A quando l'esonero di un allenatore tra il primo ed il secondo tempo dell'ultima partita di campionato?
Mi si perdonerà la digressione "extra Milan", ma se fossi un tifoso juventino, sarei NERO con la dirigenza per aver esonerato Claudio Ranieri a due giornate dalla fine.
Breve storia degli ultimi tre anni di calcio italiano. Esisteva una grande, grandissima squadra. La squadra più titolata (in termini di Scudetti) del paese. La squadra più elegante, con il maggior numero di tifosi, con una famiglia alle spalle che le conferiva un'aura, un prestigio, un quid di magico. Nonostante tanta nobiltà alle spalle, una squadra di lottatori, di combattenti, di calciatori fieri e orgogliosi di vestire quella maglia. In più, aveva una formidabile dirigenza capace di scovare alcuni dei migliori talenti del calcio mondiale e soffiarli sotto il naso alle altre squadre prima che queste potessero anche accorgersene. L'unica grande pecca di quella squadra era la mancanza di un bel gioco. Ma in fondo, era sempre e solo stata progettata per vincere, non per convincere. C'era anche un'altra squadra in Italia. Una squadra sgangherata, mal gestita, dove chiunque poteva dire la propria, distruggere lo spogliatoio, rompere i delicati equilibri di un ambiente già precario. Era una squadra che stava simpatica ai più perché non solo non riusciva mai a vincere, ma anche e soprattutto per le figuracce cui era sottoposta quasi ogni Domenica ed ogni Mercoledì, da quasi vent'anni. Poi, d'un tratto, un ex vicepresidente della seconda squadra decise che era il caso di distruggere l'immagine della prima, relegarla in serie B e farle svendere i suoi migliori campioni. Far processare tutti i suoi dirigenti (poi, pian pianino assolti). Finito di giudicare, il giudice è tornato a lavorare nel CDA di una delle società proprietarie della squadra per cui lavorava, insieme al Presidente della squadra per cui lavorava, cui il giudice aveva consegnato uno Scudetto (2005/2006) che - stranamente - non era mai stato oggetto d'indagine. Tre anni dopo, la squadra simpatica ha preso il posto (in tanti sensi, tranne in quello dell'eleganza e della nobiltà) dell'altra squadra. La quale, al contrario, è stata contagiata dal virus della squadra simpatica. Ed oggi, gestita da un gruppo di persone che di calcio ne capiscono pochissimo, incappa continuamente in figuracce e si sta lentamente sfaldando. La cosa brutta è che al peggio non c'è mai limite. Ma, come ho scritto l'altro giorno, alla fine i cattivi perdono sempre.
ti piace discuterne in maniera civile, costruttiva, intelligente, sei il benvenuto su Milan Football Hall.
Leggi la carta del blog e, se ne condividi i principi, unisciti a noi.
Forza Milan.
Carta del blog
Milan Football Hall nasce con l'ambizione di ritrovare quello spirito "alto" del tifo, ispirato ai nobili principi del sostenere "sempre e comunque" i propri colori, del tifare sempre "pro" e mai "contro", di avere sempre fair-play nei confronti dell'avversario.
Il sogno è quel tifo "britannico", dove si canta prima, durante e dopo la partita, indipendentemente dal risultato, sempre ed esclusivamente a sostegno dei propri ragazzi.
In linea di principio, quindi, secondo la visione di Milan Football Hall, i tifosi dovrebbero "limitarsi" a tifare, lasciando la "critica" a chi di competenza, ovvero - come da definizione - ai cosiddetti "critici". Allo stesso tempo, però, se per "critica" si intende "analisi" (ad es. quella tecnica e tattica) delle partite e del mondo del calcio in generale, fatta come detto in maniera civile, costruttiva, intelligente e positiva, allora non solo i commenti in tal senso saranno più che ben accetti, ma costituiscono questi uno dei motivi principali della nascita di Milan Football Hall.
