mercoledì 24 febbraio 2010

Come la vita

Il calcio è davvero lo sport più incredibile dell'universo. Chi ha visto la partita di oggi a Firenze sa di cosa sto parlando. Dopo la spettacolare partita di Bari di solo tre giorni fa, dove i rossoneri hanno probabilmente giocato la migliore gara dall'inizio della stagione, pur nella consapevolezza della difficoltà della trasferta in terra viola, era logico aspettarsi una replica in termini di prestazione, a maggior ragione per la ghiotta opportunità di assestarsi a soli quattro punti di distanza dalla prima in classifica. Eppure, fatta eccezione per una manciata di minuti iniziali quando i nostri ragazzi hanno anche sfiorato la marcatura, è ragionevole considerare il primo tempo rossonero come il peggiore fin qui visto. Merito della Fiorentina, certo, che ci ha letteralmente dominato per almeno 40 minuti nel primo tempo, con pressing altissimo, raddoppi mozzafiato e gioco a mille all'ora da fascia a fascia. Ma il Milan proprio non riusciva ad imbastire mezza azione, lontanissimo parente di quello visto, appunto, soltanto tre giorni fa. In particolare, Abate soffriva tremendamente a destra, Gattuso irriconoscibile, Pirlo annullato dall'asfissiante pressing viola, Pato capace di sbagliare tre palloni su due ricevuti e ancora peggio Ronaldinho dall'altra parte. Insomma, difficile fare peggio. E, in più, dopo neanche un quarto d'ora si infortunava pure capitan Ambrosini, costretto di lì a poco a lasciare il campo a Flamini. Proprio negli attimi successivi all'infortunio di Massimo era arrivato il goal di Gilardino, dopo che ancora una volta Abate si era fatto bellamente saltare da Vargas. Ancora pochi minuti e Gilardino avrebbe potuto raddoppiare se non fosse stato murato miracolosamente da Bonera in area. Una sofferenza. Inizia il secondo tempo e la musica cambia poco. Certo, i ragazzi di Prandelli calano un po' per il dispendiosissimo primo tempo, il Milan prende coraggio e qualche metro in avanti per il proprio baricentro, ma non è che si veda chissà cosa. Qualche discreto spunto di Pato finalmente svegliatosi, Ronaldinho un filo più incisivo e Pirlo a girare sul centro-sinistra per levarsi dall'intasamento architettato al centro da mister Prandelli, ma Frey rimane comunque praticamente inoperoso e anzi è ancora Abbiati a riconfermare quanto di buono visto a Bari, sventando ancora una bordata di Montolivo da fuori area. Tutto questo fino a dieci minuti dalla fine, con l'Inter rimasta lontanissima in classifica e la rabbia di aver visto buttare al vento l'ennesima occasione. Poi, all'improvviso, la luce. Huntelaar, subentrato pochi minuti prima al posto di un sempre più spento Gattuso, con una triangolazione in un fazzoletto con Ronaldinho ai limiti dell'area viola, si ritrova a tu per tu con Frey e lo trafigge implacabilmente sul primo palo. I viola - perdonatemi il pessimo gioco di parole - sono ancora più "viola" dalla rabbia e nei restanti dieci minuti finali ci rimettono sotto, costringendoci a barricarci nella nostra area. Ancora una paratona di Abbiati a mettere in angolo un velenosissimo tiro di Vargas destinato all'incrocio dei pali. Un'uscita "alla Dida" di Christian su di uno spiovente in area, ciccato clamorosamente e che fortunatamente non sortisce conseguenze per noi. Infine, il "fattaccio" nella nostra area a pochissimi minuti dalla fine, con un fallo da rigore netto su Montolivo non fischiato da Rosetti. L'unica spiegazione plausibile potrebbe essere stata che l'arbitro abbia concesso il vantaggio con l'azione conclusasi un attimo dopo con un autentico miracolo ancora di Abbiati su Keirrison, ma l'ipotesi regge poco. Fatto sta che, visto l'inferno scatenato in campo dai viola, se oggi avessimo pareggiato ci sarebbe andata a dir poco di lusso. Ma evidentemente era "destino" che non dovesse andare a finire così. Al 93° abbondante, a pochi secondi dalla fine dei tre minuti di recupero concessi, mischiona in area davanti a Frey e palla che finisce sui piedi di Pato che lo trafigge sotto le gambe. I-N-C-R-E-D-I-B-I-L-E.
A questo punto, io non so davvero chi vincerà lo scudetto, né se dopo la doppia batosta presa nei due derby o dopo la partita di oggi noi meriteremmo di vincerlo, ma una cosa so per certa: il calcio è uno sport meraviglioso che cela disegni imperscrutabili. Quando meno te l'aspetti, è capace di regalarti emozioni inaspettate, dalla depressione all'esaltazione, così, con un semplice schiocco delle dita. Sì, proprio come la vita.

2 commenti:

AstoriaRecords ha detto...

A fine primo tempo ero sicuro che avremmo vinto. Facile dirlo ora, ma me lo sentivo. Meravigliosi tutti, stanno dando il centodieci percento.

The Crow ha detto...

A dirla tutta, alla fine del primo tempo ero fiducioso anch'io. Anche perché giocare peggio nella ripresa sarebbe stato ragionevolmente ai limiti dell'impossibile. Il problema è stato che dopo mezz'ora del secondo tempo mai avrei pensato di portare a casa la partita. Onore davvero ai nostri ragazzi, quindi, per averci creduto fino alla fine.