Migliore attacco (59), seconda miglior difesa (29), gioco pazzesco, prestazione stratosferica e secondo posto agguantato. Peccato per i tanti infortuni, ci staremmo contendendo lo scudetto con l'Inter. E vabbè.
Ah, e Inzaghi ha realizzato tredici goals in questa stagione. Di cui più della metà nelle ultime sei giornate. Indescrivibile.
Pur con tutte le traversìe di quest'anno in fatto di infortuni, gestendo meglio alcune partite saremmo potuti essere a soli due punti dall'Inter.
I pareggi con Toro, Lecce, Roma e Genoa, sono tutte partite che stavamo vincendo e che, vuoi per mala gestione dei cambi e dei giocatori, vuoi per troppa supponenza, abbiamo gettato alle ortiche...
Su questo dobbiamo piangere, non sul derby o sulla partita con la reggina...
Infatti il rammarico è per le partite di cui parli. Forse, però, con la squadra al completo - o comunque con meno infortunati, qualcosa sarebbe potuto andare diversamente.
i) Andata col Torino. Rigore dubbioso. ii) Pareggio con la Roma in trasferta. Mezza squadra fuori. iii) Pareggio con il Genoa. Schiacciati per tutta la ripresa. iv) Pareggio con il Lecce. Botta di sfiga su punizione inesistente all'ultimo secondo.
Discutere con Astoria di calcio è come scontrarsi con l'Almanacco della Panini: no way out.
Giusto un paio di osservazioni/aggiunte che mi permetto di fare. La prima è che a Torino con i granata, non solo il loro rigore fu assai dubbio (intervento di coscia prima e di mano dopo di Kaladze a distanza eufemisticamente ravvicinata), ma pochi minuti prima ne fu negato uno a noi dalla dinamica pressoché identica e, sinceramente, molto più solare di quello in seguito dato al Torino. Ed eravamo sull'1 a 0 per noi, grazie alla magia di Dinho su punizione... Per la seconda osservazione, invece, mi limito a riportare quanto detto giusto questa mattina da un mio amico. Se il Milan quest'anno non avesse avuto tutti gli infortuni che gli sono piovuti dal cielo, in questo momento non si starebbe contendendo lo scudetto con l'Inter: non ci sarebbe storia.
Quanto alla partita di ieri sera, infine, quando si vince in maniera così meravigliosamente netta, certo, bisogna sempre vedere dopo finiscono i meriti dell'uno ed iniziano i demeriti dell'altro. Ma quest'anno, nonostante tutto, i rossoneri hanno dimostrato più e più volte di quale volume di gioco sono in grado di esprimere, anche in quelle maledette partite che poi si sono girate contro ed abbiamo perso punti preziosi (vedi, su tutte, la sciagurata prima di campionato in casa con il Bologna). Quello che è certo è che, Torino o non Torino, una squadra così spettacolare in circolazione per qualità e numero di fuoriclasse non ne vedo in giro. Forse il Barcellona di Messi, Eto'o ed Henry, magari lo United di Cristiano Ronaldo e Rooney, ma un team che può schierare Kakà, Ronaldinho, Pato, Beckham, Pirlo, Seedorf e Sua Maestà Inzaghi dalla cintola in su, per non parlare di gente del calibro di Zambrotta e Nesta in difesa, beh, non lo cambierei con nessuno al mondo. N-e-s-s-u-n-o. Altro che quei rozzi macellai vestiti di nero e azzurro.
Io invece non capisco perchè tutti dobbiammo guardare ai nostri infortunati senza pesare anche quelli delle altre squadre...
L'Inter si è trovata più volte a dover schierare Cambiasso deifensore centrale perchè i suoi 4-5 centrali erano infortunati o squalificati. La Juve ha contato, spannometricamente, oltre quaranta infortuni, molti dei quali di giocatori chiave (Zanetti, Sissoko, Trezeguet e Camoranesi su tutti).
Sicuramente le assenze di Nesta e Borriello hanno pesato in maniera brutale sull'economia del gioco, però è anche vero che chi ci precedeva perdeva pezzi per strada, anche di un certo valore, a cui aggiungeva un impegno in Champions ben più gravoso rispetto a quello nostro in coppa Uefa.
