giovedì 5 giugno 2008

Su il sipario, iniziano le danze (o come sopravvivere a Mourinho e alle fesserie che leggeremo nel giornale rosa che si trova sul bancone dei gelati)

Diversamente da ciò che si attendevano i più scettici (al massimo un paio di acquisti low cost e low profile più l'eventuale ritorno di Shevchenko), il mercato estivo si sta rivelando molto interessante per il Milan.


Innanzitutto è arrivato un ragazzo di ventiquattro anni, Flamini, che garantisce ricambio a centrocampo, dove il trio Gattuso-Pirlo-Ambrosini ha bisogno (ogni tanto) di rifiatare. A molti tifosi Flamini era piaciuto parecchio dopo averlo visto nella doppia sfida di coppa con l'Arsenal. A molti tifosi non era invece piaciuto il fatto che la Juventus fosse riuscita a strappare, prima di noi, un sì al giocatore. A molti tifosi, da quando invece si è accasato al Milan, in fondo Flamini non è più piaciuto poi così tanto. Antiche ruggini tra dirigenza e tifoseria. Esulando da considerazioni tecnico-tattico-strategiche, qualcosina la si può dire sul francese. Considerando che è stato preso a parametro zero e che le alternative, a quel prezzo, erano giocatori mediocri o sulla strada del ritiro, la dirigenza si è mossa bene. Del resto, nessuno si domanda perché la Juve stia arrivando quasi a vendere Trezeguet per buttarsi su Xabi Alonso? Perché Xabi Alonso costituisce il piano B bianconero. Avessero comprato, come tanto desideravano, Flamini, credete che starebbero preparando un assegno da venti milioni di euro per il basco del Liverpool?

Ad ogni modo, dopo aver concluso la trattativa con Flamini, il Milan si è poi mosso su diversi fronti. Almeno a detta di Galliani, servivano un portiere (Abbiati), un terzino (Zambrotta), un centrale (per ora ignoto), un'ala (per ora ignota), un paio di attaccanti (Borriello è il primo, l'altro per ora ignoto).

Capitolo portiere. Il rientro di Abbiati non deve essere visto così negativamente come alcuni suggeriscono. Christian ha disputato un'ottima stagione a Torino sponda Juve, una buona stagione a Torino sponda Toro e una buona stagione a Madrid sponda Atlètico. A trentun anni potrebbe essere finalmente giunto per lui il momento di confermarsi ad alti livelli. Kalac va benissimo come riserva, mentre Dida è un'incognita. Personalmente, sono per il rilancio di Nelson. Credo in lui, credo nel riscatto dell'essere umano, credo nelle seconde possibilità. Molti dicono "ma Dida ne ha già avute parecchie di possibilità". E' vero, ma non gli era mai capitato di essere tenuto in tribuna per sei mesi. Non scatterebbe in ognuno di noi un forte desiderio di rivalsa, se avessimo vissuto una situazione simile alla sua? Ad ogni modo, se Dida diventasse (come alcuni sostengono) il titolare in Coppa UEFA, avrebbe una grande occasione per rilanciarsi, non rischiando inoltre di incappare in figuracce dannose per la classifica. Anyway, per vincere un campionato Abbiati e Kalac sono più che sufficienti.Piccola postilla su Lloris. Nessuno l'ha mai visto giocare. Nessuno neanche lo conosceva, appena un mese fa. Nessun grande club ha mai offerto una lira al Nizza per lui. Eppure, appena il Lione (un club medio) ha sborsato dieci milioni di euro per accaparrarselo, è sceso giù un diluvio universale di critiche. Sono riuscito a vedere un brevissimo clip su di lui. E' un buon giovane portiere. Nulla per cui stracciarsi le vesti e i capelli. E questa tragedia greca messa su dalla tifoseria per un semisconosciuto transalpino rasenta il ridicolo. Il mio resoconto? Coupet ha lasciato il Lione. Serviva un portiere. I grossi nomi al Lione non ci volevano andare. Chi c'era di disponibile in Francia? Monsieur Lloris. Bene, ecco un assegno. Fine della storia.

