domenica 11 aprile 2010

E il Milan?

Il Milan ha una buona squadra. Davvero.
Se non vince il Campionato è per colpa di un inizio terribile e di una serie di infortuni che hanno costretto Leonardo a convocare le riserve delle riserve e i primavera.
Però.
Il Milan ha dei buchi clamorosi, rattoppati casualmente dall'allenatore durante una stagione più fortunata che bella. Gli esterni difensivi ed offensivi. Abate, per qualche settimana. Beckham, per qualche partita. Poi nient'altro. I centrali difensivi. A parte Nesta e Thiago Silva, il Milan non ha giocatori adatti. Il centrocampo, privo di giovani che facciano rifiatare i soliti quattro-cinque. L'attacco, dove manca una seconda punta da venti goals a stagione. Dovrebbe essere Pato, ma con il modulo ad una punta il giovane brasiliano gioca più per gli assist che per i goal.
Cosa fare?
Non lo so, non è il mio mestiere. Certo, non serve spendere come ha fatto il Real Madrid, che non alzerà neanche un trofeo. O come l'Inter, che rischia di farsi soffiare lo Scudetto dalla Roma dei giovani e degli sconosciuti. Serve, del resto, cambiare qualche elemento. Il Milan ha più o meno la stessa ossatura da quasi dieci anni. Abbiati, Dida, Nesta, Gattuso, Pirlo, Ambrosini, Seedorf, Inzaghi. Gente a cui andrebbe dedicata una via, per ciò che hanno dato al Milan. Però non è possibile che il Milan, negli ultimi anni, abbia come nuovi titolari solo Thiago Silva, Ronaldinho e Pato, a fronte delle partenze di Maldini, Kakà e Shevchenko. Qualcosina va cambiata.
Ps la Roma sta facendo qualcosa di eccezionale da un punto di vista di spirito, ma se l'Inter non avesse avuto lo stesso rendimento del Siena nelle ultme undici giornate, lo Scudetto sarebbe già in Via Durini. Quindi complimenti ai giallorossi, ma mai una squadra aveva perso così tanti punti in così poche giornate.

1 commento:

The Crow ha detto...

Lo snodo cruciale dell'intera questione l'hai detto giustamente tu: il Milan non ha i giocatori adatti. O, meglio, adatti soprattutto al modulo di Leonardo.
Oppure, da un punto di vista diametralmente opposto, Leonardo non è stato in grado di gestire gli uomini a disposizione facendoli giocare al meglio delle loro possibilità. Un esempio su tutti: Huntelaar.
Ora già il ragazzo olandese è evidentemente una prima punta.
Già faticherebbe come seconda punta, alle spalle di Borriello.
Sulla fascia destra è praticamente nullo.
E non mi si venga a dire che è una questione di mancanza di uomini. Hai in panchina Zambrotta o anche Oddo come esterni destri di difesa, avanzi Abate a centrocampo e accentri, appunto, Huntelaar lì dove gli è più congeniale giocare. E' così difficile?
Diciamoci la verità: Leonardo è una persona in gambissima, se continuerà in questo suo nuovo ruolo di allenatore avrà certamente una luminosa carriera, ma delle due l'una: o capisce che nel calcio non esiste un solo modulo di gioco, oppure la società già da giugno gli mette a disposizione due squadre adatte a quello che ha in mente lui. E non è una questione (solo) di soldi, ma di investimenti mirati.
La stagione è stata al di là di ogni più rosea aspettativa, siamo stati falcidiati da infortuni clamorosi e tutto il resto. Però, molto ce l'abbiamo messo pure noi. Ed aver letteralmente gettato alle ortiche uno Scudetto che, visto l'andamento dei neroazzurri, avremmo potuto vincere a mani basse (vedi le ultime partite con il Napoli, il Parma, la Lazio e ieri con il Catania) brucia e pure tanto.