamente niente del Milan e pensano solo ai propri introiti da una parte e affinché il padre non dilapidi troppo il proprio patrimonio dall'altra.
Di fronte a questo, il nostro vecchio presidente sembra un leone in gabbia, vittima delle proprie contraddizioni, e così tira fuori interviste come quella di oggi pubblicata sulla Gazzetta che rasentano la barzelletta. "Milan attuale più forte dell'Inter"? Ma chi ci crede? Per favore...
E non solo, tanto per tornare ai due o tre campioni che citavi tu, ci pensa subito lui a "tranquillizzare" tutti: "Potrebbe anche non arrivare nessuno, la squadra è già fortissima così".
E' questo che non si sopporta più. Queste continue "prese per i fondelli", alle quali non crede più neanche mio figlio che ha un anno.
Si voleva dare un segnale forte? Benissimo. Si voleva diventare un club "virtuoso"? Perfetto. Ma allora erano almeno due le strade che si era obbligati a percorrere. La prima era quella di pianificare un minimo meglio il "cambiamento" ed evitare ingaggi senza alcun senso come quelli di Sheva, di Dinho, di Ronaldo e l'elenco potrebbe continuare. La seconda era parlare chiaramente ai tifosi, dire la verità, e non nascondersi dietro mille bugie che ci hanno portati all'attuale situazione.
Credimi, il problema non è l'assenza dei due o tre campioni: il problema è l'assenza di onestà.

P.S. Per la cronaca, seppur dopo mille ripensamenti, io l'abbonamento a Mediaset Premium l'ho rinnovato. Se non è amore questo...

mavalà ha detto...

Non è certo un gran momento per noi milanisti; ma la conferenza stampa di Leonardo, sinceramente, mi ha esaltato!