Capitolo terzino. Zambrotta è uno dei migliori nel suo ruolo. Venerdì scorso, contro il Belgio, lo ha ricordato ai dubbiosi, che già mugugnavano quando si è saputo che avrebbe firmato a breve per noi. Dribbling, corsa, cross, tiri. Può giocare sia a destra che a sinistra. Con Oddo, Jankulovski e Maldini siamo coperti sulle fasce. E Bonera e Kaladze sono anch'essi jolly spendibili sui due lati della difesa.

Capitolo centrale. Alcuni dicono Darmian della Primavera. Altri parlano di Ferrari della Roma. Altri ancora di Canini, Materazzi, Gamberini. Insomma, una rosa variegata di nomi. Personalmente, non vedo grandi centrali in giro. Puyol e Marquez del Barcellona non sono male, così come Sergio Ramos, ma adattarsi al calcio italiano non è facile. Tutto dipende da quanto spendiamo per rinfoltire l'attacco. Dovesse arrivare un Eto'o, un Drogba o un Adebayor - e quindi spendessimo almeno trenta milioni in quel reparto, è probabile che il candidato più probabile per un posto da difensore sarà un parametro zero. Ferrari è il primo della lista dei graditi da Ancelotti. Qualcuno inevitabilmente dovrà arrivare, soprattutto in seguito alle dichiarazioni rilasciate ieri da Simic che ha invocato una cessione, con preferenza Glasgow sponda Celtic.

Capitolo ala. Serginho va rimpiazzato degnamente. I nomi che sono circolati maggiormente erano quelli di Robinho, di Mancini, di qualche brasiliano seminoto. Alcuni dicono che Jankulovski verrà spostato sulla fascia in un 4-4-2 con Kakà (o Pato) e una sola punta. Come idea non sarebbe male, ma quanto ci possiamo fidare del rendimento di Marek? E' notizia di questi giorni che il Milan vorrebbe riscattare Antonini dall'Empoli. Considerata l'età e il rendimento del giocatore, mi sembra un buon affare.Update dell'otto Giugno. Il Milan ha riscattato Antonini. Galliani ha detto che sarà proprio lui a dover raccogliere l'eredità di Serginho. Non lo conosco benissimo è italiano ed è un prodotto del vivaio. Insomma, rispetta le norme FIFA in toto, guardando al futuro. A questo punto mi domando - ma se davvero la FIFA rivoluzionerà le regole calcistiche in materia di giocatori nazionali, comunitari ed extracomunitari, cosa cavolo ne resterà dell'Inter?

Capitolo attaccanti. Borriello è rientrato alla base. C'è chi lo voleva disperatamente, convinto che la società avesse commesso un grave errore a venderlo, e chi invece lo ritiene un attaccante di categoria, di medio livello - insomma, da "unica punta in piccola squadra" (nella buona tradizione dei vari Tovalieri, Maniero, Protti, etc.). A me Borriello non ha mai fatto impazzire, ma staremo a vedere. Come quarto attaccante, dopo Pato, Inzaghi e il "grande acquisto" potrebbe anche andare bene. Il "grande acquisto" dovrebbe invece essere uno tra Eto'o e Drogba, con Adebayor, Gomez e Berbatov in seconda fila. A quanto sembra, uno dei primi due verrà da noi e l'altro andrà da Mourinho. Personalmente preferisco Eto'o, perché Drogba è più vecchio e perché nel Chelsea tiene molto il pallone. Da noi, con Pirlo-Seedorf-Kakà-Pato, l'ivoriano sarebbe un po' imbavagliato, dovendosi limitare a fare l'animale d'area. E in quel ruolo abbiamo il più grande calciatore della storia, ossia il signor Inzaghi Filippo da Piacenza. Inoltre, qualche mese fa il Milan aveva trattato Van Nistelrooy, che io comprerei immediatamente dati il costo e il numero impressionante di goal che fa ogni stagione. E poi gli olandesi sono abbastanza affidabili - Reiziger, Bogarde e Kluivert a parte. Infine, è di queste ore la notizia che la Juve voglia far cassa cedendo Trezeguet. Ecco, se lo si potesse portare a Milano, lo juventino sarebbe secondo me un grande colpo. Segna tanto, segna sempre, segna in modi diversi. E costa relativamente poco. E con i quattro artisti rossoneri citati in precedenza, si troverebbe decine di palloni invitanti. Perché non provarci?

