lunedì 10 novembre 2008

Cose che non resteranno/11

Tanta, tanta amarezza. Ma anche tanta fiducia, consapevolezza, ottimismo. Sono questi i sentimenti rossoneri prevalenti al termine della sfida contro il Lecce, terminata ingiustamente per uno ad uno. Venti, venticinque tiri contro tre o quattro, possesso palla doppio rispetto al loro, goal sciupati in quantità industriale. Eppure, a due minuti dalla fine, ecco che una palla inattiva diventa un coccodrillo che sbrana due punti fondamentali nella lotta per il primo posto. Il Milan parte bene, domina un primo tempo noioso dove fioccano le occasioni - ricorderemo per mesi quelle due divorate da Borriello. Il secondo tempo è una fotocopia del primo, tranne che per un paio di azioni bellicose dei salentini e un goal a porta vuota sbagliato da Tiribocchi. Per il resto, solo Milan. A un quarto d'ora dalla fine, dopo averci provato in ogni modo, ecco il goal (l'ennesimo) di Ronaldinho, fino a quel momento un po' sottotono come Kakà. E poi, quando il primo posto sembrava sicuro, quando potevamo tornare a Milan lassù in vetta alla classifica, la punizione divina. Peccato, ci rifaremo contro il Chievo. Certo, più vedo giocare i ragazzi più mi convinco della nostra forza. E più li vedo giocare, più credo che i favoriti per lo scudetto siamo noi. A proposito, per una volta parlo di arbitraggio. Nelle ultime settimane hanno fatto scalpore un rigore assegnato al Milan contro la Sampdoria ed un altro assegnato contro il Napoli. Regolamento alla mano, c'erano entrambi. Invece, ieri il caro Bergonzi ha punito i rossoneri costantemente, negando un rigore, assegnando una punizione a due per il Lecce inesistente, fischiando sempre e comunque contro di noi. E soprattutto, come ha ricordato il caro Ancelotti, regalando un calcio di punizione ridicolo da cui è scaturito il goal del Lecce. Capisco l'equilibrio universale, ma non è possibile avere dei fischietti più capaci?
Ps Nel calcio bisogna saper vincere, perdere e pareggiare. Il Milan veniva da un filotto di sei partite vinte, pertanto un pareggio ogni tanto ci può stare. La cosa fondamentale è ripartire. Ora ci aspettano Chievo a San Siro, Torino fuori casa, Palermo fuori casa e Catania a San Siro. Non ci abbattiamo!

Le pagelle che non resteranno.
Abbiati: 6; Zambrotta: 6; Bonera: 6; Favalli: 5,5; Jankulovski 5,5; Gattuso: 7,5; Flamini: 6,5; Seedorf: 6,5; Kakà: 5,5; Ronaldinho: 6,5; Borriello: 6; Pato: 6,5; Inzaghi: sv; Emerson: sv.

3 commenti:

The Crow ha detto...

Non parliamo dell'amarezza, perché se in questo momento guardo in basso, vedo ancora un moto fortemente rotatorio in atto.
A parte questo, credo che un problema l'abbiamo evidenziato ieri sera: la finalizzazione. Non è possibile infatti creare così tante occasioni e riuscire poi a sbagliare l'impossibile, vedi Borriello nel primo tempo e Kakà nel secondo. Non voglio ascrivere loro nessun tipo di colpa, intendiamoci, però a fronte di un dominio assoluto come quello di ieri, con il Lecce che è uscito dalla sua metà campo sì e no quattro volte, beh, di palle dentro bisogna buttarne almeno tre o quattro. Senza se e senza ma. Altrimenti, poi, accade quello che è accaduto, con l'arbitro che si inventa non una ma due punizioni ridicole (vogliamo parlare del mani fuori area chiamato ad Abbiati quando era dentro di mezzo metro?) ed i salentini che ci puniscono con la mezza azione che sono riusciti a costruire (su punizione, appunto) in tutto l'arco della partita.
Miseria.

AstoriaRecords ha detto...

Condivido in toto. Però.
Meglio pareggiarne una ogni tanto in questo modo, che vincerne tante con un goal all'ultimo minuto. Alla fine, i risultati arrivano. E onestamente, non siamo ancora così forti da poter dominare il campionato in maniera assoluta e incontrastata. Questo sarà il goal del prossimo anno. Per questa stagione, limitiamoci a portare un altro trofeo in bacheca.

ilPrigioni3ro ha detto...

Snmaltita la delusione, sono comunque contento della prestazione fatta a Lecce. Penso inoltre che questa beffa ci servirà a mantenere alta l'attenzione per le prossime gare, soprattutto domenica col Chievo che correva il rischio di essere preso sottogamba. E speriamo che la sorte vada in compensazione anche con altre squadre che ne hanno largamente beneficiato.