domenica 17 maggio 2009

Anche se il loro Maggio ha fatto a meno del nostro coraggio

Già, proprio così. L'Inter ha vinto il tricolore proprio quando il Milan si era avvicinato prepotentemente. A meno cinque, addirittura, prima del pareggio di Iaquinta. Poi, goal del calabrese e sciagurata trasferta di Udine e il Milan decide di consegnare un trofeo senza neanche provare a farlo sudare. Brutto, molto brutto. Molto poco rossonero, a dire la verità. Ma come? Alzi bandiera bianca proprio quando i rinforzi stanno arrivando? Eppure è andata così. Inutile ora fare calcoli astrusi - l'Inter questo scudetto l'avrebbe vinto comunque. Ma vincerlo all'ultima giornata, magari soffrendo contro l'Atalanta avrebbe avuto un altro sapore. Sarebbe stato un messaggio eloquente - avete vinto perché siete stati i più continui, ma senza un paio di pareggini ridicoli, ce la staremmo giocando con voi. Invece no.
Ho sostenuto, durante l'arco di tutta la stagione, che questa fosse la prima stagione del rinnovamento rossonero. Una stagione di transizione, di sofferenza, di riflessione. Mi sbagliavo - questa è soprattutto l'ultima stagione di un ciclo che sta finendo e che deve ripartire daccapo. I giocatori ci sono, il gioco c'é, l'allenatore pure. Manca un quid che al momento mi sfugge, ma che secondo me portererebbe i rossoneri ad essere nuovamente competitivo. Resta il fatto che il Milan, quest'anno, è migliorato rispetto alla stagione passata. Va anche però notato come la Fiorentina e la Roma abbiano nettamente subìto un processo involutivo. Insomma, alla fine arriveremo secondi o terzi, ma saremmo potuti anche arrivare quarti o quinti se viola e giallorossi avessero fatto bene come l'anno scorso.
Mi auguro che l'anno prossimo le cose cambino. Non tanto per vincere lo scudetto, ma almeno per dare maggiore vivacità ad un campionato che da tre anni racconta la stessa, noiosa storia. Un campionato brutto, dove una squadra scevra di gioco e di idee alza regolarmente il tricolore. E poi, sarà per un briciolo di orgoglio, mi piacerebbe distaccare nuovamente i nerazzurri sul piano degli scudetti vinti. Magari pappandocene tre di fila e aggiungendo una stella alla maglietta. Non piacerebbe anche a voi?

5 commenti:

mavalà ha detto...

Non ho visto la partita, ma concordo sull'analisi generale della stagione, e sul momento della squadra.

C'è bisogno di un vero progetto, di quelli che presidente e amministratore delegato son capaci di fare realmente, e meglio di chiunque altro, come la loro storia, che è anche la nostra fortunatamente, dimostra.

L'impressione è che il presidente, che Dio lo porti in gloria, non abbia più gli stimoli di un tempo, e che le altre questioni che lo impegnano e lo tengono lontano dal milan, il suo amato milan, gli abbiano fatto perdere di vista l'orizzonte, la "mission" che proprio lui aveva dato a questa squadra.

Mi sembra che la squadra non sia più il suo giocattolo, quello preferito che lo appassionava e divertiva, ma sia diventato prima di tutto un veicolo, un mezzo che resta nel sottofondo e serve ad altre cose, di immagine ma non di sostanza.

The Crow ha detto...

Come ho scritto anche nel mio post appena pubblicato, sottoscrivo ogni singola parola di Astoria. Così come sono d'accordo al 99% con l'analisi di Mavalà. L'unico dubbio, appunto, è che il Milan non sia più davvero il giocattolo preferito del nostro presidente. Voglio dire, di soldi mi sembra che ce ne abbia messi e tanti anche nel recente passato.
E vogliamo dircela tutta? Sotto sotto, non girerebbero le scatole anche a voi nel vedere marcire in panchina due come Ronaldinho e Shevchenko? Ripeto: di tecnici in circolazione più bravi di Carletto nostro io non ne vedo. Però...

mavalà ha detto...

La mia tesi, personale e frutto di un'analisi molto ipotetica, non mi sembra comunque in contraddizione col fatto che Berlusconi ogni anno spenda molti soldi per il suo milan.

Se fosse, come dico io, un mezzo, avrebbe un'utilità che giustificherebbe gli assegni staccati.

Su Ronaldinho e Sheva, poi, è vero, è fastidio anche per me vederli in panchina. Ma il milan che progetta avrebbe fatto altre scelte, la scorsa estate.

The Crow ha detto...

Capisco cosa intendi dire e, in effetti, la tua ipotesi potrebbe anche avere un fondo di verità. Non saprei.
In ogni caso, una cosa è certa: l'uomo politico Berlusconi, a maggior ragione premier, non fa bene al Milan, sia inevitabilmente per il tempo sottratto alla gestione in prima persona della società come faceva un tempo, sia per gli attacchi decuplicati nei nostri confronti a causa dei media che, diciamo, non proprio "simpatizzano" per il nostro presidente (chi ha detto Repubblica?).
Galliani è un buon diavolo, ma certo in termini di "manico" societario, parafrasando Giorgio Bracardi, quando c'era "lui"...

Quanto alle scelte societarie in ambito di pianificazione della squadra, se leggi il mio post di oggi ti accorgi che più o meno diciamo le stesse cose. Oddio, personalmente Dinho e Sheva me li sarei comunque presi così come è stato. Il problema è, piuttosto, l'aver un po' smarrito il senso delle operazioni fatte come dicevo. Al di là degli infortuni, quale logica ha, infatti, l'aver preso tutte queste punte/seconde punte se poi il modulo più adottato nel corso del campionato rimane sempre il famoso "albero" con Clarence e Ricky che giocano anche se hanno 40 di febbre?

ilPrigioni3ro ha detto...

Ragazzi a mio parere occorre una sferzata di novità e l'avvio di un nuovo progetto: è importante anche capire bene il futuro che la proprietà intende riservarci, ovvero la portata degli investimenti che dovranno essere apportati. Ci sono state troppe chiacchiere ultimamente che qualche cosa sotto sotto ci deve essere. Fermo restando che ritengo molto oculata le gestione economica che viene effettuata dal ns. AD, bisogna appurare qual'è l'ammontare dell'assegno che il buon Silvio, anche alla luce della recessione economica, è disposto a versare ogni anno. Indi, se la gestione amministrativa ha bisogno di autofinanziarsi in parte, mettere in conto (ahimè, ma se è necessario io lo capirei) la cessione di qualche ns. campione, alla luce però di un preciso disegno tattico che coinvolga anche l'allenatore, chiunque esso sia. E' importante però che questo venga scelto subito, qualora debba cambiare, e difeso a spada tratta per tutta la stagione.
A mio parere bisogna anche analizzare il settore sanitario, che negli ultimi tempi ha commesso un po troppi errori.
E speriamo domenica di fare i 3 punti con la Roma, altrimenti rischiamo seriamente il 4 posto e un'altra estate coi preliminari sarebbe proprio il caso di evitarla.