lunedì 2 giugno 2008

The Man

Per puro caso mi è capitata tra le mani una copia di GQ di aprile scorso con una bellissima intervista al nostro Clarence "The Man" Seedorf. Neanche a dirlo, se mai potesse esserci ancora il benché minimo dubbio residuo, Clarence mette in mostra un acume ed una intelligenza davvero fuori dal comune, con una umanità lontana anni luce dai patetici "omuncoli" che popolano il mondo del calcio, che siano tesserati o che siano i cosiddetti "giornalisti sportivi".
Se vi capita, recuperate assolutamente questo numero. Oppure, potete leggere una parte dell'intervista qui.
Chiude un magnifico ritratto del nostro ad opera dello scrittore Edoardo Nesi (milanista, ma è un dettaglio), che ci spiega perché Clarence Seedorf è un genio.
Sentite che cosa dice: "Come gioca a calcio Clarence Seedorf, non gioca nessuno. In senso letterale. Che venga relegato sulla fascia sinistra o sia lasciato libero di muoversi dietro un'unica punta, Seedorf riesce come nessun altro a dare l'idea che quando il pallone è tra i suoi piedi, tutto possa succedere. Nei suoi giorni migliori è imprevedibile, immarcabile".
E ancora: "Non è vero che Seedorf non si impegna. E' la natura del suo gioco a renderlo necessariamente incostante, quel non poter fare a meno di scegliere sempre la soluzione di gioco più intelligente, senza mai pensare alla difficoltà del colpo o alla reazione dei compagni, dell'allenatore, dei tifosi se sbaglierà. Il calcio di Clarence Seedorf è una continua, coraggiosa, difficile, umanissima assunzione di responsabilità, e diventa spettacolare solo quando ce n'è davvero bisogno, come quando col tacco, senza guardare, lanciò in gol Inzaghi a Monaco".

11 commenti:

AstoriaRecords ha detto...

Non c'è bisogno di dire che condivido a pieno questo post e l'articolo in esso citato.
Clarence è un grandissimo dei nostri tempi, forse il miglior centrocampista offensivo degli ultimi vent'anni.
Forte, veloce, tecnico, preciso, potente, elegante. L'espressione umana del calcio totale. E poi il "Capitano, mio Capitano" di tante vittorie rossonere.
Quando mollerà il football avremo perso un esteta della sfera rotonda.
Ps Crow mi fai sapere quando mi hai mandato l'e-mail? Obrigado

il Canta ha detto...

seedorf, grandissimo giocatore nei momenti di massimo splendore, ma dal rendimento mediocre se non in forma.

la sua ricerca del "colpo intelligente" lo porta a cercare quel qualocsa di stilisticamnete perfetto che quando non sei in palla non ti riesce.

in questo è molto olandese. tecnica sopraffina ed acume tattico che però a volte cozza con un calcio, come quello italiano, che fa del risultato il suo fondamento.

si esalta nelle grandi partite e scompare, il più delle volte, quando la grinta deve prendere il sopravvento sulla classe.

questo, e la sua grandissima personalità dentro e fuori dal campo, lo fanno sembrare ai più un giocatore supponente.

a me piacerebbe un po' più cattivello ed un po' più concreto.

The Crow ha detto...

Caro CantaKane (da oggi ti chiamerò così), lo sai che il tuo commento è pericolosamente vicino ai confini della cancellazione perché in Milan Football Hall è assolutamente VIETATA anche la benché minima critica nei confronti di Clarence? Ah!
Scherzi a parte, capisco quello che intendi dire ed hai tremendamente ragione quando affermi che il calcio italiano fa del risultato il suo fondamento. Ma anche qui non mi sembra che il palmarès del nostro nei sei anni fin qui trascorsi con la maglia rossonera sia così modesto, anzi. Sarei curioso di sapere quanti altri giocatori non in Italia, non in Europa, ma nel mondo hanno vinto quello che ha vinto lui nel Milan e negli altri club nei quali ha giocato (eccezion fatta per i tre anni trascorsi all'Inter, ovvio). Così come non mi pare che il suo contributo alla vagonata di trofei che si è portato (e ci ha portato) a casa sia stato secondario, vedi il suo stratosferico finale di stagione dell'anno scorso con la conquista della Champions prima e del riconoscimento personale UEFA dopo, come miglior centrocampista del 2007.
In definitiva, sono assolutamente d'accordo con AstoriaImagine nel ritenere Clarence un esteta "do futebol" o addirittura un genio come scrive Edoardo Nesi. E anch'io penso che sia uno dei migliori centrocampisti offensivi, se non il migliore, degli ultimi vent'anni.
Per quanto mi riguarda, migliore anche dell'immortale - e da me venerato - Zorro Boban.
Un giorno di qualche anno fa, chiesi ad un mio carissimo amico juventino se fosse d'accordo sul fatto che quando Zvonimir era al 100% era più forte perfino di Zidane ed il mio amico mi rispose senza la minima esitazione: "Assolutamente sì".
Ecco, traete ora voi le conclusioni su quello che penso di Clarence. E pazienza se c'è ancora qualcuno, per non dire i più, che pensa ancora che non si impegni nelle partite di poco conto, che non corra, che non rientri e superficialità simili. Del resto, se anche fosse, non si può pretendere da uno come lui di rientrare magari di ottanta metri e poi dover saltare anche l'uomo. Per dirla alla Elio: "Vuoi pure che mi metta una scopa in c**o così ti ramazzo la stanza?".

ilPrigioni3ro ha detto...

