martedì 25 agosto 2009

Fermatelo

Ieri sera al Processo di Biscardi è intervenuto telefonicamente il nostro presidente e ci ha regalato un'altra delle sue "perle" di questo periodo. Sentitelo: "Secondo me l'attacco titolare del Milan dovrebbe essere composto da Seedorf trequartista, Ronaldinho nella posizione che piace a me e cioè di seconda punta centrale e Pato prima punta".
Ora, io spero vivamente che tutto ciò sia stato concordato con Galliani, Leonardo e gli attaccanti della nostra rosa e che non sia stato altro che uno scherzo di quelli che piacciono tanto al nostro presidente burlone, altrimenti ci troveremmo di fronte ad una sinistra situazione da neuro.
In un sol colpo, infatti, sarebbero state fatte fuori le tre prime punte della nostra rosa. Pensate a Inzaghi che ci crede ancora con la convinzione e l'entusiasmo di un bambino. Pensate a Borriello che, oltre a non giocare nella sua posizione naturale, a Siena si è fatto un mazzo così pur di trovare posto in squadra. E pensate addirittura a Huntelaar fresco di acquisto che starebbe lì a domandarsi: "Dove sono capitato? Ma allora che mi hanno preso a fare?".
Ma tanto è tutto uno scherzo, vero?
O no?
No???
Noooooooooo...

8 commenti:

AstoriaRecords ha detto...

Non condivido. Il Presidente paga e può fare ciò che vuole, l'allenatore in fondo non è altro che un suo stipendiato che, in una normale azienda, deve seguire gli input dall'alto. Insomma, è come se io avessi una libreria e decidessi di mettere in vetrina, a Natale, dei libri non popolari al posto dei tormentoni che tutti vogliono comprare. E poi non dimentichiamoci che il signore in questione, calcisticamente, ha commesso pochissimi errori nella sua carriera ventennale. Ricordo ancora l'intervista a Costacurta che gli diede del matto quando lui, nell'87, affidò ai giocatori rossoneri la mission di divenire il club più titolato al mondo.

mavalà ha detto...

Astoria, il rispetto dei ruoli è sacrosanto, per il bene della squadra.

Come è sacrosanto che che in un qualsiasi lavoro, i tecnici si occupino dell'aspetto tecnico.

Restando agli esempi, è come se il proprietario di una industria automobilistica interferisse sul lavoro degli ingegneri, spiegando loro come devono essere fatti i motori.

Leonardo è il tecnico del milan, di nome; lo è anche di fatto?

Se non lo è, per cosa è pagato?

Attenzione: non confondiamo il semplice discettare di calcio, di tecnica e di tattica, legittimissimo da parte di tutti, e a maggior ragione di un presidente, coll'intervenire e mettere il becco sulle scelte dell'allenatore.

I calciotori chiamati in causa, oggi, riconoscono la stessa autorità a Leonardo che riconoscevano ieri, dopo la vittoria di Siena ma prima delle parole di Berlusconi.

Io credo che per il bene del milan sia meglio evitare certe uscite.

AstoriaRecords ha detto...

Il rispetto dei ruoli è sacrosanto, ma se uno vuole buttare via i propri soldi ne ha tutto il diritto. Leonardo conosce benissimo Berlusconi così come lo conosceva prima di accettare questo nuovo incarico. Una volta accettato, deve ricordarsi che ogni tanto il suo Presidente interviene per dire la propria.
Seconda cosa. Berlusconi non ha detto che da oggi in poi Huntelaar, Inzaghi e Borriello devono restare a casa propria. Ha solo sostenuto che a lui piacerebbe vedere Seedorf dietro a Ronaldinho e Pato. Il che, soprattutto a Crow (che come me ha un debole per Clarence) non dovrebbe fare schifo. Eppoi lo abbiamo visto con Ancelotti. Ha mai obbedito agli input del capo? No. Shevchenko e Ronaldinho perennemente in panchina, la Champions del 2007 vinta con una sola punta, ecc.
Scusate, ma secondo me abbiamo scambiato una boutade per un fatto gigantesco.

The Crow ha detto...

