lunedì 24 novembre 2008

Cose che non resteranno/13

Il Milan di Fabio Capello, dalla stagione 1992/93 in poi, aveva una grandissima qualità - tra le infinite altre. Partiva in sordina, cresceva verso la metà del primo tempo, segnava un golletto o due e poi andava al riposo. Nella ripresa, i rossoneri addormentavano letteralmente la partita, rischiando pochissimo e creando rare occasioni da goal. Siamo sicuri non torni utile tale strategia?
Passiamo alla sfida di ieri sera. Il Milan raccoglie solo un misero punticino in una sfida che avrebbe potuto (e dovuto) vincere quattro o cinque a uno. L'ingiusto svantaggio, i due goal meravigliosi nello spazio di cinque minuti, le continue occasioni da goal. A fine primo tempo, mi sono immaginato Ancelotti frustare i ragazzi per non aver concretizzato maggiormente. Perché se è vero che le gemme di Pato e Ronaldinho sono da incorniciare, è altrettanto vero che vivere di soli colpi di tacco è improduttivo. Infatti, nella ripresa il Torino è sceso in campo con più fame di noi e ci ha iniziati a mettere all'angolino. Il Milan si è tirato nuovamente in piedi e ci ha provato con Ronaldinho - cui è stato misteriosamente negato un rigore gigantesco in piena area. Così il Torino ne ha approfittato, si è rimesso a correre ed è riuscito ad ottenere un rigore inesistente. Due a due e il Milan ha dovuto ricominciare a creare gioco. Troppo tardi, troppo stanchi.
Qualche nota sulla partita. Kaladze, ai microfoni di Mediaset, ha definito l'arbitro Farina "scarso, non capisce niente". Kala ha sbagliato, in un paese come l'Italia dove le caste sono intoccabili, e per questo verrà multato. Ma ha sostanzialmente ragione. E a questo punto, dopo le dinamiche del pareggio del Lecce (inventanto da Bergonzi) e di quello di ieri, mi domando dove sia la sudditanza psicologica nei nostri confronti.
Ad ogni modo, la colpa è solo nostra. Se l'avessimo messa dentro un paio di volte in più, non avremmo pareggiato. In questo senso, mi sono chiesto perché Ancelotti non abbia sostituito Kakà con Emerson (o Flamini) a inizio ripresa. Ricky era stanco e svogliato, la squadra aveva cinque fantasisti (Pirlo-Seedorf-Kakà-Ronaldinho-Pato) contemporaneamente in campo supportati dal solo Gattuso, il Torino sarebbe uscito dagli spogliatoi col coltello tra i denti. E vabbè, il campionato è lungo. Certo è che sono le partite di Lecce, di Cagliari e di ieri a fartelo vincere. Troviamo una soluzione al più presto. Ad oggi, tre punti dall'Inter sono una barzelletta. Dato che però dobbiamo ancora incontrare Palermo, Catania, Juventus, Udinese, Roma e Fiorentina, sarebbe il caso di riflettere.
Ps L'ammonizione di Farina a Kakà al minuto novantadue è stato uno dei momenti più infimi degli ultimi anni. E pensate che Collina ha voluto Farina per un altro anno, nonostante questo sarebbe dovuto andare in pensione.
Le pagelle che non resteranno.
Abbiati - 6: incolpevole su entrambi i goal, attento nelle altre circostanze.
Bonera - 6: si dà da fare su quella fascia, non facendo rimpiangere Zambrotta.
Kaladze - 4: nell'ordine. Colpevole sul goal di Stellone, si fa bucare due-tre volte da Dzemaili rischiando di farci prendere goal e di lasciarci in dieci, apre le braccia come una danzatrice in occasione del rigore per il Torino. Non so più cosa dire di lui, sta diventando disastroso.
Maldini - 6: attento e diligente come al solito, il Toro attacca però più dall'altra parte.
Jankulovski - 6: fa il suo dovere, anche se oggi si propone poche volte in avanti.
Gattuso - 7: meno male che Ringhio c'é. Se nel secondo tempo non ne prendiamo tre-quattro è soprattutto merito suo.
Pirlo - 6: torna e si fa sentire. Peccato però che Dzemaili, il suo alter ego granata, giochi nettamente meglio.
Seedorf - 5,5: partita a volume basso, tocca pochi palloni e si fa vedere anche meno in uno stadio dove solitamente si scatena.
Kakà - 5: a questo punto saltare la gara di Palermo potrebbe fargli anche bene. E' in un periodo di involuzione preoccupante.
Ronaldinho - 7,5: a parte la punizione capolavoro, assist, corsa, recuperi, cross. E non è ancora al top. E ha già segnato sette goal. Ancora figurina?
Pato - 6,5: Ancelotti gli dà fiducia, lui lo ripaga con un bel goal e con tanto sudore. Il ragazzo corre per due, aiuta in difesa e per una sera sembra quello dell'anno scorso.
Emerson - sv
Shevchenko - sv

