martedì 21 aprile 2009

Cambio di opinione repentino

"Se fossi stato allo stadio, a un certo punto avrei lasciato il mio posto in tribuna, sarei sceso in campo e avrei ritirato la squadra. Perché c'è un limite a tutto."
Massimo Moratti, 20 Aprile 2009, dopo i cori razzisti dei tifosi juventini indirizzati a Balotelli.

"In questo caso il razzismo non c'entra, è stata soltanto una manifestazione di stupidità da parte di un gruppo che pensa di essere stato ingiustamente danneggiato per quello che accadde nella gara di andata. Per questo motivo non temo assolutamente la squalifica del campo. Gli ultrà ce l'avevano con la persona."
Massimo Moratti, 2 Aprile 2006, dopo i cori razzisti dei tifosi interisti indirizzati a Zoro del Messina.

6 commenti:

The Crow ha detto...

Infatti, Balotelli era l'unico giocatore di colore dell'Inter a Torino. Ed i tifosi bianconeri, notoriamente gli unici razzisti di tutto il mondo, hanno insultato solo lui, dal momento che Vieira e Muntari prima di entrare in campo si erano travestiti da bianchi.

il Canta ha detto...

A me sembrano una valanga di parvenu...

Ieri a Studiosport Bartolomucci ha calcato la mano in maniera esagerata su questo fatto. Deprecabile, per carità, ma detto da un tifoso i cui ultras hanno fatto volare motorini e seggiolini da San Siro, che hanno sempre offeso i coloured delle altre squadre ("E' arrivato weah, è arrivato Weah e Baresi è di nuovo papà" questo non me lo dimenticherò mai) fino al caso di Zoro, beh, credo che la misura sia colma...

AstoriaRecords ha detto...

Secondo me poi il razzismo non c'entra un cazzo. Gli italiani, di natura, sono un popolo accogliente. Tranne casi sporadici, non siamo razzisti. La verità, secondo me, è che dentro uno stadio ci sono migliaia di stronzi che non hanno nulla da fare nella vita (ultras) e che approfittano delle Domeniche per sfogare le proprie frustrazioni, rabbie e cagate sociologiche simili. Il pericolo razzismo, in un calcio europeo dove neri, mulatti, gialli, verdi e rossi dominano, mi sembra ridicolo. Il problema è sempre lo stesso - le teste di cazzo che popolano gli spalti, partita dopo partita, stagione dopo stagione.

ilPrigioni3ro ha detto...

Ipocrita Massimo....
Premetto che non mi è piaciuto il compotamento del pubblico e credo che questi soggetti vadano in qualche modo educati, ma credo che se confermeranno la squalifica del campo della Juve prossimamente ne vedremo delle belle sui campi di calcio nostrani, a cominciare proprio dagli onestoni. Sarà difficile poi evitarne altre e ci sarà da "ridere".

mavalà ha detto...

Ma come vi permettete.
Non siete/siamo all'altezza di giudicare un così fine pensatore...

Scherzi a parte, il razzismo non ha nulla a che fare con la vicenda, nonostante ciò che benpensanti moralisti vogliono farci credere.
Quelli che insultavano Balotelli (cretini con cori cretini) sono gli stessi che inneggiano alla forza fisica di Sissoko, al quale sono devoti come se fosse il nuovo messia del centrocampo.

Muntari non ha ricevuto cori particolari, come fatto notare da The Crow.

E dare mandato all'arbitro di occuparsi anche di cori e striscioni, al fine di sospenere la partita in caso di insulti razzisti, è un'altra buffonata moralista, che non risolve i problemi, ma scarica responsabilità su chi ne ha già troppe, senza avere le qualifiche.
Tra un po' gli arbitri dovranno anche fare le multe a chi fuori dallo stadio parcheggia in divieto di sosta, ramazzare le gradinate a fine partita, controllare i documenti di tutti gli spettatori e soccorrere chi si dovesse sentire male...

The Crow ha detto...

Condivido ogni singola parola di tutto quanto avete scritto. Tutto.
E devo dire che molte delle cose che avete detto voi qui le ho sentite anche da Luca Serafini, il cui intervento a proposito del "caso" Balotelli ieri sera su Premium Calcio 24 mi è piaciuto non poco.
In sostanza, il buon Serafini ha detto che il luogo meno idoneo per discutere o addirittura combattere un fenomeno complesso come il razzismo è senza ombra di dubbio il mondo del calcio, etichettato senza giri di parole come "non serio". Non serio perché non sono seri i tifosi che pretestuosamente insultano tutto e tutti, citando, ad esempio, tanto per sgomberare il campo da ogni dubbio di faziosità, proprio i tifosi del Milan domenica sera che ne hanno dette di tutti i colori ad un giocatore del Torino che era rimasto a terra, al che quelli del Toro hanno risposto con un "Kaka' devi morire"...
Non serio perché gli stessi giocatori sono i primi a non rispettarsi in campo e ad aizzare le folle, vedi appunto lo stesso Balotelli o, ad esempio, quanto accaduto nel derby di Roma pochi giorni fa.
Non serio perché le società stesse non sono serie e non sono state in grado di (o non hanno voluto?) estirpare le piante malate di certo tifo organizzato. Per non parlare della Lega e delle pagliacciate come quella imminente di far giocare a porte chiuse la prossima gara della Juventus, come osservato da Il Prigioniero.
Il razzismo in tutta questa vicenda, come ha detto anche Mavalà, non c'entra assolutamente nulla. E sempre citando il buon Serafini, gli unici casi di autentico razzismo verificatisi in passato nel mondo del calcio sono stati quelli dei tifosi di Verona e Lazio quando anni fa hanno insultato i propri giocatori di colore, non quelli avversari.
Come non capire l'evidenza di certe cose?