Caro, per l'intelligenza davvero fuori dal comune che sai ti riconosco, in occasioni più uniche che rare come questa riesci nell'arduo compito di sorprendermi. E te lo dico con tutto il bene del mondo, lo sai.
Che il nostro presidente sia quello che tira fuori i soldi e che, di conseguenza, in teoria possa dire ciò che vuole, chi lo mette in dubbio? Ma, allo stesso tempo, se gli capita di dire una sciocchezza, è forse a noi e alla nostra onestà intellettuale vietato adombrare una critica? Scherzi?
Cioè, se domani esce e dice che secondo lui Roma è stato acquistato per giocare in attacco, tu lo difendi allo stesso modo?
E, attenzione, non credo di doverti ricordare che chi sta scrivendo non è proprio un contestatore "a prescindere" di questa società o, tanto meno, del nostro presidente come se ne sentono tanti, troppi di questi tempi. Così come non mi sembra lo sia Mavalà, anzi. Quello che ha scritto qui, ad esempio, è di un raro equilibrio e, perdonami, lo condivido in pieno.
Poi, che al nostro presidentissimo vogliamo noi tutti un bene dell'anima e che gli saremo eternamente riconoscenti per tutto quello che ha fatto, chi può osare di metterlo in dubbio? Allo stesso modo, sono ovviamente d'accordo con te sul fatto che nove volte su dieci abbia sempre avuto ragione, quando magari tutti gli davano del pazzo visionario, quando andava bene. Poi, però, mi ricordo pure della sua passione per Borghi invece che per Rijkaard e qualche brividino lo avverto... Tu no?
E, anzi, questo forse me lo fa volere ancora più bene perché, cacchio, almeno si mostra umano! :-)

The Crow ha detto...

Lui è così, o si ama o si odia. Geniale, audace, visionario, ma anche guascone, a volte "pesante", altre "inopportuno", così come lo è stato, appunto, al Processo l'altra sera. Tanto per dire, io l'ho seguito in diretta e non parlo quindi per sentito dire. Onestamente, poteva evitare un'uscita del genere. Anzi, "doveva" per tutto quello che giustamente ha scritto Mavalà e, tanto più, che non è stata la prima volta, visto quello che è successo non più di dieci giorni fa prima del Trofeo Berlusconi. Insomma, se il Milan gioca in un certo modo e poi, all'improvviso, cambia la disposizione in campo di alcuni suoi uomini secondo quanto "dichiarato" pochi minuti prima dallo stesso presidente, beh, credo che anche al suo più feroce sostenitore venga un minimo di dubbio, o no? Cioè, se nel derby dovessimo ritrovarci davvero con il tridente Seedorf-Ronaldinho-Pato, io sarei sinceramente preoccupato. Poi, magari, si vince tre a zero e siamo tutti qui felici, ma questo non toglie nulla a quanto detto. Ma davvero, allora Leonardo che ci sta a fare lì? OK, è un suo dipendente, ma tanto vale che al suo posto si metta Tognaccini e poi la domenica mattina la formazione la detti direttamente il presidente. A te questo andrebbe bene? Tanto è lui che paga, no? Suvvia.
In un paese di microscopici e ridicoli campanilismi come il nostro, fatto ancora di Guelfi e di Ghibellini, credo che il peccato più grande sia stato quello di non essere riusciti a sviluppare un minimo di capacità critica e di equilibrio. Se parli male di qualcuno, automaticamente sei un suo "nemico". Allo stesso tempo, se parli male o bene di qualcuno, lo fai sempre "a prescindere", per partito preso. Ma che razza di mentalità è mai questa? Faccio un esempio giusto relativo all'intervento di Berlusconi al Processo. Senza aspettarsi chissà quale equilibrio dagli abituali frequentatori di quel programma, ma possibile che non ci sia stato uno che gli abbia chiesto: "Presidente, noi tutti qui le riconosciamo gli incalcolabili meriti alla guida del Milan, tutti i successi conseguiti che non hanno eguali nel mondo e tutto il resto. Ma proprio per l'enorme stima che abbiamo nei suoi confronti, ci spiega perché venne proprio qui da noi a gennaio a dirci che Kaka' sarebbe rimasto al Milan fino alla scadenza del contratto al 110%? Perché è stato ceduto solo cinque mesi dopo? Quali condizioni sono sopraggiunte in un così breve lasso di tempo da obbligarvi a cederlo? O è stato, invece, direttamente il calciatore a volersene andare, fingendo a gennaio di battersi la manina sul cuore di fronte ai tifosi rossoneri sotto casa sua? Se così fosse, non la fa rabbrividire un individuo del genere che sempre in quella occasione ha osato mostrare e sfruttare la maglia del Milan, per poi andarsene alla prima occasione per lui conveniente?"
Semplice, no?
E, invece, tutti a fare i tappetini.
Per questo io rimango del convincimento che se voglio bene ad una persona, quando è il caso la critico. Anzi, per quanto mi riguarda, la critica è direttamente proporzionale all'affetto e alla stima.

