lunedì 16 febbraio 2009

Ogni maledetta domenica

Come il mio amico Astoria sa, ho da qualche tempo problemi di connessione per aver cambiato ISP e sono quindi in attesa che mi attivino la nuova ADSL. Ergo, cercherò di essere il più "essenziale" possibile.
Dunque, come ben sa chiunque abbia letto quanto da me scritto qui negli ultimi mesi, se c'è una cosa che non mi ha mai abbandonato è l'ottimismo. E non certo quello sciocco con gli occhi bendati, ma quello che scaturisce dalla consapevolezza di avere una grande squadra, potenzialmente una delle migliori che la mia ormai vecchia memoria milanista ricordi.
Eppure, arrivati a questo punto della stagione e con ancora nel cuore la bruciante sconfitta del derby di ieri sera, bisogna essere franchi: qui c'è qualcosa che non va.
Ho letto molto attentamente i tuoi bellissimi post, caro Astoria, dove parli di "anno di transizione", avendo anche la lungimiranza di vedere al futuro e di non soffermarti alle "miserie" del momento. Vero, verissimo. Ma io continuo ad essere insofferente, è più forte di me.
Quale la mia analisi, allora? Posso essere sincero? Non lo so, è una situazione per certi versi inspiegabile. Quel che è certo è sono stati troppi, troppi i punti persi per strada. Ha ragione Galliani quando dice (prima del) che il problema non è il derby, ma tutte le altre partite che non siamo riusciti a vincere con le "piccole". Solo sfiga? Può darsi. Non si può giocare un campionato come quello dell'anno scorso con un bamboccio in attacco (che ora segna caterve di goal a Firenze), oppure come quello di quest'anno quando, trovato finalmente un vero bisonte d'area come Borriello, ecco che si rompe per mesi e mesi. Non si può avere la sfiga di uno come Nesta, poveraccio lui e noi con lui, perseguitato per quasi tutta la carriera da un infortunio dopo l'altro. Ancelotti, da me considerato il miglior tecnico in circolazione senza se e senza ma, ci ha messo del suo (quanti cambi ha sbagliato fin qui?). La società, la più GRANDE società che la storia del calcio ricordi, pure, perché non si può essere perseguitati "solo" dalla sfiga, quando si rompono i titolari, le riserve e le riserve delle riserve. Ho orrore solo a pensarlo, ma, evidentemente, qualcosa non deve essere stato considerato nel migliore dei modi. Abbiamo avuto la fortuna di avere per due mesi (e chissà se non di più) il miglior "crossatore" al mondo qual è Beckham e in attacco chi siamo stati costretti a schierare? Pato, la migliore "seconda punta" dei prossimi dieci anni. Scopriamo ora che le "piccole" ereggono muraglie in difesa quando vengono a San Siro? E tra queste ci metto pure l'Internazionale che ieri sera negli ultimi venti minuti ha giocato con sette, dicasi sette difensori...
Perché Dinho che non giocava da mesi e mesi, è partito (quasi) a razzo ad inizio stagione ed ora, dopo la sosta invernale, deve ancora smaltire la mini preparazione di Natale? Che significa?
Vogliamo parlare della stampa, la rosea in primis, che come una bomba ad orologeria si è divertita per tutta la settimana a destabilizzare con le voci su Ancelotti? Meglio di no.
Vogliamo parlare degli arbitri? Di quello che è successo ieri sera? Meglio di no.
Come ha detto anche il buon Astoria, al di là di una terna arbitrale da arresto immediato, l'Inter in fondo ha meritato la vittoria e, fortunatamente, ad un certo punto ha solo sfiorato la goleada.
Ed ora? Non lo so, sono confuso. Lasciatemi solo con la mia sofferenza.

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