Torno a ribadire che, soprattutto con Lecce e Genoa le partite andavano portate a casa. Con i rossoblu in casa, lasciare Kakà a fare il centravanti è stato deleterio perchè ha permesso a Gasperini di alzare il baricentro della squadra di 5-8 metri che poi sono risultati decisivi. Col Lecce il timore di prendere gol ci ha fatto arretrare in maniera amatoriale su quella punizione probabilmente inesistente. Con la Roma abbiamo pagato la pochezza dei nostri terzini in fase di marcatura (credo che alla fine di quest'anno Jankulovski debba lasciare spazio ad altri, perchè troppi gol arrivano da errori suoi) in una partita in cui abbiamo imbrigliato benissimo i gialloblu, e nella quale il nostro grande errore è stato quello di non aver sfruttato le occasioni per chiuderla già a metà ripresa.
Guardiamo agli infortuni altrui, eccome. i) L'Inter. Vero che ha avuto diversi difensori out, ma l'asse portante del proprio gioco (Julio Cesar, Maicon, Cambiasso, Stankovic, Ibrahimovic) non ha mai avuto problemi fisici. ii) La Juventus. Vero che ha avuto diversi difensori out, ma giocava male anche con tutti i titolari. E comunque, nelle ultime settimane, con quasi tutti disponibili (l'asse qui è Buffon, Chiellini, Sissoko, Nedved, Del Piero, Amauri) è uscita con le ossa rotte in diverse occasioni. E si è salvata con l'Inter è solo perché Mourinho è juventino e ha fatto entrare Burdisso proprio per far pareggiare gli avversari. Burdisso si dimentica Grygera, uno a uno. Epperò la Juventus non è mai stata una seria pretendente al titolo. Lo so io, lo sai tu, lo sa Crow e lo sanno i milioni di juventini sparsi per la penisola. Alla Juve, inoltre, manca un gioco. Un'idea di calcio. Se questo non fosse uno dei campionati meno interessanti degli ultimi anni (sì, se Fiorentina, Roma, Lazio e Napoli fossero più forti come era prima), la Juventus probabilmente rischierebbe di non arrivare neanche quarta. iii) Sulla UEFA e la Champions. A parte che giocare contro Anorthosis, Panathinaikos e Werder Brema (vincendo solo due partite su sei) a me non sembri così diverso da sfidare Zurigo, Wolfsburg, Heerenveen, Portsmouth e Braga, l'Inter è stata massacrata nella fase a gironi quando aveva l'organico al completo. La Juventus ha avuto un girone forse ancora più facile, con l'unica eccezione del Real Madrid - incontrato nel peggior momento stagionale dei blancos. Insomma, non so quanta differenza ci sia stata tra noi e loro da Settembre a Dicembre. Poi che gli infortuni non siano garanzia di sconfitta e viceversa io lo dico sempre. Magari con Nesta, Gattuso, Borriello, Kakà ecc. avremmo fatto di meno. Resta però il fatto che, generalmente, sono le squadre con buoni o ottimi giocatori a vincere campionati e coppe. Non le provinciali. Un motivo ci sarà. iv) Poi che in alcune partite il Milan si sia fatto fregare, lo sottoscrivo. Che il Milan abbia giocato male, lo condivido. Che il Milan abbia dato meno di quanto avrebbe potuto e dovuto, lo controfirmo. E' però anche vero che i rossoneri i punti li hanno persi in trasferta. In casa è la miglior squadra della serie A, forse d'Europa. In trasferta, vuoi per un motivo vuoi per un altro, il Milan zoppica. E se al posto di Senderos, Flamini, Emerson e Shevchenko (all'epoca fuori forma) avessimo potuto schierare Nesta, Gattuso, Pirlo e Borriello, qualcosa sarebbe potuta andare diversamente. Forse.
