giovedì 7 gennaio 2010

E così cominciò il nuovo anno

La fine del Duemilanove ci aveva lasciati con tanti dubbi. Il brusco stop con il Palermo, il match di Firenze rinviato per neve, i malumori di Gattuso ed Huntelaar, i ventitre giorni senza una partita ufficiale, gli acciacchi di Pirlo, Seedorf e Zambrotta cui si è aggiunto ieri mattina quello di Pato, costretto a dare forfait, una campagna acquisti inferiore alle aspettative dei tifosi, l'assenza di Dominic Adiyiah per tutto il mese di Gennaio, l'età di Beckham.
Tutto spazzato via. In quanto? Diciamo tredici minuti. Già, perché il Milan scende in campo contro il Genoa motivato, tonico, energico e soprattutto più robusto di come l'avevamo lasciato. Beckham parte fortissimo, sfornando cross e passaggi deliziosi, uno dei quali diventa un assist perfetto per Borriello che viene però fermato da Amelia con una parata strepitosa. E' così per tredici minuti, nei quali il Milan conduce le danze e i rossoblu si limitano ad osservare. Poi Ambrosini si inventa un numero e guadagna un rigore. Ronaldinho si presenta sul dischetto ma tira un rigore debole e centrale che Amelia para troppo facilmente. Il Milan degli ultimi due anni si sarebbe lentamente spento e avrebbe perso fiducia. Questo Milan, invece, prende addirittura goal da Sculli, lasciato colpevolmente solo al centro dell'area. Ora. Una squadra con una mentalità vincente, una squadra coesa, compatta, robusta, in cui tutti si fanno forza per diventare una cosa sola si rialza e ribalta il risultato. E così che succede. Il Milan, sotto per uno a zero, ricomincia a martellare il Genoa. Assist di Beckham per Ambrosini che supera Amelia e viene atterrato. Rigore molto dubbio, ma tant'è. Ronaldinho si ripresenta sul dischetto, tira un rigore dei suoi e si torna in parità. Ci si aspetta una reazione genoana, ma il Milan alza ancora di più il livello di gioco. Azione insistita, tiro-cross di Nesta, colpo di testa di Borriello salvato sulla linea, botta di Ambrosini respinta, goal di Thiago Silva. Il primo tempo potrebbe riservare altri goals rossoneri, ma va bene così. A centrocampo il dominio degli uomini di Leonardo è netto, con un Ambrosini, i cui piedi ricordano quelli di Kakà, stratosferico. Sulle fasce, poi, il lavoro di Antonini, Beckham e Ronaldinho fa stropicciare gli occhi.
Si esce dagli spogliatoi sul due a uno - insomma, la partita non è ancora finita. Eppure, passano due soli minuti che Ronaldinho inventa un passaggio in profondità per Antonini, lesto a servire una palla che Borriello, da zero metri, deve solo spingere in rete. Si vede che il Milan sta dominando la partita, l'avversario è costantemente a rischio. Passa un quarto d'ora e di nuovo Ronaldinho inventa una giocata delle sue: cross alto e morbido per un Borriello in fuorigioco millimetrico. Il guardalinee non se ne accorge, l'attaccante milanista inventa un'altra mezza rovesciata (dopo quella contro il Parma) da incorniciare. Quattro a uno e manca mezz'ora alla fine. I goals, però, potrebbero diventare sei, sette, forse otto. Con la gente già pronta a tornare a casa, i rossoneri decidono però che non è finita. Ronaldinho si invola in mezzo all'area e viene fermato fallosamente. Rigore. I giocatori vorrebbero farlo tirare a Beckham, poi ripiegano sul neoentrato Huntelaar che a San Siro non ha mai segnato. Esecuzione da manuale e cinque a uno. Su un banale errore di Nesta, poi, Suazo mette dentro il cinque a due, ma è troppo tardi.
Il Milan dimostra di essere la squadra più bella del Campionato. Se l'Inter vince a fatica contro il Chievo e la Juventus supera il Parma subendo gli emiliani per più di metà partita, i rossoneri mettono in scena uno spettacolo sublime. La squadra gira come non succedeva da tanto tempo, tutti i singoli lavorano per il gruppo e Leonardo è un leader ormai consacrato. Ambrosini è al top della carriera, Ronaldinho gioca con allegria e facilità, Antonini sta crescendo ogni giorno, Borriello segna con continuità, Beckham è quello dell'anno scorso, Pirlo sta tornando, Nesta e Thiago Silva sono la miglior coppia di centrali al mondo. Galliani ha di che essere soddisfatto.

1 commento:

The Crow ha detto...

Analisi perfetta di un Milan semplicemente spettacolare. Tanti gli spunti emozionanti ed entusiasmanti che si fa davvero fatica a sceglierne uno: la doppietta di Borriello, con il secondo goal in rovesciata da d-e-l-i-r-i-o; Ronaldinho che si prende San Siro realizzando il rigore dell'1 a 1, sfornando assist, numeri ed una prestazione da superstar, nonostante avesse tirato mollemente tra le braccia di Amelia il rigore del possibile 1 a 0; il ritorno emozionato di Ringhio; il ritorno emozionante di Beckham; la partita da Maestro di Andrea Pirlo; i fantastici quattro in difesa, con la migliore coppia di centrali al mondo e Abate ed Antonini (specie quest'ultimo) a spingere come dannati sulle fasce; il gesto, anzi i gesti da libro Cuore in occasione del terzo rigore, con Dinho che in un primo momento vuole lasciare la realizzazione a David e capitan Ambro che mette tutti d'accordo consegnando nelle mani di Huntelaar la gioia del suo primo goal in campionato a San Siro. Cose che succedono solo al Milan.
E, infine, proprio il nostro capitano. Ho sentito al volo Mughini ieri sera che diceva che Gerrard dopo aver visto la partita di Ambrosini ha deciso di abbandonare il calcio... Io dico solo questo e - prometto - da qui a giugno non parlo più: ma come si fa ad essere talmente autolesionisti da non portarsi ai Mondiali il più forte centrocampista del pianeta?