lunedì 17 maggio 2010

Endorsement

Sono ridondante, ripetitivo e noioso, ma - io sto con la società. Oggi, come nel 1988-1989 quando era facile, nel 1989-1990 quando era facilissimo, nel quinquennio di Capello quando era scontato, nel biennio horribilis 1996-1998, quando era difficile, nel Zaccheroniano 1999 quando era impensabile, nel biennio 1999-2001, quando in pochi lo facevano, nel quinquennio 2002-2007, quando era scontato, facile ed ovvio, nel triennio 2007-2010, quando nessuno aveva più voglia di esserlo.
Ecco, io sto con la società. Quella società che ha comprato Kakà a sette milioni, lo ha rivenduto a sessantotto tenendosi Ronaldinho e ora nessuno farebbe a cambio. Quella società che l'estate scorsa ha regalato al Milan uno dei cinque migliori difensori centrali del mondo. Quella società che ha saputo credere in Borriello, giocatore rinato e splendido goleador. Quella società che ha aiutato Dida nei momenti difficili. Quella società che ha voluto far tornare Beckham, che doveva essere un colpo di marketing e che si è rivelato un grande centrocampista e uomo fino al suo infortunio. Quella società che ha dato fiducia ad un allenatore che non aveva mai allenato nulla. Quella società che mi aveva parlato di terzo posto e l'ha ottenuto. Quella società che nessuno ci credeva ad Agosto ma prima della partita contro il Napoli con lo stracazzo che i tifosi contestavano. Quella società che ha saputo aspettare Huntelaar, che poi ha comunque segnato un goal ogni centocinquanta minuti, molto meglio di Eto'o, Balotelli, Del Piero, Diego, Amauri, Trezeguet, Iaquinta. Quella società che ha investito moltissimo nel settore giovanile, con una Primavera che ha vinto la Coppa Italia, che si appresta a giocare la final eight e che sfornerà talenti per la prima squadra.
Perché? Perché sono del Milan. Non del Milan quando vince. Non del Milan quando batte la Steaua, il Benfica, il Barcellona, la Juventus, il Liverpool ad Atene. Io sono milanista contro l'Olympique nel 1991 e nel 1993, contro l'Ajax nel 1995, contro il Liverpool ad Istanbul nel 2005. Sono milanista quando si perde sei ad uno contro la Juventus a San Siro, quando perdo quattro a zero a La Coruna, quando perdo quattro zero a Manchester, quando perdo quattro a zero a Dortmund, quando vengo eliminato dal Galatasaray con due goals negli ultimi tre minuti, quando vengo eliminato dal Galatasaray un anno dopo perdendo due a zero, quando perdo due derby di fila senza segnare un goal.
Amo quei colori, amo quegli uomini, amo quello stadio, amo quella mentalità che è stata portata dalla più grande società calcistica della storia. E sì, anche oggi, quando si parla di Yepes io ci credo. Perché credo nelle persone che gestiscono il Milan, credo nell'amore di chi gestisce il Milan, nella competenza di chi gestisce il Milan.
Perché credo nel Milan.

2 commenti:

Coccy ha detto...

Come non darti ragione. Anche io credo nel Milan, a parte un mio piccolo scivolone ad inizio campionato, quando gridavo allo scandalo.
Più che nella società, ad onor del vero, credo alle tue parole, che sono convincenti e fondate. Tu del resto, a settembre dell'anno scorso avevi visto lungo. E se il Milan non avesse perso per strada almeno 15 punti, un po' per sfortuna, un po' per altre ragioni che non voglio stare qui a scrivere, avresti centrato la tua profezia.
forza Milan.

ilPrigioni3ro ha detto...

Io invece ti confesso di essere un po'smarrito.
Non vedo più nella dirigenza quel filo che ha sostenuto tutte le nostre grandi imprese.
Forse sono un innamorato un po'deluso dagli ultimi anni, però vorrei vedere un Presidente presente, o qualcuno della famiglia pronto a prendere in mano il timone.
Vorrei avere delle certezze.