17 commenti:

The Crow ha detto...

E' semplicemente incredibile come le osservazioni ed il filo dei pensieri che ho avuto da ieri sera fino a stamattina siano gli stessi che leggo qui ora da te esposti, caro Astoria.
Il parallelo con il Milan di Capello è la prima cosa che è venuta in mente anche a me e così, via via, tutte le altre considerazioni che ne derivano da quanto visto ieri sera a Torino. Vedo anche che, come ciliegina sulla torta, sei in parte venuto su quanto affermavo dopo la partita di Lecce e cioè che non si possono buttare via punti così, nonostante nulla sia naturalmente perduto a questo punto della stagione. Anzi. Rimango fermamente convinto che se la squadra che abbiamo a disposizione riuscirà a mettere a punto anche questo aspetto, quello cioè della "cattiveria" nel voler chiudere le partite, non ce ne sarà per nessuno. Ed ho la presunzione di dirlo non da tifoso del Milan, cosa che sarebbe fin troppo facile e scontata, ma da quel briciolo di conoscenza calcistica che mi ritrovo.
La cosa che fa più rabbia, infatti, è il vedere una squadra con tanta di quella qualità là davanti da far quasi impallidire il Brasile di Pelé, non riuscire ad avere quella punta di determinazione nel seppellire gli avversari con una montagna di goal, così come potrebbe tranquillamente fare se solo lo volesse.
In più, tanto per tornare al parallelo con la squadra di Capello, attualmente abbiamo in meno rispetto ad allora sicuramente un dispositivo difensivo meno forte o, se vogliamo, meno coperto, cosa che puntualmente ci fa ballare se vogliamo condurre una gara con un solo golletto di vantaggio. Ma, del resto, non si può pretendere tutto - la storia della coperta troppo corta è sempre valida - e di conseguenza se si vuole una squadra spettacolare votata all'attacco come quella attuale, beh, dobbiamo tutti metterci l'anima in pace nel sapere che uno o due golletti a partita così come stanno le cose li prenderemo sempre. Da chiunque.
Ecco perché, paradossalmente, ai miei occhi il problema in questo inizio di stagione non è mai stata la difesa, che anzi spesso e volentieri è costretta a compiere veri e propri miracoli in vertiginosi "uno contro uno" quando va bene.
E' necessario essere più cattivi, non avere pietà alcuna, non fare prigionieri: solo così potremo andare a prenderci quello che questa squadra potenzialmente merita ai danni dell'orrenda seconda squadra di Milano che ha solo un giocatore degno di tal nome e si ritrova a tre punti su di noi più per demeriti altrui che per meriti propri. Ma l'avete vista la partita contro la Juventus? I bianconeri - non si capisce perché - hanno deciso semplicemente di non giocarsela, lasciando agli usurpartori dei loro due ultimi scudetti la possibilità di mettere in mostra l'essenza del loro gioco, ovvero il nulla assoluto. Credo che senza timore di smentita sia stata una delle più brutte partite degli ultimi 95 anni. Eppure, il problema è che, come detto, grazie a quell'unico giocatore che si ritrovano, una palletta dentro prima o poi la mettono sempre. Ed ecco spiegato il loro attuale primato.
Giusto qualche spicciolo di considerazione riguardo ancora ieri sera. Non parlerò di arbitri, come giustamente mi bacchetta sovente Astoria, però il prossimo che sento dire che questi hanno un occhio di riguardo per noi e ci concedono i famosi "rigorini", lo abbatto con una palla da baseball dietro la nuca (mazza inclusa).