Ciao ragazzi, vediamo se adesso va...
Come inizio non c'è male, il grande Clarenzio.
Cos'altro aggiungere? Mi aveva colpito sin dal suo arrivo a Genova, e mi rammaricavo del fatto che non l'avessimo preso noi, quindi quando poi è passato dai cugini a noi potete immaginare come fossi contento.
Sono convinto che ci regalerà altre prestazioni superbe, nonostante come quanto da lui espresso non ami più giocare a centrocampo ma come trequartista.

AstoriaRecords ha detto...

Scusatemi se vado off-topic, ma è così emozionante per me vedere alcune delle pochissime teste pensanti del MilanBlogClub riunite qui insieme. Giuro, sto per commuovermi. Vi ringrazio.

The Crow ha detto...

Il mio più caloroso benvenuto a ilPrigioni3ro e mi unisco anch'io alla commozione di Astoria. Davvero.
Grazie anche da parte mia.

mavalà ha detto...

Io credo che il problema di Seedorf sia tattico; non è un trequartista, perlomeno nel calcio moderno.
Per me rimane un centrocampista, con spiccate doti offensive, ma sempre centrocampista.
Lo ricordo in finale Champions nel Real Madrid contro la juve fare il mediano davanti alla difesa, e con ottimi risultati, ca va sans dir.
saluti a tutti

AstoriaRecords ha detto...

Mavala, Seedorf non è (quasi) mai stato schierato come trequartista. E comunque sia, ogniqualvolta egli giochi, a fianco di Kakà, dietro ad un'unica punta, il Milan sfodera prestazioni superlative (Bayern, Manchester, etc.).

The Crow ha detto...

Benvenuto, Mavalà: grazie di essere con noi.
Quanto alla "questione" Seedorf, se interpreto bene quello che scrivi, sono d'accordo sul fatto che sia un centrocampista dalle spiccate doti offensive, ma ha altrettanto ragione Astoria quando dice che ogni volta che è stato schierato nel famoso "albero" come trequartista al fianco di Kakà e dietro un'unica punta, ha sempre sfoderato prestazioni superlative.
Piuttosto, proprio per il tuo ricordo della finale col Real Madrid, la considerazione che mi viene da fare e che, magari, anche senza voler ascrivere alcuna critica nei confronti di Ancelotti - l'unico ovviamente ad avere costantemente il polso dell'intera situazione a Milanello - e in virtù delle sua straordinaria "universalità" come centrocampista, qualche volta in più l'avrei schierato come regista/mediano arretrato (o centrale davanti alla difesa, se preferite). Penso, ad esempio, alla scorsa partita al San Paolo di Napoli, dove senza Pirlo squalificato e con Emerson acciaccato o comunque indisponibile, ci siamo presentati con Brocchi in quel ruolo, giocatore sul cui impegno e la sua corsa nessuno può dire nulla, ma che non ha proprio una "visione" di gioco necessaria per essere un regista arretrato.
In più, in termini caratteriali, penso sempre che per l'uomo che è, Clarence si esalti nelle responsabilità e di conseguenza, anche se lui ultimamente si considera un trequartista (sono parole sue, "negli altri ruoli del centrocampo esprimo cinque "colori", mentre lì davanti ne posso esprimere cento"), dandogli in mano le chiavi del centrocampo nel bisogno come regista arretrato, sfodererebbe grandi prestazioni lo stesso.
Ma, ripeto, sempre nella ovvia considerazione del fatto che nessuno di noi è in grado di valutare al meglio ogni minimo dettaglio come Ancelotti.

Coccy ha detto...

Non sono una intenditrice di calcio, ma sicuramente una appassionata. Non mi azzardo a dare opinioni tecniche o tattiche: me le tengo per me e quando capita che i miei giudizi siano allineati a quelli degli intenditori, non nascondo di provare una certa soddisfazione. Mi piace, tuttavia, riconoscere l'uomo dopo aver apprezzato il giocatore per le sue doti sportive e, per questo, non posso che concordare in toto con il post su Seedorf: la sua eleganza, la sua intelligenza, la sua onestà intellettuale ne fanno un grandissimo uomo, ancor prima di un grande giocatore. In assoluto, uno dei miei giocatori preferiti del nostro Milan.

The Crow ha detto...

Benvenuta, Coccy.
Mi piace il fatto che tu abbia sottolineato l'uomo Seedorf, ancor prima del giocatore, perché effettivamente di "teste pensanti" come lui in giro, purtroppo, ce ne sono davvero poche.
Anche per quanto mi riguarda è in assoluto uno dei miei giocatori preferiti: vero che non si era capito?