Capitolo entrate (di denaro) ed uscite (di giocatori). Pochi hanno sottolineato la bravura della società in questo frangente. Abbiamo salutato con affetto Cafu, Serginho, Ronaldo, Fiori e Ba, ormai stanchi e desiderosi di smettere o di cambiare aria. Abbiamo liquidato (in senso economico) Oliveira e prestato Gourcuff al Bordeaux, così da dargli una chance. Abbiamo venduto Gilardino ad un prezzo pazzesco - anche se l'anno prossimo facesse ottanta goal, a Milano non avrebbe potuto fare di meglio. Prandelli lo rilancerà, gli darà fiducia incodizionata, e Alberto tornerà quello di Parma. Mezza tifoseria rossonera bacchetterà la dirigenza, come ovvio, ma la verità è che abbiamo fatto un affare. Infine, sono state risolte alcune comproprietà e prestiti, che hanno portato nelle casse societarie una discreta somma di denaro. Galliani parla di entrate pari a ventisei milioni di euro - più cinquanta percento rispetto alla scorsa stagione. Va inoltre ricordato, come è stato oggi fatto sul sito del Milan, che il settore giovanile della squadra è diventato una fonte di giocatori e di denaro da non sottovalutare. Fino a qualche anno fa i migliori prodotti del vivaio erano calciatori del calibro di Gasparetto, De Zerbi, Rabito. Insomma, nomi che non suscitavano tanta invidia e che sono quasi scomparsi dal panorama calcistico che conta. Invece, negli ultimi anni abbiamo lanciato, tra gli altri, Donadel, Borriello, Sammarco, Matri, Abate, Marzoratti, Antonini. Tutti più o meno titolari in serie A. E poi Paloschi, Di Gennaro, Darmian. Ragazzi pronti al grande salto. Insomma, il Milan del nuovo corso sembra aver colmato alcune lacune ed aver impostato una politica societaria più intelligente. Vent'anni fa gli assegni in bianco del Presidente bastavano per arricchire la rosa, ora si devono rispettare le norme FIFA in materia di italiani e di giovani.

Rebus sic stantibus, ritengo che la strada intrapresa sia quella giusta. Aspetto con fiducia le prossime settimane, convinto che arriveranno ancora un paio di giocatori e che il prossimo anno diremo la nostra. Come abbiamo sempre fatto.

8 commenti:

mavalà ha detto...

Bhe, diciamo che sono anch'io abbastanza fiducioso, anche se credo, dando per scontato il riscatto di Antonini, che servano un centrale di difesa affidabile (se rimane Maldini al posto di Simic, se Paolo smette Simic da solo non basta) e un centravanti. Anch'io penso sia meglio Eto'o, ma solo perchè più forte di Drogba, in termini assoluti, mentre come tipo di gioco l'ivoriano sarebbe più adatto al campionato italiano.

Chi critica o lo fa a prescindere, e quindi non merita risposta, o costruttivamente cerca di esprimere un'opinione legittima, ma spesso sbagliata (come quelli che vorrebbero cambiare tutto e che danno sempre ragione agli assenti) e irriconoscente nei confronti della società che più ha fatto gioire i propri tifosi negli ultimi vent'anni.

The Crow ha detto...

Giù il cappello di fronte al post di Astoria.
Lo so che può sembrare una ovvietà da parte mia dal momento che lui è anche un co-autore di Milan Football Hall e che sa benissimo (in privato) quello che penso del suo fine intelletto, ma spero che gli altri mi perdoneranno se ribadisco anche qui, pubblicamente, i miei complimenti nei suoi confronti.
So che può non sembrare così "fine" scriverlo qui, ma ditemi quanti articoli dell'acume di questo post trovate nella nostra cosiddetta "stampa sportiva" e poi ne riparliamo, OK?

Nel dettaglio, mi piacerebbe naturalmente entrare nello specifico di ogni osservazione fatta, ruolo per ruolo, campo per campo, ma il dannatamente poco tempo a mia disposizione in questo periodo mi permette di considerare solo uno dei punti che più mi induce a riflessione. Mi riferisco al capitolo attaccanti.