Evitate di scrivere commenti che non siano attinenti con il post o, peggio, con il blog, che contengano offese, illazioni o calunnie e che ripetano "ad libitum" concetti già espressi.
I commenti che non rispetteranno queste semplici regole di civile convivenza saranno cancellati.
Infine, la cosa più importante di tutte: divertitevi!
Milan Football Hall vuole essere un luogo piacevole di discussione per chi la pensa allo stesso modo sul significato più vero e profondo del "tifare" ed un punto di incontro dove analizzare il gioco del calcio del passato, del presente e, se vogliamo, del futuro.
Non siamo qui per litigare, provocare o, peggio ancora, perdere il nostro tempo dietro ad inutili "negatività" che non fanno bene a nessuno.
Per questo, nel rispetto di quanto scritto, non dimenticatelo mai: divertitevi!
Per commentare su Milan Football Hall è sufficiente disporre di un account Google.
Se non disponete di un account Google, potete crearlo gratuitamente a questo collegamento.
3 commenti:
Breve storia degli ultimi tre anni di calcio italiano.
Esisteva una grande, grandissima squadra. La squadra più titolata (in termini di Scudetti) del paese. La squadra più elegante, con il maggior numero di tifosi, con una famiglia alle spalle che le conferiva un'aura, un prestigio, un quid di magico. Nonostante tanta nobiltà alle spalle, una squadra di lottatori, di combattenti, di calciatori fieri e orgogliosi di vestire quella maglia. In più, aveva una formidabile dirigenza capace di scovare alcuni dei migliori talenti del calcio mondiale e soffiarli sotto il naso alle altre squadre prima che queste potessero anche accorgersene. L'unica grande pecca di quella squadra era la mancanza di un bel gioco. Ma in fondo, era sempre e solo stata progettata per vincere, non per convincere.
C'era anche un'altra squadra in Italia. Una squadra sgangherata, mal gestita, dove chiunque poteva dire la propria, distruggere lo spogliatoio, rompere i delicati equilibri di un ambiente già precario. Era una squadra che stava simpatica ai più perché non solo non riusciva mai a vincere, ma anche e soprattutto per le figuracce cui era sottoposta quasi ogni Domenica ed ogni Mercoledì, da quasi vent'anni.
Poi, d'un tratto, un ex vicepresidente della seconda squadra decise che era il caso di distruggere l'immagine della prima, relegarla in serie B e farle svendere i suoi migliori campioni. Far processare tutti i suoi dirigenti (poi, pian pianino assolti). Finito di giudicare, il giudice è tornato a lavorare nel CDA di una delle società proprietarie della squadra per cui lavorava, insieme al Presidente della squadra per cui lavorava, cui il giudice aveva consegnato uno Scudetto (2005/2006) che - stranamente - non era mai stato oggetto d'indagine.
Tre anni dopo, la squadra simpatica ha preso il posto (in tanti sensi, tranne in quello dell'eleganza e della nobiltà) dell'altra squadra. La quale, al contrario, è stata contagiata dal virus della squadra simpatica. Ed oggi, gestita da un gruppo di persone che di calcio ne capiscono pochissimo, incappa continuamente in figuracce e si sta lentamente sfaldando.
La cosa brutta è che al peggio non c'è mai limite. Ma, come ho scritto l'altro giorno, alla fine i cattivi perdono sempre.
Ma Ranieri non è stato esonerato dalla società (che tra l'altro non esiste; quella combriccola non può definirsi gruppo dorogente di una società).
Ranieri è stato esonerato dai giocatori, i più rappresentativi.
E la cosa è anche più grave, ovviamente.
E più grave ancora è che quei fessi di tifosi juventini sono contenti così.
Non c'è niente da fare, noi siamo diversi.
Ragazzi, sono i commenti come i due vostri qui che mi fanno essere orgoglioso del Milan Football Hall.
Davvero.
Posta un commento