domenica 16 novembre 2008

Milan - Chievo, Stadio Meazza, 16 Novembre 2008

Ecco la probabile formazione per oggi pomeriggio:
Abbiati - Zambrotta, Bonera, Favalli, Jankulovski - Gattuso, Emerson, Seedorf - Kakà, Ronaldinho - Pato
Dida, Kaladze, Senderos, Flamini, Cardacio, Shevchenko, Inzaghi
In tribuna: Darmian
Indisponibili: Kalac, Nesta, Maldini, Antonini, Ambrosini, Pirlo, Borriello
Nota: e così, dopo una lunga settimana alquanto travagliata, eccoci all'appuntamento contro il Chievo. Negli ultimi giorni la nostra infermeria si è nuovamente affollata, causa infortuni di Antonini, Ambrosini, Borriello e acciacchi per Maldini e Pirlo, non ancora pronti a rientrare. Di tutti questi, il peggiore infortunio è stato quello capitato a Borriello, sia per ciò che riguarda l'entità dell'infortunio stesso, sia perché in questo momento una prima punta come il nostro mastino napoletano ci serviva quanto il pane. Anche Zambrotta ha un problemino al collo, ma dovrebbe farcela. A centrocampo ballottaggio Emerson - Flamini per un posto, così come in attacco, dove Ancelotti ha fatto capire di voler partire con Pato prima punta, sebbene Inzaghi sia sulla rampa di lancio.
Nota/2: il Chievo che affrontiamo è una squadra a pezzi. Lo dicono i risultati, le statistiche, il fatto che abbia vinto alla prima giornata contro la Reggina, e poi non abbia mai più vinto. Segna poco e subisce tantissimi goal, sebbene abbia giocatori (Langella, Esposito, Pellissier, Luciano) che dovrebbero metterla dentro e discreti difensori (Mantovani, Mandelli, D'Anna). Ad ogni modo, sfida delicata da vincere assolutamente per cacciare indietro Juventus e Napoli e tornare a meno uno dall'Inter, ieri vittoriosa a Palermo. Anche perché Domenica prossima c'é Inter-Juventus, e con una nostra vittoria contro il Torino possiamo mangiare qualche punto almeno ad una delle due.

6 commenti:

The Crow ha detto...

La partita di oggi è f-o-n-d-a-m-e-n-t-a-l-e.
Come lo era, purtroppo, quella scorsa a Lecce. L'aver permesso ai salentini di raggiungerci all'ultimo minuto è stato, infatti, un brutto segnale dato da parte nostra alle dirette contendenti al titolo. Eravamo primi in classifica, dovevamo dare un "segnale" forte e chiaro di poter mantenere il passo del primatista, scacciare a debita distanza tutti gli altri, Inter in primis, ed iniziare a mandarli in crisi sotto il profilo psicologico. E' invece così non è stato. La partita di ieri sera sta lì a dimostrarlo: una squadra in balia delle farneticazioni del proprio mister (mettete in bocca a qualsiasi altro tecnico le sue arroganti affermazioni del pre-partita - "Non avremo gli stessi punti della Juventus dopo Palermo e nemmeno la settimana prossima dopo lo scontro diretto" - e vediamo se gli danno dello "speciale" o del maleducato) che, come sempre, ha come unico schema di gioco quello di "darla ad Ibra", quando non viene sopraffatta nella propria metà campo. Del resto, ha sempre giocato così negli ultimi anni, anche quando tutti vedevano una "grande squadra", quando invece di "grande" aveva solo la consapevolezza di aver fatto fuori le dirette concorrenti. E' un discorso lungo che conosciamo bene. Ora che le dirette concorrenti ci sono di nuovo a giocarsela ad armi (quasi) pari, eccoli di nuovo annaspare. Il primo tempo di ieri sera è stato ai confini dell'imbarazzante, con i neroazzurri che letteralmente non sapevano come venirne fuori, graziati solo dalla pochezza offensiva del Palermo. Poi, all'ingresso in campo per la seconda frazione di gioco, Fontana, vecchio cuore interista, ha avvicinato Ibra e gli ha detto: "Che depressione vedere la "mia" squadra (quella per cui tifa, non quella in cui gioca, ndr) giocare così. Tu sei l'unico che vali lì in mezzo: tira pure da lontano ed io aspetterò prima che il pallone vada in rete per poi tuffarmi...". Ma con questa squadra non si può essere sicuri di nulla e per questo meglio darle un ulteriore vantaggio di lì a poco: ma avete visto come ha posizionato la barriera sulla punizione di Ibra? Praticamente, su di una punizione dal limite dell'area, ha messo tre uomini a coprire il palo, un paio in linea con questi sul dischetto del rigore ed un buco in mezzo di quattro metri in cui almeno tre neroazzurri ci ballavano dentro. Tant'è vero che questi ultimi si sono tolti non all'ultimo istante, dando tutto il tempo ad Ibra di avere un'autostrada davanti. E lui l'ha messa all'angolino? Ma no, che bisogno c'era? Ha tirato forte e centrale, con Fontana che intanto pensava alle belle statuine. E mi è toccato pure sentir dire dall'ineffabile Piccinini che probabilmente il portiere non aveva visto partire il pallone, salvo poi essere smascherato - come sempre nelle sue infinite imbecillagini - dal replay con telecamera dietro la porta.
Tre punti portati a casa, primato mantenuto, lo special one che passa per messia - ma di danni ne sta combinando già il doppio di quanto facesse il ciuffo - e noi a rincorrere facendoci del male da soli.
Vediamo oggi.

AstoriaRecords ha detto...