Premetto che io sono tra quelli - credo pochissimi - a cui è dispiaciuto non poco l'aver ceduto Alberto Gilardino alla Fiorentina. Ma, sbrigativamente, la società ha fatto rientrare Borriello e può andare bene così. Quello che, però, non capisco è a mio modestissimo parere il perseverare in un errore che è già qualche stagione - diciamo dall'addio di Sheva - che la società e, credo, anche l'allenatore stanno commettendo in sede di pianificazione della rosa ad inizio stagione e che, anche adesso, temo si verificherà di nuovo, almeno stando alle dichiarazioni di Galliani: l'acquisto di una nuova "prima punta". Seguitemi, cerco di spiegarmi meglio.
E' successo quando è stato preso Vieri e in quel ruolo c'erano già Gilardino e Inzaghi, mentre come seconda punta c'era il solo Sheva. E' successo quando l'anno scorso a gennaio è stato preso Ronaldo e in rosa come prime punte c'erano sempre Gilardino e Inzaghi, mentre la seconda punta era Oliveira. Quest'anno uguale, ma con Pato al posto di Oliveira, almeno da gennaio in avanti.
Detto questo, prendiamo ora i sei attaccanti che dovranno formare la rosa del tridente del prossimo anno. Cinque di loro si conoscono già, mentre il sesto è al momento ancora un'incognita. I due "trequartisti", manco a dirlo, saranno Kakà e Seedorf, mentre gli altri tre attaccanti saranno Pato, Borriello e Inzaghi, tutti e tre prime punte pure, fatta eccezione per il "papero" che può ben essere impiegato come seconda punta, così come mi è sembrato di vedere in più di una occasione nella passata stagione. Dunque, mi dite perché dobbiamo prendere, ancora una volta, un'altra prima punta come Adebayor, Drogba o Eto'o? Non sarebbe meglio un attaccante con le caratteristiche della seconda punta e che non vada a calpestare i piedi in area a Borriello e a Inzaghi?
Dite quello che volete, ma io voto Ronaldinho.

AstoriaRecords ha detto...

Crow, capisco il tuo ragionamento. In parte lo condivido. Fammi però dire una cosa. La società vuole una prima punta di peso solo perché sono due anni che ci manca qualcuno che faccia tonnellate di goal. Inzaghi non regge sessanta partite, Pato gioca esterno e Borriello è un'incognita.
Ed in fondo, di seconde punte noi ne abbiamo già due e mezzo - Pato, Kakà (quest'anno l'ha fatto bene e gli è anche piaciuto) e Seedorf (Christmas tree). Capisci però che il Milan non può avere solamente Inzaghi e Borriello come prime punte. Serve qualcun altro. A meno che il fisico di Inzaghi non decida di reggere quaranta partite e Borriello rimanga goleador anche l'anno prossimo. Tutto può succedere, ma tutelarsi con un Eto'o, in fondo, non è così sciocco. Soprattutto perché il nostro maggior problema, nei due anni appena trascorsi, è stato il bassissimo numero di reti segnate.
Ps Mi fai sempre inorgoglire!

mavalà ha detto...

Beh, però Eto'o è una prima punta atipica, capace di svariare molto, partire da lontano, essere letale iniziando l'azione anche dall'esterno. Non è un caso che Ancelotti metta lui in cima alla lista. Continuerebbe a mancare il pivot, l'uomo che quando butti su la palla fa salire la squadra, o che negli ultimi minuti metti palloni su palloni in mezzo, anche dalla trequarti, e lui crea panico con la sua stazza (alla Toni per intenderci, che Boriello non è così imponente). Io comunque preferisco le squadre che giocano palla a terra in velocità, il milan di Zaccheroni con Bierhoff l'ho amato come gli altri, ma lo spettacolo è un'altra cosa.

The Crow ha detto...