Kakà, è vero, è un po' che gira a vuoto ed è anche particolarmente nervoso. Però, vedi quanto appena detto sopra, è anche normale che uno giri a vuoto quando gli girano, se mi passate l'orrida espressione. Anzi, non capisco sinceramente come abbia potuto mantenere la calma all'ultimo minuto quando come beffa finale si è pure beccato un'ammonizione per una simulazione inesistente, cosa che gli farà allegramente saltare la prossima gara a Palermo.
Ho visto anch'io Clarence sotto tono rispetto ai suoi (elevatissimi) standard: credo che la posizione in campo sulla mediana defilato a sinistra come ai vecchi tempi (e a lui mai troppo gradita) abbia inciso in tal senso. Però, al di là di questo, ha decisamente sbagliato troppo per uno come lui.
Quanto ad Abbiati, dopo le meritate parole di elogio spese ad inizio stagione, Christian secondo chi scrive sta appiattendosi su prestazioni "normali", quando chi gioca nel Milan "normale" non può esserlo. Nulla di grave, intendiamoci. Però, una involuzione io la vedo. E mi riferisco principalmente alle non proprio "sicure" uscite che ci fa assistere, cosa che mette in allarme noi che lo guardiamo e, quel che peggio, i suoi compagni di reparto. Su di un traversone alto che spiove dalle sue parti in area, nove su dieci lo respinge. Non gli vedo bloccare un pallone dalla partita di Perugia del '99...
Sul rigore di Rosina, poi, anche il portiere dei pulcini del Valpelline mi darà ragione: un mancino che batte a non tanti minuti dalla fine un rigore "della morte" come quello di ieri sera, il 99% delle volte lo batterà alla tua sinistra perché è la soluzione più "sicura". E' un po' il discorso delle punizioni e del coprire il proprio palo. Se l'avversario che hai di fronte, poi, è talmente bravo - o azzarda a tal punto - dall'invertire l'ordine naturale delle cose, beh, pazienza, tu il tuo "dovere" l'hai fatto. Ma perché fare il fenomeno quando basta osservare le più elementari regole di una scuola calcio? Magari Rosina l'avrebbe messa dentro lo stesso, ma a quest'ora non ci rimarrebbe in più quel retrogusto amaro che "forse quel rigore si poteva pure parare".
Capitolo a parte, infine, il buon Kaladze e, in particolar modo, proprio l'episodio incriminato del rigore. Non mi soffermerò, quindi, sulla prestazione dell'intera partita che, per quanto esposto prima, vede la nostra retroguardia vivere costantemente sul filo del rasoio, dover fare per questo i miracoli e poi essere pure crocefissi quando ti scappa uno dei quattro avversari che spesso e volentieri ti ritrovi a dover fronteggiare da solo. Ma dirò solo una cosa.
Il calcio è l'unico sport dell'intero universo a non aver regole "certe" e che lascia all'interpretazione dell'arbitro episodi di ogni singola partita che puntualmente si rivelano giudicati in maniera diametralmente opposta di domenica in domenica, per non arrivare addirittura nel ridicolo di avere due decisioni differenti su di una stessa fattispecie nell'arco di una sola partita, come è appunto accaduto ieri. Quello che qui mi interessa sottolineare qui e che mi pare di capire diverga dall'opinione di Astoria e la presunta goffaggine dell'intervento di Kakhaber, reo di aver allargato le braccia sul tiro-cross dell'avversario così come sottolineato dai soliti soloni che mi è toccato sentire ieri nel dopo partita. Facciamo così, cari soloni: vi fate sparare una palla nei coglioni da due metri di distanza e poi vediamo se allargate le braccia o meno?