mavalà ha detto...

Astoria, aggiungo alle parole di The Crow, che ringrazio, una cosa:

Per il bene del milan, ha fatto bene o no a dire quelle cose?

Perché per me il bene della squadra viene davanti a tutto, anche alle legittime interferenze, o boutade, o battute innoque, del presidente.

E' questo che volevo dire nel mio precedente commento.

The Crow ha detto...

Esattamente, Mavalà.
Ma non mi devi ringraziare, perché il mio è puro piacere intellettuale e mi onoro letteralmente di frequentare qui abitualmente le discussioni con Astoria, con te, con ilPrigioniero e, un tempo ormai lontano, anche con Cuorerossonero (ma che fine ha fatto?).
Io comprendo la posizione di Astoria e, anzi, reputo la sua una difesa nobilissima quella di guardare al sentimento ancor prima che alla ragione. Soltanto che evidentemente non è la mia/nostra. Almeno, io proprio non ci riesco e ne ho conferma dal fatto che in tutti gli aspetti della mia vita sono così. Se io "amo" qualcuno e questo fa o dice qualcosa di sbagliato, uff, ai miei occhi è dieci volte più grave di quanto lo sarebbe da una persona qualsiasi.
Tutti noi sappiamo benissimo dove ci ha presi a noi milanisti Berlusconi (poco più delle caccole destinate a scomparire in un'aula di tribunale) e dove ci ha portati nel giro di vent'anni (i dominatori assoluti dell'Europa e del mondo), ma questo non toglie nulla al fatto che, inutile nasconderselo, ogni tanto e, purtroppo, ancor di più negli ultimi tempi, gli parte la brocca.
E se non lo diciamo noi che vogliamo bene a lui quasi quanto vogliamo bene al Milan, chi lo può dire? I beceri che imbrattano di improperi i forum o che guastano allo stadio la festa d'addio a Paolo Maldini?
Dirò di più: non dimentichiamoci mai che quest'uomo è veramente diabolico e che, magari, come da me stesso ipotizzato nel post, abbia davvero più o meno organizzato il tutto. Magari, il fine era/è quello di far tirare fuori gli attributi a quelli "esclusi" nel derby; motivare ulteriormente il nuovo arrivato Huntelaar e Marco Borriello, della serie: "Dimostratemi che ho torto"; dare ancora maggior rilievo alla figura di Leonardo, permettendogli di contraddirlo e così dimostrare autentica autonomia schierando la formazione a lui più gradita. Anzi, sono quasi sicuro al 100% che mai vedremo nel derby il tridente "suggerito" da Berlusconi e lui proprio per questo ha orchestrato questa dichiarazione ad arte, come solo il grande comunicatore che è sa fare. Chi lo sa?
L'ho detto, attenzione: non dimentichiamoci che quest'uomo è diabolico. :-)

AstoriaRecords ha detto...

Ribadisco - non vi vedo nulla di male. I Presidenti spendono soldi per certi giocatori e mi sembra un loro diritto vederli giocare. Eppoi, non ha mica detto che dobbiamo giocare così per il resto della nostra vita. Infine, voglio proprio vedere chi giocherà nel derby. Secondo me uno tra Borriello, Inzaghi e Huntelaar. E allora si capirà che era una boutade lanciata così.
Ps a me del Berlusconi politico, in questa sede, interessa zero. Quindi non lo appoggio nè lo critico a priori. Giuro. Saluti a tutti.