domenica 7 dicembre 2008

E' la forza fisica, baby

Ieri sera, per la terza volta nell'ultimo mese, mi sono preso la briga di guardare la partita dell'Inter. Fischio dell'arbitro ed uno a zero. Poi, niente per quaranta lunghi ed interminabili minuti, in cui la Lazio ha fatto quello (poco, in realtà) che voleva e che poteva, dati i propri mezzi. Quando pensi che si vada al riposo così, ecco l'autogoal che ti porta sul due a zero. Nella ripresa, tanta noia e un tre a zero già scritto.
La maggior parte degli addetti ai lavori ha già sentenziato - e a dire il vero, almeno per ora è difficile darle torto, che l'Inter ha già il campionato in tasca. Che quel poco di resistenza rossonera si è sciolta come neve al sole nell'ultimo periodo, che la Juventus non ha mai disposto degli uomini necessari a dare filo da torcere ai nerazzurri.
Personalmente, credo che al momento gli addetti ai lavori abbiano ragione. L'Inter è già qualificata per gli ottavi di Champions League, ha un vantaggio solido sulle inseguitrici in campionato, ha un turno facile in Coppa Italia. Dal punto di vista atletico è oggettivamente una spanna sopra gli altri, e le lacune derivanti dalla bruttezza del suo gioco - palla a Ibrahimovic o Maicon e speriamo che ne esca qualcosa - è coperta abbondantemente dalla sua forza fisica e dai risultati. Per me è inconcepibile vedere la squadra campione d'Italia difendersi in otto contro la povera Lazio, raddoppiare sull'uomo anche a centrocampo, perseguire l'idea di un calcio falloso, duro, ruvido, quasi senza regole. Ieri sera Muntari poteva essere ammonito sei o sette volte, solo nel primo tempo. Così come Samuel, Cordoba, Stankovic. Eppure, nonostante tutto ciò, l'Inter sembra destinata ad attaccarsi sul petto un tricolore, a raggiungere il Milan a quota diciassette scudetti, e a pareggiare il record di Capello di tre campionati vinti di fila. Possiamo discutere per ore degli ultimi due scudetti-farsa, e di questo che se non è farsa è commedia, ma il dato di fatto resta.
Confido nella primavera, quando i nerazzurri saranno cotti e le fatiche della Champions League potrebbero drenare loro le energie necessarie per trionfare in campionato. Non so se allora il Milan sarà abbastanza vicino per riprenderli, non so se la società avrà puntellato la difesa con qualche nuovo innesto, non so neanche se l'Inter avrà effettivamente un calo. Come ogni tifoso, ci spero. Come un idealista assalito dalla realtà, per ora ne dubito.

4 commenti:

The Crow ha detto...

Semplicemente pazzesco. Ho visto anch'io per intero la partita dell'Olimpico e:
1) dopo un primo e venticinque secondi, goal di testa di Samuel;
2) allo scadere del primo tempo, autorete laziale;
3) da qualche parte nel secondo tempo, rete di Ibra (in fuorigioco).
Prima, durante e dopo il NULLA assoluto.
Anzi no: qualche numero da foca equilibrista di Ibra ed un goal della Lazio su punizione annullato perché la barriera interista era troppo avanti...

Mi viene da ridere per non piangere.

Eppure, tutti a magnificare la "forza" dell'armata neroazzurra. Sì, quella fisica, appunto.

P.S. Ma li riprenderemo. Oh, sì, se li riprenderemo.

AstoriaRecords ha detto...

Purtroppo è così. I nerazzurri giocano male, giocano duro, giocano scoretto, ma in Italia va loro bene, un po' grazie all'incapacità arbitrale e un po' grazie all'incapacità degli avversari. Le cose divertenti succedono appena passano Lugano, quando i cartellini fioccano come neve e gli avversari non si chiamano Catania, Lecce e Reggina.

Coccy ha detto...