Voglio Kakha eroe rossonero a vita per quanto detto sull'arbitro poi: chi si ricorda anche le sue affermazioni - e debbo sottolinearlo, anche le SOLE dei rossoneri intervistati - nel dopo partita di un Juventus-Milan letteralmente RUBATO con una ventina di rigori non dati a nostro favore? Enorme.

P.S. L'ultimo cosa fate finta di non averla letta: è solo un mio sfogo personale (che, però, penso DAVVERO! LOL).

AstoriaRecords ha detto...

Da qualche giorno nessuno scriveva più, pensavo Charles Manson vi avesse convinto di farla finita.
Sottoscrivo ogni riga, però Kaladze un po' pollo è stato. Le braccia, infatti, le aveva aperte prima che partisse il cross. Non è che le abbia aperte causa botta ai cojones. Pertanto, penso che una sciocchezza l'abbia fatta anche lui. Poi che sia stato il signor Farina a dare un rigore fasullo, questo è un altro paio di maniche.

AstoriaRecords ha detto...

Ps A freddo, il giorno dopo la partita, sto riflettendo sulla realtà della situazione. L'Inter è molto forte - non perché giochi bene, ma perché ha venti bestioni in campo e un genio che risolve le partite poco importanti da solo. E gli scudetti si vincono così. Noi siamo spettacolari, ma non ancora abbastanza cattivi per meritarci il tricolore. Però mancano ventiquattro giornate e da oggi a Maggio tutto può succedere. Se riuscissimo a finire il girone d'andata a quarantuno punti (altre quattro vittorie e due pareggi), avremmo comunque ottenuto un ottimo risultato e potremmo prepararci alla primavera con maggiore tranquillità. Certo, nel girone di ritorno non potremmo lasciare neanche un punto a squadre come Bologna, Genoa, Cagliari, Lecce e Torino. Sennò se lo meritano più gli indossatori di scudetti altrui.

The Crow ha detto...

No, non Charles Manson. Però, almeno per quanto mi riguarda, ci sei andato molto vicino...

Concordo pienamente sui "forti" bestioni neroazzurri. E ripeto: anch'io sono convinto che da qui a maggio abbiamo tutto il tempo di diventare la squadra più forte (e vincente in Serie A) dell'universo. Però, quello che cercavo di dire anche la scorsa volta è che, purtroppo, per la qualità che abbiamo questo campionato potremmo tranquillamente ucciderlo a febbraio, mentre invece mi sa che dovremo giocarcelo fino all'ultima partita.
Sarà che la mia fame di scudetto è talmente alta che vorrei vederli polverizzare qualunque cosa sulla loro strada, ma mi rendo conto che è un problema mio...

Su Kaladze, invece, continuo a non vederla così. O, meglio, magari è stato anche un po' pollo lui, ma dalla dinamica dell'azione sfido chiunque a stare di fronte ad un'azione supersonica nell'area piccola con le braccine dietro la schiena. Voglio dire, vale lo stesso discorso per l'episodio su Dinho di qualche minuto prima, per intenderci.
Per quanto mi riguarda e per come intendo io il calcio, nessuno dei due era rigore. Oltre alla difformità di giudizio di Farina, quindi, è proprio la regola ad essere secondo me sbagliata.

Deh, ragazzi, guardate che ha ragione Astoria: è vero che questo è un blog molto esclusivo e per pochi eletti, però se ci scriviamo solo noi due diventa TROPPO esclusivo! :-)
Tanto vale, allora, che ci scambiamo privatamente le nostre opinioni noi due via e-mail, no?

AstoriaRecords ha detto...

Beh, però a differenza di Kaladze il difensore granata ha allargato le braccia prima durante e dopo che Ronaldinho ha lasciato partire il destro. Insomma, almeno a me sembra aver voluto spostare il pallone con le mani. L'episodio di Kaladze, invece, è diverso. Ad ogni modo, Farina ha arbitrato malissimo. Kaladze ha fatto benissimo ad esprimere la propria opinione. E' ridicolo seguitare a vedere un paese in cui si mandano alla forca i poveracci e si evitano di toccare le categorie. Ma tant'é.

ilPrigioni3ro ha detto...

Eccomi quà: ho aspettato ad intervenire per lasciare sbollire la delusione.
Che dire, putroppo la partita di ieri ci fa capire tante cose.
1) nel campionato italiano la troppa qualità non paga, se i nostri talenti non sfornano 3-4 reti tutte le partite non si regge il ritmo delle squadre fisiche.
2) senza un Sandro Nesta uno schieramento con Pirlo Seedorf Kakà Dinho e Pato concediamo troppo agli avversari, per cui credo che almeno nelle gare fuori casabisognerà sacrificare 1 se non 2 tra Pirlo Seedorf e Dinho: gli avversari lo sanno e ti trovi un Torino che gioca bello ringalluzzito con 2 punte e un trequartista. Torino, come Lecce e simili che poi sono agnellini quando giocano con Inter e Juve.
3) Senza il centravanti alla Borriello faremo sempre fatica a essere "cattivi" al punto giusto.
4) Carletto Ancelotti. Io gli voglio un sacco di bene, però la lettura della partita tante volte proprio gli manca: Pirlo doveva uscire almeno 10 minuti prima, e poi Flamini sarebbe servito.
Io credo comunque sia presto per fasciarsi la testa e penso che anche se da qui a marzo viaggiassimo con un distacco tra i 4 e 6 punti dalla vetta nulla sarebbe ancora deciso, quindi cerchiamo di fare quadrato e giocarcela senza lasciarci distrarre dalle settimanali beghe arbitrali.
Però.... non dico nulla sui rigori, ma l'ammonizione a Barone Su Kakà era un'espulsione, e ammonire Kakà allo scadere una gran vigliaccata!

