giovedì 19 febbraio 2009

Note da Brema

Non tutto il male viene per nuocere.
Nella primavera del 2007 il Milan era in campo a Manchester. Minuto ottantacinque. Risultato, due a due. Speravo di vincere, sia chiaro, ma in quel momento chiesi ai Red Devils di segnare un altro goal. Perché? Perché sarebbero venuti a Milano forti di una vittoria in casa, più rilassati, con la finale ad un palmo dal naso. Al contrario, avessero pareggiato, avrebbero affrontato la trasferta italiana con il coltello tra i denti. Sappiamo tutti come è andata. Ieri sera, paradossalmente, il goal di Diego a pochi minuti dallo scadere è stato un toccasana. Ci costringe ad affrontare la sfida di ritorno con grinta, rabbia, determinazione, voglia di vincere. Certo, se Inzaghi avesse segnato il due a zero sarebbe stato meglio. Ma un uno a zero fuori casa, a meno che tu non stia disputando una stagione eccellente, è un risultato pericolosissimo. Ti fa abbassare la guardia, perché pensi che basti un pareggio per passare il turno. Ma se poi vanno in vantaggio loro? Devi esporti al contropiede avversario e rischi. Insomma, prendetemi per pazzo ma io sono contento così. Ad ogni modo, dovessimo passare il turno, occhio al St. Etienne che ne ha dati tre all'Olympiakos fuori casa e che ha quel Bafètimbi Gomis là davanti che fa paura.
Note positive e negative.
Buona prova di Dida, benché l'Abbiati visto fino ad oggi sia un'altra cosa. Prestazione scialba di Zambrotta e Bonera, mediocre di Favalli, pessima di Senderos per lunghi tratti del match. A centrocampo grande Flamini (finalmente), Ambrosini come al solito, Pirlo un po' meno. Seedorf ad alti livelli, Ronaldinho discreto, Inzaghi l'é semper lu.

1 commento:

The Crow ha detto...

Condivido in pieno il pensiero secondo il quale, paradossalmente, in Germania sia stato meglio pareggiare che vincere.
In ogni caso, credo che giovedì sarà una vera e propria battaglia e sarà bene infilarli di astuzia ed essere spietati sotto rete, perché sul piano fisico/atletico questi sono dei veri e propri "bestioni".