mercoledì 24 dicembre 2008

Note di fine anno

Dopo diciassette giornate di campionato, sei di coppa UEFA e una partita di Coppa Italia si è chiuso, con un pantagruelico cinque a uno, il 2008 rossonero.
Il Milan è partito molto male d'estate. Sconfitte su sconfitte durante le amichevoli, infortuni continui (Nesta, Borriello) e zero punti nelle prime due giornate di campionato. Ahia. I primi mugugni. Qualcuno chiedeva già la testa di Ancelotti. Altri criticavano l'acquisto di Ronaldinho, definito figurina, ex-giocatore e simili. Altri ancora massacravano la squadra, rea secondo i suddetti di non avere più anima. Poi, la partita contro lo Zurigo. Tre a uno e qualificazione alla fase a gironi (quasi) archiviata. Ma il vero test arriva alla terza giornata di campionato contro la Lazio, in quel momento prima in classifica. I rossoneri distruggono i loro avversari con una prova corale d'altri tempi e si danno una scossa. Confermata dalla vittoria contro la Reggina, ottenuta grazie al duo Pato-Borriello che riescono a portare a casa tre punti in una sfida che si era messa male. Poi, il derby. Ronaldinho per Kakà, Kakà per Ronaldinho. Goal. Uno a zero. Tre punti. Pazzesco. La gioia è incontenibile, il Milan si è rimesso a correre e la testa della classifica è più vicina. Arriva però uno scialbo pareggio a Cagliari prima della sosta, e il Milan si mangia le mani per l'occasione sciupata. Intanto un goal di Shevchenko ha eliminato lo Zurigo e condotto i rossoneri alla fase a gironi di Coppa UEFA. Pausa. Si ricomincia con un filotto di sei partite in diciassette giorni. Arrivano le vittorie contro Sampdoria, Heerenveen, Atalanta, Siena, Napoli e Braga. Ronaldinho è sempre più decisivo. E' il miglior momento del Milan, coinciso con il raggiungimento del primo posto in solitaria in campionato e in Coppa UEFA. Le cose vanno molto bene, forse benissimo. Purtroppo, però, la dea bendata si volta di spalle e si iniziano così a infortunare, uno dopo l'altro, quasi tutti i titolari. Una serie di decisioni arbitrali ed erroracci difensivi, inoltre, iniziano a far scricchiolare il palazzo rossonero. Il pareggio di Lecce, la vittoria striminzita con il Chievo, il pareggio di Torino e di Portsmouth, la sconfitta a Palermo e con la Lazio in Coppa Italia, la vittoria striminzita con il Catania. Partite facili, contro le cosiddette "piccole", che il Milan avrebbe dovuto vincere tutte. Invece solo due vittorie, nove goal fatti, dieci subiti. Il primo posto, illusione di una sola Domenica, si allontana velocemente. Si arriva così alla sfida contro la Juventus. Il Milan domina il primo tempo, gioca meglio, corre di più, ma i bianconeri riescono a farne tre. Nella ripresa, Ambrosini riavvicina il Milan, ma la stanchezza e l'espulsione di Zambrotta sono letali per la squadra. E' il momento di maggior crisi per il Milan. Occorre battere il Wolfsburg per garantirsi il primo posto nel girone di Coppa UEFA. E l'Udinese per non far scappare anche la Juventus. Uno dei due risultati ottenuto, forse il più importante. Squadra non guarita (l'Udinese è imbarazzante), ma grande gioco, grande dinamismo, grande cuore - nonostante gli infiniti infortuni. Ora, tutti a Dubai per il ritiro invernale e poi si ricomincia, senza soste, fino a Pasqua.

Le pagelle di fine anno.
Abbiati - 6,5: se quest'anno si prendono meno goal è anche e soprattutto merito suo, con diversi salvataggi spettacolari equamente distribuiti lungo queste diciassette giornate.
Dida - 6: qualche cosa buona, qualche cosa meno buona. Si è visto troppe poche volte, del resto, per poterlo giudicare a fondo.
Zambrotta - 6: ha alternato (poche) grandi prestazioni a (tante) prestazioni appena sufficienti. Non è quello di Torino, e si vede, però va detto che si trova a lavorare in un reparto che spesso scricchiola vistosamente.
Bonera - 6,5: non sarà Maldini, ma pochissimi goal presi dalle sue parti e una costante abnegazione.
Maldini - 6: qualche erroruccio, ma il Capitano è sempre il Capitano e quando vuole lo fa sentire.
Kaladze - 5: ha sbagliato tanto, forse troppo; speriamo possa riscattarsi.
Favalli - 6,5: sempre perfetto quando Ancelotti lo ha schierato, è stato probabilmente il miglior difensore rossonero in quest'inizio di stagione.
Jankulovski - 5,5: un po' meglio di Kaladze, ma anche lui in difesa soffre; potrebbe beneficiare dello spostamento a centrocampo chiestogli dal mister.
Antonini - 6: ripaga il Milan che l'ha ripreso con delle buone prestazioni e uno spirito di sacrificio invidiabili.
Gattuso - 7,5: finché c'é è la colonna portante di questo Milan; campionato a livelli pazzeschi, speriamo guarisca presto.
Ambrosini - 7: anche lui è su livelli altissimi, contribuisce notevolmente ai successi rossoneri.
Pirlo - sv: tre mesi fuori, un mese per recuperare, un paio di partite discrete.
Seedorf - 6: se non sente la musichina della Champions, lui si annoia e non gioca come sa; come biasimarlo?
Flamini - 5,5: si deve ancora ambientare, può fare molto di più.
Emerson - 5,5: qualche partita molto buona, ma tante prestazioni sottotono.
Cardacio - sv: impiegato con il contagocce.
Kakà - 6: tre mesi di buio e qualche prestazione da campione, sembra però essere sulla strada del recupero.
Ronaldinho - 7: difende, recupera, crossa, segna, salta, corre; mai acquisto di ex Pallone d'Oro fu più azzeccato.
Pato - 6: partito in sordina, sta lentamente tornando il papero che ci aveva fatti innamorare un anno fa.
Borriello - 6: due infortuni e mezzo in quattro mesi, ma quando c'é stato il Milan ha beneficiato del suo talento.
Inzaghi - 6: schierato poco, ha però segnato i suoi soliti goal decisivi.
Shevchenko - 5,5: ha bisogno di fiducia e di tempo, ma per il momento è ancora lontano dallo Zar di Kiev che conoscevamo.

Buon Natale a tutti. E Forza Milan!

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