lunedì 22 febbraio 2010

Come un anno fa

Non so voi, ma dopo la fenomenale prestazione dei nostri ragazzi ieri sera a Bari, ho rivisto negli occhi di Leonardo la tristezza, il senso di ingiustizia e l'insofferenza mal celata verso le esternazioni del nostro presidente che vidi giusto un anno fa negli occhi di Carletto Ancelotti. E la cosa più inquietante è che Leo e il nostro presidente si erano pure sentiti telefonicamente nella giornata di ieri per "chiarirsi", eppure, nonostante questo e la fantastica vittoria dei ragazzi, il sorriso abituale del nostro magnifico allenatore nel dopo partita era bello che sparito, al di là delle rassicuranti frasi di circostanza sue e di lì a poco di Galliani.
Intendiamoci, non devo certo magnificare io qui i 24 anni di presidenza Berlusconi che ci hanno portato ad essere la società più vincente della storia del calcio. Che il nostro presidente abbia largamente dimostrato di avere mostruose capacità di gestione degli uomini e anche di conoscitore di calcio, non è minimamente in discussione, ovvio. Allo stesso tempo, però, ha aggiunto specialmente negli ultimi tempi anche una fastidiosa forma di tracotanza e di ingerenza che sono difficili da mandar giù per degli autentici gentleman dall'animo sensibile come Ancelotti e Leonardo. Ad esempio, la vendita di Kaka' al Real al confronto è stata una bazzecola, tale è stato l'errore di aver posto la parola fine al rapporto con uno dei più grandi - se non il più grande - allenatore attualmente in circolazione qual è Ancelotti.
Ora, con Leonardo, uno che per amore di questi colori l'estate scorsa ha accettato una sfida ai limiti dell'impossibile e che ha incredibilmente già dimostrato tutto il suo valore nel nuovo ruolo di allenatore con una stagione ad oggi semplicemente fantastica comunque vada a finire, ho timore che stia accadendo la stessa cosa. E, in più, con modalità ai miei occhi davvero fuori luogo.
Ricordate quando all'inizio del campionato a fine agosto il nostro presidente era intervenuto per dire la sua su come doveva giocare il nostro tridente con Ronaldinho e Pato al centro dell'attacco? Bene. Al di là del vittorioso esordio nella trasferta di Siena, dal derby di andata in poi la squadra aveva imboccato un tunnel senza via d'uscita fino alla famosa partita in casa con la Roma, quando alla fine del primo tempo eravamo sotto di uno a zero e in piena zona retrocessione. Da lì in avanti, Leonardo ha preso letteralmente la squadra in mano, le ha ridato la disposizione tattica che aveva in mente fin dal primo giorno del suo incarico e ha iniziato una trionfale cavalcata, inanellando risultati su risultati fino a sfiorare il quasi aggancio alla vetta nel derby di ritorno di poche settimane fa. Fino ad allora, di dichiarazioni del presidente in merito al Milan non v'era stata traccia, ma - guarda caso - ha ritenuto "opportuno" farsi di nuovo vivo e criticare il gioco espresso dopo la sfortunata partita contro i neroazzurri e ora contro lo United in Champions. A me è sembrato anche alquanto puerile, della serie "ho aspettato il primo passo falso dopo mesi di vittorie per dire che avevo - ed ho - ragione io su come si dovrebbe giocare". Sono io ad avere troppa fantasia? Pensateci.
Lui, dopotutto, è già nella storia come il presidente più vincente di tutti i tempi e quindi può permettersi anche di questi clamorosi autogoal pur di far prevalere il proprio ego e i suoi convincimenti tecnico-tattici.
Certo, a quanto hanno detto poi Leo e Galliani, le dichiarazioni rilasciate pochi giorni fa dal nostro presidente sono state "travisate" e c'è stata quindi la parziale rettifica.
Ma gli occhi di Leo ieri sera non mentivano.

4 commenti:

AstoriaRecords ha detto...

Ricordiamoci però anche che le dichiarazioni di Berlusconi sono state riportate da non si sa chi in seguito ad un pranzo privato.

The Crow ha detto...

L'ho anche scritto, infatti. E naturalmente spero anch'io che siano stati solo "rumors", magari costruiti ad arte come sempre accade quando c'è di mezzo Berlusconi. Però, dopo quanto accaduto l'anno scorso con Ancelotti, sono purtroppo pronto a non stupirmi più di nulla e a ritenere possibili anche le ipotesi scatenate dalla più fervida fantasia. Ieri sera, ad esempio, quando al Processo si è parlato proprio della vicenda Leonardo-Berlusconi, hanno tirato fuori il solito "sgup" dicendo che se dovesse andare male questa stagione per i rossoneri, per la prossima sarebbe già pronto per insediarsi sulla nostra panchina nientepopodimenoché... Marcello Lippi. Bene, fino ad un anno fa, appunto, mi sarei fatto una grossa risata; ieri sera, invece, un brivido m'è corso lungo la schiena. Per come è stato indirizzato il Milan negli ultimi tempi (riconoscibilità e vendibilità del marchio, mission aziendali e via markettando) avere in panchina l'ex CT della Nazionale campione del mondo non dev'essere un'ipotesi così remota nella testa del nostro presidente. Certo, spero anche che si renda conto che il famoso "bel giuoco" al quale è da sempre affezionato non è mai rientrato nella concezione del calcio di Lippi. Ve lo immaginate il nostro Milan difesa e contropiede? Brrr...

AstoriaRecords ha detto...

Lippi non verrà mai al Milan. E' il non aziendalista per eccellenza, pretende più di ogni altro allenatore, persino più di Mourinho. Io invece penso che Leonardo resterà diversi anni sulla nostra panchina.

The Crow ha detto...

Caro, il tuo pensiero è il mio augurio più sincero.