The Crow ha detto...

Carissimo Prigioniero, hai tutta la mia comprensione, dal momento che sarò esagerato io, ma avverto chiaro ancora un vorticoso giramento nelle parti basse...
Detto questo, sono con te praticamente su tutta la linea e, a volerla dire tutta, anche su Ancelotti. Perché seppure sappiamo benissimo tutti quanto bene gli vogliamo da queste parti e lo difenderemo e gli saremo riconoscenti per sempre, allo stesso tempo però sono d'accordo sul fatto che a volte "cicchi" la lettura delle gare. Per carità, nel computo complessivo possiamo definirlo anche un peccatuccio veniale, viste le sue enormi capacità di gestione del gruppo e la conoscenza assoluta di calcio, per non parlare della persona fantastica che è. Però, se vogliamo attenerci al paragone con l'incommensurabile mastro Liddas, ad esempio, ho come l'impressione che Carletto nostro a volte non riesca a dare la cosiddetta "sterzata" in corsa ad una partita là dove se ne avverta il bisogno, un cambio decisivo, un qualcosa insomma, quella scintilla del genio che ci farebbe prostrare ai suoi piedi più di quanto già facciamo. Chi si ricorda le genialate del barone quando era a Roma? Il Chierico più volte inserito a partita in corso sulla fascia destra a scardinare le difese avversarie?
Carletto, invece, incurante di quanto abbiamo fin qui detto, ci ha messo un po' a capire che Andrea Pirlo andava tolto un po' prima, così com'era comprensibile. Vogliamo difendere il golletto di vantaggio, OK, togli uno dei tre fenomeni in attacco e facciamo quadrare il centrocampo "a quattro", che già "a tre" con Clarence e Pirlo ballava non poco.
Pato che si è adattato come sola prima punta, a mio giudizio è stato fantastico, sobbarcandosi un lavorone incredibile fatto di continui scatti sui lanci dei nostri trequartisti. Ma era prevedibile che non potesse reggere 90 minuti. Si dice che Sheva sia in gran forma e che addirittura in allenamento sembra quello dei bei tempi: OK; vogliamo aspettare magari i due minuti di recupero per inserirlo? Mah...
Su, siam tutti bravi ad avere ragione "dopo", si sa, ma dopo i primi dieci/quindici minuti del secondo tempo, visto che il terzo goal ce l'eravamo fumato (vedi Pato), fossi stato io avrei composto un centrocampo con Gattuso, Emerson, Seedorf e Flamini, e in attacco Sheva da scatenare centralmente nelle praterie toriniste con alle sue spalle Ricky ad accendere la luce.
Scommettiamo che ora staremmo parlando di un'altra partita?

P.S. Se mai potesse sorgere ancora il benché minimo dubbio, voglio Carletto sulla nostra panchina per i prossimi 172 anni. Punto.

mavalà ha detto...

Buon campionato a tutti :-)