Astoria, sono completamente d'accordo con te e, infatti, mi rendo conto che evidentemente non si è capito il punto dove volevo arrivare con il mio ragionamento (la fretta, purtroppo, non aiuta mai in questi casi). Provo a spiegarmi ancora meglio.
Francamente, penso anch'io che Borriello e Inzaghi non siano sufficienti come "prime punte" per la prossima stagione e, allora, il punto è: se per svariati motivi (caratteriali, ambientamento, tornaconto economico come osservi giustamente tu nel post) si è deciso di non puntare più su Gilardino e di venderlo alla Fiorentina, perché non si è puntato direttamente ad uno dei grossi nomi che circolano in questi giorni come prima punta titolare, lasciando Borriello a Genova? In questo modo, si lanciava definitivamente Pato come seconda punta titolare e, magari, si acquistava poi un'altra seconda punta di medio/alto livello da far ruotare con il brasiliano.
Per intenderci, sono assolutamente d'accordo anche con Mavalà nella valutazione tecnica e tattica di Eto'o (per non parlare della preferenza del gioco "palla a terra" e della considerazione sul Milan di Zaccheroni): il camerunense a me piace da morire e andrei anche a piedi a prendermelo a Barcellona (anche se in assoluto il mio preferito dei tre nomi citati è il purtroppo "incedibile" Adebayor, stando alle ultime notizie), ma un conto è una prima punta atipica come lui che può anche adattarsi a svariare sul fronte d'attacco - e, sempre come dice giustamente Mavalà, non solo gli riesce bene, ma è proprio nelle sue caratteristiche - un conto, però, è a mio personale parere uno che la seconda punta la fa di mestiere.
Per restare al citato primo Milan di Zaccheroni nell'anno dello scudetto del centenario, George Weah - uno che, tra l'altro, Eto'o mi ricorda molto - era in quella squadra sacrificatissimo e, perdonatemi l'espressione, si faceva un mazzo così per lasciare Bierhoff al centro dell'area. Per metà campionato le cose non andarono benissimo, anzi, e quando ci fu la svolta? Qualcuno dice quando Berlusconi in persona - ma probabilmente lo dice lui stesso, così come è nello stile "guascone" del nostro presidente - "impose" il suo modulo a Zaccheroni, con Boban dietro le due punte, accentrando così il buon Weah vicino a Bierhoff.
Perché ricordo questo? Ecco, non vorrei che così come pure mi è sembrato sia accaduto negli ultimi due/tre anni come osservavo nel mio precedente commento, i giocatori già presenti o acquistati poi si debbano in qualche modo "adattare" a fare quello che per natura non sono abituati o, peggio, ci sia abbondanza in un ruolo e penuria in un altro.
Quale sarebbe stato l'attacco dei sogni del mio Milan per la prossima stagione? Secco: Kakà e Seedorf titolari inamovibili dietro ad uno dei tre nuovi attaccanti citati (anche Drogba che caratterialmente non è che mi sia simpaticissimo), con Inzaghi a permettergli di fargli riprendere fiato nel corso della stagione e Pato e - ma sì - Ronaldinho a darsi il cambio con i trequartisti titolari, con la possibilità quindi di cambiare il modulo da "Christmas tree" in "1 + 2" a seconda della presenza del "papero" o di "dinho" (o, se vogliamo, qualche volta anche di tutti e due insieme dietro l'unica punta).
Per questo, visto che comunque si è deciso di riportare Borriello a casa, io continuerei a votare per il "solo" acquisto di Ronaldinho quantomeno per "equilibrare" la rosa, fermo restando, però, come detto, che temo anch'io che i soli Borriello e Inzaghi possano risultare insufficienti per la prossima stagione.
Se poi, invece, la società dopo aver preso uno dei nuovi tre attaccanti citati (ammesso sempre che ci si riesca), volesse farci la sorpresa di regalare a noi tifosi anche Ronaldinho, mantenendo Borriello ed avendo così nei tre ruoli d'attacco ben sette uomini, beh, allora... Ma anche qui ancora una volta ha ragione Astoria quando dice che, purtroppo (o fortunatamente, dipende dai punti di vista), sono finiti i tempi in cui il nostro presidente firmava assegni in bianco per mettere su rose letteralmente stellari e fare la felicità di noi "incoscienti" tifosi.

mavalà ha detto...

Infatti, il problema, tanto per cambiare, sono i soldi.
Borriello è arrivato perchè, con i pochi soldi (relativamente) che è costato, ha coperto un vuoto. In attesa e nella speranza di completare l'opera con un big.
Dinho lo accoglierei a braccia aperte, ma non credo sia quello che ci serve, perchè tatticamente vorrebbe dire fare comunque affidamento su Borriello e Inzaghi come punte centrali, con risultati imprevedibili (in una parola è una scommessa).

