sabato 14 febbraio 2009

Note positive

Nonostante una lunghissima intervista rilasciata alla Stampa di Torino, in cui afferma di voler rifiutare (e di aver già rifiutato in passato) le avances di altre squadre, Chelsea in primis, ogni quotidiano, ogni sito internet, ogni radio e ogni televisione dà per certo l'addio di Ancelotti a fine stagione. Per quanto mi riguarda, preferisco fidarmi delle parole del diretto interessato più che delle speculazioni dei media, desiderosi di catturare l'attenzione delle folle inventando notizie o comunque parlando di eventi futuri e, pertanto, ancora incerti.
Tornando alla realtà dei fatti, invece, vorrei fare qualche considerazione su questa stagione. Ho sostenuto - e tuttora sostengo - che questo sia un anno di transizione. Aggiungo che anche il prossimo sarà probabilmente un anno di transizione. Non nel senso che non vinceremo, ma nel senso che non saremo al top. E' come nei cicli economici. Ci sono fasi di espansione, fasi di rallentamento, fasi di recessione, fasi di assestamento e poi l'economia riprende a marciare. Il calcio è molto simile, per tanti motivi. L'ultimo decennio rossonero ha rispecchiato perfettamente tale ciclicità. Dal 2001 al 2003 ci siamo lentamente rialzati da un biennio negativo, dal 2003 al 2006 siamo andati alla grande, dal 2006 al 2007 abbiamo rallentato, dal 2007 al 2008 siamo peggiorati, dal 2008 al 2009 stiamo risalendo nuovamente la china. Pertanto, se ci volessero ancora uno o due anni per tornare ai massimi livelli, non dobbiamo preoccuparci né lamentarci. E' puramente endemico per una squadra di club avere alti e bassi. Nel caso del Milan, poi, gli alti hanno abbondantemente superato i bassi. Negli ultimi ventitré anni, infatti, i cali sono stati pochissimi. Dal 1990 al 1991, dal 1994 al 1995, dal 1996 al 1998, dal 1999 al 2002, dal 2007 al 2008. Otto stagioni così e così e quindici stagioni di trionfi. Se tracciassimo un parallelo con qualunque altra squadra europea, saremmo fulminati da un sorriso improvviso.
Questa stagione, a detta di molti, non è stata positiva come ci si aspettava. Per carità, l'Inter è a più otto e domani potrebbe andare a più undici. Però, se ci fermiamo ad osservare i motivi per cui il Milan non sia primo, qualche dubbio circa la negatività del campionato corrente mi vengono. Torino, Lecce, Genoa, Reggina. Otto punti persi in modo ridicolo. Ne ho già parlato altrove, ma voglio insistere perché ritengo che il terzo posto del Milan sia unicamente frutto di queste quattro partite gettate alle ortiche. Le cause sono tante - arbitri, errori difensivi, sfiga, poca lucidità in attacco, cambi sbagliati, ecc. Aggiungete poi la mancanza, per l'intera stagione, di una prima punta (Borriello) e del nostro miglior difensore centrale (Nesta), nonché quella di tanti giocatori che costituiscono l'ossatura del gioco rossonero (Gattuso, Pirlo, Kakà) e vedrete come il gap con l'Inter sia questione di bruscolini.
Insomma, via il musone e ricominciamo a sorridere. E ricordiamoci che Lecce e Genoa non pareggeranno sempre al novantesimo.

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