Mi sono presa anche io la briga di vedere la partita dell'Inter. Non lo farò più, garantito. Sto diventando superstiziosa oltremodo e mi sono sorpresa a pensare che, in qualche modo, la mia attenzione sull'Inter favorisca le sue vittorie. Quelle rubate. Perché giocano male.
Lasciando perdere questi discorsi che di logico non hanno nulla e che non sono altro che allucinazioni causate dalla mia poca sopportazione di tutti quelli che definiscono stellare la squadra che si trova ancora ai vertici della classifica, mi sono data una spiegazione. Molto simile a quella di Astoria che mi ha bruciata (sono giorni che voglio scriverla, ma riesco solo ora a farlo), ma che in ogni caso vorrei comunque esporre.
Penso che gli arbriti non c'entrino molto, come non possa influire la cosiddetta suddittanza psicologica delle squadre che incontrano l'Inter. Trattatisi di PAURA. Paura fisica, di essere falciati, spaccati da una banda di terroristi che non ci pensano un secondo ad entrare duro sugli avversari. Tutti bestioni nerboruti, i giocatori dell'Inter che fanno della forza fisica il loro asso nella manica. Senza classe, senza fantasia, senza sorrisi. Solo ghigni inferociti di belve preistoriche. Non mi stupirei se entrassero in campo con le clave. Altro che i sorrisi di Cafù e di Ronaldhino. Altro che abbracci al portiere avversario che para un tiro imparabile. Altro che le lacrime di Seedorf dopo una partita sotto una pioggia battente. Non c'è in loro coralità neanche quando segnano. In fondo hanno cucita ancora addosso la vergogna di aver vinto uno scudetto a tavolino, un altro in un campionato senza avversari e un terzo grazie all'immaturità di una Roma che ha avuto paura di vincere. E la vergogna si sa si nasconde con l'aggressività, sul campo come nella vita. Esagero?

AstoriaRecords ha detto...

Stavolta non sono d'accordo con te, Coccy. E' vero che i nerazzurri scendono in campo armati di clava, ma è anche vero che in Italia tutti, ma proprio tutti (tranne il Milan, il va sans dire) non sono da meno. Del resto, non è proprio di questo che ci lamentiamo in continuazione? Delle mirate, quasi scientifiche entrate fallose sui nostri uomini di qualità? Del fatto che i giocatori rossoneri vengano costantemente picchiati al fine di impedir loro di giocare al football? Insomma, ritenere che gente (non giocatori, gente) come Carrozzieri, Ledesma, Gargano (solo per nominarne alcuni) tema Cambiasso e soci mi sembra un tantinello esagerato.
Piuttosto, e qui mi dispiace di essermi spiegato male, non intendevo dire che l'Inter sia in testa alla classifica per via di una presunta sudditanza psicologica. Non sarebbe da me, soprattutto non da MilanFootballHall. La sudditanza psicologica è una puttanata inventata dai tifosi dell'Inter e della Roma per consolarsi di decine di scudetti persi perché anziché comprare Van Basten, Zidane, Weah, Del Piero, Shevchenko, Trezeguet, loro acquistavano Caio, Rambert, Vampeta, Paulo Sergio, Dahlin, Fonseca. In realtà, quando parlo di incapacità arbitrale, mi riferisco proprio alla mancanza di capacità di giudizio dei fischietti. Da noi si tende sempre a non volersi esporre troppo (anche a favore delle squadre piccole, siamo uno dei paesi con il più basso rapporto falli/giocatori espulsi) - tipico tratto italiano, onde evitare di alzare polveroni. Pertanto, gli arbitri preferiscono non punire con durezza da subito gli interventi. Quante volte si vede un rosso diretto? Quante un rosso nella prima frazione di gioco? Quante un rosso? Poche, quasi mai. E in questa palude nutrita dall'ignavia dei nostri direttori di gara, le squadre "cattive" hanno la meglio. Appena si supera Lugano, il Milan vola in finale, l'Inter fa scoppiare le risse, la Roma ne prende sette. E' una vecchia storia, è per quello che noi abbiamo alzato sette Coppe dei Campioni mentre gli altri ne hanno alzate due.