domenica 17 gennaio 2010

Indescrivibili

Servirebbe la penna di un grande romanziere per descrivere ciò che è successo oggi pomeriggio a San Siro. Perché è molto difficile trovare le parole necessarie a raccontare il più bello, spietato, cinico, elegante, raffinato, divertente Milan degli ultimi sei anni.
Il Milan scende in campo con Flamini al posto dello squalificato Ambrosini e con un Borriello ancora convalescente per la botta subita in allenamento Mercoledì. Ciononostante, è il solito copione. Il Milan parte fortissimo, creando continuamente occasioni con Ronaldinho e Pirlo al centro e con Antonini, Abate e Beckham sulle fasce. Il Siena è ben disposto in campo e riparte in modo organizzato. Al dodicesimo minuto, però, Borriello ci crede più di un difensore senese a cui ruba il pallone, dribbla Curci e poi viene steso davanti alla porta dallo stesso portiere bianconero. Rigore. Sul dischetto va Ronaldinho, uno a zero. E' incredibile, si ha la sensazione che il Milan faccia esattamente ciò che vuole in qualunque momento. Potrebbe partire con un handicap di tre o quattro goals e riuscirebbe a vincere comunque. I rossoneri creano infatti altre situazioni pericolose, dominando il Siena che non riesce più a toccare un pallone. Al minuto ventisei, nell'unica occasione del primo tempo, gli uomini di Malesani si rendono pericolosi. Un rimpallo favorisce Maccarone che solo davanti a Dida la spara alta. I ragazzi di Leonardo, che avevano abbassato il pressing da pochi minuti, capiscono l'antifona e decidono di mettere il risultato al sicuro. Passano due minuti, palla alta di Pirlo per Borriello che, da posizione impossibile e con un difensore addosso, segna in girata incrociando splendidamente. Un goal capolavoro. Il Siena è al tappeto. Nei restanti quindici minuti di primo tempo, il Milan amministra il risultato controllando il pallone. Nella ripresa, il copione è lo stesso. I rossoneri dominano il gioco, lasciando trascorrere i minuti e provandoci soprattutto con i cross e con una giocata di Ronaldinho che esce di un soffio. Quando il Siena tenta molto timidamente di riaffacciarsi dalle parti di Dida, i giocatori del Milan decidono che è ora di divertirsi. Ricomincia così il pressing asfissiante, che porta ad un calcio d'angolo. Lo tira Beckham, il quale trova la zucca di Ronaldinho che insacca. Tre a zero e partita finita? Col cavolo, perché il Siena inizia a spingere. Su un cross di Maccarone, Calaiò, a un metro dalla porta, la colpisce di testa, ma Dida effettua una parata da mettere subito su un dvd in vendita all'edicola e gli nega la gioia del goal. Poi Ronaldinho decide che vuole segnare ancora, provandoci prima con un dribbling pazzesco ed un cucchiaio che esce di un millimetro, poi con una palla arrotata ma centrale. Alla fine sceglie la strada più complessa. Doppio passo fuori area per liberarsi di un difensore e palla all'incrocio dei pali. Quattro a zero. Le luci di San Siro si spengono, cala il sipario. Applausi per tutti.
Il Milan vince la sua terza partita consecutiva, la decima in dodici giornate, e si avvicina prepotentemente all'Inter, a sei punti ma con una partita in più. I rossoneri consolidano anche la seconda posizione in classifica, ora a cinque punti (ma il Napoli deve ancora giocare), grazie alla sconfitta della Juventus contro il Chievo. Prestazione strepitosa dei ragazzi di Leonardo, che ora hanno il secondo miglior attacco e la miglior difesa del campionato. La scommessa presidenziale Ronaldinho è stata ampiamente vinta. Nove goals segnati, giocate di classe, assist e sacrificio. Sei goals nel 2010, con una doppietta e una tripletta, la prima da quando è al Milan. Ai piani alti di Via Turati ridono ancora per gli affari Shevchenko e Kakà, venduti cadauno per qualcosa come sessantacinque milioni di euro. Chissà perché ora che il Milan vince nessun tifoso chiede più di vendere la società ai petrolieri arabi. Mah. Ad ogni modo, Borriello è sempre più decisivo. Thiago Silva e Nesta sono i Costacurta-Baresi del terzo millennio. I due ragazzini terribili Abate ed Antonini sono ormai inamovibili titolari. Al centro, a parte i vari Ambrosini, Gattuso e Beckham sempre devoti, merita un encomio il ritrovato Pirlo, che ha ripreso in mano le redini del gioco rossonero.
Contro l'Inter sarà difficilissima. Sbaglia chi crede che questo Milan divorerà i nerazzurri come ha fatto con Genoa, Juventus e Siena. Gli uomini di Mourinho sanno che se perdono rischiano molto e daranno l'anima per ottenere, quantomeno, un pareggio. Per la prima volta in sei anni, però, sono seriamente convinto che il Milan possa vincere lo Scudetto. Non lo so, sarà quell'aria di Gennaio e Febbraio di cui parlavo l'anno scorso. Sarà quel controllo totale del gioco ottenuto attraverso un palleggio perfetto, che consente ai giocatori di decidere quando e come segnare. Sarà quella difesa impenetrabile. Saranno quei punteggi così rotondi. Chissà. Comunque sia, il Milan è tornato ai livelli che gli appartengono. E comunque vada contro l'Inter, questa squadra dirà la sua nei prossimi anni.

3 commenti:

ilPrigioni3ro ha detto...

si, ma che resti fra noi, non urliamo troppo... shhhh, fari spenti.....

The Crow ha detto...

Sono rimasto senza parole anch'io di fronte alla prestazione dei ragazzi di ieri pomeriggio. Sì, è vero che il Siena ha giocato quasi ottanta minuti in dieci, però l'impressione di Astoria è stata la stessa mia: questa squadra per come si esprime di questi tempi può fare quello che le pare e contro chiunque.
Naturalmente, non so come andrà a finire il derby e condivido la prudenza de ilPrigioniero, ma se questo campionato si dovesse decidere con il metro che si usa nella boxe, i neroazzurri dovrebbero già abbandonare il ring per KO tecnico.

AstoriaRecords ha detto...

Personalmente credo che il derby finisca in un pareggio. Il Milan, galvanizzato ed eccitato, potrebbe sfoderare una buona prestazione, sebbene sia la prima vera partita importante che gioca da due mesi a questa parte (Real Madri). L'Inter, ormai all'angolo e con poche idee, giocherà fino alla morte tentando di mantenere il distacco invariato. Insomma, qualità contro quantità. E a dirvela tutta, credo che i nerazzurri partano leggermente favoriti per alcuni motivi: i) Mourinho li farà scendere in campo incazzati, ii) l'Inter giocherà in casa e potrà contare sul supporto del proprio pubblico e iii) all'Inter basta un pareggio per restare a più sei.
Allo stesso tempo, questa sfida mi ricorda molto la scena finale di Karate Kid. Mi auguro che tutti l'abbiate visto come minimo sei-settecento volte, così che mi possiate capire. Anche perché se non l'avete visto non vi parlo più!