sabato 25 luglio 2009

Work in progress

Peccato che alla fine il tabellino risulti bugiardo, perché la seconda sconfitta consecutiva per 2 a 1 su suolo americano in realtà nasconde un ottimo - a tratti eccellente - Milan, che per gran parte della gara ha messo a ferro e fuoco la retroguardia del Chelsea. Due traverse, azioni mirabolanti, paratone di Cech e nel finale il colpo di testa di Onyewu finito a lato di un soffio, forniscono la parziale testimonianza di quanto costruito dai ragazzi. E' stato, infatti, il piglio con il quale la squadra ha affrontato la forte compagine londinese a destare ammirazione e, sempre per quel che può valere, a lasciarci con il rimpianto per l'ampiamente immeritato risultato finale.
Ad ogni modo, si sono rivisti Pirlo e, soprattutto, Pato, con la squadra schierata quasi con l'undici titolare che la rosa in questo momento può consentire, con il tridente offensivo formato da Ronaldinho dietro Pato e Borriello, centrocampo "a tre" con Flamini, Pirlo e Seedorf e la linea dei quattro difensori formata da Oddo, Nesta, Thiago Silva e Zambrotta con Kalac tra i pali.
Purtroppo, proprio lo stangone australiano è stata la nota più dolente dell'avvio di gara, incerto in più di un'occasione e, a mio avviso, anche con una qualche responsabilità sul primo goal messo a segno da Drogba dopo pochi minuti dall'inizio. Perché se è vero che l'ivoriano è stato artefice di una bordata impressionante da trenta metri, in più sotto gli occhi di un immobile Pirlo, non mi è sembrato però che Zeliko sia stato "reattivissimo", partendo ancora una volta con colpevole ritardo nel tuffo che avrebbe dovuto respingere la cannonata. Dettagli.
Infatti, se pur il Chelsea è partito fortissimo, sfoggiando già un'ottima condizione atletica, il Milan piano piano è uscito fuori dalla propria metà campo e, signori, ogni volta che lo ha fatto sono stati "dolori" per i londinesi: impressionante Pato ogni volta che partiva in accelerazione; Dinho superstar tra tunnel, passaggi "no look" e rasoiate a tagliare la difesa avversaria da fronte a fronte; Borriello, infine, sempre più convinto e "presente" in area.
Perdonatemi se insisto: a che ci serve una prima punta con Marco che dimostra giorno dopo giorno di meritare fiducia per la maglia da titolare ed il sempiterno SuperPippo alle sue spalle?
Anyway, digressione di mercato a parte, tra le azioni maggiormente spettacolari, bellissima la prima traversa rossonera ad opera di Seedorf nel primo tempo, dopo il pallonetto dell'olandese a scavalcare portiere e difensori avversari. Per non parlare della rovesciata di Ronaldinho in piena area che, sfortunatamente, con Cech battuto, è stata respinta da distanza ravvicinata da... Borriello (involontariamente, ovvio). Poi, il goal dell'1 a 1: ancora Dinho a ricevere palla ai limiti dell'area di rigore, sopraffino tocco in orizzontale per l'accorrente Seedorf e bordata devastante sotto la traversa a pareggiare (in tutti i sensi) la marcatura di Drogba.
In avvio di ripresa, però, è ancora il Chelsea a sfiorare la rete, con palla finita di un soffio a lato della porta difesa da Kalac. Ma è il Milan a comandare: Flamini è un autentico gladiatore a centrocampo e lo stesso Pirlo, partito in sordina nel primo tempo, ha dimostrato nella ripresa maggiore dinamismo e palle più efficacemente distribuite. Ronaldinho, dal canto suo, si sta prendendo mano a mano la squadra: schierato ancora in posizione centrale sulla trequarti, si fa sempre vedere per ricevere palla, dialoga con i compagni, scambia opinioni con mister Leonardo, rientra e partecipa alla fase di copertura, tutte cose che, sommate alla mai discussa classe da autentico numero uno al mondo, ne fanno un giocatore che, seppur lontano ancora dai fasti del passato, ha davvero voglia di tornare a prendersi lo scettro perduto.
Ancora una volta sua la traversa su punizione nel secondo tempo, con un tiro talmente forte da far scrivere sulla Gazzetta "quasi ha spaccato il montante": sono d'accordo.
In tutto questo, l'azione del 2 a 1 londinese, avviata dall'appena entrato Shevchenko, ribattuta per un paio di volte dalla nostra difesa, per poi infilarsi questa volta davvero imparabilmente alle spalle di Kalac con un tiro ai limiti dell'area di Zhirkov (a proposito di terzini sinistri che potevano interessarci...).
Inutile, quindi, l'ulteriore arrembaggio finale dei rossoneri: prima Abate impegna severamente Cech con un tiro da fuori area, poi Inzaghi obbliga il portierone ad una incredibile parata sotto la traversa e, infine, come detto, l'occasione di Onyewu nei minuti finali.
Due ultime considerazioni al volo: Nesta e Thiago Silva sono una coppia centrale fantastica, con Alessandro che ha sfoggiato già due prestazioni ai suoi livelli nelle ultime due partite ed il brasiliano sempre più integrato nel centro della nostra difesa.
Infine, sentite Leonardo sui pali colpiti: "Non si tratta di fortuna, a me non piace trovare alibi".
Magnifico.

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