venerdì 27 agosto 2010

Serie A 2010/2011

Quando mancano poco circa ventiquattro ore alla partenza della nuova Serie A, sembra il caso di fare le pulci a tutte le squadre in modo serio ed approfondito, anche alla luce dei sorteggi di Champions League e di Europa League. Chiaramente ci saranno ulteriori sviluppi in sede di mercato, che si chiuderà ufficialmente Martedì sera alle sette, ma a parte piccoli botti finali, le rose ai nastri di partenza sono definitive. Questa è la mia griglia personale.
1) Inter. Ha cambiato allenatore, assumendo un leader silenzioso, carismatico e con lo spirito da condottiero. Ha comprato pochissimo (Coutinho, Biabiany, Castellazzi), ha opzionato Ranocchia per il prossimo anno, ha venduto Balotelli, Quaresma, Arnautovic ed Obinna. La squadra resta quella che ha vinto la Champions League tre mesi fa, ma qualcosa potrebbe cambiare. Gli stimoli, tanto per cominciare. E poi Benitez, uno che non ha mai vinto uno scudetto. L'attacco, infine. Cortissimo, con Milito, Eto'o e Pandev supportati dal giovanissimo ed inesperto Biabany e dall'ormai dimenticato Suazo. Certo, c'è anche quel Coutinho di cui tutti parlano benissimo. Inoltre, cosa da non sottovalutare, l'Inter non è riuscita a piazzare i colpi desiderati Kuyt e Mascherano, che avrebbero reso Benitez molto più felice. Si vedrà. Non dimentichiamoci, infine, del fatto che sono tutti un po' più vecchi e che la qualità della concorrenza è cresciuta notevolmente.
2) Milan. Ha cambiato allenatore, assumendo un giovane sacchiano simpatico e incazzoso che ha fatto rigare la squadra. Se Leonardo era il fratello maggiore dolce e comprensivo, Allegri è il padre simpatico che però pretende rigore e devozione alla causa. E infatti tutti sono più stanchi ma più felici. La società sta investendo molto sul mercato con il colpo Ibrahimovic, che farà fare un gigantesco salto di qualità alla squadra. I nuovi arrivi Amelia, Papastathopolous e Boateng, poi, si sono rivelati molto bravi. Purtroppo ci sono alcune grane da risolvere. I contratti spinosi di Kaladze e Jankulovski, le eventuali cessioni di Abate, Antonini ed Onyewu, la promozione definitiva in prima squadra di Strasser, Merkel, Oduamadi e Verdi, il traffico in attacco, dove uno tra Borriello ed Huntelaar, probabilmente, dovrà fare le valigie. Eppure, per la prima volta in cinque anni, il Milan non sembra così lontano dai cugini nerazzurri.
3) Juventus. Un mercato pazzesco dal punto di vista quantitativo ma piuttosto deleterio da quello qualitativo. Bonucci è bravino ma non è Cannavaro, Krasic è bravetto ma non è Nedved, Martinez è bravuccio ma in fondo chi è Martinez, Aquilani è un'eterna promessa non mantenuta, Quagliarella è un eterno sopravvalutato, Storari è un buon portiere ma è vecchio, Motta faceva la riserva nella Roma, Lanzafame è un altro Giovinco che se non lo fai giocare sempre non rende e lui alla Juve giocherà poco, Pepe va bene in bianconero ma all'Udinese. Poi l'allenatore, fenomenale con le medio-piccole e incompreso nelle grandi squadre. E poi l'attacco. Amauri, Del Piero, Iaquinta, Quagliarella. Uno che segna poco, uno che sta per ritirarsi, uno che gioca bene sei partite l'anno, un altro che in carriera non ha mai segnato più di tredici goals a stagione giocando titolare inamovibile al centro dell'attacco. Eppure la Juventus sembra la più accreditata per il terzo posto, più che altro per l'ampiezza della rosa e per il fatto di non avere la Champions League da disputare. Vedremo cosa farà Del Neri di questa squadra con tanti buoni giocatori ma senza un campione e con Buffon fuori fino a Gennaio.
