martedì 17 febbraio 2009

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OK, la mazzata presa nel derby è stata tremenda per le nostre ambizioni tricolori, ma non posso credere che i valorosi frequentatori del MFH se ne restino rintanati e si siano abbattuti a tal punto da non avere più la forza di proferire parola.

Prigioniero, Mavalà, Cuore, Coccy, che fine avete fatto? 

Il prode Astoria è l'esempio da seguire.

Undici punti sono un'enormità e tra infortuni ed acciacchi assortiti siamo rimasti con un manipolo di uomini, con in più l'imminente e tostissima trasferta in terra teutonica. Ma ricordatevi che...

QUESTA

E'

SPARTAAAAAAA!!!

(boom, calcio in pieno petto)

Ahahah...

9 commenti:

mavalà ha detto...

Hai ragione. Ma commentare una partita del genere risulta difficile.
Senza alcuna polemica arbitrale, ma segnare con la mano non è un gesto che si dovrebbe vedere in una partita di calcio.
Volontario o meno, ha segnato di mano.
Il calcio è sport che si gioca coi piedi, e il cui scopo è fare goal, nella porta avversaria, coi piedi o di testa. Le mani non possono essere usate.
I bambini nei cortili, quando uno di loro segna di mano, annullano il goal, senza interpretare e discutere su volontarietà, tocco prevalente, movimento naturale o meno, braccio attaccato al corpo o largo. Di mano non si può segnare.
Da li discutere di tattica, tecnica, scelte dell'allenatore, assenze, errori in campagna acquisti, progetti, ecc... passa la voglia.

AstoriaRecords ha detto...

Va bene il goal di mano, però va anche detto che il Milan nel primo tempo non ha fatto un tiro in porta. In questo ho sempre amato Capello, che sosteneva di fregarsene degli aiuti di cui gli avversari potevano beneficiare - il Milan avrebbe comunque segnato un goal in più e vinto. Quello che l'altra sera è mancato.

The Crow ha detto...

Salomonicamente (o salamonicamente?) mi sento di condividere il punto di vista di entrambi. L'ho scritto anche nell'altro post: sono confuso.
Spero almeno di essere dopo stasera anche (un po' più) felice.

The Crow ha detto...

In ogni caso, quello che dice Mavalà è sacrosanto: al di là di ogni futile polemica arbitrale specifica, il problema qui è generale, perché solo dei malati di mente possono immaginare una norma come quella attuale che regola il fallo di mano, lasciando alla discrezionalità arbitrale il giudicare l'intenzionalità o meno. Il fatto, poi, che se il pallone tocca prima una parte del corpo "consentita" (come, appunto, la testa) e poi la mano non ne faccia di questo un fallo, beh, c'è da spararsi nei cosiddetti. Voglio dire, se la prossima volta Kakà riceve palla in area, la stoppa di piede, poi se l'alza sopra la testa e la schiaccia in rete di mano tipo volley, allora è tutto regolare, no? Per piacere...
Per non parlare del fuorigioco che è sempre più impossibile da valutare correttamente perché ora i guardalinee devono essere delle specie di falchi in grado di vedere se la punta dell'alluce dell'attaccante è al di là o meno del mignolo del difensore. Ma, attenzione, di fronte a cotanta "finezza" regolamentare, non sia mai detto che nel 2009 non si cerchi una soluzione tecnologica per aiutare le terne arbitrali. Viviamo letteralmente in mezzo a miliardi di telecamere che ci spiano pure se andiamo in bagno, ma guai a metterne due sulle linee di porta, oppure altrettante sulle trequarti per valutare i fuorigioco.
E vogliamo parlare del quarto uomo? Qualcuno sa spiegarmi esattamente quali siamo le sue funzioni oltre a quelle di alzare i tabelloni luminosi e di rincorrere gli allenatori che mettono un piede al di là della loro area delimitata? Ma metterli dietro ad un banchetto come nella pallacanestro, con tanto di cronometro da una parte per il tempo effettivo e monitor dall'altra per valutare "live" se quell'azione era in fuorigioco o meno, no, eh? Troppa grazia sant'Antonio?

mavalà ha detto...

Astoria, il milan nel derby non ha giocato peggio dell'inter. Ha difeso peggio, decisamente, ma giocato (nel senso alto del termine) meglio.

Sul goal di Adriano: a me sembra che neanche la tocchi, la palla, con la testa. In ogni caso, tra tutte le interpretazioni assurde che si chiedono agli arbitri, quella almeno di annullare i goal di mano ("volontari" o meno), sarebbe (stata) sacrosanta.

Io credevo poco nello scudetto anche prima, in quanto ritengo che in Italia, per il modo che abbiamo di giocare (permesso dagli arbitri), un tipo di squadra come il milan abbia poche speranze (anche una squadra scarsina come la juve ci è davanti).
Finché non si tuteleranno i talenti, ma si darà il vantaggio alla forza fisica (come capacità di fermare l'avversario con le buone o, più spesso, con le cattive, facendola franca) sul tocco di classe, ci sarà poco da fare.