Che gioia entrare nel MFH e trovarmi una paginata di idee di Crow.
i) Non sarei così pessimista sulla nostra prestazione di Lecce. Soprattutto, non credo che un'eventuale vittoria avrebbe avuto un tale contraccolpo psicologico sui nostri avversari. In fondo, di questi tempi un punto in più o in meno cambia poco. E poi, avremmo rischiato di scendere in campo oggi con meno verve.
ii) Personalmente Mourinho mi piace. E' uno che dice quello che pensa, in un ambiente (e in un paese) dove tutto ciò che esce dalla bocca di una persona deve essere edulcorato, zuccheroso e profumato. La sua è hybris allo stato puro, ma almeno ci permette di non sentire le solite frasi di circostanza - "sarà una partita difficile", "gli avversari vanno rispettati" e bla bla bla - di cui il calcio è pregno, e che sono le uniche dichiarazioni consentite. I media, che tanto vituperano Mou, in realtà vendono copie grazie alle sue dichiarazioni, pertanto che evitassero di farla tanto lunga sulla sua maleducazione. Insomma, per una volta devo essere in disaccordo con te, caro Crow, ma penso che in fondo Mourinho non sia altro che uno che si diverte a provocare, a stuzzicare e ad appiccare incendi verbali. In un paese dove allo stadio vengono appiccati incendi veri, dove viene ferita o uccisa della gente, dove i poliziotti rischiano la vita ogni Domenica - beh, un paio di cazzate dette da un quarantacinquenne un po' Sgarbiano non sono il male assoluto.
iii) Sui goal dell'Inter e sulla prestazione dei nerazzurri in generale. Ieri, non so perché, me la sono vista tutta. In effetti non avevo granché da fare. I neroazzurri sono imbarazzanti, se Cobolli Gigli non avesse regalato loro Ibrahimovic potrebbero non essere da quarto posto. Ma la storia è andata così e quindi è inutile recriminare. Del resto, la Juve è Del Piero-dipendente, la Roma Totti-dipendente, il Napoli Lavezzi-dipendente, la Sampdoria Cassano-dipendente, l'Atalanta Doni-dipendente, il Torino Rosina-dipendente. Potrei andare avanti per ore, ma il calcio italiano è così. Fortunatamente tifiamo per una squadra che è belgiuoco-dipendente, per cui teniamocela stretta e ricordiamoci che i più titolati al mondo siamo noi. Non loro.
iv) Sul comportamento di Fontana ho poco da dire. Non mi piace fare dietrologia né cercare cospirazioni e complotti ad ogni angolo, sebbene il cognato di Sebastiano Rossi (per chi non lo ricordasse) non sembra che abbia "faticato molto" nel cercare di evitare di far segnare due goal ai suoi avversari. Ma anche qui, è storia passata. Ti ripeto, a me degli altri non interessa. Perché alla fine dei conti, quando arriva il redde rationem, noi alziamo la Coppa. Gli altri le prendono.

The Crow ha detto...

Caro, innanzi tutto grazie per la "gioia", che ti posso assicurare assolutamente reciproca nel leggere i tuoi post, anche se negli ultimi tempi purtroppo non mi è stato possibile commentare così come avrei voluto.
Vengo alle tue osservazioni.
Racchiuderei i tuoi primi due punti e spero mi permetterai di sottolineare quella che ai miei occhi appare come una piccola contraddizione. Mi spiego.
Se noi (tra virgolette) "abbiamo bisogno" di pareggiare a Lecce per avere più verve oggi, dov'è la logica di quello che arriva a dire Mourinho? Detta così, mi rendo conto che i punti potrebbero apparire tra loro scollegati, ma quello che penso con una semplificazione è che noi dovremmo avere verve "sempre" e non farci del male da soli per poi trovare ulteriori motivazioni (tra l'altro, argomento questo che forse andrebbe approfondito alla luce degli ultimi mesi: quante prime frazioni di gara abbiamo affrontato un po' molli per poi reagire nelle seconde?). Allo stesso modo, un conto che Mou dica che la sua squadra andrà a Palermo "per" vincere, un conto che dica che la sua squadra a Palermo vincerà "di sicuro". La differenza è piccola, ma sostanziale. Che poi sia un bel "cervello" è fuori discussione e sono assolutamente d'accordo con te nel vederlo brillare in mezzo a tanta mediocrità.
Per il resto, sì, faccio il "mea culpa" su Fontana, avendo un po' esagerato: nessun complotto, ci mancherebbe, solo un portiere (molto) scarso.

AstoriaRecords ha detto...

Non hai tutti i torti, benché Mourinho non abbia detto "vinceremo a Palermo", bensì "non perderemo con il Palermo". Che è come dire "andremo con il coltello tra i denti, se saremo fortunati vinceremo, altrimenti pareggeremo". Io lo trovo un modo per caricare i propri giocatori e per far venire il nervosismo agli avversari. Sbagliato quanto vuoi, ma nel paese degli sputi, delle moviole, delle schifezze a trecentosessanta gradi non penso che le frasi di Mou siano così sgradevoli.

The Crow ha detto...

Hai ragione, non ha detto "vinceremo", ma solo che "non avrebbero più avuto gli stessi punti della Juventus", che poteva significare anche soltanto un pareggio. Rimane, però, la sua arroganza.
Ovvio che l'abbia detto per caricare i suoi (cosa tra l'altro tutta da verificare visto il primo tempo), ma agli occhi di un esteta come me (la forma è sostanza) c'è modo e modo.
Quanto all'inciviltà nostrana, troverai purtroppo sempre il mio completo accordo: sarà una stupidaggine, ma nel mio "perfect world" è inammissibile che si fischi la squadra avversaria quando tocca palla. Anche se questa dovesse essere l'Internazionale FC, così come è accaduto ieri a Palermo.

AstoriaRecords ha detto...

Sottoscrivo