Ieri si è giocato male, bisogna ammetterlo. E a mio modo di vedere i due punti li ha persi Ancelotti.
Lungo da me chiederne l'esonero, anzi guai a chi me lo tocca, ma, come per gli amici cari, mi sento in dovere di criticarlo quando sbaglia.
E ieri ha sbagliato.
Ha sbagliato a far giocare Pirlo, al rientro, modificando l'assetto tattico di una squadra che, sì soffrendo, ma stava facendo bene.
La difesa attuale, come avete fatto notare, non può supportare cotanto ben di Dio la davanti.
La coppa Uefa sembra fatta apposta per far giocare chi ha meno spazio (Antonini per esempio) e chi rientra da lunghi infortuni(Pirlo per un altro esempio).
Ieri abbiamo sofferto tutta la partita solo ed esclusivamente sul lato del campo più coperto, quello della fascia destra, dove avevamo Bonera e Gattuso. E dove spopolava Rosina.
Non è un paradosso, e ci sono ragioni tattiche che Ancelotti non ha capito, o se ha capito (non ho la presunzione di capire più dle mister) ha sottovalutato.
Le ragioni: Pirlo non scalava, non aiutava i due presidiatori di fascia, lasciandoli in parità o anche inferiorità numerica.
Rosina è bravo, soprattutto se lasciato giocare uno contro uno (azione del rigore) o gli si lascia spazio (primo goal, stoppa, alza la testa, crossa, troppo facile).
In questa situazione, soprattutto dopo il nostro vantaggio, andava cambiato qualcosa.
Se non riteneva doveroso fare sostituzioni, andava comunque coperta di più quella fascia, e anche l'altra, nel caso Rosina fosse andato a sinistra (nostra sinistra) e il Toro, conseguentemente, avesse attaccato da quel lato.
Io avrei schierato il classico 4 4 2: o Gattuso a destra, con Pirlo Seedorf centrali e Kaka a sinistra, per far marcare Rosina da Gattuso.
O meglio, Kaka a destra e Seedorf a sinistra.
Gattuso avrebbe raddoppiato e Rosina avrebbe dovuto preoccuparsi anche di difendere; e i nostri,, seppur bravi ieri Gattuso e Bonera, non avrebbero dovuto, secondo le loro caratteristiche, rinculare continuamente lasciando spazi a Rosina e i suoi compari di fascia.

Mi aspetto, in futuro, maggiore attenzione a questi dettagli, che fanno la differenza, da parte del mister, ché è vero che 3 punti adesso sono un'inezia, ma mi girano le scatole a manovella stare dietro quelli lì, e regalare loro anche solo uno spillo arrugginito.

The Crow ha detto...

Oilà, Mavalà, ti ho bruciato di circa un minuto nel postare il commento! :-)
Bentornato da queste parti e complimenti per l'acuta e condivisibile analisi: è sempre un piacere leggerti.

AstoriaRecords ha detto...

Vogliamo riassumere il tutto in una parola sola?
4-4-2. Il modulo di Capello. Quello che ti fa vincere uno a zero, soffrendo poco, creando meno, togliendo tanta qualità al gioco ma portando punti a casa. Non vincerai le prime pagine dei quotidiani, ma gli scudetti, quelli eccome.
Del resto, Don Fabio partì nel 1991/92 con un 4-3-3 che ci faceva sì vincere, ma che ci faceva anche subire un goal a partita. Così, negli anni seguenti, ha capito che in molte partite (squadre piccole, campo pesante, stadi infuocati) la migliore soluzione era mettere due centrocampisti di peso, due ali veloci e tecniche, un fantasista dietro ad una punta veloce. Temporibus illis, erano Desailly, Albertini, Donadoni, Boban, Savicevic e Massaro.
Ad ogni modo noi non potremo mai sapere le ragioni sottostanti le scelte di Ancelotti, magari Flamini stava male, magari Emerson non era pronto per entrare in campo. Resta il fatto che in queste partite vorrei vedere più fame in campo. Gente come Antonini, Cardacio (perché no, in fondo lo abbiamo comprato), Shevchenko, Flamini, Emerson. Capisco che si debba avere una squadra titolare, soprattutto in difesa. Però mi piacerebbe anche dare una chance a quei giocatori che secondo me, avessero l'occasione, ci farebbero vincere più partite. Come Pancaro, Brocchi, Serginho, Tomasson nel 2003/04.

mavalà ha detto...

The Crow, grazie, troppo buono.

Astoria, il 4 4 2 è lo schema migliore. Ma il milan non è costruito per il 4 4 2.
Io lo auspico in determinate situazioni, non chiedo al mister di far giocare Kaka sulla fascia, sarebbe un delitto.
Ieri, come ho detto prima, mi sembrava una di quelle situazioni. E in passato Ancelotti stesso fece quel tipo di mossa.