Perché il Milan è una squadra a parte, ecco perché. Come uomini, giocatori, tecnico, società, tutto. Fin dal suo arrivo verso la fine del 2001, Ancelotti ha messo in piedi un progetto di gioco che si è andato ad incanalare nella già ricca tradizione nostra di rivoluzioni tattiche (leggi Sacchi), oltrepassandola di netto, andando in territori dove mai nessuno aveva avuto il coraggio di andare, osando l'inosabile. In un sol colpo, ha fuso con il suo centrocampo "a rombo" costituito da ben tre trequartisti su quattro (Pirlo, Seedorf e Rui Costa) l'estetica sudamericana dei terzini trasformati in ali con la quadratura del calcio europeo. Da lì, nonostante i tifosi e la critica con gli occhi spesso foderati di prosciutto, è stata una continua evoluzione, con alti e bassi, certo, esperimenti più o meno riusciti, ovvio, ma con un comune denominatore che, Barcellona a parte, non ha inseguito nessuno negli ultimi dieci anni: la ricerca del "bello" nel calcio. Tutto questo per dire una cosa molto semplice circa i nostri infortuni equiparati a quelli degli altri: è una bestemmia. In un'architettura di gioco complessa e basata su fini meccanismi come quella ancelottiana, la mancanza di un Nesta non può essere paragonabile al Macellazzi di turno. Non scherziamo. Qual è il gioco dell'Internazionale oltre a picchiare come fabbri e a darla ad Ibra? Nessuno. Ecco, cosa diversa sarebbe stata per loro perdere appunto lo svedese o, al massimo, come diciamo da mesi da queste parti, il "gesù bambino" che si sono ritrovati in porta. Vogliamo vedere dove sarebbero arrivati senza uno dei due? Al contrario, nel perdere un macellaio per mettere dentro un Rivas qualsiasi, personalmente non ci vedo tutta questa differenza. Forse ci dimentichiamo che non abbiamo potuto contare per mesi su uno come Pirlo ad inizio stagione, su Borriello, Gattuso e anche l'a volte vituperato Kaladze, senza parlare naturalmente di uno come Kaka'. Sembra la stessa cosa? Non direi proprio. Tutta gente che, come ad esempio lo stesso tanto criticato Jankulovski, se viene a mancare ha un peso incalcolabile nell'economia di quella meraviglia di macchina da gioco che abbiamo avuto modo di ammirare ad esempio l'altra sera. Di Janku, poi, si guarda sempre il goal che fa subire, mai quello che fa realizzare, come quello di Seedorf contro il Chievo giusto una settimana fa, dopo una sua devastante incursione sulla sinistra. Ma perché, Serginho era molto più bravo di lui come difensore? Se poi vogliamo che i nostri terzini si chiamino solo ed esclusivamente Mauro Tassotti e Paolo Maldini, beh, allora è un'altra storia. Di errori da parte nostra nel corso di questo campionato, naturalmente ce ne sono stati, certo, e sarebbe sciocco negarli, ma per quanto detto è evidente che parlare dei nostri infortuni ed individuare in essi la causa principe del nostro campionato al di sotto delle aspettative non è sicuramente per fare i piangina, al contrario: è una questione di onestà intellettuale ammetterlo.
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9 commenti:
Si, ma ragazzi, questo Torino non vale nulla...
Pur con tutte le traversìe di quest'anno in fatto di infortuni, gestendo meglio alcune partite saremmo potuti essere a soli due punti dall'Inter.
I pareggi con Toro, Lecce, Roma e Genoa, sono tutte partite che stavamo vincendo e che, vuoi per mala gestione dei cambi e dei giocatori, vuoi per troppa supponenza, abbiamo gettato alle ortiche...
Su questo dobbiamo piangere, non sul derby o sulla partita con la reggina...
dimenticavo...
ex KaNeBRM...
Infatti il rammarico è per le partite di cui parli. Forse, però, con la squadra al completo - o comunque con meno infortunati, qualcosa sarebbe potuto andare diversamente.
dico sinceramente che la partita colo torino all'andata la ricordo poco ma mi sembra che non fosse stato tutto sto splendore...
ma le altre tre erano in mano nostra fino a 10 (o forse meno) minuti dalla fine, con avversarie che fino a quel momento non avevano fatto nulla...
i) Andata col Torino. Rigore dubbioso.
ii) Pareggio con la Roma in trasferta. Mezza squadra fuori.
iii) Pareggio con il Genoa. Schiacciati per tutta la ripresa.
iv) Pareggio con il Lecce. Botta di sfiga su punizione inesistente all'ultimo secondo.
Discutere con Astoria di calcio è come scontrarsi con l'Almanacco della Panini: no way out.
Giusto un paio di osservazioni/aggiunte che mi permetto di fare.
La prima è che a Torino con i granata, non solo il loro rigore fu assai dubbio (intervento di coscia prima e di mano dopo di Kaladze a distanza eufemisticamente ravvicinata), ma pochi minuti prima ne fu negato uno a noi dalla dinamica pressoché identica e, sinceramente, molto più solare di quello in seguito dato al Torino. Ed eravamo sull'1 a 0 per noi, grazie alla magia di Dinho su punizione...
Per la seconda osservazione, invece, mi limito a riportare quanto detto giusto questa mattina da un mio amico. Se il Milan quest'anno non avesse avuto tutti gli infortuni che gli sono piovuti dal cielo, in questo momento non si starebbe contendendo lo scudetto con l'Inter: non ci sarebbe storia.