AstoriaRecords ha detto...

Condivido riga per riga il pensiero di Crow.
Per ciò che concerne il gioco del Milan, invece, so che i rossoneri hanno difeso peggio, che in attacco sono stati più sterili e meno incisivi (zero tiri in porta nel primo tempo) e che a centrocampo loro erano più veloci. Poi il Milan ha dominato la partita per venti minuti, ma giocare bene - almeno per me - è un'altra cosa.

AstoriaRecords ha detto...

Piccola postilla. Che in Italia sia consentito giocare con più cattiveria rispetto agli altri campionati è vero. Da qui a dire che il Milan non vinca per questo motivo però ce ne passa. Nel 2004 abbiamo vinto facendo calcio spettacolo. Nel 2005 e 2006 siamo arrivati a un soffio dalla Juve giocando alla grande. E se abbiamo perso è stato in un caso perché ci siamo fatti battere in casa dai bianconeri, nell'altro perché abbiamo perso a Lecce come dei fessi. E l'Inter ruvida e violenta non ha vinto nulla per anni. Al contrario, la Roma del buon calcio gioca ottimi campionati da diversi anni.
Insomma, secondo me il problema è un altro - una difesa non all'altezza e la mancanza di una punta di peso che ti risolve le partite con le piccole. Non è ovviamente la ricetta vincente, ma quando il Milan aveva Nesta e Maldini al top e Inzaghi e Tomasson che segnavano a grappoli, vincevamo anche contro le piccole. Sarà un caso?

mavalà ha detto...

Astoria, concordo.
Ma vorrei vedere i talenti tutelati. E dopo, solo dopo, ragionare.
Ciò che è successo nei campionati scorsi (il milan di Inzaghi e Tomasson, l'inter ruvida e violenta, ecc...) non conta poi molto. Ora la situazione vede una squadra avere talenti purissimi in avanti, ma nessuno di essi in grado di sfruttare i lanci lunghi per anche solo far salire i compagni. Ma questa squadra, sfruttando le caratteristiche dei suoi uomini, pratica un calcio palla a terra, non velocissimo, ma che esalta (cerca di esaltare) le doti di dribbling e di scambi sullo stretto di questi suoi talenti.
La difesa non è all'altezza, d'accordo, ma se almeno fosse possibile vedere arbitraggi più attenti a certe situazioni di gioco, ci divertiremmo di più.

AstoriaRecords ha detto...

Ragioniamo su due piani.
i) Il piano "etico". Sì, è vero, anche io vorrei vedere un calcio maschio, come in Inghilterra, ma meno "sporco", come accade da noi. Dove la classe, la tecnica, la spettacolarità emergessero. I nostri calciatori invece vengono martoriati in qualunque incontro. Negli altri campionati non è così, come non è così in Europa. Ci vorrebbe una bella moviola in campo, oppure una coppia di arbitri aggiuntiva per coadiuvare il direttore di gara.
ii) Un piano di "realpolitik". In Italia le cose stanno così. Non è certo il Milan a poterle cambiare, e anche se ci fosse un cambiamento, durerebbe un paio di Domeniche - il quarto tempo del rugby, tanto decantato, secondo voi lo si fa ancora? La moviola in campo, per esempio, non la installerebbero mai. Il motivo? Verrebbero di colpo fatte sparire le ragioni di esistenza di quotidiani sportivi e di programmi televisivi sul calcio. Di cosa si parlerebbe? Ricordatevi quello che dicono gli americani - "una buona notizia non fa notizia". Finché si può parlare degli errori arbitrali e fomentare le masse, i media sopravvivono. Togliete loro quello, e non avranno altro da dire. E' facile da dimostrare. Guardate una puntata di un qualunque programma calcistico. Calciomercato a parte, cronometrate il tempo dedicato alle polemiche sugli errori arbitrali e poi fate una proporzione sulla durata del programma. Io l'ho fatto. Si resta scioccati. Capitolo arbitri aggiuntivi. Da noi l'arbitro è una figura ricca e privilegiata, che all'interno di una vera e propria casta sa di essere difeso a spada tratta e ciò lo induce al protagonismo. Nessuno accetterebbe altri arbitri al proprio fianco. Sarebbe un declassamento, una prova dell'incapacità di questi signori che guadagnano milioni di euro senza nemmeno dover essere bravi al gioco del calcio.
Insomma. Allo stato delle cose, l'unica soluzione può essere quella di rinforzare il reparto difensivo e il centrocampo, così da esprimere gran gioco in avanti, nei limiti del possibile, ma almeno non dover farsi rimontare da squadrette che lottano per la sopravvivenza. E forse allora si potrebbe anche vincere lo scudetto.