Si poteva fare anche con l'undici titolare di ieri, anzi, era la mossa più logica, dopo essere andati in vantaggio. Poi sui cambi e le chances da dare alle "riserve" si può dire tutto e il contrario di tutto, come giustamente fai notare tu.
Si sa che gli assenti hanno sempre ragione...

AstoriaRecords ha detto...

Che ricca discussione!
Allora, per ciò che concerne il 4-4-2, vorrei ricordare che il Milan ci ha vinto una Champions League (2006/07), quando giocavamo con Kakà e Inzaghi punte e Seedorf sulla linea dei centrocampisti. Insomma, volendo lo si può provare. Certo è che uno tra Ricky e Dinho si devono accomodare in panchina. Però andare in trasferta con un attaccante soft, due mezze punte, Pirlo e Seedorf a centrocampo comporta tanti rischi. Andare in trasferta con una diga a centrocampo (lo so, gli scudetti si vincono così purtroppo) formata da Gattuso, Ambrosini, Emerson e Pirlo o Seedorf che supportano Kakà (o Ronaldinho) e Borriello (o Inzaghi) potrebbe fare meglio. Potrebbe, ovviamente, giacché nessuno di noi ha la sfera di cristallo. Però ogni tanto si potrebbe cambiare modulo. Quest'anno siamo stati meno prevedibili, e più vincenti, dopo l'uscita di Pirlo. Il nostro gioco, che tutti conoscevano, è improvvisamente mutato. Infatti giochiamo molto più sulle fasce rispetto all'anno scorso. Non si potrebbe, dopo tredici incontri, fare qualche modifica, almeno per provare a vedere cosa ne si ottiene?

The Crow ha detto...

I'm with you there, Astoria! E' il tipo di discussione che ho sempre amato, che la si può liquidare in due minuti, oppure portarla avanti per tutta la vita.
Per quanto mi riguarda, non esiste altro modulo al di fuori del 4-4-2, con l'unica eccezione delle squadre schierate con la difesa "a tre", come ad esempio quelle del nostro passato con i due marcatori fissi e tanto di libero alle loro spalle. Per il resto, sono tutte chiacchiere. Ma attenzione: non certo nel senso dispregiativo del termine. Come ha giustamente sottolineato Astoria, ad esempio, il famoso "albero di natale" dell'ultima Champions, ovvero un teorico 4-3-2-1, altro non è che un 4-4-2 camuffato, con Seedorf più centrocampista che attaccante e Ricky più attaccante che centrocampista.

Detto in altri termini, c'è 4-4-2 e 4-4-2, ed è proprio lì che si evince la bravura del tecnico, come ad esempio lo è così immensamente stato Carletto nostro fino ad ora, prima con il rombo spettacolare del 2003 ed ultimamente con il citato albero. Rimango del convincimento, ad esempio, che avremo ancora sorprese in tal senso dal nostro Carlo e non è difficile ipotizzare un prossimo futuro con un 4-2-3-1, vista l'abbondanza di fuoriclasse là davanti. Anzi, se ci pensate è proprio lo schieramento visto nel finale della partita di Torino, con Emerson e Seedorf centrali di centrocampo, Ricky a destra e Dinho a sinistra, con Pato appena dietro a Sheva (o viceversa). Purtroppo, però, quando la frittata era già stata fatta (da Farina)...

Ha ragione quindi anche Mavalà (di nulla, figurati, lo penso davvero) quando dice che noi non siamo fatti per il 4-4-2, ma nel senso classico del termine, ovvio. O come direbbero gli inglesi un 4-4-2 "flat", con i due centrali e le due ali "pure".
Credo di non sbagliare nel dire che così giochi la Roma di Spalletti e che, anzi, a differenza di Carletto, trova il suo maggior problema nella poca "elasticità", volendo continuare ad adottare quel modulo anche ora che le ali come Mancini non ce le ha più (e i risultati si sono visti).

In definitiva, lo so che è una frase fatta, ma come ama dire il nostro sommo Clarenzio, "non è una questione di modulo, ma di uomini".

AstoriaRecords ha detto...