Adebayor non mi convince, mi sembra troppo lezioso, seppur fortissimo; ma anche Kluivert era potenzialmente fortissimo...

In cima alla mia lista c'è Eto'o.
Al secondo posto Benzema.
Sull'ultimo gradino del podio Drogba.

Gli altri mi suscitano perplessità, seppur affascinanti.

Gomes non lo conosco, ma non è un big, almeno finora.
Mutu mi lascia perlpesso quanto e di più di Ronaldinho.

AstoriaRecords ha detto...

Updates di questi giorni.
Marzoratti dovrebbe restare all'Empoli, Pozzi dovrebbe essere girato al Torino, Abate non si sa. Ad ogni modo, l'attivismo della società sembra essere quello degli antichi fasti e splendori.
Discorso attaccanti. Per diversi motivi, a me non piacciono Benzema, Adebayor, Gomez e Berbatov. In particolare, i primi due mi sembrano ancora acerbi, mentre il tedesco e il bulgaro hanno fatto troppo poco (una sola stagione buona) per diventare delle primedonne.
Chi invece non è stato incluso nella lista, e comprerei subito, sono Huntelaar e Van Nistelrooy. La costanza con cui vanno in rete è spaventosa. Il primo, soprattutto, segna mediamente quasi trenta goal l'anno da cinque anni. E' giovane (ha venticinque anni), ma non troppo. E costa meno di tanti altri. Van Nistelrooy ha quasi trentadue anni, ma è come la morte. Una delle poche sicurezze. Ha segnato in ogni campionato dove abbia giocato. E' forte, tecnico, potente.
Potessi decidere io, venderei Borriello e prenderei Eto'o e Van Nistelrooy da affiancare a Pato e Inzaghi. Opzionando, se possibile, Huntelaar per il 2010. Oppure, se il portafoglio del presidente fosse un po' più spesso, prenderei subito sia Eto'o che Huntelaar e presterei Paloschi per un paio di anni, per poi dargli in eredità il posto del signor Inzaghi Filippo da Piacenza, a.k.a. il più grande calciatore della storia.

The Crow ha detto...

E' un po' di giorni che volevo tornare su questo post e, ragazzi, sapete una cosa? Mi avete convinto su Adebayor. Certo, ho ancora vivido (e livido per come sono poi andate le cose) il ricordo di come nella partita di San Siro in un azione sulla sinistra nel primo tempo saltò contemporaneamente Nesta e (credo) Oddo con una "magia", puntando poi dritto verso la nostra area, ma effettivamente ho comunque visto troppo poco di lui per poter esprimere un giudizio approfondito. In particolare, il parallelo con Kluivert suggerito da Mavalà mi ha fatto correre un brivido lungo la schiena, perché al suo arrivo a Milano stravedevo per Patrick e, ora che ci penso, Adebayor me lo ricorda molto...
Naturalmente, giusto poco prima di scrivere questo commento, apro il sito del giornale rosa da bancone dei gelati e leggo la notizia proprio di oggi che Adebayor sarebbe sempre più vicino al Milan. OK, la prossima volta non parlo più.

Quanto a Van Nistelrooy e a Trezeguet citati da Astoria, beh, neanche a dirlo: farei letteralmente di tutto per portare uno dei due da noi, soprattutto il secondo se dovessi essere costretto a scegliere.

Tengo particolarmente, però, a sottolineare in ORO quanto scritto da Astoria sul capitolo portieri e, in particolare, su Nelson Dida. Nel Paese di Cesare Beccaria, non credere nel riscatto dell'uomo è una ridicola contraddizione in termini e, pur sapendo che la stragrande maggioranza dei medievali tifosi rossoneri lo avrebbero già portato sul rogo insieme a qualche povera malcapitata dai capelli rossi, credo fermamente nel recupero del gigante brasiliano. Anzi, fosse dipeso da me, mal di schiena permettendo (quando si dice una stagione fortunata), avrei già riportato Nelson tra i pali come titolare nel finale dello scorso campionato, senza nulla togliere alle sorprendenti prestazioni eccellenti di Kalac e a costo di mettermi tutti contro.