Quanto alla partita di ieri sera, infine, quando si vince in maniera così meravigliosamente netta, certo, bisogna sempre vedere dopo finiscono i meriti dell'uno ed iniziano i demeriti dell'altro. Ma quest'anno, nonostante tutto, i rossoneri hanno dimostrato più e più volte di quale volume di gioco sono in grado di esprimere, anche in quelle maledette partite che poi si sono girate contro ed abbiamo perso punti preziosi (vedi, su tutte, la sciagurata prima di campionato in casa con il Bologna). Quello che è certo è che, Torino o non Torino, una squadra così spettacolare in circolazione per qualità e numero di fuoriclasse non ne vedo in giro. Forse il Barcellona di Messi, Eto'o ed Henry, magari lo United di Cristiano Ronaldo e Rooney, ma un team che può schierare Kakà, Ronaldinho, Pato, Beckham, Pirlo, Seedorf e Sua Maestà Inzaghi dalla cintola in su, per non parlare di gente del calibro di Zambrotta e Nesta in difesa, beh, non lo cambierei con nessuno al mondo. N-e-s-s-u-n-o.
Altro che quei rozzi macellai vestiti di nero e azzurro.
Io invece non capisco perchè tutti dobbiammo guardare ai nostri infortunati senza pesare anche quelli delle altre squadre...
L'Inter si è trovata più volte a dover schierare Cambiasso deifensore centrale perchè i suoi 4-5 centrali erano infortunati o squalificati. La Juve ha contato, spannometricamente, oltre quaranta infortuni, molti dei quali di giocatori chiave (Zanetti, Sissoko, Trezeguet e Camoranesi su tutti).
Sicuramente le assenze di Nesta e Borriello hanno pesato in maniera brutale sull'economia del gioco, però è anche vero che chi ci precedeva perdeva pezzi per strada, anche di un certo valore, a cui aggiungeva un impegno in Champions ben più gravoso rispetto a quello nostro in coppa Uefa.
Torno a ribadire che, soprattutto con Lecce e Genoa le partite andavano portate a casa. Con i rossoblu in casa, lasciare Kakà a fare il centravanti è stato deleterio perchè ha permesso a Gasperini di alzare il baricentro della squadra di 5-8 metri che poi sono risultati decisivi. Col Lecce il timore di prendere gol ci ha fatto arretrare in maniera amatoriale su quella punizione probabilmente inesistente. Con la Roma abbiamo pagato la pochezza dei nostri terzini in fase di marcatura (credo che alla fine di quest'anno Jankulovski debba lasciare spazio ad altri, perchè troppi gol arrivano da errori suoi) in una partita in cui abbiamo imbrigliato benissimo i gialloblu, e nella quale il nostro grande errore è stato quello di non aver sfruttato le occasioni per chiuderla già a metà ripresa.
Guardiamo agli infortuni altrui, eccome.
i) L'Inter. Vero che ha avuto diversi difensori out, ma l'asse portante del proprio gioco (Julio Cesar, Maicon, Cambiasso, Stankovic, Ibrahimovic) non ha mai avuto problemi fisici.
ii) La Juventus. Vero che ha avuto diversi difensori out, ma giocava male anche con tutti i titolari. E comunque, nelle ultime settimane, con quasi tutti disponibili (l'asse qui è Buffon, Chiellini, Sissoko, Nedved, Del Piero, Amauri) è uscita con le ossa rotte in diverse occasioni. E si è salvata con l'Inter è solo perché Mourinho è juventino e ha fatto entrare Burdisso proprio per far pareggiare gli avversari. Burdisso si dimentica Grygera, uno a uno. Epperò la Juventus non è mai stata una seria pretendente al titolo. Lo so io, lo sai tu, lo sa Crow e lo sanno i milioni di juventini sparsi per la penisola. Alla Juve, inoltre, manca un gioco. Un'idea di calcio. Se questo non fosse uno dei campionati meno interessanti degli ultimi anni (sì, se Fiorentina, Roma, Lazio e Napoli fossero più forti come era prima), la Juventus probabilmente rischierebbe di non arrivare neanche quarta.
iii) Sulla UEFA e la Champions. A parte che giocare contro Anorthosis, Panathinaikos e Werder Brema (vincendo solo due partite su sei) a me non sembri così diverso da sfidare Zurigo, Wolfsburg, Heerenveen, Portsmouth e Braga, l'Inter è stata massacrata nella fase a gironi quando aveva l'organico al completo. La Juventus ha avuto un girone forse ancora più facile, con l'unica eccezione del Real Madrid - incontrato nel peggior momento stagionale dei blancos. Insomma, non so quanta differenza ci sia stata tra noi e loro da Settembre a Dicembre.