Concordo con Crow, sebbene ritenga che la nostra difesa neccessiti assolutamente e tassativamente di qualche innesto. Bonera era e rimane un buon rincalzo, ma non potrà mai sostituire Nesta. Kaladze non è certo il degno erede di Maldini. Jankulovski, in tre stagioni e mezzo, non ha mai raggiunto i livelli di Udine. Il buon Favalli purtroppo si dovrà ritirare a breve. Senderos è al momento un'incognita. Antonini un giovane molto promettente. Zambrotta è l'unica certezza. Tirando le somme, ci restano Zambrotta, Bonera e Antonini più i non brillantissimi Kaladze e Jankulovski (più Nesta se recupera). Troppo poco, se mi perdonate, per una squadra con certe ambizioni. Non ho mai fatto e non inizierò certo oggi a fare il criticone o l'esperto di mercato, ma credo che a quei cinque (se il gerogiano e il ceco dovessero rimanere) vadano aggiunti un paio di giocatori di alto livello, per rinforzare il nostro reparto arretrato. Non so se i nomi giusti siano quelli di Mexes, Sergio Ramos, Thiago Silva o chi per loro. Fortunatamente la primavera ha già esportato Darmian, che sembra bravo, e poi il nuovo (dicunt) Franco Baresi, all'anagrafe Michelangelo Albertazzi.
Ps negli Stati Uniti i giocatori si vendono tradizionalmente nei momenti medio-alti della loro carriera. Kaladze e Jankulovski, se venduti al momento giusto, potrebbero attrarre diverse squadre e portare discrete somme di denaro nelle casse. A me dispiace dirlo, perché hanno dato tanto al Milan, ma mi ricordano molto Gilardino, mai capace di diventare "da Milan". Insomma, come Pirlo, Gattuso, Ambrosini, Seedorf, Kakà, Inzaghi, Shevchenko, Cafu, Serginho ecc. Pensateci.

Coccy ha detto...

Premesso che Manson non c'entra affatto nella mia latitanza come commentatrice, ci terrei a dire che paragono questo blog a quelle ragazze talmente belle che nessuno ha il coraggio di avvicinare neppure per scambiare due chiacchiere limitandosi così, alla pura contemplazione. Non so se il paragone sia troppo azzardato, fatto sta che i post che leggo quasi quotidianamente sono talmente puntuali, precisi e candidi che non oso sporcarli. Ho la presunzione di non essere l'unica ad avere questa sensazione. Non so se mi sono spiegata. Insomma come a dire che i pensieri di Astoria, The Crow, Mavalà e Il Prigioniero garantiscono la qualità e per quanto riguarda l'altro aspetto, quello della quantità, si sa che non ha mai fatto la differenza e che non conta. Certo è che per stilare le analisi approfondite che si leggono qui, non basta la competenza, ci vuole, forse, anche il tempo per farlo. Quello che io non ho mai, anche se ammetto che anche lo avessi non avrei le capacità critiche per farlo. In ogni caso sottoscrivo tutto e naturalmente ringrazio gli autori che per me rappresentano una reale alternativa ai commentatori sportivi che non leggo più da tempo. Se voglio sapere qualcosa in più entro qui, certa di trovare coerenza e onestà intellettuale.

AstoriaRecords ha detto...

Coccy, da oggi il dieci percento del mio stipendio lo destino a te.

Questo blog esiste perché c'é gente che ci perde tempo, ma per continuare ad esistere, e a spronare la gente che ci perde tempo a perdere altro tempo, serve il contributo di più menti possibili. E la tua, per quanto mi riguarda, mi piace. Pertanto ti invito, nei momenti vuoti che hai, a consentirci di conoscere e discutere i tuoi pensieri.

AstoriaRecords ha detto...

Ps Le ragazze più belle, che nella vita nessuno ha il coraggio di avvicinare, sono spesso e volentieri disperate proprio perché non trovano uomini che le corteggino a causa della loro oggettiva bellezza. E finiscono per restare zitelle, o per sposare il primo che passa. Insomma, arrivano a quarant'anni collezionando set di tazzine di caffé e iscrivendosi in palestre nella speranza che qualche ventenne sorrida loro.
Noi non vogliamo ridurre il MilanFootballHall in questo modo, vero? Dunque, scrivete scrivete scrivete. Eppoi, per quanto mi riguarda, mi sono sempre divertito ad "avvicinare" le bellone. Sai, impazzivano all'idea di trovare finalmente qualcuno che le "avvicinasse". Per questo in realtà mi sono sempre piaciute le non-bellone. C'è più gusto. Ma questa è un'altra storia.