giovedì 16 aprile 2009

La storia della prima punta che non mi convince

Eto'o, Adebayor, Drogba, Dzeko, Trezeguet, Benzema... e altri mille nomi così. Quanti ne abbiamo sentiti? Quante volte, soprattutto, li abbiamo sentiti? Quella famosa "punta di peso" tanto desiderata da Ancelotti che servirebbe al Milan per fare il salto di qualità.
Piccola domanda - quand'è che compri una punta di peso da venti e rotti goals a stagione? Quando segni poco, evidentemente. Più in dettaglio, quando i tuoi attaccanti non segnano tanto. Hmmm. Ma siamo così sicuri che il problema del Milan sia l'attacco?
Escludiamo Shevchenko, Borriello e Viudez che hanno giocato pochi minuti nell'arco dell'intero campionato. Vediamo gli altri. Pato, quattordici goals. Kakà, undici. Ronaldinho, otto. Inzaghi, otto. Totale? Quarantuno. Diciamo che i nostri principali attaccanti segnano circa 1,4 goals a partita.
Passiamo alle nostre dirette rivali. L'Inter. Ibrahimovic, venti goals. Balotelli, cinque. Adriano, tre. Cruz, due. Fanno trenta goals totali. Poco meno di uno a partita. La Juventus, ora. Amauri, dodici goals. Del Piero, dieci. Iaquinta, otto. Trezeguet, zero. Fanno anche qui, trenta goals.
Se si fanno le pulci a Roma, Fiorentina, Genoa e soci la sostanza è la stessa. Non è l'attacco il problema del Milan. Con uno Shevchenko più in forma, un Borriello disponibile e meno infortuni a Kakà e Ronaldinho, probabilmente saremmo primi.

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