Poi che gli infortuni non siano garanzia di sconfitta e viceversa io lo dico sempre. Magari con Nesta, Gattuso, Borriello, Kakà ecc. avremmo fatto di meno. Resta però il fatto che, generalmente, sono le squadre con buoni o ottimi giocatori a vincere campionati e coppe. Non le provinciali. Un motivo ci sarà.
iv) Poi che in alcune partite il Milan si sia fatto fregare, lo sottoscrivo. Che il Milan abbia giocato male, lo condivido. Che il Milan abbia dato meno di quanto avrebbe potuto e dovuto, lo controfirmo. E' però anche vero che i rossoneri i punti li hanno persi in trasferta. In casa è la miglior squadra della serie A, forse d'Europa. In trasferta, vuoi per un motivo vuoi per un altro, il Milan zoppica. E se al posto di Senderos, Flamini, Emerson e Shevchenko (all'epoca fuori forma) avessimo potuto schierare Nesta, Gattuso, Pirlo e Borriello, qualcosa sarebbe potuta andare diversamente. Forse.
Perché il Milan è una squadra a parte, ecco perché.
Come uomini, giocatori, tecnico, società, tutto.
Fin dal suo arrivo verso la fine del 2001, Ancelotti ha messo in piedi un progetto di gioco che si è andato ad incanalare nella già ricca tradizione nostra di rivoluzioni tattiche (leggi Sacchi), oltrepassandola di netto, andando in territori dove mai nessuno aveva avuto il coraggio di andare, osando l'inosabile. In un sol colpo, ha fuso con il suo centrocampo "a rombo" costituito da ben tre trequartisti su quattro (Pirlo, Seedorf e Rui Costa) l'estetica sudamericana dei terzini trasformati in ali con la quadratura del calcio europeo. Da lì, nonostante i tifosi e la critica con gli occhi spesso foderati di prosciutto, è stata una continua evoluzione, con alti e bassi, certo, esperimenti più o meno riusciti, ovvio, ma con un comune denominatore che, Barcellona a parte, non ha inseguito nessuno negli ultimi dieci anni: la ricerca del "bello" nel calcio.
Tutto questo per dire una cosa molto semplice circa i nostri infortuni equiparati a quelli degli altri: è una bestemmia. In un'architettura di gioco complessa e basata su fini meccanismi come quella ancelottiana, la mancanza di un Nesta non può essere paragonabile al Macellazzi di turno. Non scherziamo. Qual è il gioco dell'Internazionale oltre a picchiare come fabbri e a darla ad Ibra? Nessuno. Ecco, cosa diversa sarebbe stata per loro perdere appunto lo svedese o, al massimo, come diciamo da mesi da queste parti, il "gesù bambino" che si sono ritrovati in porta. Vogliamo vedere dove sarebbero arrivati senza uno dei due? Al contrario, nel perdere un macellaio per mettere dentro un Rivas qualsiasi, personalmente non ci vedo tutta questa differenza. Forse ci dimentichiamo che non abbiamo potuto contare per mesi su uno come Pirlo ad inizio stagione, su Borriello, Gattuso e anche l'a volte vituperato Kaladze, senza parlare naturalmente di uno come Kaka'. Sembra la stessa cosa? Non direi proprio. Tutta gente che, come ad esempio lo stesso tanto criticato Jankulovski, se viene a mancare ha un peso incalcolabile nell'economia di quella meraviglia di macchina da gioco che abbiamo avuto modo di ammirare ad esempio l'altra sera. Di Janku, poi, si guarda sempre il goal che fa subire, mai quello che fa realizzare, come quello di Seedorf contro il Chievo giusto una settimana fa, dopo una sua devastante incursione sulla sinistra. Ma perché, Serginho era molto più bravo di lui come difensore? Se poi vogliamo che i nostri terzini si chiamino solo ed esclusivamente Mauro Tassotti e Paolo Maldini, beh, allora è un'altra storia.
Di errori da parte nostra nel corso di questo campionato, naturalmente ce ne sono stati, certo, e sarebbe sciocco negarli, ma per quanto detto è evidente che parlare dei nostri infortuni ed individuare in essi la causa principe del nostro campionato al di sotto delle aspettative non è sicuramente per fare i piangina, al contrario: è una questione di onestà intellettuale ammetterlo.
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