lunedì 30 agosto 2010

La prima giornata di Serie A

Come sostengo da mesi, la Juventus è una squadra ridicola. O meglio, è stata assemblata in modo ridicolo da una società che capisce poco di calcio. Del resto, affidare il compito di rifondare una delle più grandi squadre del mondo ad un dirigente calcistico che in dieci anni di Sampdoria non ha combinato granché e ad un allenatore sessantenne che non ha mai ottenuto nulla di significativo non è certo una politica lungimirante. E così, dopo aver speso cinquantacinque milioni di euro per comprare nove giocatori abbastanza bravi, la Juve le ha prese dal Bari appena il campionato è cominciato. Ed ora, con Amauri e Martinez fuori per un mese, si punterà su Borriello - altro buon giocatore ma nulla più - per sperare di agganciare un piazzamento in Champions League. Quanto mi manca Moggi!
La Roma non gioca bene ad inizio stagione, credo sia un'abitudine millenaria cui i giallorossi non sanno rinunciare. Un mercato per ora ai limiti del ridicolo (Adriano già infortunato, Castellini e Simplicio per la panchina, Burdisso due fisso dopo una trattativa che neanche Galliani per Ibrahimovic) e delle motivazioni venute meno dopo la bruciante sconfitta nel precedente campionato hanno già ridimensionato la squadra giallorossa. Totti gioca ancora bene, ma gli altri sono ancora fuori forma. E Antonioli c'entra poco con il pareggio, quando affronti il Cesena non puoi pensare di vincere tirando quattro-cinque volte in porta.
Le altre. La Sampdoria supera con fortuna una buona Lazio, Fiorentina e Napoli non si fanno del male così come Cagliari e Palermo. Il Chievo e il Parma raccolgono i primi tre punti-salvezza, il Genoa mostra subito le unghie espugnando il sempre ostico campo di Udine. Infine, stasera, l'Inter a metà partita sembra in difficoltà a Bologna. Vedremo.

Update: l'Inter ha pareggiato uno ad uno contro il Bologna. Benché sia convinto del fatto che la perdita di Mourinho e di Balotelli, nonché un certo senso di appagamento e il risorgimento del Milan sanciranno definitivamente il tramonto dell'era Morattiana, non illudiamoci del fatto che l'Inter sia improvvisamente diventata una squadretta. Certo, la sconfitta in Supercoppa Europea e il pareggio con il Bologna sono due campanelli d'allarme, ma sono convinto che un paio di botti finali sul mercato e l'autunno riporteranno i nerazzurri a lottare per lo Scudetto.

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