4) Roma. Un mercato ridicolo - Adriano già infortunato, Simplicio eterno panchinaro, Cicinho di ritorno dal Brasile e Castellini riserva di Riise. Per una squadra che aveva bisogno disperatamente di un difensore centrale, di un paio di centrocampisti e di una punta, non tanto bene. E infatti Ranieri si è pubblicamente lamentato. Al di là di tutto, alla Roma riuscirà difficilmente di ripetere l'exploit della scorsa stagione, sia per la concorrenza agguerrita che per la Champions League. Tanto quanto la Juventus i giallorossi sono insomma un'incognita.
5) Genoa. Il presidente Preziosi, produttore di giocattoli, ha appena completato il suo gioco più divertente. Comprare ottimi giocatori per la sua piccola squadra rendendola, almeno sulla carta, assolutamente competitiva. Eduardo, Chico, Ranocchia, Rafinha, Veloso, Zuculini, Toni. Sarebbe potuta essere la campagna acquisti della Juventus o della Roma. Con una difesa forte, un centrocampo pazzesco e un buon attacco, la squadra di Gasperini sembra la più accreditata a dare fastidio alle prime quattro.
6) Palermo. Ha ceduto Cavani al Napoli sostituendolo con Pinilla, vicecapocannoniere della passata Serie B e con l'eterno Maccarone. Insieme a Pastore, Miccoli ed Hernandez ci sarà da divertirsi. In difesa sono arrivati Munoz e Garcia per non far rimpiangere Kjaer. Il centrocampo, persi Bresciano e Simplicio non è stato rinforzato. Così com'è, il Palermo rischia troppo dalla cintura in su ma può contare su un attacco stellare. Vedremo cosa inventerà Delio Rossi.
7) Napoli. Attacco rivoluzionato, con le cessioni di Denis e Quagliarella e gli arrivi di Cavani, Lucarelli e Sosa. Per il resto, la squadra è rimasta la stessa dell'anno scorso ma stavolta Mazzarri avrà avuto a disposizione tutta l'estate per preparare la stagione.
8) Fiorentina. Mihajlovic è un discreto giovane allenatore a cui è stata affidata una buona squadra senza che però sia stato fatto mercato. Boruc e D'Agostino vanno bene, ma senza Mutu e Jovetic per mesi, i viola davanti avranno i soli Gilardino, Ljajic e il diciassettenne Babacar. Se Corvino non farà uno dei suoi numeri entro Martedì, la Fiorentina rischia seriamente di restare fuori dalle competizioni internazionali anche l'anno prossimo.
9) Sampdoria. Ha Cassano e Pazzini. Stop. Il resto sono comprimari, gregari, gente da torneo scapoli contro ammogliati. Di Carlo è un discreto allenatore, non certo un giovane rampante. Personalmente credo che la Sampdoria, quest'anno, non possa sperare che in un piazzamento in Europa League. E non sarà facile ottenerlo.
10) Lazio. Se Hernanes ha scelto la Lazio vuol dire che Hernanes non è Pirlo come tutti vanno sostenendo da un paio di anni. Eppure Reja ha in mano una buona squadra, che con un po' di fortuna potrebbe essere la vera sorpresa della Serie A 2010/2011.
11) Cagliari. Tornato Acquafresca e con un giovane allenatore (ed ex giocatore) bravissimo quale Bisoli, il Cagliari non dovrebbe aver alcun problema a salvarsi velocemente.
12) Parma. Una buona rosa e un modesto allenatore. Anche per i ducati la salvezza sembra facile da raggiungere.
13) Udinese. Un bravo mister a cui hanno tolto tanti pezzi (Motta, D'Agostino, Pepe) e a cui hanno comprato il solo Denis. Vedremo cosa saprà fare Guidolin, sebbene l'obiettivo salvezza non sembra certo difficile.
14) Catania. Undici argentini ai comandi di Marco Giampaolo, indubbiamento un buon tecnico. E' l'ultima squadra appartenente al gruppo di squadre che dovrebbero salvarsi entro la Primavera.
15) Bari. Senza Bonucci e Ranocchia sarà molto più difficile per i ragazzi di Ventura.
16) Bologna. Poche idee, sarà il solito Di Vaio a dover fare i numeri se i felsinei non vorranno retrocedere.
17) Brescia. Squadra organizzata che gioca insieme da anni, ma con tanti giovani inesperti.
18) Chievo. A Sergio Pellissier toccherà il delicato compito di salvare i veneti.
19) Lecce. Discreta squadra, ma il Lecce in Serie A ha sempre deluso.
20) Cesena. Sulla carta sembra terribile, a mio avviso scenderà in Serie B prima di Aprile.

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